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ON WRITING, i trucchi del mestiere...

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view post Posted on 3/2/2015, 00:51     +1   -1
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Comm.Grand.Pres. della Girella

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Visto che è probabilmente la mia attività principale sul forum, mi piacerebbe aprire una discussione su come nasce e come si scrive un racconto. Non tanto sul metodo di lavoro in genere (di cui si è già parlato nel thread “come lavorate, voi?", di cui questo non vuole essere un doppione), ma su come fare a trasporre in parole l’idea che si è presentata in mente; quali sono le tecniche per realizzarla; quali i problemi da affrontare; quali le cose da evitare.

Sono diversi i punti di cui si può parlare: dalla costruzione di un intreccio alla scrittura dei dialoghi, da come rendere i pensieri dei personaggi a come gestire le scene d’azione o quelle d’amore. Credo che ognuno di noi usi delle tecniche, forse anche in modo istintivo e inconsapevole: ragionarci su e condividerle può portare a maggior consapevolezza ed aiutare ciascuno di noi a migliorarsi, almeno così spero.
Mi piacerebbe parlare delle scene d’azione, che sono per me il problema maggiore, ma forse è meglio partire con un argomento più generale.

Credo che sapere cosa piace da lettori sia il primo passo per scrivere qualcosa che ci piacerebbe leggere – e questo è il mio personale metro per decidere se una storia meriti di essere scritta. Quindi, cosa vi piace in una storia? Che cosa fa sì che desideriate di continuare a leggerla? Che cosa vi fa interrompere la lettura alle prime righe?

Per quello che riguarda me, un racconto deve incuriosirmi. L’attacco non deve essere troppo esplicito o descrittivo, mi deve far sorgere domande che possano trovare risposte solo andando avanti. Questo è tanto più valido in una fanfiction, dove per forza di cose lo scenario e i personaggi sono già almeno in parte noti: è importante che sia subito chiaro che ci sarà qualcosa di nuovo da scoprire, e che non lo si potrà scoprire subito.
Che cosa viceversa mi allontana? Prima di tutto la sciatteria. Che non vuol dire la mancanza di ricercatezza, ma il fatto di scrivere senza pensare a chi leggerà e non conosce la storia che chi scrive ha ben chiara in mente. Chi scrive non deve, IMHO, dar niente per scontato, e possedere tutte le risposte sulla storia, anche quelle che non darà; e deve fare in modo che quello che racconta sia chiaro e leggibile, che non ci sia bisogno di fare avanti e indietro per le pagine o le schermate alla ricerca di quel riferimento che è sfuggito.

Poi la forma. Le frasi fatte, i luoghi comuni, le parole che vanno sempre insieme nelle cronache e nei talk show. Certo, in una fanfiction è necessario essere fedeli al modo di esprimersi che i vari personaggi hanno nell’opera di riferimento, non si potranno far fare discorsi alati a Tetsuya o tirar porconi a Duke Fleed (al limite “maledizione!”); ma utilizzare espressioni trite è un modo per fare scrittura ben poco creativa. A patto che non li si sfrutti in modo umoristico: ma di questo si può parlare in un altro momento, credo.

Infine, ma forse è la prima cosa, tanto che l’avevo data per scontata, la correttezza grammaticale e ortografica. Niente rovina l’atmosfera di un racconto come un accento fuori posto o una doppia mancata, almeno per me. Ed anche una punteggiatura usata scorrettamente, o non usata affatto: ci sono regole per il suo uso, e quando le maestre dicono che basta seguire il ritmo del respiro (la mia diceva così) semplicemente mentono. Forse si può parlare anche di questo… ma prima passo la palla ai colleghi della fan section e a chiunque voglia dire la sua.

Attendo fiduciosa!


P.S. dimenticavo: special thanks to josomeda per il titolo del thread... ed anche a Stephen King, va' là.

