Go Nagai Net

Votes taken by Daisuke_Umon

view post Posted: 28/5/2019, 07:50     +1Fun corner - Il Manicomio
Darth Goldrake???
Oh nooooooooooooooooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!
view post Posted: 28/5/2019, 07:47     +1Robotto Image Gallery. - Deliri Girellari
Tra le lady di ferro, possiamo ricordare anche la prima robottessa: Afrodite, come la dea dell'amore, guidata dall'impertinente e coraggiosa Sayaka Yumi.

Lady_Aphrodite
view post Posted: 27/5/2019, 13:41     +1Actarus ARF! e non solo (ex Actarus il lercio) - Goldrake Saga
Buon pomeriggio.
E' lunedì.
Piove.
Dov'è la primavera? Ormai al posto delle rondini, volano i pinguini.
...
Ho bisogno di consolazione.
E la consolazione la posso sempre condividere, in nome dell'amicizia.
...

Io lo amo così, nella versione originale del suo disegnatore.
Spettinato, con le maniche della maglia arrotolate, alto e sottile, la chioma perennemente al vento. Un sorrisetto appena birichino increspa le labbra.
Di profilo, poi, mi fa morire: l'occhio diventa triste e languido, i capelli cadono scomposti sul viso, la profonda cicatrice sulla guancia incupisce lo sguardo e lo rende quasi sconsolato ...

GalaxyExpress999_01

GalaxyExpress999_02
view post Posted: 21/5/2019, 15:13     +2È morto Niki Lauda - NewsNet
Caro Niki Lauda,
porto nella mia memoria il tuo ricordo perchè di te ne parlavamo tanto a casa (anche il mio papà e suo nipote, più grande di me, erano appassionati di motori :wub: ).

Grazie, sei stato davvero un mito.
view post Posted: 17/5/2019, 15:39     +1Fun corner - Il Manicomio
gigi, hiroshi con la panzerotta e actarus con la sigarettina di profilo sono F-A-N-T-A-S-T-I-C-I... :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl:
view post Posted: 14/5/2019, 13:39     +1Addio Doris - Cinema & TV
Ciao Doris.
Grazie per la simpatia, l'ironia, la voce splendida.
Solo tu potevo stare in cucina (nei film sia chiaro!) e preparare prelibatezze in abito da sera!
Serbero' un tenero ricordo per questa ragazza!
view post Posted: 12/5/2019, 20:58     +1Edizioni di Luce - Libri
Complimenti Luce!
È una grande soddisfazione!
:wub:
view post Posted: 9/5/2019, 05:38     +1Actarus ARF! e non solo (ex Actarus il lercio) - Goldrake Saga
Per non perdere le buone abitudini...
In questa fan art imho i capelli sono troppo scurettini rispetto all'anime... ma ce lo facciamo piacere comunque :innocent.gif:
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view post Posted: 9/5/2019, 05:35     +1Robotto Image Gallery. - Deliri Girellari
Tutte le volte che sfodera l'alabarda spaziale, un brivido di emozione mi scorre nelle vene... è talmente bello che sembra un cavaliere dell'antichità, pur in versione mecha...

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view post Posted: 6/5/2019, 14:02     +1Daisuke_Umon FF Gallery - solo commenti - Fan Fictions
CITAZIONE (pianetaazzurro @ 6/5/2019, 13:52) 
Piccola Daisuke.... tu sei grande!!! :rotfl: :rotfl: :rotfl: :dio: :dio: :dio:

Dovessi elencare tutte le battute potrei fare un copia e incolla di tutto e mettere a tutto un mio commento, che in ogni caso, oltre che essere d'apprezzamento per lo stile, l'idea, il ritmo ecc, sarebbe sempre di gran divertimento: sì perché é un piacere leggerti, é una parentesi divertentissima oltre che uno spaccato azzeccatissimo sulla quotidianità dei nostri beniamini, eroi sublimi quando combattono per la salvezza del mondo e pasticcioni tremendamente ingenui e infantili una volta tolta la tenuta da combattimento...

