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Delari
view post Posted on 29/11/2015, 18:31 by: Delari     +1   +1   -1
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Grand Pez di Girella

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Delizie di Natale
Racconto satirico


Mia moglie ed io desideravamo che un giorno nostra figlia avesse bellissimi ricordi dell’usanza di preparare i biscotti natalizi: a luce di candele, intonando canzoni natalizie e con tutte le sue amichette dell’asilo.
Quando Luisa enumerò i nomi di dieci bambine ci mettemmo a ridere. Lei ululò che aveva tante amiche, e basta! Alla fine ci mettemmo d’accordo per invitare sei amichette.
“Siccome non si sa mai,” mia moglie decise di invitare anche Malin, una giovane di 25 anni che a volte fa la bambinaia per nostra figlia. “Sarò molto occupata con i biscotti, e sette bambine sono forse un po’ troppe per te,” argomentò.
Mi dichiarai subito d’accordo perché questo mi offriva la possibilità di ritirarmi nello studio a lavorare di quando in quando.
Le amichette di Luisa erano deliziate del nostro invito, i loro genitori ancora di più. I genitori di Mia decisero perfino di rinviare la partenza per la settimana bianca.
„Siete sicuri di volerlo fare?” scherzò la madre di Leonie quando il giorno designato portò da noi la figlia insieme al suo mattarellino e molte formine per i biscotti. Ci limitammo a un sorriso.
„Se non ce la fate più telefonatemi pure,” disse la madre di Mia. “Ho il telefonino sempre acceso. O preferite che resti con voi?”
Sembrava intenderlo seriamente. Le assicurammo che non era necessario. Il papà di Anna ci portò, insieme alla figlia, una bottiglia di kirsch. “Per calmare i nervi!” Scuotemmo le teste e riflettemmo che nel periodo pre-natalizio molti genitori sembrano sviluppare una tendenza all’isterismo.

Tutte e sette le bambine si sedettero intorno al nostro tavolo da cucina compostissime; con grande concentrazione spianarono l’impasto dei biscotti e si imprestarono a vicenda le formine con squisita cortesia - “Per favore, mi daresti...”
Malin e io davamo consigli riguardo alla decorazione e raccoglievamo i biscotti finiti perché non venissero mangiati tutti prima ancora di essere cotti. Mia moglie faceva la spola tra il tavolo e il forno. Feci un paio di foto dell’idilliaca scena e avvertii Sofia di non mangiare troppo impasto perché le avrebbe fatto venire il mal di pancia; quindi volevo ritirarmi per scrivere qualcosa in pace.
In questo momento Liliana corse in corridoio e tirò fuori dal suo piccolo zaino un’affare che lampeggiava e pigolava e sembrava un gameboy per i più piccoli. La scortai indietro al tavolo e lasciai discretamente scomparire il maledetto affare. Troppo tardi.
Sofia scoppiò in lacrime senza causa apparente. Maja bersagliò Leonie con una palla fatta di impasto fresco, e Leonie tentò di picchiarla. Malin faceva del suo meglio per calmare le bambine, ma ora Sofia strillava a voce altissima perché, così diceva, le altre bambine avevano fatto molti più biscotti di lei.
„Sentite, cantiamo qualcosa insieme!“ esclamai e cominciai a intonare una delle ridicole canzoncine per bambini riguardo alla gioiosa occupazione della preparazione di biscotti.
Nessuno si aggregò. Luisa e Anna avevano cominciato a giocare a chiapparello intorno al tavolo. Sofia urlava ancora, questa volta perché il suo biscotto appena finito era scomparso e sospettava che se lo fosse pappato Mia. A Maja venne in mente che doveva urgentemente andare al gabinetto e Malin la accompagnò. Liliana marciò in direzione zainetto per riprendersi l’ordigno lampeggiante.
Decisi di rinviare il lavoro a dopo, anche perché la nostra Luisa cominciò a comportarsi in maniera inusitata: saltò dal tavolo con un’urlo bestiale. Finì addosso ad Anna, che si mise a piangere e venne presa in braccio da Malin. Mia aprì il nostro frigorifero ed esclamò che adesso voleva a tutti i costi mangiare della senape e che nessuno aveva il diritto di proibirlo.
Leonie e Maja erano scomparse; le trovai nella nostra camera da letto dove facevano i salti sul letto. Mia moglie non vedeva più niente perché nel preparare la marmellata per i biscotti le si erano appannati gli occhiali. Solo Sofia era tranquilla, seduta al tavolo con espressione beata mentre mangiava un biscotto molto grande e di colorazione stranamente pallida. Mi venne in mente l’offerta di aiuto da parte della madre di Mia e per telefonarle corsi in bagno, affinché le urla delle bambine si sentissero meno.
Non rispose. In cambio misi un piede in una pozzanghera di pipì. Dopo essermi pulito il piede uscii e inciampai su Mia, che aveva in mano una forbicetta e la usava per tagliare in pezzettini la mia carta d’identità. In cucina Malin stava febbrilmente pulendo delle macchie di sangue dal pavimento. Era il sangue di Maja, che stava seduta in grembo a mia moglie e frignava a più non posso. Dal forno vidi uscire un filo di fumo nero. In quella suonò il telefono - probabilmente erano i vicini.
Non risposi, invece aprii il forno, tirai fuori la teglia con i biscotti neri e fumanti e la buttai sul balcone a raffreddare. Quindi spinsi tutte le bambine nella cameretta di Luisa, gettai dietro una manciata di biscotti commestibili e mi sedetti di guardia davanti alla porta.

Uno dopo l’altro vennero i genitori a riprendersi le figliolette. Ci lodarono esultanti e ammirarono la quantità e qualità di ottimi biscotti (che mia moglie aveva in fretta e in furia comprato dal pasticciere all’angolo).
„Ma come avete fatto?“ chiese la madre di Mia. “Quando ci abbiamo provato noi è sempre finita in una catastrofe. Per favore, dovete assolutamente ripeterlo l’anno prossimo!“
Mia moglie ed io annuimmo lusingati.
„Dite un po’“, disse il padre di Leonie, „non manca un pezzo di intonaco sul muro dietro al tavolo?“
Fu allora che mi venne in mente il biscotto grande e biancastro di Sofia. Ma non ci pensai a lungo.



Traduzione: dicembre 2015.
Disclaimer: eseguita senza fini commerciali, solo per uso privato.

Edited by Delari - 30/12/2015, 15:10
 
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