Edited by shooting_star - 3/2/2015, 07:47
 
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view post Posted on 3/2/2015, 08:23     +1   +1   -1
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Un racconto deve avere "mordente", suspance.
Oltre la psicologia dei personaggi, che deve essere rispettata il più possibile (con le indubbie differenze date dalla nostra visione personale), la storia deve avere uno svolgimento logico: il lettore deve vedere risolti tutti i perché, anche se alla fine del libro. Gli spostamenti dei personaggi devono essere indicati e credibili: se prima Tizio era in banca, non si può farlo trovare a scuola senza far capire o indicare che è passato un certo lasso di tempo. Se la quantificazione del tempo è difficile, uno spostamento intergalattico per esempio o non volete indicarlo, lasciate che sia il lettore a decidere usando dei giri di parole tipo: il viaggio durò meno del previsto... oppure era stanco dopo aver tenuto gli occhi sulla strumentazione...
Se possibile non esagerate con le "nuove scoperte": scriviamo di fantascienza, per la maggior parte del tempo, ma l'attrezzo giusto per ogni utilizzo potrebbe stancare il lettore.
Per quanto riguarda gli errori: leggete e rileggete. Io personalmente lascio anche decantare il racconto perché a forza di leggere si finisce per recitare a memoria: mi è capitato di digitare una parte di racconto su tastiera americana, senza accentate, dopo mesi ancora trovavo verbi essere da correggere. Gli errori di battitura cicciano fuori come funghi.
 
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view post Posted on 3/2/2015, 08:39     +1   -1
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https://docs.google.com/document/d/19vS28r...dit?usp=sharing

Qui potrete trovare un "ripasso" che avevo scaricato per i miei ragazzi.
 
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view post Posted on 3/2/2015, 08:58     +1   -1
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Ah, l'italiano, questo sconosciuto...
A parte la "brutta figura" da parte di chi scrive, gli errori di ortografia distraggono il lettore - almeno me - riportando l'attenzione sul mezzo espressivo invece che su quanto questo esprime. Quando leggo voglio dimenticarmi di star leggendo ed immergermi nella storia. Un errore ortografico o grammaticale mi riporta immediatamente con i piedi per terra.
Ecco, credo che una delle cose fondamentali per far sì che un racconto mi piaccia sia che il lavoro dello scrittore non si senta e che lo stile sia così naturale da non venir notato... il che richiede un bel po' di lavoro, ovviamente, e di consapevolezza del risultato che si vuole ottenere.
 
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view post Posted on 3/2/2015, 11:21     +1   +1   -1
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premetto subito un paio di cose:
1) sono un lettore avido, esigente su alcuni aspetti ma tollerante su altri. Quando una cosa scorre leggo molto in fretta e mi piace così, se la scrittura non tiene il passo della mia lettura, houston mode on
2) ho scritto e scrivo molti documenti tecnici per lavoro, ma sulla scrittura creativa sono entrato da poco a parte qualche piccola prova negli anni universitari (nulla di particolare, direi). Sicuramente questo aspetto condiziona anche la mia idea come scrittore, insieme al mio perfezionismo.

detto questo, come lettore non sopporto gli autori che pubblicano "fotocopie", come Kurumada o Dan Brown. Usare lo stesso canovaccio con qualche "trova & sostituisci" sui nomi dei personaggi è una trovata commerciale che trovo orribile. Altra cosa che mi toglie il gusto della lettura è quando si capisce che lo scrittore spinge all'estremo su alcune corde per ragioni di cassetta: ho abbandonato a metà un romanzo di Anne Rice della serie dei vampiri (quello su Armand, se non erro) e depennato l'autrice dalla mia lista delle letture quando ha deciso che era necessario scrivere un romanzo pornopedogay per accontentare quei lettori che amavano le scene sensuali. Non cito nemmeno i problemi di horrortografia, che anche lavorativamente bastono senza pietà.
Ovviamente quindi, la prima cosa che cerco di evitare nella mia scrittura creativa è di incorrere nelle brutture che non sopporto da lettore.
Per il resto, mi rendo conto che per ora sto scrivendo "per immagini": io ho in testa le scene in modo molto vivido, purtroppo non ho nessuna capacità di disegno e di animazione, perchè se potessi trasmettere quello che ho nella testa in immagini probabilmente sceglierei quella via.
Si parla spesso di "farsi un film" su una situazione, a me vengono così le cose. Poi inizio a scrivere di getto e faccio terribilmente fatica a rileggere senza farmi prenderere dalla foga di condividere, quindi ho trovato qualche angelo custode che mi protegge da questo grave peccato.... :innocent.gif: con molti ringraziamenti ovviamente :innocent.gif: , ma qui sto finendo sulla parte del "come lavorate voi" dove prima o poi devo infilarmi.
 