Ovviamente ti riservi un rapporto stretto, quasi intimo, con i tuoi due prediletti, la cui alienità del primo consente di perdonargli una squisita naïfté da bravo ragazzo aristocratico, mentre per il secondo, di cui intuisco la prossima entrata in scena, prevedo uno "scazzo di stile molto sciallo" e rilassato a cui difficilmente si potrà resistere.

Complimenti e resto in trepidante attesa di nuovi "sbellicosi" sviluppi! :clap: :clap: :clap:

Oh pianetaazzurro, che bello sentirti!
:wub: :wub: :wub: :wub:
Grazie mille, mi fai diventare non rossa ma bordeaux per l'emozione!
Sono felice di sapere che ti sei divertita!

Ebbene si, malgrado la presenza di tre baldi giovani uomini ed eroi (e che uomini: Hiroshi, un'inossidabile tempra d'acciaio; Koji, un aitante pilota pieno di energia mentale; Tetsuya, la rappresentazione fisica della forza e della maschia fierezza), ho i miei cari prediletti.
Sono insostituibili.
Assolutamente insostituibili.
Li hai già visti in azione...

Un principe alieno elegante, signorile, per certi aspetti elitario.
E' disponibile sempre a dare una mano. Anche se si tratta di piatti sporchi e lavelli intasati :innocent.gif: .
Suona la chitarra con dolcezza e armonia, forse ha strimpellato con gruppi musicali dei favolosi anni sessanta... almeno una valvola di sfogo a quest'uomo gliela devo pur dare, no?
Qualche sigaretta... che vuoi che sia :innocent.gif: :innocent.gif:

Un pirata.
Tutto nero?
Decisamente meno dark di quello che vuol far credere.
Molto più sereno di quello che appare.
Il caos purtroppo nell'Arcadia regna sovrano, questo non me lo sono inventato; la ciurma di uomini molto adattabili è rimasta immutata e il Capitano resta un uomo di sangue freddo... chissà come se la caveranno... :rolleyes:

:thx: :thx: :thx: :thx: :thx: :thx:
view post Posted: 5/5/2019, 23:49     +1Daisuke_Umon FF Gallery - solo commenti - Fan Fictions
Oh Shooting, mia beta reader, è sempre un piacere sentirti e leggerti! :wub: :wub: :wub:

Galeotta fu l'escursione reale alla mostra che ispira questa nuova avventura... certo che la gita scolastica con i tre nagaiani eroi è più impegnativa dell'originale... Mi sa che forse tu hai più esperienza diretta di gite con i ragazzi delle medie... :innocent.gif: :innocent.gif:

Che ti devo dire: Hiroshi lo vedo così.
Sano come un pesce (cibo spazzatura a parte, ma si sa che ha uno stomaco d'acciaio) e d'animo candido come un lenzuolo immacolato.
Un ragazzo semplice.
Me lo ha confermato anche il principe, come posso non fidarmi di lui ( :innocent.gif: )...

Eh sì, a casa di piccola Daisuke ci sono ospiti inattesi, sparpagliati tra le camere e il balcone.
Insomma un campeggio intensivo di brandine e di bottiglie di alcolici.
Il disordine regna inevitabilmente sovrano.
Solo un uomo può aiutare questa piccola ragazza di provincia a riportare regolarità ed armonia tra piatti e bicchieri.
E polarmente opposto, solo un altro uomo può portare quel caos cosmico nella casuccia di piccola Daisuke...

