CITAZIONE (GOTAN X @ 26/4/2019, 12:39)
... e alcuni personaggi e avvenimenti rimangono abbastanza sfumati e indefiniti (l'antico impero del Drago precedente a Himika dove sorgeva? chi è Flora e il suo villaggio?)
Per meglio ragionarci sopra, partiamo da qui...
L'Imperatore Drago Demone racchiude, nella sua stessa caratterizzazione, diverse ed antichissime origini culturali, religiose, tradizioni folkloristiche e leggende tipicamente orientali/asiatiche nonché rivisitazioni di etnie e costumi anche di stampo occidentale...
Oltre ad essere un [Imperatore] Dragone Demone, alla sua prima apparizione (episodio 29) subito dopo essere stato ritrovato/evocato dalla Regina Himika [メキニメキニ ヌダラダラ... メキニメキニ ヌダラダラ... メキニメキニ ヌダラダラ... = Mekini Mekini Nudara Dara... Mekini Mekini Nudara Dara... Mekini Mekini Nudara Dara...] tutta dedita ad aprire finalmente, grazie alla decifrazione dell'antica litania/preghiera/aforisma, tutte le varie porte che celavano il grande mistero dell'immenso potere della Campana, si presenta ed autoproclama come 地獄の帝王 ovvero "Jigoku no Teiou" e quindi "Imperatore degli Inferi/dell'Inferno" sotto un preciso punto di vista e chiave di lettura di cultura ed accezione prettamente nipponica del termine
Il concetto di Inferno/Jigoku giapponese deriva in realtà dall'antico Sanscrito "Naraku" e la sua influenza raggiunge i territori giapponesi mediante il Buddismo, l'Induismo, l'antica cultura e lingua Cinese...
Chi lo governa è Yama (Il Dio della Morte e degli Inferi nella Religione Vedica) che in Giappone diventerà 閻魔大王 ovvero Enma Daiou e quindi Enma Gran Re/Enma il Grande
Ma il nostro celebre villain 竜魔帝王 [Ryuu Ma Teiou = Dragone Demone Imperatore/Sovrano] nella sua caratterizzazione da parte degli aventi diritto presenta tante sfaccettature che mentre sottolineano queste "antiche origini straniere" ne definiscono altre di natura "più patriottica"...
Di Enma Daiou mantiene principalmente la tipica espressione facciale severa e spaventosa ed oltre alla sovranità nel Regno degli Inferi detiene il ruolo di principale "giudice punitore" nonché di totale supervisione e controllo sulle pene e torture inflitte alle anime dei defunti (in particolar modo dei bambini...) che per evitare di dannarsi eternamente all'inferno devono superare tante prove sottoposte in realtà proprio dal suo stesso "Honji" (la sua "Vera Natura/Forma") ovvero Jizou Bosatsu...
Poi ad accompagnarlo, nella sua prestanza fisica, come fedele "demone Familiar" abbiamo un tipico Dragone Cinese che se in alcune inquadrature rispecchia totalmente il folklore e le leggende cinesi (di grossa stazza, corpo di serpente, zampe di volatile, testa di coccodrillo, baffi di pesce gatto, corna di cervo e perla stretta tra gli artigli che ne racchiude lo spirito, l'essenza...) in tutte quelle che invece lo immortalano avviluppato al suo Padrone richiama perfettamente quello di stampo "puramente nipponico" che, per quanto molto simile a quello cinese, si differenzia in alcuni aspetti "divini" come l'appartenenza quasi esclusiva all'elemento dell'acqua, al colore azzurro che indica uno dei quattro spiriti guardiani delle città (il Dragone Azzurro protegge Kyoto e quindi l'Est...) nonché dai soli "tre artigli" (quello cinese ne ha quattro/cinque...) che compongono le sue "zampe d'uccello"...
Ma, oltre ad aspetti di contorno palesemente contaminati da reminiscenze culturali di "stampo occidentale" (il Castello dove fa resuscitare Flora ancora fanciulla, le armature, spade ed elmi della sua Armata di "Soldati Robot" ed alcuni dei suoi stessi "Robot Bestia" lanciati in combattimento contro Jeeg, la divisa ed il copricapo da combattente di Flora...) ci sono anche alcune delle tipiche fattezze dell'Aka-Oni nipponico (Oni Rosso) che per quanto originario dell'Induismo e Buddismo Cinese, nella sua incorporazione alla cultura nipponica assume poi principalmente funzioni di "guardiano dell'inferno o perverso torturatore di anime dannate" nonché, decontestualizzato da miti e leggende, come mero rappresentante e simbolo negativo di una etnia indigena particolarmente invisa a quella predominante un determinato, medesimo territorio...