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view post Posted on 3/2/2015, 20:00     +1   -1
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Certo che puoi fare un manga amatoriale, nulla lo vieta. Per le funzionalità del forum devi rivolgerti a Joso, penso che ne sappia di più.

Comunque ragazzi, sempre onore al merito a chi si mette in gioco e ci mette l'avatar (la faccia informatica).

Vero che spesso si pensa che scrivere una ff sia una cosa da niente; non lo è affatto.
Altro consiglio: rompete il ghiaccio in qualche modo. La mia prima ff è servita proprio a questo: certamente non molto curata, un po' ingenua, tutto quello che volete, ma è servita allo scopo.
C'è sempre margine di miglioramento.
 
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view post Posted on 3/2/2015, 23:47     +1   -1
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Gigi, qui siamo tutti dilettanti e tutti abbiamo da imparare. Se hai letto i nostri racconti avrai visto l'evoluzione che viene dalla pratica. Detto questo, condivido i punti che hai evidenziato.
Per quanto riguarda la foga di condividere, che molti qui credo conoscano bene :innocent.gif: un'idea è scegliersi uno o più editors di fiducia cui chiedere un primo parere. Dà sia sicurezza che soddisfazione. Non c'è bisogno che si tratti di persona che scriva a sua volta, ma che ami leggere sì.
Per quello che riguarda le battute, le recito anch'io, o le immagino inserite nell'anime di riferimento. Se stonano, modifico.
La sintesi: dopo aver scritto, lascio decantare e taglio il superfluo. E credo che questo valga anche di più per un manga... ma ne parlo più sotto.
E riguardo l'accettare le critiche - non i rimproveri gratuiti - credo sia fondamentale. Per me per prima.

Il manga: ottima idea, e se hai la capacità di disegnare (di cui io sono miserevolmente priva), sarà interessante vedere il risultato. Alcuni di noi hanno unito illustrazioni ai loro racconti ottenendo una sorta di graphic novel: prova a dare un'occhiata nella sezione.
Ma per quello che riguarda i fumetti in generale, credo che le immagini facciano buona parte del lavoro che noi "scrittori" facciamo con le parole. Credo che la sintesi sia essenziale e che le immagini debbano essere protagoniste: quindi dovrai tagliare parecchio, temo, lasciando solo quello che è necessario perché il lettore si costruisca la sua parte della storia, che è complementare alla tua ed altrettanto necessaria perché ne sia coinvolto. Ma qui più che "on writing" si sta passando a "on drawing"... :)
 
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view post Posted on 4/2/2015, 12:57     +1   -1
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Fratello di Trinità e Bambino

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Thread favoloso... in questo periodo ho pochissimo tempo, ma appena riesco ARRIVO!!!!!!
 
