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La voce delle mamme...

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view post Posted on 31/8/2012, 21:44     +1   -1
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Io SONO la Girella

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Io ricordo che quando ero piccolo, proprio verso quest'ora, si sentivano le voci delle madri che ci chiamavano su. Noi si giocava a calcetto nei parcheggi, in questi stessi isolati, e si annusava un piccolo pezzo di asfalto sconosciuto ogni giorno. E allora, proprio sul più bello, si alzavano le voci. A volte imperiose, a volte scocciate, a volte un pò preoccupate, perchè magari stava per piovere, proprio come ora. Da ogni parte, senza preavviso, scendevano in picchiata sulle nostre partite infinite. Dopo il tramonto, il cielo si cospargeva di questa miriade di suoni, in tanti timbri diversi, un coro di contralti e di soprani per nulla estemporaneo, a me sembrava anzi che si fossero messe d'accordo; talvolta mi veniva il dubbio che una madre desse il là, e le altre si accodassero. Il tempismo di queste voci era inarrivabile; al solito si era sul momento cruciale della partita. A pensarci puoi capirlo quando una madre è stanca, dal modo in cui chiama suo figlio. Ma allora mica lo si capiva. Ricordo solo che mi cresceva dentro un odio, ma un odio, grande come il cielo, mentre salivo a casa. Ed è anche per questo che noi, ovviamente, finivamo per non darvi ascolto, facendo finta di non aver sentito: e allora le voci finivano per svolazzare per un pò, sospese nel cielo come uccelli di diversa grandezza, mescolandosi all'odore delle cene. Ma la tregua durava poco: individuato nuovamente l'obiettivo, le voci si scagliavano nuovamente all'attacco, più decise di prima, finendo col decimarci puntualmente. Ai pochi sopravvissuti non rimaneva che ripiegare su qualche triste palleggio, prima di decidere di tornarsene mestamente a casa. Tanto tra poco pure il loro turno sarebbe venuto.
Io queste voci non le sento più. Sembrano scomparse. Forse perchè i bambini si chiudono in casa a giocare a videogiochi, forse perche possono rimanere fuori piu a lungo, forse perchè invece di giocare a pallone a dodici anni si esce già con le prime ragazze, o forse perche certe voci le puoi sentire solo da bambino. Sì, dev'essere così, una frequenza che si perde crescendo, come tante altre cose.
Però le ricordo.
 
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view post Posted on 31/8/2012, 22:24     +1   +1   -1
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Grand Pez di Girella

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Bei ricordi e altrettanto bellissime parole!!!
Anch'io quelle voci non le sento più, ma i ragazzi a giocare a pallone ci sono ancora... e quindi la considerazione che mi viene da fare é un'altra: le mamme se ne fregano se i figli stanno giù a distruggere siepi e vasi con le pallonate o ad assordare con le loro urla i poveri condomini che affacciano sfortunatamente sul loro "campetto di gioco", l'importante é che non lo facciano sotto il loro balcone, lontani dalle loro orecchie e, perchè no, dalle loro scatole!
Non sono i ragazzini ad essere cambiati, solo i loro genitori ad essere diversi dai propri!
 
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view post Posted on 1/9/2012, 13:29     +1   +1   -1
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CITAZIONE (kotetsu73 @ 31/8/2012, 23:24) 
Bei ricordi e altrettanto bellissime parole!!!
Anch'io quelle voci non le sento più, ma i ragazzi a giocare a pallone ci sono ancora... e quindi la considerazione che mi viene da fare é un'altra: le mamme se ne fregano se i figli stanno giù a distruggere siepi e vasi con le pallonate o ad assordare con le loro urla i poveri condomini che affacciano sfortunatamente sul loro "campetto di gioco", l'importante é che non lo facciano sotto il loro balcone, lontani dalle loro orecchie e, perchè no, dalle loro scatole!
Non sono i ragazzini ad essere cambiati, solo i loro genitori ad essere diversi dai propri!

Quoto pienamente
Ma quello che è più inquietante è che siamo cresciuti male perche noi siamo quelli che lasciano distruggere i vasi e assordare i condomini....in quelle poetiche voci c'era qualcosa che non ha funzionato( sia per le madri che per i padri)
 
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view post Posted on 1/9/2012, 13:54     +1   +1   -1
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Fratello di Trinità e Bambino

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Non avete mai sentito me quando chiamo i miei ragazzi... ^^


Scherzi a parte: vedo spesso bambini fare i loro comodi, e mai che mamma o papà li riprendano. Se poi tu protesti, ti senti anche brutte parole: perché con i bambini ci vuole tanta pazienza, e tu sei un insensibile che se la prende per nulla. Vorrei vedere se fossero loro a subire i loro figli, se fossero le loro macchine prese a pallonate o graffiate dai manubri delle biciclette, se fossero le loro piante rovinate o i loro riposini disturbati dagli strilli dei pargoli.