Quindi, a conti fatti, il Regno dell'Imperatore Dragone Demone potremmo sia ipotizzarlo come "oriundo" di qualche territorio confinante del Continente Asiatico (magari proprio dalla Cina...) oppure come collocato plausibilmente nelle più profonde ed "infernali" viscere della Terra, nelle quali centralizzare poi tutta la diramazione delle diverse conquiste e predomini di popoli e territori limitrofi, se non "geo-localizzarlo", visti gli elementi culturali di riconoscimento a nostra disposizione, anche tra l'Est ed il Nord-Est dell'Honshuu (coordinate geografiche che per giunta leggende e tradizioni folkloristiche suggeriscono necessarie per difendere città, palazzi o castelli imperiali e territori dai temibili, persecutori e vendicativi Oni...) dove inoltre, in buona parte, si trova anche quello di Himika che dovrebbe poi estendersi (sempre partendo dall'Honshuu...) fino al Kyuushuu, almeno nella fase primordiale/rurale/matriarcale/pacifista (precedente ai fatti di Jeeg e dell'Imperatore Dragone usurpatore...) e quindi prima di subire attacchi, saccheggi, disfatta e tracollo da parte di ulteriori e diversi popoli nemici (flashback di Himika nell'episodio 13...) che nell'aspetto ed abbigliamento (armature, elmi, armi, etc) ricordano molto l'Impero Mongolo...
Il Villaggio abitato invece dal popolo di Flora richiama tantissimo quello degli "Emishi" o anche degli "Ainu" che popolavano invece, dai tempi più remoti, la parte più settentrionale dell'Honshuu e tutta la zona geografica dell'Hokkaidou... la caratterizzazione degli stessi mostra la tipica folta e disordinata capigliatura (e peluria...), abiti e monili di immediato riferimento a quelle antichissime etnie ed un tenore di vita di stampo quasi primitivo ed anche abbastanza rudimentale oltre che rurale...
L'attacco dell'Imperatore Dragone Demone al villaggio di Flora (il chara design dei lupi che la sua armata di soldati robot scaglia contro il villaggio di Flora ricorda tantissimo quelli visti in Hols/Valiant...) rispecchia le reali lunghe battaglie e lotte intestine susseguitesi nei secoli che hanno sempre sottolineato l'incompatibilità e la discomunicazione tra i principali esponenti di una medesima razza, ceppo culturale, dove uno (ad es. l'Antico Regno Yamatai) non vedeva assolutamente di buon occhio l'altro (Tribù degli Emishi e degli Ainu) al punto da volerlo assolutamente assoggettare (se non sterminare...) per raggiungere la totale egemonia (e totale controllo...) del territorio comune in cui non si tolleravano in alcun modo stirpi e comunità ritenute fin troppo selvagge, rozze, barbariche, inumane al punto da considerarle potenzialmente come pericolosi demoni (appunto gli Oni da dover "scacciar via"...) bestie (l'aspetto incolto e poco raffinato o civile favoriva questa considerazione...) oppure spettri usurpatori (Yurei, Youkai, etc etc) assolutamente da debellare oppure dominare, confinare o sigillare definitivamente...
Il Generale Flora è stato, all'epoca, un bel personaggio altamente significativo per la storia dell'animazione televisiva nipponica… nonostante i giocattoli della "Magune Robo Series" della Takara vendessero alla grande (spesso superando di gran lunga nelle vendite quelli della Popy Bandai) la serie non riusciva comunque a decollare pienamente anche per ulteriori questioni legate alle diverse tipologie di trasmissioni in "Key Station" e "Local Station" distribuite sul territorio nazionale. L'introduzione dei nuovi villains servì agli autori per cercare di ritemprare in qualche modo l'interesse verso la serie televisiva di Jeeg ed la narrazione del dramma di Flora rientrava nei loro specifici piani produttivi.