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view post Posted on 4/2/2015, 13:02     +1   -1
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Grand Pez di Girella

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Dal mio punto di vista posso solo aggiungere qualche consiglio, dato che non so scrivere storie (ho scritto un paio di fanfiction ma nient'altro perché già da ragazzina anche se avrei voluto fare la scrittrice ho dovuto scoprire di non sapere inventare storie, praticamente copiavo soltanto). Ma comunque leggo molti libri e di tutti i tipi, e considerando le storie che piacciono a me darei i seguenti consigli:

1. Caratteri interessanti, approfonditi. Naturalmente nel caso di una fanfiction i caratteri ci sono già, ma al lettore interessa leggere qualche pensiero riguardo al loro atteggiamento, la loro mentalità che forse non aveva notato prima. Soprattutto un personaggio non deve essere troppo perfetto: intanto questo lo rende noioso e spesso odioso, e inoltre questo non lascia spazio per uno sviluppo.
2. Lo stesso dicasi per il character design. Anche qui in una fanfiction il lettore sanno quale aspetto hanno i personaggi, ma non guasta ripetere qualche dettaglio di quando in quando. Nelle letture che non sono fanfiction mi irrita sempre quando l'aspetto di una persona non viene descritto o solo poco: io devo riuscire a immaginare una persona, a vedermela davanti.
3. Anche i luoghi devono essere descritti in maniera che il lettore possa immaginarli. Anche quando leggo una fanfiction mi piace leggere di quando in quando dei dettagli sui luoghi e le attività in questione anche se so bene dove sono ambientati.
4. L'evoluzione e i rapporti tra i personaggi. Non si deve commettere lo sbaglio di molti film d'azione e / o fantascienza che hanno stupendi effetti speciali mentre dei personaggi non interessa nulla a nessuno perché sono piatti e banali e i loro rapporti e / o la loro evoluzione puro cliché. Un buon esempio in Goldrake è episodio 7, dove il dramma della battaglia sfocia nel consolidare il rapporto tra Actarus ed Alcor. Ci deve essere una certa dinamica: se i personaggi vanno troppo d'accordo, si assomigliano troppo ecc. è una noia. In che modo sono diversi i personaggi? Come e perché si influenzano a vicenda? Influenzarsi fa loro bene o male?
5. Una "linea rossa". L'autore deve sapere dove intende condurre il lettore alla fine, non semplicemente scrivere quello che gli viene in mente. La tecnica migliore secondo me è tentare di "chiudere il cerchio" alla fine, risolvendo una domanda o un problema apparsi all'inizio.
6. Né troppi dialoghi né descrizioni di posti e / o situazioni troppo lunghe e complesse.
7. Lo stile: adeguato alla storia - è allegra, romantica, avventurosa? Ci vogliono parole / espressioni buffe, dolci, avvincenti?
8. Suspense: la soluzione del problema o lo scontro finale devono accadere poco prima della fine, dopo rimane solo un po' di spazio per l'epilogo.
9. Se possibile, introdurre personaggi nuovi o dare risalto a quelli conosciuti con un nuovo sviluppo, una nuova possibilità, una nuova situazione. Se possibile introdurre anche uno o due luoghi nuovi e non soffermarsi sempre in quelli conosciuti.

Soprattutto nelle fanfiction, bisogna essere originali. Nessuno tiene a rileggere storie che ha già visto, letto e sentito chissà quante volte. Ci vuole un'elemento nuovo, una sorpresa, un'alternativa.

Se si vuole trasmettere un messaggio morale va bene, ma alla larga dai moralismi condiscenti! Non interessano a nessuno e rendono solo odiosa l'intera storia.
 
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view post Posted on 4/2/2015, 19:03     +1   -1
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Comm.Grand.Pres. della Girella

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Molto interessante, Delari! vorrei commentare punto per punto.
CITAZIONE (Delari @ 4/2/2015, 13:02) 
1. Caratteri interessanti, approfonditi. Naturalmente nel caso di una fanfiction i caratteri ci sono già, ma al lettore interessa leggere qualche pensiero riguardo al loro atteggiamento, la loro mentalità che forse non aveva notato prima. Soprattutto un personaggio non deve essere troppo perfetto: intanto questo lo rende noioso e spesso odioso, e inoltre questo non lascia spazio per uno sviluppo.