Detto questo: educare i figli è un lavoro snervante, dove non si può barare. Non puoi predicar bene e razzolar male, loro vedono e giudicano. Non puoi dare una regola oggi e infrangerla domani. non puoi lasciar correre, "tanto è inutile che glielo ripeta". Ti devi fare il mazzo. Non hai orari, non hai ferie, non hai malattie. È un impegno TOTALE.
Il problema, per come lo vedo io, è che molti cedono, un po' perché "poverino, è tanto carino" e un po' per pigrizia. Aggiungete poi tutte le persone che s'intromettono non appena sgridi tuo figlio.
Risultato? Quel che vediamo troppo spesso.
E le voci delle mamme che si sentono troppo poco.
 
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isotta72
view post Posted on 1/9/2012, 15:35     +1   -1




CITAZIONE (taburn2001 @ 31/8/2012, 22:44) 
Io ricordo che quando ero piccolo, proprio verso quest'ora, si sentivano le voci delle madri che ci chiamavano su. Noi si giocava a calcetto nei parcheggi, in questi stessi isolati, e si annusava un piccolo pezzo di asfalto sconosciuto ogni giorno. E allora, proprio sul più bello, si alzavano le voci. A volte imperiose, a volte scocciate, a volte un pò preoccupate, perchè magari stava per piovere, proprio come ora. Da ogni parte, senza preavviso, scendevano in picchiata sulle nostre partite infinite. Dopo il tramonto, il cielo si cospargeva di questa miriade di suoni, in tanti timbri diversi, un coro di contralti e di soprani per nulla estemporaneo, a me sembrava anzi che si fossero messe d'accordo; talvolta mi veniva il dubbio che una madre desse il là, e le altre si accodassero. Il tempismo di queste voci era inarrivabile; al solito si era sul momento cruciale della partita. A pensarci puoi capirlo quando una madre è stanca, dal modo in cui chiama suo figlio. Ma allora mica lo si capiva. Ricordo solo che mi cresceva dentro un odio, ma un odio, grande come il cielo, mentre salivo a casa. Ed è anche per questo che noi, ovviamente, finivamo per non darvi ascolto, facendo finta di non aver sentito: e allora le voci finivano per svolazzare per un pò, sospese nel cielo come uccelli di diversa grandezza, mescolandosi all'odore delle cene. Ma la tregua durava poco: individuato nuovamente l'obiettivo, le voci si scagliavano nuovamente all'attacco, più decise di prima, finendo col decimarci puntualmente. Ai pochi sopravvissuti non rimaneva che ripiegare su qualche triste palleggio, prima di decidere di tornarsene mestamente a casa. Tanto tra poco pure il loro turno sarebbe venuto.
Io queste voci non le sento più. Sembrano scomparse. Forse perchè i bambini si chiudono in casa a giocare a videogiochi, forse perche possono rimanere fuori piu a lungo, forse perchè invece di giocare a pallone a dodici anni si esce già con le prime ragazze, o forse perche certe voci le puoi sentire solo da bambino. Sì, dev'essere così, una frequenza che si perde crescendo, come tante altre cose.
Però le ricordo.

Ti dico cosa succede nella mia città: città piccola, poco più di 100.000 abitanti. I cortili non si usano più, a malapena funzionano gli oratori. Ricordo che giocavo nel cortile dei vicini, ora è deserto. E non perchè non ci siano bambini, ma è cambiato il modo di incontrarsi. Li si porta al campo giochi quando c'è bel tempo ( dopo la scuola o il lavoro, dalle cinque-sei del pomeriggio) e ci si trova a casa di uno o dell'altro durante l'anno scolastico, a meno che il bambino non abbia catechismo-judo-musica-etc etc. Luoghi protetti, insomma, dove li accompagni e li tieni sotto agli occhi.
Il tempo pieno, la moda di riempire le poche ora extra-scolastiche con sport ed attività di ogni genere e tipo e perchè no, la paura e l'apprensione di lasciarli lontano dalla vista hanno spento quelle voci. Non è che non le senti, Tab, non ci sono proprio più.

Se però ti avvicini a casa mia, di urla ne senti, sono le mie, ad ogni frequenza, anche se le mie belve non stanno in cortile :D
 
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view post Posted on 1/9/2012, 17:53     +1   -1
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Io SONO la Girella

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"luoghi protetti" esatto.
forse i nostri genitori erano anche un pò più tranquilli a lasciarci scorrazzare in giro...oggi ci sono troppe paranoie(a ragione o a torto) e quindi è meglio tenerseli in casa sti bambini...

Anche io passavo molte ore davanti al Commodore64 ma il richiamo degli amici in strada era molto più forte.
Certo che così rischiano di crescere molto meno svegli...la strada è maestra di vita e non è solo un modo di dire...
 
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isotta72
view post Posted on 1/9/2012, 18:24     +1   -1




Eh lo so Tab, ma la strada non è quella di trent'anni fà, e ti assicuro che quando mi confronto con altre mamme io non sono quella apprensiva.
 