All'epoca un personaggio come quello di Flora rappresentava un primissimo esempio, nei "Robottomono" (Storie con i Robot) di acerrimo nemico "femminile" (nonché bellissimo e sensuale...) con ruolo di alto comando che poi risulterà essere non completamente malvagio. Il dramma del Generale Flora, che muore in tenera età per gesto di amore e protezione, rinasce dietro specifica minaccia alla sua stessa vita, inganno ed obbligo all'obbedienza più rigida e severa con rivolta ed espiazione in epilogo, sarà capace di gettare le basi e delineare con qualità l'iconografia di una primissima "eroina drammatica" di grande spessore narrativo, nell'ambito dell'animazione televisiva (robotica), che verrà ripreso e rivisto solo in seguito in serie come ad esempio God Sigma e Baldios.
Motivo di grande seguito ed ammirazione all'epoca da parte del fandom erano la grande determinazione di Flora soprattutto nella sua commovente fase di "pentimento" dove fermamente si ribella al dispotico e perfido Imperatore riguadagnando mente e cuore più squisitamente umani, rinascendo con anima ricolma di sentimenti e nobili principi, combattendo per amore più che per odio e volontà di sterminio ed infine compassione e sacrificio estremo pur di espiare i propri peccati.
A fare da contorno a tutto questo c'erano poi delle valide BGM oltre che bei disegni ed ottima animazione. Molto bello inoltre vedere abbinata la personalità e la figura di Flora al fiore dell'ibisco (da cui rinasce e si rigenera tutte le volte che appare in determinate scene di bank system...) che nel Linguaggio dei Fiori Nipponico rimanda alla "gentilezza" ed alla "dolcezza"...
CITAZIONE (GOTAN X @ 3/5/2019, 10:48)
Allora ho visto l'episodio della principessa delle nevi il cui titolo originale dovrebbe essere "La donna delle nevi è scomparsa dal libro illustrato".
È ugualmente accettabilissimo ma se vogliamo perfezionare il tutto e renderlo ancora più corretto e fedele alla fonte originaria possiamo adeguarlo al meglio così...:
絵本から消えた雪女!! = E-hon kara kieta Yuki Onna!! (
Libro Illustrato dal scomparve Donna delle Nevi !!)
絵本 = E-hon = Libro Illustrato
から = kara = da/dal
消えた = Kieta = scomparve/scomparì
雪女 = Yuki Onna = Donna delle Nevi
"[La] Donna delle Nevi [che] scomparve dal libro illustrato"
CITAZIONE (GOTAN X @ 3/5/2019, 10:48)
In effetti anche seguendo i sottotitoli la vera natura della principessa delle nevi rimane un po' oscura : è vero che Mimashi si riferisce sempre a lei con il suo nome da mostro, Chirara, però questa si mostra fin dall'inizio dispiaciuta di usare Mayumi come esca per catturare Hiroshi affermando di voler vivere solo nei sogni dei bambini e il ministro la minaccia che se non eseguirà gli ordini non potrà più incontrare i suoi adorati bambini.
Nessun fedelissimo sottotitolo o perfetto adattamento può in realtà consentire una piena comprensione di simili episodi... come quello di Takeru, sono talmente intrisi di cultura, tradizioni, storia e folklore nipponici da obbligare quasi a documentarsi necessariamente, mediante determinati approfondimenti, se si desidera coglierne ogni aspetto e sfumatura...
Per un giapponese mediamente acculturato non vi è ovviamente alcun tipo di problema nel cogliere ciò che culturalmente per loro è ben sottinteso ma comunque lampante agli occhi così come per i bambini che godono al contempo di argomentazioni ed aspetti rivisitati proprio per donare loro i principali elementi atti a rendere tutto quanto concerne quel culto, folklore e leggenda tranquillamente ed immediatamente riconoscibili e comprensibili senza forzare la mano sul senso angosciante e spaventoso che caratterizza queste ancestrali mitologie
Non c'è un singolo aspetto, per tutto l'episodio, che non rimandi di continuo all'affascinante e misterioso mito della Yuki Onna che ha sempre per giunta goduto di varie interpretazioni tramandate nei secoli, riferimenti storici-culturali, aneddoti e varia narrativa...