D'accordo, qualche macchia o imperfezione serve anche a far risaltare eventuali virtù. Credo che però in questi casi conti molto la lunghezza del racconto: se è molto breve ci sarà poco spazio per l'approfondimento ed il fatto di aver a che fare con personalità già delineate potrà aiutare ad approfondire altri aspetti, o i caratteri di altri personaggi.
Ripensando alle mie, di ff, credo di essere stata molto ma molto buona con Umon e Hikaru - e del resto se si resta fedeli alle premesse dell'anime si tratta di caratteri senza ombre. Con il protagonista credo che sia stato più semplice giocare di chiaroscuro.
CITAZIONE
2. Lo stesso dicasi per il character design. Anche qui in una fanfiction il lettore sanno quale aspetto hanno i personaggi, ma non guasta ripetere qualche dettaglio di quando in quando. Nelle letture che non sono fanfiction mi irrita sempre quando l'aspetto di una persona non viene descritto o solo poco: io devo riuscire a immaginare una persona, a vedermela davanti.

Personalmente io non amo le descrizioni in generale e quelle dei personaggi in particolare, ed ho la riprovevole tendenza a saltarle; quindi quando scrivo tendo ad evitarle. Ma sono d'accordo, un riferimento visivo per il lettore ci vuole: allora preferisco inserire i particolari via via che il personaggio appare, possibilmente quando sono funzionali alla storia, fino a darne un'immagine - a mio parere - sufficientemente completa. Ma credo che oltre a chi scrive anche il lettore abbia un ruolo fondamentale come autore della storia che legge. Uno dei motivi per cu preferisco, di solito, i libri ai film che ne sono tratti è che dopo aver visto il film i personaggi haano un solo volto, e non più i mille volti che mille lettori diversi hanno dato loro.
CITAZIONE
3. Anche i luoghi devono essere descritti in maniera che il lettore possa immaginarli. Anche quando leggo una fanfiction mi piace leggere di quando in quando dei dettagli sui luoghi e le attività in questione anche se so bene dove sono ambientati.

Come sopra :)
CITAZIONE
4. L'evoluzione e i rapporti tra i personaggi. Non si deve commettere lo sbaglio di molti film d'azione e / o fantascienza che hanno stupendi effetti speciali mentre dei personaggi non interessa nulla a nessuno perché sono piatti e banali e i loro rapporti e / o la loro evoluzione puro cliché. Un buon esempio in Goldrake è episodio 7, dove il dramma della battaglia sfocia nel consolidare il rapporto tra Actarus ed Alcor. Ci deve essere una certa dinamica: se i personaggi vanno troppo d'accordo, si assomigliano troppo ecc. è una noia. In che modo sono diversi i personaggi? Come e perché si influenzano a vicenda? Influenzarsi fa loro bene o male?

Quoto. Del resto - i maschietti non me ne vogliano - per quanto mi piacciano molto le scene di azione (da leggere, non ad scrivere: difficili!) quello che mi interessa di più sapere è ciò che i personaggi provano. Anche mentre combattono.
CITAZIONE
5. Una "linea rossa". L'autore deve sapere dove intende condurre il lettore alla fine, non semplicemente scrivere quello che gli viene in mente. La tecnica migliore secondo me è tentare di "chiudere il cerchio" alla fine, risolvendo una domanda o un problema apparsi all'inizio.

Questo, direi, è fondamentale: una storia deve avere un motivo per essere scritta, ed un punto cui tendere. Se non lo sa chi scrive, non può seminare quegli indizi che mantengono viva nel lettore la voglia di andare avanti; oppure semina indizi contraddittori e quando si giunge alla fine si prova un senso di deluzione delle aspettative. Non era un romanzo, ma il discorso non cambia: se qualcuno ha visto Lost penso possa capire cosa intendo :( .
CITAZIONE
6. Né troppi dialoghi né descrizioni di posti e / o situazioni troppo lunghe e complesse.

...se no si salta...
CITAZIONE
7. Lo stile: adeguato alla storia - è allegra, romantica, avventurosa? Ci vogliono parole / espressioni buffe, dolci, avvincenti?

