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view post Posted on 3/1/2020, 13:07     +1   -1
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Lascia ch'io pianga, mia cruda sorte, e che sospiri la libertà

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Pinocchio di Matteo Garrone (2019)

Due premesse.
La prima: lo sceneggiato di Luigi Comencini è un capolavoro inarrivabile sotto tutti i punti di vista, una delle cose più belle che la nostra televisione abbia mai prodotto. Di conseguenza se viene usato come metro di paragone per qualsiasi versione cinematografica di Pinocchio che viene proposta tale versione sembrerà sempre una merda. È un dato di fatto.
La seconda: Il libro di Carlo Collodi non è quella favoletta sdolcinata ed edulcorata della Disney che è entrata nell"immaginario collettivo, è un romanzo cupo e grottesco, questo per dire a quelle mamme e a quelle nonne che si sono scandalizzate davanti a questo film che ha sconvolto i loro figli e nipoti, Pinocchio è questo, non è una fiaba per bambini ma una parabola della vita umana.
La versione che ne ha fatto Garrone è la più fedele al romanzo che sia finora uscita, un film cupo, crudo, anche pauroso in alcuni frangenti, un'opera dark difficile da digerire per alcuni ma bellissima dal punto di vista tecnico (gli effetti speciali e il trucco sono spettacolari), una fotografia e un'atmosfera semplicemente perfette.
Le noti dolenti riguardano più che altro alcuni tagli fatti della versione cartacea
(tipo la morte di Lucignolo)
con la conseguente poca fluidità di alcune scene, il ritmo un po' lento e la recitazione da teatro scolastico dei piccoli attori.
Un film oggettivamente bello, non perfetto ma bello. E soprattutto finalmente inerente al romanzo.
Garrone si conferma regista di ottimo livello.

Edited by Minerva X - 3/1/2020, 19:05
 
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view post Posted on 9/1/2020, 17:01     +1   -1
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Giovanna d'Arco di Luc Besson (1999)

Luc Besson dipinge un nuovo ritratto dell’eroina e protettrice della Francia. Il regista francese da un’immagine diversa rispetto a quella tradizionale e se vogliamo è poco lusinghiera nei suoi confronti, dipinta da lui come una donna affetta da gravi turbe mentali piuttosto che la messaggera di Dio descrittaci dalla storia. Ha avuto coraggio e di ciò gliene va dato merito(almeno per me).
Milla Jovovich è molto brava nel dare intensità e spessore a un personaggio così complesso, estremamente fragile e la cui prematura morte suscita solo un forte moto di compassione.
Il resto del cast è composto da tanti nomi che purtroppo sono poco più che delle comparse(Dustin Hoffman, Faye Dunaway, Vincent Cassel) ma non si può non menzionare l’interpretazione di Dustin Hoffman che se anche per poco tempo da ancora una volta prova della sua immensa bravura. Mi ha delusa invece John Malkovich(da un attore con le sue ottime capacità recitative mi aspetto molto di più).
Molto belle ed efficaci le scene di battaglia, splendidi i costumi e bellissime le scenografie. Suggestive le scene oniriche delle visioni di Giovanna così come la parte finale con il sacrificio della povera ragazza.
Sostanzialmente è un film che da una visione diversa di questa figura storica che farà sicuramente storcere il naso ma alla quale va dato merito della sua vena realistica.
Ancora una volta ottima la regia di Besson.
 
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view post Posted on 13/1/2020, 13:06     +1   -1
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Alta tensione di Alexandre Aja (2003)


Se questo film viene considerato dai cultori la chicca del genere horror lasciatemelo dire ragazzi miei stiamo messi proprio male, per me è solo una raffazzonata ricopiatura di vari film che cito:

"Quel motel vicino alla palude" di Tobe Hopper
"Maniac" di William Lustig
"Body bags" di John Carpenter
"La casa" di Sam Raimi
"Halloween" di John Carpenter
"Duel" di Steven Spielberg
"L'ultima casa a sinistra" di Wes Craven
"Non aprite quella porta" di Tobe Hopper

Il finale è stato poi ripreso in seguito da:

John Polson in "Nascosto nel buio"
David Koepp in "Secret Window"


Proprio il finale ha diviso maggiormente l'opinione pubblica, io l'ho trovato prevedibile (avevo intuito come sarebbe andato a finire già verso metà film) e come ho scritto sopra appunto stra-visto.
Aja ha voluto stupire il suo spettatore mettendo in scena nel finale un improbale tema della doppia personalità, una ragazza omosessuale repressa che non potendo avere l'amore della sua migliore amica immagina un uomo misogino che sevizia e uccide le donne per soddisfare la sua perversa sessualità.