Ma per una bimba come Mayumi, che tanto crede al racconto nel suo bel libro di fiabe illustrato, è decisamente più bello ed interessante ribattezzarla Principessa delle Nevi (Yuki no Hime) spesso con fare anche molto educato e rispettoso (O-Hime-sama/Yuki no Hime-sama...)
Il libro illustrato mostra un aspetto rassicurante di questa singolare ed antichissima figura spettrale con il disegno poi di una bimbetta (dai connotati, abbigliamento e fattezze da fiaba più occidentale che non orientale...) che felice si entusiasma alla sua presenza...
E quindi...:
- è del tutto normale che uno Youkai come la Donna delle Nevi abbia un particolare rapporto con i bambini. In molti racconti di diverse prefetture ella è continuamente circondata da loro, ci gioca, li tutela ma al contempo può sia decretarne la morte privandoli della loro stessa vitalità così come salvaguardarli per rispetto alla sacralità della vita stessa. In antiche scritture il termine "Yukionna" indica un periodo stagionale ed anche un relativo cambiamento con simbolico riferimento al rapporto generazionale genitore-figlio
- il suo rapporto speciale con i bambini in altri racconti viene identificato con un tipico agire di materna cura ed attenzione. Può chiedere, a chi la incontra, di salvare la creatura (e da qui ulteriori leggende su Yukinko, spirito della neve con sembianze di un bambino) che tiene in braccio (sacralità delle procreazione) e chiunque non sia in grado o meriti di adempiere al compito patisce la morte immediata che avviene tramite sprofondamento sotto coltre o valanghe di neve e quindi assideramento. Le scene in cui C[h]irara è costretta ad ingannare prima Mayumi e poi attirare a sé e quindi attaccare Hiroshi per compiere la missione impostale, ricordano questi aneddoti leggendari... le stesse leggende narrano inoltre che chiunque invece ottiene successo in questo specifico compito richiesto (salvare e quindi garantire continuità alla procreazione) sicuramente godrà di ricchezze e favori nonché di un potenziamento della propria forza, prestanza...
- le capacità procreative di una Yuki Onna si estendono anche verso altre forme di vita come ad esempio gli animali... secondo alcuni antichi scritti, maggiore è la profondità della coltre di neve dove lei regna maggiore risulterà la quantità di pesci a disposizione dell'uomo così come maggiori saranno le foreste innevate maggiore sarà la quantità di uccelli presenti in natura. Inoltre le Yuki Onna hanno relazione con altre figure spettrali leggendarie come le Ubume (産女) ed i Kokakuchou (姑獲鳥) di antica origine cinese...
- ecco quindi anche spiegate le scene in cui Chirara, per far divertire e giocare Mayumi, crea animaletti di neve ed in primis uccellini... da notare poi le farfalle che simbolicamente incarnano la gioia e longevità, la grazia e la bellezza delle fanciulle future giovani donne, le anime dei vivi e dei morti nonché la possibilità di svelare un mistero se si segue il suo delicato volo... i coniglietti invece indicano altra caratteristica delle Yuki Onna ovvero la loro capacità di procreare maggiormente proprio durante l'avvento del nuovo anno lunare e nello specifico durante le notti di luna piena invernale... la leggenda del Coniglio Lunare che celebra virtù e concetti di sacrificio e carità (Chirara si sacrifica pur di non far del male in primis alla fiduciosa Mayumi) riporta anche alle vere origini della Yuki Onna stessa che altre tradizioni la vogliono come una "Principessa del Mondo Lunare" che annoiata della sua vita da "Selenita" scende sulla Terra e cade sulla neve... non potendo più fare ritorno sul suo astro natio apparirà esclusivamente nelle notti nevose illuminate proprio dalla Luna
- ad ogni modo Chirara raffigura anche, attraverso il suo aspetto (travestimento) e tragico destino, la tipica vicenda triste e pietosa della Donna delle Nevi... storie di solitudine, di abbandoni, di nostalgiche attese, di promesse tradite e di speranze disilluse. La figura spettrale e bellissima, dalla pelle diafana ed i lunghi capelli, vestita di chiaro a voler sempre sottolineare il pallore della morte che arriva ad uccidere, con lo sguardo oppure con il gelido afflato, congelando, consumando o risucchiando l'anima di tutti coloro che non risponderanno al suo richiamo. Un richiamo che può arrivare anche attraverso una melodia suonata da un fue (笛) o yokobue (横笛) che, in puro stile flauto zen, simbolicamente ricorda sia le capacità ammalianti della Yuki Onna che il sibilo delle minacciose tempeste di neve in cui ella spesso si manifesta
- Chirara è costretta ad ammaliare tutti ed in primis Mayumi per attirare nella trappola nemica il nemico Hiroshi e nel farlo ricorda il Pifferaio Magico soprattutto negli aspetti più vendicativi, tenebrosi e paurosi di questa celebre leggenda tedesca... incanta la bambina, che a sua volta "le danza intorno" ignara del sortilegio di cui è vittima, e la porta via con sé verso "le grotte" del Castello fatato raffigurato nel libro illustrato (di fattura occidentale medievale e che tanto ricorda quelli visti nei lungometraggi Toei dedicati a Pero-chan...) per compiere la sua missione. Sul volto e sulla neve si cristallizzano però "lacrime/perle" di sincero pentimento che sottolineano l'aspetto più triste e drammatico della leggendaria Yuki Onna quando non ha motivo di essere adirata con creature verso cui nutre fiducia...