Ah, il registro. Vero, e non solo nei dialoghi, tutte le parole devono aiutare ad evocare la sensazione che ci si prefigge. Aggiungo che credo che non solo il significato, ma anche il suono ed il ritmo dei termini scelti siano di grande importanza.
CITAZIONE
8. Suspense: la soluzione del problema o lo scontro finale devono accadere poco prima della fine, dopo rimane solo un po' di spazio per l'epilogo.

...e casomai un aggancio per un possibile seguito. Ma certo, è essenziale per dare ad un lavoro un'idea di conclusività.
CITAZIONE
9. Se possibile, introdurre personaggi nuovi o dare risalto a quelli conosciuti con un nuovo sviluppo, una nuova possibilità, una nuova situazione. Se possibile introdurre anche uno o due luoghi nuovi e non soffermarsi sempre in quelli conosciuti.

Qui so che ci sono diverse scuole di pensiero. C'è chi afferma che in una fanfiction bisognerebbe contare solo sui personaggi forniti dall'autore: ma in un sequel o un prequel questo è spesso impossibile, e poi anche nelle puntate di un anime non ci sono sempre personaggi usa-e-getta, a volte quasi sprecati? Io credo che i personaggi nuovi ci stiano, ma senza esagerare, così come le ambientazioni. Ma non penso siano un tratto essenziale, molto dipende dal tipo di storia che si è scelto e dalla sua estensione.
CITAZIONE
Soprattutto nelle fanfiction, bisogna essere originali. Nessuno tiene a rileggere storie che ha già visto, letto e sentito chissà quante volte. Ci vuole un'elemento nuovo, una sorpresa, un'alternativa.

Iil problema delle riscritture: che, vero, funzionano solo se sono anche approfondimenti. Personalmente, mi piacciono molto i dietro le quinte, ma non sono facilissimi da incastrare. Se no piuttosto che una parafrasi, molto meglio un sequel, un prequel, un what-if.
CITAZIONE
Se si vuole trasmettere un messaggio morale va bene, ma alla larga dai moralismi condiscenti! Non interessano a nessuno e rendono solo odiosa l'intera storia.

E questo credo valga per qualsiasi tipo di lavoro. Una morale probabilmente c'è in ogni racconto, ma dev'essere il lettore a coglierla, e non è detto che sia la stessa che chi ha scritto aveva in mente, anche solo a livello inconscio. Il fatto che sia esplicita IMHO tende comunque a minare la sua efficacia, togliendo a chi la individua la soddisfazione di aver avuto un'intuizione personale.

Questo secondo il mio punto di vista ovviamente...

Edited by shooting_star - 4/2/2015, 20:00
 
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view post Posted on 4/2/2015, 19:10     +1   -1
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Fratello di Trinità e Bambino

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Finalmente arrivo.
Concordo in pieno con voi: ortografia, conoscenza della grammatica e correttezza nelle frasi sono elementi fondamentali per chi scrive. In caso contrario, sarebbe come volersi far chiamare chef quando non si sa nemmeno accendere un fornello.

IMHO, quando si scrive qualcosa, di qualunque lunghezza essa sia, dal raccontino al malloppone, bisogna avere due punti ben chiari: da dove si parte a dove si arriva.
Questo è essenziale.
Ho sempre guardato con scetticismo quelli che iniziano a scrivere non sapendo come finirà la storia “tanto il finale viene”: falsissimo, in questi casi il finale NON viene, appunto, e per esperienza mia ci si incastra quando appunto non si hanno le idee chiare. In passato mi è capitato di vedere utenti arrestarsi perché non sapevano come andare avanti. Alcuni mi hanno chiesto come uscirne, e l’aiuto migliore che ho potuto dar loro non è stato suggerire come avrei proseguito io, ma rivolgergli delle domande in modo da far sì che chiarissero loro per primi quel che volevano raccontare.
Quindi, la mia opinione è: abbiate sempre in mente da dove partite e dove arrivate. Questi sono i due punti fermi che non dovranno cambiare.
Poi, in mezzo, che succeda pure di tutto.

