| Storia dell'igiene intima, terza e ultima parte.
MARIA CAROLINA DI NAPOLI Sorella della più famosa Maria Antonietta, Maria Carolina d’Asburgo-Lorena, moglie di Ferdinando IV di Borbone e regina di Napoli, fu una persona attenta all’igiene, cosa inusuale per il periodo. Contrariamente a quel che si può pensare, il bidet era stato inventato in Francia, dove però aveva ottenuto scarsissimo successo. Dopo un tiepido entusiasmo iniziale era stato praticamente usato solo dalle prostitute, diventando così un qualcosa di considerato “poco signorile”. Addirittura, fu considerato “strumento di lavoro per meretricio”. Insomma, per il pensiero comune la signora rispettabile non poteva usare un simile, vergognoso apparecchio. Oltretutto, era diffusa l’opinione che lavarsi le parti intime fosse causa di problemi di salute, persino di infertilità. Maria Carolina, che evidentemente non badava troppo all’opinione altrui, si fece installare il bidet nel suo bagno personale, e lo usò quanto e come volle. Fu quindi lei a portare il bidet in Italia e a cominciare a diffonderne l’uso, quantomeno nel Regno delle Due Sicilie. Solo in seguito sarebbe stato conosciuto anche nelle regioni del nord. A unità d’Italia avvenuta, successe infatti che si dovette inventariare la reggia di Caserta, con tutto ciò che conteneva. Davanti al misterioso bidet, mai visto prima d’allora, i funzionari sabaudi rimasero perplessi: cos’era? A che serviva? Fu catalogato come “oggetto a forma di chitarra, ad uso sconosciuto”. Poi in qualche maniera si comprese lo scopo dell’apparecchio, e il resto è storia.
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