- nelle scene poi in cui conduce la bimba verso il castello, addirittura camminando sulle acque del fiume da lei ghiacciato all'occorrenza, non bisogna meravigliarsi dei suoi ovvi poteri magici congelanti bensì del fatto che venga raffigurata "con dei piedi"... e nemmeno stupirsi del sangue rosso vivo che sgorga dalla sua mano, sempre più "umana e comprensiva" quando, "nella grotta", provvederà a liberare la piccola come ultimo gesto altruistico (materno, procreatore...) che dovrebbe provare a redimere il suo inganno, indotto però da chi ne gestisce le sorti
- Chirara ricorda infatti altri personaggi nemici (ad es. Cleo, il robot spia del Ministro Argos nel Grande Mazinga...) il cui triste destino è totalmente nelle mani dei loro diretti padroni e signori soprattutto quando questi ultimi vedono tradita la loro "giusta causa"... non viene assolutamente tollerato l'affezionarsi da parte dei loro sottoposti verso i diretti acerrimi nemici e per giunta che arrivino a provare per gli stessi addirittura dei sentimenti di amicizia, emozioni e compassione.
- nella sua forma Haniwa illusoria/fantasmatica, Chirara sfrutta come arma di attacco anche dei raggi laser dagli occhi che della leggenda richiamano il pericolo nell'osare reggere lo sguardo quando ci si trova innanzi al volto di una Yuki Onna. Costretta a combattere, quando abbandona il suo travestimento da fasulla Donna delle Nevi per trasformarsi nella sua vera natura, è del tutto naturale vederla "evaporare" in una coltre di fumo o sorta di nebbia e la capigliatura folta della sua forma guerriera richiama altre figure spettrali e stregonesche nipponiche come Yama-uba (山姥) Futakuchi-onna (二口女) oppure Takiyasha-hime (滝夜叉姫).
- l'onomatopea giapponese "C[h]ira C[h]ira" (チラチラ/ ちらちら) indica il rumore di un qualcosa di svolazzante, di tremolante, che appare e scompare di continuo e soprattutto il suono di una "lieve nevicata"...
A conclusione dell'episodio, dopo l'estremo sacrificio di Chirara per salvaguardare la bambina a cui si era affezionata e nei cui sogni desiderava tanto continuare ad apparire ed esserle amica, il ruolo ingannatore ed impostore della Yuki Onna scompare definitivamente dal libro illustrato che, ricoperto dalla nevicata, conduce con sé all'oblio l'intera triste vicenda e soprattutto lascia che il mito della vera Yuki Onna possa liberamente tornare alle sue origini leggendarie in cui ogni singolo aneddoto e variante venga rispettato e tramandato come appunto voluto dalle più antiche e sagge tradizioni culturali e folkloristiche nipponiche
CITAZIONE (GOTAN X @ 27/4/2019, 11:50)
...
Riguardo alle cose che non tornano effettivamente sono molto e "indefinite" contribuendo al fascino e alla stimolazione della fantasia degli spettatori.
...