Quanto al fumo... è tutta colpa di una magnifica illustrazione di Nivalis... il principe cavalca una magnifica motocicletta, ha i capelli al vento e un sigarettina sulle labbra... :innocent.gif: :innocent.gif: :innocent.gif:

Grazie, amica mia! :thx: :thx: :thx: :thx:
view post Posted: 5/5/2019, 23:28     +1gigi's fiction gallery - commenti - Fan Fictions
Caro Gigi,
come ti dissi a suo tempo, la cara Candy non fu tra i miei anime preferiti.
La mia amichetta del cuore era innamorata cotta di Terenzio, ma la sottoscritta soffriva di actarussite acute fin dalla più tenera età (insomma io sono grave come Obelix che si è immerso nella pozione magica da bambino :asd: ).
Ciò premesso, non sono in grado di cogliere tutte le sfumature come potrebbe chi ha seguito e si ricorda tutta la vicenda, ma riesco a divertirmi moltissimo perchè il mix tra battute televisive e cinematografiche mutuate dai miti di infanzia ("Candy sogna Actarus..." / "lei voleva Actarus, ma le ho sconsigliato di non provarci, le ho spiegato che le Actarusmaniache, specie, in questo forum l'avrebbero smembrata... .") e dai tormentoni più recenti (tipo Candy che sogna "Peppa Pig che gioca a pallavolo con Spongebob" o "felice come Gigi D'Alessio quando riesce a vendere i suoi cd merdo-minkiosi.", "per colpa tua non ho potuto partecipare alle selezioni di MasterChef") mi aiutano decisamente a superare le mie lacune sulla sceneggiatura originale.
Lo stile narrativo è molto dinamico: sembra che me lo racconti da un palcoscenico tipo Zelig.
Oltretutto l'espediente delle immagini mi ricorda un richiamo agli storici "aiuti della regia": è un bell'omaggio con occhio divertito e spiritoso alla tv dei nostri tempi.
Sto diventando troppo lagrimosa? Oddio, mi è venuta la sindrome di Remì o di Ape Magà? :asd: :asd:
view post Posted: 5/5/2019, 22:27     +2Daisuke_Umon FF Gallery - solo autore - Fan Fictions
Buonasera, rieccomi qua.
Dove eravamo rimasti l'ultima volta?
Ah sì, Piccola Daisuke era rimasta chiusa in bagno mentre i suoi eroi stavano mangiando avidamente le frittelle improvvisate dal prode Koji Kabuto... chissà se la nostra fanciulla riuscirà a proseguire nella visita al Museo.
Facciamocelo raccontare in prima persona.


*****************

UNA GIORNATA TRANQUILLA (seconda parte)


“Che brutta avventura, piccola! A proposito… vuoi che ti aiuti ad entrare in casa? Fa freschino qui fuori. Forse riesco ad aprirla, la porta.”
“Non ce n'è bisogno. Mi basta suonare.”
“Ah. Ti presto la chitarra?”
“Il campanello, Duke, basta suonare il campanello… ma su Fleed non ce li avete?”
Mi avvicino al citofono.
Premo il pulsante.
Nulla.
Riprovo con insistente disappunto.
Dopo un'eternità risponde la voce assonnata di un uomo di mezza età: “Chi è?”
“Buonasera dottore, sono Piccola Daisuke. Mi faccia entrare che ho scordato le chiavi.”
“Piccola, eri uscita di casa?”
Sospiro, scuotendo la testa: nemmeno si accorgono della mia assenza. “Su, dottore, mi apra”.
Mentre entriamo in cortile, continuo il racconto.