Come ribadisco per me non è altro che una totale citazione del cinema slasher anni '80, lontano dall'essere uno dei migliori ("Scream", tanto per citarne uno, è di parecchio superiore).

P.s. il pompino con la testa mozzata potevano pure risparmiarsela.
 
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view post Posted on 24/1/2020, 13:56     +1   -1
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Jojo Rabbit di Taika Waititi (2019)

A metà strada tra "il grande dittatore" di Charlie Chaplin e "La vita è bella" di Roberto Benigni Waititi crea un film surreale, delicato e poetico che mescola con sensibilità dramma e commedia, un film che diverte e commuove allo stesso tempo, scanzonato e struggente e che fa riflettere sulla capacità di manipolare la mente umana, soprattutto quella di un bambino.
Superba l'interpretazione di Scarlett Johansson(per questo ruolo candidata all'Oscar come migliore attrice non protagonista), una madre simpatica e divertente, una donna sognatrice ma con i piedi per terra e un carattere di ferro.
Il finale sulle note di "Heroes" di David Bowie è una chicca.

Per me un gioiellino questo film.

Storia di un matrimonio di Noah Baumbach (2019)

La fine di un matrimonio vista dall'interno, lo sgretolamento di un legame che sembrava indissolubile tra due persone seguito passo dopo passo dove tutti ne escono sconfitti ma si sa, la vita va avanti e alla fine può accadere anche che tutto si aggiusti.
Un film realistico, elegante, malinconico, intenso, dall'impostazione teatrale(ossia basato quasi esclusivamente sull'egregia interpretazione attoriale) ma per me insostenibilmente lento e soporifero, una rivisitazione del film di Richard Benton del 1980 "Kramer contro Kramer" (che io reputo sopravvalutato) ma molto meno coinvolgente.
Sia Scarlett Johansson che Adam Driver offrono interpretazioni eccelse ma se fossi una giurata dell'Academy non conferirei l'Oscar né all'una né all'altro. (La Johnansson l'ho apprezzata molto di più in "Jojo Rabbit").
Un film che definirei kafkiano, una denuncia contro quella che ormai è diventata l'industria del divorzio ma a me ha coinvolto ed emozionato pochissimo.
Comunque una visione la merita.
 
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view post Posted on 24/1/2020, 14:20     +1   -1
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Profondo rosso di Dario Argento (1975)

In assoluto il mio film preferito del regista romano, il suo indiscusso capolavoro(anche se non disdegno anche il suo ciclo degli animali).
Penso che anche chi conosca questo film solo di fama non appena sente nominarlo avrà subito in mente l’incalzante musichetta(un vero colpo di genio dei Goblin), i bambolotti impiccati(
l’omicidio della scrittrice è qualcosa di terrificante
), la cantilena per bambini che accompagna ogni singolo omicidio,
il sudore che scorre sulla fronte del protagonista quando sente che l’omicida è penetrato in casa sua,
le ombre che si aggirano nell’oscurità, l’atroce dipinto semi-nascosto dalle pareti.
Nonostante siano passati quarantacinque anni questo film incute ancora terrore negli occhi di chi guarda come se fosse la prima volta.
Non manca di difetti, la recitazione non è delle migliori(ma questo è sempre stato il tallone D’Achille di Argento) ma l’atmosfera che il regista è riuscito a creare è ineguagliabile, da quel colore rosso sangue che caratterizza tutto il film a quella matita sugli occhi dell’assassino che ancora mi procura un brivido lungo la schiena a quella scena che mi rimarrà sempre impressa,
quando il protagonista entra nell’appartamento della donna uccisa e, percorrendo il corridoio pieno di quadri, supera uno specchio dove riflesso c’è il volto dell’assassino
, a quel bambolotto che entra nella stanza.
Grandissimo Argento, un film che ha fatto la storia del cinema italiano, che è stato fonte d’ispirazione per molti registi(Quentin Tarantino su tutti, ha spesso dichiarato di essersi ispirato al regista romano per il suo cinema) e che è divenuto negli anni una pietra miliare del cinema mondiale.
Peccato che di quel regista ormai non esista più nulla, se non il tentativo di volerlo emulare a ogni costo.
 
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view post Posted on 31/1/2020, 13:47     +1   -1
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1917 di Sam Mendes (2019)

Sam Mendes ci catapulta letteralmente nelle trincee della Grande Guerra e lo fa con un film tecnicamente perfetto e dal forte impatto emotivo.
Una pellicola maestosa, imponente e ricca di pathos, dalla fotografia meravigliosa e che tiene incollati allo schermo per tutte le sue due ore di durata.
Non sono mai stata una gran patita di film di guerra ma ritengo questo come uno tra i più belli che siano stati realizzati, una vera e propria immersione nelle atrocità della guerra
(la scena nel bosco è magnifica, da brividi).

