|
Secondo me:
Il comparto tecnico della serie offerto da Masaaki Yuasa alla regia è interessante, per quanto risulti minimals nella proposizione dei temi trattati. Mi spiego meglio Yuasa è stato fedele di base per poi tentare di amalgamare una visione moderna al capolavoro di Go Nagai.
Il character design di Ayumi Kurashima e Kiyotaka Oshiyama siceramente crea diatriba per il suo essere così lisergico e semplice nel proporre i personaggi che tutti noi conosciamo e gli ibridi demoniaci. Ma regge il gioco e non deve essere per forza sottostimato visto che comunque vuole proporre qualcosa di nuovo senza essere troppo differente dal manga che nei disegni comunque era nel tipico stile di Nagai cioè semplice (ma molto vario nella stirpe demoniaca). Purtroppo se si fa solamente un paragone con la sontuosa produzione dei primi due OAV ne esce con le ossa polverizzate. Le scelte stilistiche al tempo fatte da Kazuo Komatsubara e Takamura Mukuo sono purtroppo irraggiungibili visto lo spiccato talento dei due artisti.
Per la colonna sonora di Kensuke Ushio non ho nulla dire mi è piaciuta (oltretutto richiama molto quella fatta da Cliff Martinez per The Neon Demon di Refn). Kenji Kawai (per gli OVA) era stato di una bravura eccezionale, ma quella nuova non disdegna il confronto.
Ora però tocca al problema principale, lo sceneggiatore Ichirō Ōkouchi per ogni passo buono che fa nel proporre nuove cose e adattamenti riesce purtroppo (a conti fatti) ad attuarne ben due indietro. Spiegandomi meglio il tagliare determinati passaggi è un problema perché toglie il bello della storia e oltretutto relegare personaggi come la bellissima Silene solamente ad una mera sgualdrina (o civetta) demoniaca è da omicidio artistico (per non parlare poi di ben altre scelte) senza contare poi determinate trashate come la polluzione di Akira che fa tanto Scary Movie 1. Ma su questo eravamo tutti avvisati, questo scrittore aveva ben dato prova di quanto risultasse controverso il suo approccio si vedano per esempio Code Geass ed i film di Berserk.
Vi è da dire che la sfida di Netflix di proporre l'acqua santa (regista) ed il diavolo (sceneggiatore) è stata una bella sfida...che però è riuscita a metà, troppo veloce nel proporre ed introdurre i due protagonisti come del resto la trasformazione in Devilman del protagonista sparata fuori solo al primo episodio così come un mero incipit. Aggiungo poi la sfida con Silene, che è partita bene per poi essere risolta anche quella purtroppo con un solo episodio. Il resto che è stato aggiunto alla storia varia con troppa facilità da una scelta azzeccata fino ad una proposizione scontata e fin troppo frettolosa tralasciando l'introspezione dei personaggi secondari (cosa inspiegabile).
10 puntate sono poche, io ne avrei fatte circa 16 così da sviluppare con tutto il tempo dovuto l'evoluzione narrativa cosa che ripeto non avrebbe do sicuro allungato il brodo.
Nonostante tutto mi sento di consigliarla, tralasciando un attimo gli evidenti difetti non bisogna criticarla visto che vuole anche proporre qualcosa di nuovo (e ci riesce) anche perché ad essere oltranzisti non si guadagna nulla, nella visione d'insieme e bel giudizio di una trasposizione (ricordatevelo).
Il mio voto finale è un 7-, perché nonostante tutto non fa venir meno l'atmosfera che permeava l'opera originale e di cui io ne sono sempre innamorato sin dalla prima lettura.
Edited by Cristian Maritano - 10/1/2018, 15:14
|