Quarta tappa. La mostra. Piano terra.
Finalmente inizia la nostra visita.
Nella prima sala proiettano un documentario.
Ci sono alcune sedute scomodissime a disposizione.
Hiroshi si appropria di una di queste, apre una confezione di pop-corn e si mette a sgranocchiare rumorosamente.
"Danno un film? Che bello”, gongola Koji mentre allunga la mano nel sacchetto.
"Koji, guarda che è un documentario sulla mostra. Adesso ti siedi qui vicino a me, stai in silenzio e ascolta attentamente perchè dopo ti interrogo", lo ammonisce Tetsuya con un sonoro scappellotto.
Al termine del filmato, iniziamo il percorso.
Nella prima sala troviamo esposti ritratti di donne.
"Questa col binocolo in mano mi ricorda Sayaka, quando è in fase di gelosia, pronta a scagliartelo in testa" ridacchia Tetsuya.
"Molto spiritoso, fratellastro" sogghigna Koji "e questa che si tira su le maniche sembra Jun pronta a darti una sana lezione di pugilato".
"Sei il solito bamboccione. Adesso ti sistemo io".
Mi frappongo tra i due piloti: "Insomma: siete proprio due bambini dell'asilo. Alla prossima zuffa, lo dico subito al Professor Shiba.”
Hiroshi, rifocillandosi con un sacchetto di patatine, si avvicina ai due colleghi sussurrando: "Se fossi in voi, le darei ascolto. Mio padre è peggio di vostro padre: una volta per punizione mi ha costretto a guardare tutte le edizioni della serie di Masterchef..."
Koji e Tetsuya si scambiano uno sguardo allarmato di intesa e così procediamo verso la stanza successiva.


Siamo davanti alla mia porta, interrompo il racconto e lo guardo severa: “Stai attento a dove metti i piedi”.
Aggrotta pericolosamente le sopracciglia: “Perché?”
“Ti fidi di me?”
“Ehi Piccola Daisuke, non siamo mica sul Titanic”.
“Beh, tu comunque stai attento”.
Quando spalanco la porta, il panorama è a dir poco agghiacciante, tanto che il principe strabuzza gli occhi per l'incredulità: “Piccola, che cosa è successo?”.
Ci passa davanti un uomo di bassa statura ed età imprecisata, in mano una bottiglia semivuota: “ ‘sera, signorina Daisuke”.
Dopo aver scavalcato alcune montagnole di bottiglie vuote nell’ingresso, entriamo in sala: due adolescenti, un ragazzo e una ragazza, dormono su brandine per terra.
Un uomo mi sta aspettando seduto sul divano: “Buonasera, piccola Daisuke. Non ci eravamo accorti che eri uscita. Ma chi è questo giovanotto?” mi chiede, pulendosi gli occhialini.
“Dottor Zero, le presento il principe di Fleed. La ringrazio per aver aperto la porta di casa MIA, adesso la lascio dormire tranquillo.”
Andiamo in cucina.
Nel lavello l’entropia e la teoria del caos hanno preso il sopravvento.
Duke si volta di scatto verso di me: “Piccola, dovresti darmi delle spiegazioni... li hai ospitati tutti?”
“Beh... si…” rispondo con indifferenza, disegnando col piedino un cerchio sul pavimento coperto da tracce di birra.
“Tutti e quaranta?”
“Quarantuno, per la precisione. Poi ci aggiungi il corvo, la gatta e forse una decina di pulci e zecche.”
“Dove sono?”
Mi controllo lo smalto sulle unghie: “Ah guarda, si sono sistemati in terrazza con brandine. Sono uomini senza pretese.”
“E l'astronave?”
“Oh sai...il computer centrale ha deciso di prendersi una vacanza. Così lui mi ha chiesto un po’ di... ospitalitŔ
Si accende una sigaretta: “Quindi c'è anche lui…”
“E’ di là “, accenno alla mia camera.
Mi osserva grave: “Capisco..."
Si dà un'occhiata intorno.
Con la sigaretta a spenzolo sulle labbra, apre il sottolavello e intanto mi punta il dito contro: “Piccola, diamoci da fare o qui non ne esci”.
Spalanca la finestra di cucina, aspira forte la sigaretta, sposta le pentole sul tavolo.
“Non mi racconti come è andata a finire?” mentre carica la lavastoviglie.
“Dopo siamo entrati nella stanza rossa! Ah i piatti stanno meglio in quell'altro scomparto…”
“Va bene, li sposto… la stanza rossa? Quella con le stampe osè?”
“Si chiamano shunga, principe… non ti dovrò mica spiegare tutto, vero?”
“No, tranquilla… piuttosto lo avevi detto a Hiroshi?