Per esempio io ho immaginato anche l'ipotesi che Hiroshi non sia cresciuto come cyborg ma che sia stato sottoposto all'operazione recentemente e che la memoria dell'evento sia stata cancellata. Un'ipotesi come un'altra che non trova conferme materiali dalla serie dove l'argomento viene sempre trattato in modo fumoso.
Quello che mi colpisce e può dare spunto ad una riflessione più "concreta" è il comportamento di un padre che per il "bene comune" trasforma il figlio in un cyborg e il messaggio "formativo" e morale di questo che accetta questa condizione e matura mettendola a disposizione dell'umanità.
Un concetto molto estremo, molto "kamikaze" figlio dei tempi in cui la serie è stata concepita e che oggi sembrerebbe (forse non solo ad un occidentale) moralmente deprecabile.
Forse è proprio questo il motivo che porta gli autori a glissare sui particolari dell'operazione e a trattare l'argomento nel modo più sommario possibile
Prima di Shiba Hiroshi un certo "Tenma Tobio" darà molto da riflettere su responsabilità, comportamenti e scelte da parte degli "adulti" e della "società" di cui si è parte integrante a prescindere dal ruolo, etnia o ceto di appartenenza...
Ma erano anche altri tipi di contesti narrativi, altri tipi di conflitti generazionali, sociali ed interrazziali, altre colpe da provare ad espiare, altre follie degenerative da tollerare e provare a perdonare e così via...
Come dici tu, credo anche io che gli aventi diritto all'epoca abbiano preferito soffermarsi maggiormente sulle difficoltà che Hiroshi incontrerà per accettare, maturare il suo specifico rapporto/scontro generazionale, destino, compito, crescita, catarsi... tra l'altro Hiroshi è uno dei pochi personaggi di Nagai & Co. ad essere caratterizzato/delineato come uomo già ampiamente avviato nella società (fase umorale adolescenziale/studentesca del tutto completata/superata) di cui è parte integrante, con un proprio lavoro e responsabilità di gestione descritti con tipica organizzazione socio-economica relativa a quello specifico spaccato/vissuto/specchio socio-storico-politico
CITAZIONE (GOTAN X @ 1/5/2019, 09:31)
Quando parlavo di riconfigurazione non intendevo una trasformazione da organico a meccanico, ma che la sostanza di cui sono composti gli organi di Hiroshi , essendo artificiale e quindi dotata di particolarità e funzionalità proprie, può modificare la propria struttura in maniera appunto polimimetica.
La ricombinazione delle molecole artificiali può dare vita a diverse configurazioni, passando da una consistenza simil organica ad una meccanica.
…
Le varie sostanze sono composte da una sequenza molecolare che può essere alterata nel caso del corpo di Hiroshi, dato che si tratta di molecole artificiali, anche il sangue e il sudore non sono vero sangue e sudore ma un loro corrispettovo artificiale.
Poi può anche essere che questo riguardi solo la struttura artificiale esterna e che invece gli organi interni non subiscano trasformazioni ma rimangano uguali.
Sarebbe interessante poi chiarire quando esattamente ha fatto la sua comparsa in campo scientifico e fantascientifico il concetto di nanomacchine, per sapere se all'epoca di Jeeg già esistevano e se gli autori possono averene preso ispirazione
Ti basterebbe anche partire da qui...:
空中元素固定装置
per risponderti, darti spiegazioni ed avviare ulteriori approfondimenti sull'argomento che già avevano (Nagai & Co.) ampiamente descritto e caratterizzato, alcuni anni prima, con buona dose di inventiva e fantasia a fare "da corredo e rivisitazione dei contenuti" visto che tanti aspetti scientifici "molecolari" (e tanto altro) erano già stati abbondantemente studiati a partire dall'800...
Una volta effettuati determinati approfondimenti, noterai di sicuro tante "affinità e similitudini" e scoprirai quante e quali le altre fonti di ispirazione che hanno quindi dato vita, tra le varie particolairtà che lo compongono, proprio ad uno dei primissimi esempi (assieme a Devilman) di "Henshin Boom" in chiave "Terebi Manga/Anime"...
Solo che Hiroshi, rispetto "a lei", diciamo pure che mostra una diversa "sensualità" al relativo grido e sequenza di trasformazione... LOL !!