Detto questo: rileggere, ri-rileggere, ri-ri-rileggere ancora e ancora è fondamentale. Quasi nessuno scrive “bene” di getto: qualche correzione è necessaria, c’è sempre la ripetizione, o l’errore che è sfuggito, o lo svarione. Capisco che si abbia voglia di postare in fretta, ma penso sia meglio fermarsi e far decantare, come dicono Calatea e Shooting, che quoto in pieno. Se proprio non si resiste, si può magari condividere il testo con qualche persona di fiducia in modo da avere una prima critica al nostro lavoro. Alcuni anche riescono a scrivere sottoponendo via via il loro lavoro ad altri: io onestamente non ci riesco, finché lavoro non riesco a condividere quel che sto scrivendo perché i commenti poi mi “distraggono” da quel che ho in mente e mi rendono insicura. Piuttosto, anche se chiedo a qualcuno di farmi da editor, e immodesta come sono non sempre lo faccio, preferisco mostrare tutto quando ho finito; ma ognuno di noi è un caso a sé, e quel che va bene a me può non piacere ad un altro e viceversa. La mia insicurezza è comunque il motivo per cui non posto nulla di cui non abbia scritto la parola FINE.

IMHO, inoltre, è giusto mantenere un atteggiamento equilibrato verso il proprio lavoro: essere convinti d’aver scritto schifezze è sbagliato, perché c’impedirebbe di vedere quel che di buono possiamo aver fatto. Non ho mai visto un lavoro del tutto negativo: qui sul forum abbiamo avuto autori ingenui, scorretti, traballanti, incerti sull’italiano, ma qualcosa di buono da poter lodare l’abbiamo sempre trovato. Magari non si sa scrivere ma si hanno idee buone, addirittura molto buone: perché non esserne orgogliosi? La prosa magari sarà una schifezza, ma è giusto riconoscersi il proprio merito.

All’opposto abbiamo l’innamorato della propria opera, spesso ahimé logorroico: la classica persona che non accetterebbe un giudizio men che lusinghiero, che scrive a fiumana e che troverebbe raccapricciante modificare o, orrore!, tagliare il proprio capolavoro. A mio modesto parere, tagliare è spesso il segreto che rende scorrevole un racconto, ma l’autore narcisista questo difficilmente potrà capirlo.

In conclusione, penso che l’atteggiamento che si ha verso il proprio lavoro debba essere positivo, anche se si pensa di non aver fatto niente di buono.
Intanto, abbiamo prodotto qualcosa di nuovo, e questo è di per sé positivo, per cui è giusto esserne orgogliosi; allo stesso tempo, non montiamoci la testa e cerchiamo di vedere serenamente quali siano i nostri limiti (ci sono, ci sono, con buona pace delle prime donne!). Se non capiamo cosa abbiamo fatto di buono e su cosa va invece lavorato, non potremo mai migliorare.


Delari, Shooting: TUTTI i punti da voi elencati meriterebbero un thread a parte... :hate-wall.gif:

Ok, fine dello sproloquio, per ora.
 
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view post Posted on 4/2/2015, 19:26     +1   -1
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Comm.Grand.Pres. della Girella

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@Aster: quoto tutto. Tu cosa cerchi in ciò che leggi? Io mi sono accorta che da quando scrivo con regolarità leggo in modo diverso.

E poi:
CITAZIONE (H. Aster @ 4/2/2015, 19:10) 
Delari, Shooting: TUTTI i punti da voi elencati meriterebbero un thread a parte...

E perché no? Con calma...

In realtà potremmo toccare via via tutti i punti; senza contare che mi piacerebbe molto parlare di editing, ed anche di quelle cose spicciole e spesso ignorate come l'uso corretto della punteggiatura (ad esempio, quali sono le regole per usare le virgolette nel discorso indiretto? Come ci si comporta con gli spazi vicino ai segni di interpunzione? Eccetera...).