Tra i film candidati agli Oscar che ho visionato finora lo reputo il migliore (mi manca Parasite).
Ottima la prova attoriale, soprattutto quella di McCay (che l'Academy ha ignominiosamente snobbato).
 
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view post Posted on 3/2/2020, 13:31     +1   -1
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Parasite di Joon Ho Bong (2019)

Joon Ho Bong descrive la guerra tra poveri e il divario sociale in Corea con un film pungente, mordace e malinconico, una contrapposizione tra due famiglie, una povera e una ricca, intelligente e machiavellica che riesce a intrattenere, a far sorridere, commuovere e riflettere lo spettatore per oltre due ore. Una regia impeccabile e un finale agrodolce contribuiscono a rendere questo film un piccolo capolavoro.
Il cinema coreano si conferma ancora una volta di altissimo livello. Consiglio la visione in lingua originale.
 
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view post Posted on 7/2/2020, 13:40     +1   -1
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A quiet place di John Krasinski (2018)

Il suono come nemico numero uno. In una società dove ormai il silenzio è diventato più prezioso dell’oro rendere una semplicissima parola la causa della fine dell’umanita’ è una scelta molto coraggiosa quanto intrigante.
Il regista John Krasinski focalizza un intero film su un nucleo familiare (madre, padre e tre figli) nella loro disperata lotta contro degli alieni che hanno già sterminato quasi l’intera razza umana.
Il risultato è un film inquietante e ansiogeno, con picchi di drammaticità e di tensione mai però estremizzate.
La recitazione è quasi interamente gestuale ma di grandissima intensità(il finale invece è un po’ deludente).
Alla fine visto quello che c’è in giro questo horror fantascientifico è una boccata d’aria.
 
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view post Posted on 10/2/2020, 12:59     +1   -1
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Profumo di donna di Martin Brest (1992)

So che a molti non è piaciuto, che lo considerano solo l’orrendo rifacimento del bellissimo originale diretto da Dino Risi e interpretato dal grande Vittorio Gassman, ma a me è piaciuto, un film un po’ patinato, è vero, ma molto toccante in alcuni punti(la scena del tango è da brividi).
L’interpretazione di Al Pacino, anche se a tratti un po’ sopra le righe, è sontuosa(grazie anche al magnifico doppiaggio di Giancarlo Giannini).
Non all’altezza dell’originale, ma nemmeno da buttar via.
 
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view post Posted on 14/2/2020, 12:40     +1   -1
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The day after Tomorrow di Roland Emmerich(2004)

Dopo i vari “Indipendence Day”, “Godzilla”, “ il Patriota” ecco che Roland Emmerich, a mio modesto parere uno dei registi più sopravvalutati di Hollywood, ci riprova tirando fuori, perdonatemi il francesismo, l’ennesima puttanata del suo repertorio.
Rifacendosi al tanto amato filone catastrofico degli anni ’70-’80, il film trasuda banalità e luoghi comuni da tutte le parti.
La forza del film(se così la si può chiamare) risiede soltanto negli incredibili effetti speciali(davvero notevole la Statua della Libertà sommersa dal ghiaccio) e nell’ottima interpretazione di Jake Gyllenhall, che è riuscito nell'impresa di recitare più che bene anche in un film di serie B(non è cosa da tutti).
Il resto è completamente da dimenticare, l’ennesima americanata(ma d’altronde il regista è un esperto in questo, come ho scritto sopra basti ricordare “Indipendence Day” e “Il patriota”) senza arte né parte.
Stendiamo poi un velo pietoso sul finale con Dennis Quaid in versione Ice-Man.
 
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view post Posted on 14/2/2020, 20:55     +1   -1
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Comm.Grand.Pres. della Girella

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CITAZIONE (Minerva X @ 3/2/2020, 13:31) 
Parasite di Joon Ho Bong (2019)

Joon Ho Bong descrive la guerra tra poveri e il divario sociale in Corea con un film pungente, mordace e malinconico, una contrapposizione tra due famiglie, una povera e una ricca, intelligente e machiavellica che riesce a intrattenere, a far sorridere, commuovere e riflettere lo spettatore per oltre due ore. Una regia impeccabile e un finale agrodolce contribuiscono a rendere questo film un piccolo capolavoro.
Il cinema coreano si conferma ancora una volta di altissimo livello. Consiglio la visione in lingua originale.