Quinta tappa. Piano terra. Cinquanta sfumature di Shunga.
I piloti dei due Mazinghi scrutano severamente un artistico groviglio di corpi in stampa policroma.
“Senti, Tetsuya, come sono messi?”
“Bella domanda, Koji. Aspetta che guardo meglio…”
Tetsuya si avvicina al pannello, si gratta la chioma con frustrazione, si stropiccia la sciarpina viola, mette le mani in tasca, si allontana, poi si riavvicina: “No, non ci capisco nulla. È inutile.”
Koji insiste: “Ma queste gambe di chi sono?”
“Di lui.”
“Dai. Non è possibile. Sono depilate. Sono della donna. Sicuro.”
Accostandosi con un terzo sacchetto di noccioline salate, esordisce il pilota di casa Shiba: “Secondo me, è uno spinterogeno.”
Devo proprio intervenire io: ”Ragazzi, state diventando ciechi? Adesso andiamo al secondo piano che ci sono i samurai.”
Mentre saliamo le scale, Koji e Tetsuya continuano a disquisire matematicamente sulle posizioni geometriche delle illustrazioni di cui sopra, con il sottofondo delle mandibole d'acciaio di Hiroshi, intento a sgranocchiare le prelibate noccioline.



*****************
Ce la faranno i nostri eroi a salire al secondo piano?
Piccola Daisuke riuscirà a pulire la cucina?
Ma soprattutto... quante sigarette fumerà il Principe di Fleed?
Tutto questo e molto altro ancora lo scoprirete solo nella terza puntata...

... per fornire consigli sul più ecologico detersivo per lavastoviglie, l'indirizzo è qui...

Edited by Daisuke_Umon - 6/5/2019, 07:03
view post Posted: 3/5/2019, 19:54     +1Fan art - by gigi la trottola (Commenti) - Fan Art
Certo che Goldrake sullo sfondo di Saturno è da paura... :wub:

E quei ragazzi sotto spoiler pure... :innocent.gif:... Koji sembra contrariato... anzi sta brontolando... anche Tez sembra preoccupato... il principe invece ha l'aria rilassata...
view post Posted: 2/5/2019, 21:28     +2Daisuke_Umon FF Gallery - solo autore - Fan Fictions
Buonasera.
E' da un po' che non ci sentiamo, vero?
Eh già... chissà che cosa ha combinato piccola Daisuke insieme ai suoi eroi in questo periodo...
Potrebbe raccontarvelo lei stessa, che ne dite?
Le diamo la parola?

Detto fatto, ecco a voi il racconto di una semplice GIORNATA TRANQUILLA...


*****************


UNA GIORNATA TRANQUILLA (prima parte)


Meno male che doveva essere una giornata tranquilla.
Una di quelle belle giornate con le amiche e gli amici in cui ti diverti, fai quello che ti piace, ti rilassi, ridi.
Il trucco mi è colato sulla faccia con un terribile effetto panda.
Il mio vestito si è vistosamente macchiato con l'olio motore della moto.
Non trovo più nemmeno le chiavi di casa.

Decido di sedermi sullo scalino di ingresso di casa mia.
Ploff, la lampadina sopra di me si fulmina.
Evviva, sono al buio: hello darkness, my old friend.

"Giornata difficile, a quanto pare."
Una voce maschile esce dall'oscurità con un fruscio sottile: si siede accanto a me, posando la chitarra al muro.
Mi svacco sul gradino del portone: “Non me ne parlare, sono stravolta”.
Osserva il mio aspetto: “Fatti guardare… eh sì, hai avuto decisamente una giornata lunga e difficile!”, sedendosi, “Ma non dovevi andare a quella mostra di quadri con i ragazzi? Dai, vieni qui, piccola: raccontami tutto”.
Non me lo faccio ripetere due volte: mi catapulto tra le sue gambe, gli metto il braccio destro intorno al collo e inizio il racconto.
“Devi sapere che il ritrovo era alla stazione del treno. Io ero pure in ritardo. Per fortuna che lavoro vicino. Lui mi stava già aspettando. Pensa: era completamente vestito di nero...”