Ma prima spero di vedere qualche altro intervento :)
 
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Eliodora
view post Posted on 4/2/2015, 20:15     +1   -1




CITAZIONE (shooting_star @ 3/2/2015, 21:28) 
@joso: scusa l'OT ^_^

CITAZIONE (Eliodora @ 3/2/2015, 14:40) 
Beh! Starai pure scrivendo per immagini :innocent.gif: ma ci riesci davvero molto bene e attraverso le parole sei capace di trasmettere vividamente colori, movimento e sensazioni...

@Eliodora: da ciò che scrivi é evidente che conosci il thread sulla scrittura creativa che abbiamo aperto oggi...
Anche se non scrivi racconti, li commenti regolarmente: che ne diresti di partecipare alla discussione? :innocent.gif:

Signora, lei è tremenda...comincio a capire i suoi alunni, non credo che riescano a sfuggirle tanto facilmente...;)
E va bene...

Non mi sentivo ( e non mi sento) in grado di partecipare a questo thread, che trovo interessantissimo, motivo per cui ero venuta a dare una sbirciatina - e sono stata colta sul fatto con le mani nella marmellata - perché sono una semplice "utente" e non potrei mai essere autrice.
Conosco i miei limiti: come dicevo tempo fa non manco di immaginazione, ma non ho molta fantasia. E di fantasia ce ne vuole tanta, per creare personaggi e situazioni che non ripetano stancamente ruoli e luoghi comuni e per dare vita a narrazioni che abbiano dignità di lavori autonomi e originali. L'ultima volta che ho scritto qualcosa sará stato alle medie, ma il racconto non procedeva e siccome sono stata sempre spietata giudice di me stessa sono giunta velocemente alla conclusione che per me non era cosa...
Non è che non abbia continuato a scrivere ma tendo al testo argomentativo ed espositivo e qualunque tentativo sconfinerebbe nella saggistica: non ho il dono di incantare ed affascinare il lettore con la creazione di personaggi e storie indimenticabili.
Sono quindi attratta da tutto quanto scrivete e affascinata dal sentirvi parlare dei meccanismi narrativi che mettete in atto. È come se ci portaste all'interno dell'area ingranaggio di un prezioso orologio e ci metteste a parte dei segreti di un laboratorio di alchimia...chi può resistere alla tentazione di osservare?

Devo interrompere...riprendo appena posso...;)
 
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view post Posted on 4/2/2015, 22:34     +1   -1
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Shooting: non so dirti se scrivendo ho cambiato gusti in fatto di lettura, perché ho iniziato a scrivere regolarmente a 7 anni, e non ho mai smesso.

Cosa cerco quando leggo? Dipende dall'interesse del momento: può essere una certa ambientazione storica o geografica, o semplicemente ho voglia di un classico, un giallo o un fantasy. Vado molto a periodi.
Penso comunque di voler sempre trovare personaggi interessanti, una storia non scontata e una buona atmosfera. Quest'ultima per me è molto importante, se non c'è il libro perde molto del suo interesse.
 
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view post Posted on 4/2/2015, 23:11     +1   -1
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@Aster: non mi sono spiegata. I miei gusti non sono cambiati - continuo ad apprezzare soprattutto la forma e la lingua, ed amo il noir perché non prevede eroi; anche se leggo volentieri qualsiasi cosa sia ben scritta.
Intendevo dire che da quando scrivo sapendo di essere letta, invece che solo per me stessa, leggo i testi con occhi diversi. Non è che non ci prenda gusto, anzi; ma tendo a smontarne i meccanismi, ad analizzarne le tecniche, anche più di quanto non facessi prima. Per così dire, mi viene da vederlo più come un prodotto, come il risultato di un lavoro, che come una storia cui partecipare. Maggior distacco da una parte, maggior comprensione di ciò che scrivere significa dall'altra.
Non so se mi sono riuscita a spiegare stavolta...
 
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196 replies since 3/2/2015, 00:51   2622 views
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