Il regista Bong come già hai scritto ci mostra queste 2 famiglie, i Park ed i Kim: la prima,ricca ed agiata che guarda al futuro con spensieratezza, la seconda che sopravvive ogni giorno per mangiare,non guarda al futuro perchè non può permettersi di farlo.
La loro forza è quella di restare uniti, affrontando ogni singola ora di ogni singolo giorno.

I Park,viceversa nella loro ricchezza non sanno e non sapranno mai cosa significhi vivere quella vita,affrontare dei disagi,sono più ingenui e forse meno uniti rispetto ai Kim.
E' un film classista, è un film dove un bambino nella propria ingenuità avverte "un'odore",un qualcosa che qualifica chi vive in un determinato ambiente.
E' un film che inizia come una commedia e poi nel susseguirsi delle vicende mostra tutta la tragicità di chi subisce determinate condizioni sociali.
 
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view post Posted on 19/2/2020, 13:37     +1   -1
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Grand Pez di Girella

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Knives Out (Cena con delitto)

Genere: giallo
Anno: 2019
Regista e autore: Rian Johnson
Attori principali: Daniel Craig, Chris Evans, Jamie Lee Curtis, Toni Collette, Don Johnson, Christopher Plummer

Sulle linee di un classico “whodoneit” ma in ambiente moderno, il film che racconta del presunto suicidio di un ricchissimo scrittore svelando poco a poco che in famiglia tutti avrebbero guadagnato dalla sua morte contiene diverse svolte sorprendenti. Tra gli attori spicca Daniel Craig, l’ex James Bond nel ruolo di un detective privato, perspicace ma soprattutto simpatico. Il ruolo ammicca anche un po' a Sherlock Holmes con la giacca tweed e l'immancabile sigaro (invece della pipa).

La trama è inverosimile, inclusi i colpi di scena: ma per un giallo penso questo sia normale. Da notare che i personaggi sono in gran parte antipatici e che la morale, se vogliamo vederne una, potrebbe essere che il denaro rovina il carattere. :innocent.gif:

Il film è stato universalmente acclamato, secondo me forse un po’ esageratamente. Personalmente l'ho trovato interessante, ma dal punto di vista emotivo non mi ha coinvolta.
 
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view post Posted on 21/2/2020, 13:40     +1   -1
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Underwater di William Eubank (2020)

Mi domando: che senso ha realizzare questi film cloni? Perché?
Questa non è altro che la versione sottomarina di Alien con dialoghi insulsi, una storia molto fiacca e una fotografia troppo scura che lo penalizza(Kirsten Stewart poi nella versione Ripley del 2020 non si può guardare, questa ragazza è incapace di recitare, possibile che nessun regista riesca ad accorgersene?).
Posso capire se dava un minimo di intrattenimento ma neanche quello, solo noia fino alla fine.
Brutto brutto forte.
 
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view post Posted on 24/2/2020, 13:49     +1   -1
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Fantasy island di Jeff Wadlow (2020)

Film che omaggia il telefilm cult che andò in onda in Italia nella prima metà degli anni '80.
L'idea dell'esistenza di un'Isola dove poter vedere avverato ogni desiderio non è affatto male come idea, il problema è che non si capisce bene cosa abbia avuto in mente di mettere in scena il regista, non è un horror, né un thriller né tantomeno un film d'azione, alla fine non e' altro che una fusione di generi che, secondo il mio modesto punto di vista, non funzionano, creando uno spettacolo raffazzonato e sconclusionato in diverse parti.
Ciò che rimane sono soltanto i paesaggi meravigliosi ed è un peccato dato il buon potenziale da sfruttare che aveva.
 
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view post Posted on 28/2/2020, 12:36     +1   -1
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L'ultima neve di primavera di Raimondo Del Balzo (1973)

Godiamoci ogni giorno la vita e gli attimi che abbiamo la fortuna di vivere accanto alle persone che amiamo perché non sappiamo quanto tempo abbiamo a disposizione per farlo, è l'insegnamento che ci lascia questo struggente film di Balzo, un cult per l'epoca e ancora purtroppo attuale (quanti genitori esistono che trascurano i figli o li trattano in modo superficiale?), la storia di un padre che trascura il figlio per la carriera e si rende conto dello sbaglio quando ormai è troppo tardi per potervi rimediare.
La scena finale mi ha fatto piangere come non mai, oggi come trent'anni fa quando lo vidi per la prima volta.
Stupenda la colonna sonora di Franco Micalizzi che trasmette quel senso di ineluttabilità.
 
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