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view post Posted on 1/9/2012, 18:43     +1   -1
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Fratello di Trinità e Bambino

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Per anni ho avuto da ridire perché un gruppo di ragazzi giocava a pallone in mezzo alla nostra strada, venendo trattata in maniera sgradevole dalle altre mamme. Una mi ha urlato addosso e tutt'ora non mi saluta.
Ora, a parte il fatto che i fanciulli ci danneggiavano la macchina a pallonate e disturbavano mio padre malato, si trattava di una strada. In cui passano le macchine.
Non molte, ma passano.
Infatti, il giorno in cui ne sono passate due scontrandosi, io ho detto a voce alta "Fortuna che oggi i ragazzi non erano li a giocare, o ci sarebbe stata una strage".
I ragazzi sono andati da un'altra parte, da allora: del resto gli spazi gioco da noi ci sono, e i fanciulli avevano 13/17 anni, per cui potevano andarci da soli.

Oltre tutto: la mia cuginetta di sei anni è morta perché andava in bici in una strada in cui non passava mai nessuno... Tranne quella volta.

Non sono apprensiva, ma ancora non li lascio andare in giro in bici. c'è pieno di gente che guida alla bastarda, non mi fido.

 
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view post Posted on 1/9/2012, 23:02     +1   -1
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CITAZIONE (taburn2001 @ 1/9/2012, 18:53) 
"luoghi protetti" esatto.
forse i nostri genitori erano anche un pò più tranquilli a lasciarci scorrazzare in giro...oggi ci sono troppe paranoie(a ragione o a torto) e quindi è meglio tenerseli in casa sti bambini...

Anche io passavo molte ore davanti al Commodore64 ma il richiamo degli amici in strada era molto più forte.
Certo che così rischiano di crescere molto meno svegli...la strada è maestra di vita e non è solo un modo di dire...

credo che la tranquillità sia solo una nostra percezione/ricordo perche parole come pedofilia e droga circolavano anche negli anni 70, solo che eravamo noi a non sapere bene cosa fossero, se penso alle paranoie che mi faceva mia madre sul non parlare agli sconosciuti e non accettare caramelle, posso solo dire che crescendo ho capito quanto mi siano stati utili... perchè certi signori gentilissimi le caramelle le offrivano veramente :sick:
 
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view post Posted on 2/9/2012, 01:28     +1   -1
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Fratello di Trinità e Bambino

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Anch'io ricordo bene ammonimenti a non parlare con estranei e a non accettare caramelle. Già allora certe cose si sapevano, ma forse si pensava che esistessero, si, ma "lontane". Credo che migliaia di casi criminali e il martellamento di certe trasmissioni in TV abbiano cambiato la nostra percezione: i mostri esistono, e sono tra noi. La possibilità d'incontrarlu non è più sentita come remota.

Particolare penoso: mi sono resa conto che vent'anni fa, se vedevo un uomo sorridere a un bambino provavo tenerezza.
Adesso lo guardo con una certa inquietudine, chiedendomi "non sarà mai...?"
 
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isotta72
view post Posted on 2/9/2012, 08:20     +1   -1




CITAZIONE (runkirya @ 2/9/2012, 00:02) 
CITAZIONE (taburn2001 @ 1/9/2012, 18:53) 
"luoghi protetti" esatto.
forse i nostri genitori erano anche un pò più tranquilli a lasciarci scorrazzare in giro...oggi ci sono troppe paranoie(a ragione o a torto) e quindi è meglio tenerseli in casa sti bambini...

Anche io passavo molte ore davanti al Commodore64 ma il richiamo degli amici in strada era molto più forte.
Certo che così rischiano di crescere molto meno svegli...la strada è maestra di vita e non è solo un modo di dire...

credo che la tranquillità sia solo una nostra percezione/ricordo perche parole come pedofilia e droga circolavano anche negli anni 70, solo che eravamo noi a non sapere bene cosa fossero, se penso alle paranoie che mi faceva mia madre sul non parlare agli sconosciuti e non accettare caramelle, posso solo dire che crescendo ho capito quanto mi siano stati utili... perchè certi signori gentilissimi le caramelle le offrivano veramente :sick:

Si è vero, ma il problema secondo me è che mentre trent'anni fà potevi dare un paio di dritte che ti proteggevano dal 90% dei problemi ( il tizio con le caramelle lo arrestarono anche davanti alla mia scuola elementare, ed era il 1980) ora non sai più da chi devi difenderti, o meglio da chi devi difendere i tuoi figli, esattamente come dice Chiara. Il "mostro" può avere pure l'età di tuo figlio, e non sapere che faccia ha il nemico, ti rende molto, ma molto più apprensivo. Diciamo che se è vero che a lasciar fare i ragazzini si fan le ossa, oggi il rischio che invece se le rompano è molto più alto. Allora si preferisce "proteggerli" più a lungo di quanto han fatto i nostri genitori con noi.
Se io andavo da sola a scuola alle elementari, ora stai certa che tutti i bambini sono accompagnati, ed i maestri riconsegnano i bambini uno ad uno almeno fino alla terza, trattenendoli in segreteria se il genitore ( o chi per esso con delega e documento di identità) non si presenta. :sick:



Edited by isotta72 - 2/9/2012, 10:03
 
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