Prima tappa. Il ritrovo.
Il suo abbigliamento mi lascia di stucco: “Hiroshi, sembri Johnny Cash. E’ per caso un barbatrucco?”
“Piccola, guarda che mi manca la chitarra…”
Allenta leggermente il colletto e prosegue con sollecitudine: “Senti, piccola, qual'è il titolo del film?"
"Hiroshi, te l'avrò detto almeno cento volte! Non andiamo al cinema: andiamo a vedere un’esposizione di quadri! QUADRI!"
"Sgrunt, avevi detto che era una storia di amore e guerra ambientata in Giappone."
"Dannazione, Hiroshi, quello è il sottotitolo della mostra. La mostra! Che si chiama "Giappone: storia d’amore e guerra"!"
"Ah. E non si canta e non si balla?"
"No. Coraggio, ti divertirai lo stesso."
"Hai detto che é una mostra… allora ci sono gli haniwa donne?"
"No. Ci sono prestanti samurai e belle ragazze. Tutti disegnati ovviamente."
"Ah."
Camminiamo per qualche minuto in religioso silenzio; poi Hiroshi si ferma e mi chiede: "Ci sono i fumetti sopra i disegni?"
"No."
"Allora come faccio a capire quello che dicono?"
Scuoto la testa sconsolata: ci rinuncio.


“Povero Hiroshi, lo sai com'è fatto. Gliele devi raccontare semplici”, sentenzia mentre accorda la chitarra.
“Oh insomma, ti ci metti anche tu? Dai non interrompermi, che perdo il filo del discorso”.



Finalmente arriviamo al punto d’incontro ma degli altri non c'è ancora traccia.
Esattamente in quel mentre due moto ci sfrecciano ad alta velocità sotto il naso: i loro motociclisti si stanno poco giovialmente mandando a quel paese.
Al terzo passaggio consecutivo, si fermano davanti a noi.
Il primo si toglie un casco aerodinamico e ne sbuca fuori una foltissima capigliatura puntuta con vistose basette nere: "Dannazione, non c'è posto per parcheggiare le moto".
"È solo colpa tua. Se fossi stato puntuale, saremmo arrivati prima e avremmo trovato posto" replica aspro il secondo, mentre solleva la visiera "Koji, sei il solito irresponsabile figlio di papà".
"Tetsuya, essere in ritardo è comunque sinonimo di stile, no? Che tu non hai fratellone..." lo addita il primo.
"Koji, non é certo colpa mia se non trovavi le chiavi del triciclo..."
"Maledizione Tetsuya, lo sai benissimo che Shiro è rimasto chiuso nell'autolavaggio di Mazinga, potevi almeno aiutarmi a tirarlo fuori, non credi?"
"Ti ho lasciato volentieri questo compito. É soprattutto tuo fratello!" lo rincalza l'altro con grinta.
Koji ringhia pronto all'attacco ma interviene prontamente lo stomaco d’acciaio di Hiroshi reclamando allarmato cibo al più presto.

