Molto interessante, Delari! vorrei commentare punto per punto.
CITAZIONE (Delari @ 4/2/2015, 13:02)
1. Caratteri interessanti, approfonditi. Naturalmente nel caso di una fanfiction i caratteri ci sono già, ma al lettore interessa leggere qualche pensiero riguardo al loro atteggiamento, la loro mentalità che forse non aveva notato prima. Soprattutto un personaggio non deve essere troppo perfetto: intanto questo lo rende noioso e spesso odioso, e inoltre questo non lascia spazio per uno sviluppo.
D'accordo, qualche macchia o imperfezione serve anche a far risaltare eventuali virtù. Credo che però in questi casi conti molto la lunghezza del racconto: se è molto breve ci sarà poco spazio per l'approfondimento ed il fatto di aver a che fare con personalità già delineate potrà aiutare ad approfondire altri aspetti, o i caratteri di altri personaggi.
Ripensando alle mie, di ff, credo di essere stata molto ma molto buona con Umon e Hikaru - e del resto se si resta fedeli alle premesse dell'anime si tratta di caratteri senza ombre. Con il protagonista credo che sia stato più semplice giocare di chiaroscuro.
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2. Lo stesso dicasi per il character design. Anche qui in una fanfiction il lettore sanno quale aspetto hanno i personaggi, ma non guasta ripetere qualche dettaglio di quando in quando. Nelle letture che non sono fanfiction mi irrita sempre quando l'aspetto di una persona non viene descritto o solo poco: io devo riuscire a immaginare una persona, a vedermela davanti.
Personalmente io non amo le descrizioni in generale e quelle dei personaggi in particolare, ed ho la riprovevole tendenza a saltarle; quindi quando scrivo tendo ad evitarle. Ma sono d'accordo, un riferimento visivo per il lettore ci vuole: allora preferisco inserire i particolari via via che il personaggio appare, possibilmente quando sono funzionali alla storia, fino a darne un'immagine - a mio parere - sufficientemente completa. Ma credo che oltre a chi scrive anche il lettore abbia un ruolo fondamentale come autore della storia che legge. Uno dei motivi per cu preferisco, di solito, i libri ai film che ne sono tratti è che dopo aver visto il film i personaggi haano un solo volto, e non più i mille volti che mille lettori diversi hanno dato loro.
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3. Anche i luoghi devono essere descritti in maniera che il lettore possa immaginarli. Anche quando leggo una fanfiction mi piace leggere di quando in quando dei dettagli sui luoghi e le attività in questione anche se so bene dove sono ambientati.
Come sopra
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4. L'evoluzione e i rapporti tra i personaggi. Non si deve commettere lo sbaglio di molti film d'azione e / o fantascienza che hanno stupendi effetti speciali mentre dei personaggi non interessa nulla a nessuno perché sono piatti e banali e i loro rapporti e / o la loro evoluzione puro cliché. Un buon esempio in Goldrake è episodio 7, dove il dramma della battaglia sfocia nel consolidare il rapporto tra Actarus ed Alcor. Ci deve essere una certa dinamica: se i personaggi vanno troppo d'accordo, si assomigliano troppo ecc. è una noia. In che modo sono diversi i personaggi? Come e perché si influenzano a vicenda? Influenzarsi fa loro bene o male?
Quoto. Del resto - i maschietti non me ne vogliano - per quanto mi piacciano molto le scene di azione (da leggere, non ad scrivere: difficili!) quello che mi interessa di più sapere è ciò che i personaggi provano. Anche mentre combattono.
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5. Una "linea rossa". L'autore deve sapere dove intende condurre il lettore alla fine, non semplicemente scrivere quello che gli viene in mente. La tecnica migliore secondo me è tentare di "chiudere il cerchio" alla fine, risolvendo una domanda o un problema apparsi all'inizio.
Questo, direi, è fondamentale: una storia deve avere un motivo per essere scritta, ed un punto cui tendere. Se non lo sa chi scrive, non può seminare quegli indizi che mantengono viva nel lettore la voglia di andare avanti; oppure semina indizi contraddittori e quando si giunge alla fine si prova un senso di deluzione delle aspettative. Non era un romanzo, ma il discorso non cambia: se qualcuno ha visto
Lost penso possa capire cosa intendo
.
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6. Né troppi dialoghi né descrizioni di posti e / o situazioni troppo lunghe e complesse.
...se no si salta...
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7. Lo stile: adeguato alla storia - è allegra, romantica, avventurosa? Ci vogliono parole / espressioni buffe, dolci, avvincenti?
Ah, il registro. Vero, e non solo nei dialoghi, tutte le parole devono aiutare ad evocare la sensazione che ci si prefigge. Aggiungo che credo che non solo il significato, ma anche il suono ed il ritmo dei termini scelti siano di grande importanza.
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8. Suspense: la soluzione del problema o lo scontro finale devono accadere poco prima della fine, dopo rimane solo un po' di spazio per l'epilogo.
...e casomai un aggancio per un possibile seguito. Ma certo, è essenziale per dare ad un lavoro un'idea di conclusività.
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9. Se possibile, introdurre personaggi nuovi o dare risalto a quelli conosciuti con un nuovo sviluppo, una nuova possibilità, una nuova situazione. Se possibile introdurre anche uno o due luoghi nuovi e non soffermarsi sempre in quelli conosciuti.
Qui so che ci sono diverse scuole di pensiero. C'è chi afferma che in una fanfiction bisognerebbe contare solo sui personaggi forniti dall'autore: ma in un sequel o un prequel questo è spesso impossibile, e poi anche nelle puntate di un anime non ci sono sempre personaggi usa-e-getta, a volte quasi sprecati? Io credo che i personaggi nuovi ci stiano, ma senza esagerare, così come le ambientazioni. Ma non penso siano un tratto essenziale, molto dipende dal tipo di storia che si è scelto e dalla sua estensione.
CITAZIONE
Soprattutto nelle fanfiction, bisogna essere originali. Nessuno tiene a rileggere storie che ha già visto, letto e sentito chissà quante volte. Ci vuole un'elemento nuovo, una sorpresa, un'alternativa.
Iil problema delle riscritture: che, vero, funzionano solo se sono anche approfondimenti. Personalmente, mi piacciono molto i dietro le quinte, ma non sono facilissimi da incastrare. Se no piuttosto che una parafrasi, molto meglio un sequel, un prequel, un what-if.
CITAZIONE
Se si vuole trasmettere un messaggio morale va bene, ma alla larga dai moralismi condiscenti! Non interessano a nessuno e rendono solo odiosa l'intera storia.
E questo credo valga per qualsiasi tipo di lavoro. Una morale probabilmente c'è in ogni racconto, ma dev'essere il lettore a coglierla, e non è detto che sia la stessa che chi ha scritto aveva in mente, anche solo a livello inconscio. Il fatto che sia esplicita IMHO tende comunque a minare la sua efficacia, togliendo a chi la individua la soddisfazione di aver avuto un'intuizione personale.
Questo secondo il mio punto di vista ovviamente...
Edited by shooting_star - 4/2/2015, 20:00