CITAZIONE (GOTAN X @ 1/5/2019, 09:31)
Il primo cyborg ha poi anche le corna e mi sembra probabile che queste siano formate dai capelli di Hiroshi, come avviene per le alette di Devilman, che si rimodellano cambiando consistenza, da peloso passarebbe a solido esattamente come i muscoli e la pelle artificiali che diventano d'acciaio.
Io, invece, l'ho sempre visto come un elmo bicornuto che poi si ritrovava ridefinito e completato nella forma finale della testa robotica... e mi sembra quasi ricordare altri modelli di elmi bicornuti tipo quello vichingo nonché risultare totalmente diverso da quello ad esempio di Kouji che invece sembra più rassomigliare, in alcuni aspetti, ai "copricapo/caschi" dei Tokusatsu Heroes tipo Spectreman o Ultraman...
CITAZIONE (GOTAN X @ 13/5/2019, 13:51)
Altro particolare difforme è la parte in cui Hiroshi afferma di aver già visto raffigurato Takeru, quando invece in originale dice che rassomiglia ad un opera d'arte (nel senso che non ha fattezze mostruose come gli altri mostri)
Prima ancora di Hiroshi, anche Miwa evince in Takeru un qualcosa di totalmente diverso da tutti gli altri nemici affrontati precedentemente...
Ad ogni modo per Hiroshi Takeru è un "Bijutsu-hin" (美術品) ossia un oggetto, un'opera d'arte (scultorea, pittorica,poetica, musicale, etc) e tutto quanto ruoti attorno all'Arte (antica o moderna che sia…) e sue espressioni che non dipendano in alcun modo da produzioni di massa, fabbricazioni, lavori di ingegneria, falegnameria ed artigianato vario...
Il termine è un composto dei kanji 美 (Bi = Bellezza) 術 (Jutsu = Tecnica) e poi 品 (Hin = articolo, prodotto però di pregiata fattura, qualità, raffinatezza, eleganza, grazia...)
Ecco perché il padre subito dopo gli fa vedere quella specie di antico bassorilievo (レリーフoppure カウンターレリーフ) ed una antica pittura come quelle utilizzate per il vasellame fittile votivo per il volto di Miyasu Hime
Il padre gli narra anche che Takeru era un "Mamorigami" (守り神) ai tempi del Regno della Regina Himika ed i disegni che narrano le sue grandi gesta eroiche mostrano nemici da lui sconfitti che sono al pari di quelli (episodio 13) che poi causeranno il tracollo del Jama-TaiOukoku con fattezze, indumenti ed armi che ricordano l'Impero Mongolo
Rispetto all'episodio 10 di Yuki Onna, questo di Takeru è più semplice "da decifrare" anche per degli stranieri come noi in quanto molto basato, per quanto ci sia rivisitazione ed inventiva romanzata, su concreti cenni storico-religiosi-culturali che dietro a determinati approfondimenti conducono alla conoscenza di tanti specifici aspetti inerenti il loro background culturale, folkloristico, mitologico...
Basta quindi cominciare a documentarsi su tutto quanto concerne ad esempio il
Santuario di Atsuta Jinguu e del perché sia lì custodita la
Spada Sacra di Kusanagi (praticamente uno dei "Tre Tesori Sacri della Casa Imperiale/Sanshu no Jingi") delle divinità (Kami)
Yamato Takeru no mikoto e
Miyasuhime no mikoto, del loro matrimonio, della provenienza della
Sacra Spada Amenomurakumo e del perché Miyasuhime no mikoto la consacra ad Atsuta, delle Collane Magatama e della
Yasakani no Magatama, delle statue funerarie Haniwa, etc, etc...
Pensate che per fare tutto questo ci si potrebbe anche divertire, ad esempio mediante un bel videogioco molto ispirato a tutti questi mitologici eventi e per farlo vi basterebbe solo una bella patch (almeno in inglese...) un buon emulatore nonché cercare info ed altro (ci siamo capiti...) su questo specifico titolo esclusivo del
SuFami (Super Famicom/Nintendo) ovvero...:
BUSHI 青龍伝 二人の勇者 (Bushi Seiryuuden Futari no Yuusha = Samurai – La leggenda del Drago Blu – I due eroi)