Seconda tappa. Il pranzo.
Nella speranza di velocizzare il pranzo, entriamo nel più vicino ristorante asian fusion quasi self service.
“Ordiniamo, presto, ho fame!”, reclama Hiroshi.
Ci precipitiamo su un tavolo.
Con un'agile mossa pelvica Hiroshi guadagna l’attenzione della cameriera che fluttua verso di noi con i menù.
Cominciamo con le bevande.
“Due di naturale, non fredde, e due di gasata, fresche”, proclamo io.
"Come sarebbe a dire acqua naturale e gasata?" interrompe Koji.
"Sei sempre il solito guastafeste, Koji, guidiamo la moto e non possiamo bere", lo zittisce Tetsuya.
"Ma Tetsuya, non voglio fare il salutista proprio oggi, io..." continua Koji.
"Non fare il bambino. Lo sai benissimo che qualche millilitro di alcool nel sangue ti rende inadatto alla vita sociale" incalza il pilota del Gureto.
"Non è vero!" respinge Koji.
"Hai la memoria corta, fratellastro... L’ultima volta che hai bevuto ti eri messo in testa di essere il dottor Nowzaradan e volevi fare un by-pass gastrico a Boss usando i raggi fotoatomici dello Zetto."
Koji sta per replicare ma li zittisce nuovamente lo stomaco d'acciaio di Hiroshi che tuona rovinosamente e ci invita ad ordinare le pietanze con la massima celerità possibile.


Strimpellando senza impegno “Blowin'in the wind”, mi guarda stupefatto: “Certo che Koji non si smentisce mai, vero piccola?”
“Ah non me lo dire. Senti poi che cosa mi è successo dopo”.



Arrivano i piatti.
Arrivano anche le bacchette di legno.
Hiroshi, alle prese con una porzione immane di spaghetti in brodo, mi guarda serioso: ”Piccola, gnam, stai attenta, le BACCHETTE le devi tenere, gnam, così” afferma con competenza mentre impugna le bacchettine facendole sbattere tra loro rumorosamente.
"Non ti preoccupare. Sono bravissima".
Con impareggiabile destrezza cerco di afferrare un riottoso boccone di salmone marinato che purtroppo sfugge alla presa delle bacchette di legno.
Il bocconcino, grondante di salsa agrodolce, compie un’iperbole rovesciata e atterra sugli spaghetti in brodo di Hiroshi, generando un'inondazione monsonica sul tavolo, mentre una delle due bacchette si esibisce in una pericolosa manovra acrobatica aerea per poi conficcarsi con un triplo salto carpiato nel riso di Tetsuya.
Il pilota del Gureto mi grunisce indispettito perché il tuffo della bacchetta ha provocato l'esplosione del riso sul suo vassoio e sul suo foulard viola.

Mi riapproprio della lignea posata con un candido sorriso mentre Koji cerca di rimediare tamponando l'immacolata tovaglia con svariati rotoli di carta da cucina.
Il pranzo termina senza ulteriori incidenti di percorso e, pertanto, satolli e idratati, ci dirigiamo verso la tappa successiva.


Faccio una pausa.
Lui mi sorride pacifico mentre continua ad armeggiare con la chitarra.
“Ma mi stai ascoltando?”
“Certo, piccola, mi hai appena raccontato che hai fatto un disastro sul tavolo e hai sporcato la sciarpina di Tetsuya… Ma non ti avevo insegnato ad usare le bacchette?”
“Lascia perdere…”
Accenna “Knockin' on heaven's door” mentre la Gigliola sta rientrando proprio in quel momento.
Ci guarda, sospira e allunga una monetina: “Figliolo, ma non è che, per caso, in passato hai suonato con i Byrds?”



Terza tappa. Accettazione.
Dopo una piacevole passeggiata sotto i portici ombrosi della città, intenti ad osservare le varie umanità che nella fascia diurna postprandiale imperversano per strada, raggiungiamo il museo.
Il ritiro dei biglietti avviene stranamente senza intoppi, ci vengono consegnate le audioguide e ci viene anche chiesto educatamente di depositare zaini, valigie, ecc... nell'apposito camerino.
Koji e Tetsuya lasciano i caschi, io lo zaino.
Bene, siamo pronti.
Passiamo attraverso il metal detector: tutto a posto.
Ora è il turno di Hiroshi.

Mi guarda come se stesse entrando a Guantanamo.
“Devo proprio fare il check-in?”
“Lo abbiamo fatto tutti” lo rassicuro.
“Se perdono la valigia?”
“Hiroshi, non hai nessuna valigia, non siamo in aeroporto. Su, vai.”

Non appena varca la soglia, l'allarme squilla imperioso e a squarciagola.
La guardia giurata lo squadra da terra a piedi: “Qualcosa da dichiarare?”
Hiroshi, indifferente, fruga nella camicia e ne tira fuori il ciondolo di Jeeg.
La guardia giurata strabuzza gli occhi.
“Non ci posso credere… tu… tu sei JEEG! Ho visto tutte le tue puntate, avevo anche io la catenina di JEEG, avevo addirittura il completino di Elvis… JEEG, fammi un autografo!”
Seguono venti minuti di commozione e lagrime durante i quali giochiamo un doppio torneo di bocce che vince Tetsuya, con somma disapprovazione di Koji.

Terminato il supplizio alla Carramba che sorpresa, infilo confidenzialmente il braccio intorno alla schiena del mio cavaliere: “Senti, Hiroshi dovrei fare una sosta tecnica…”
Cerco affannosamente il bagno.
Apro la porta con una certa fretta e mi rendo conto che non si chiude come dovrebbe, ma dato il carattere d’urgenza, mi disinteresso della questione e procedo con rapidità.
Ultimata l’operazione, ovviamente senza MAI toccare la tavoletta del water perché potrei morire istantaneamente per autocombustione, mi dirigo soddisfatta verso il lavabo, quando leggo un messaggio cartaceo affisso sulla porta: “Porta rotta. Non chiudere”.
Ops.
Sono chiusa dentro un gabinetto.
Con un discreto imbarazzo, azzardo a chiamare i soccorsi: “Ehi, c’è nessuno lì fuori?”
Mi raggiunge la voce di Koji: “Finalmente, piccola Daisuke! Ma quanto ci metti?”
“Koji, c’è un problema… sono chiusa dentro…”
“Maledizione. Dai, io tiro e tu spingi”.
Niente da fare.
“Piccola, stai tranquilla. Chiamo anche Tetsuya.”
Sento confabulare al di là della porta, poi la voce risoluta del pilota del Grande Mazinga mi rassicura: “Coraggio, piccola Daisuke. Noi tiriamo e tu spingi. Forte, mi raccomando”.
Nulla si muove.
In cambio inizia un diverbio tra i due piloti.
“Ci vorrebbero i raggi fotonici dello Zetto” sentenzia Koji.
“No. Con quelli fonderai tutto. Non hai idea dei danni erariali che ti chiederà il museo. È più preciso il missile centrale del Grande Mazinga” conclude con tono scientifico Tetsuya.
“Fratellastro, mi stai dicendo che lo Zetto è inadeguato?”
“Più che altro è antiquato…”
Quale momento migliore per sfidare a duello il fratellastro... Koji si rimbocca le maniche: “Te lo faccio vedere io, adesso chi è antiquato.”
Koji, approfittando della sua superiorità culinaria, simula un duello alla Cuochi e fiamme: cucina frittelle di caciocavallo e baccalà davanti ai compagni (Tetsuya incluso) che attratti dal promettente odorino decretano che le frittelle sono eccellenti.
Mentre gli altri mangiano, io sono ancora chiusa dentro il bagno.
Fortunatamente passa lì vicino la guardia giurata che, usando il potere della Forza di Coriolis, detta anche il lato B della Forza, gira semplicemente la maniglia dall'esterno e la sottoscritta guadagna di nuovo la libertà.

*****************
Come andrà a finire la visita al Museo?
Chi è il misterioso interlocutore di piccola Daisuke?
Lo scoprirete solo alla prossima puntata...

... per utilizzare la Forza di Coriolis contro la miseranda autrice, l'indirizzo è qui...

Edited by Daisuke_Umon - 5/5/2019, 23:28
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