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view post Posted on 20/4/2020, 12:00     +1   -1
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Lascia ch'io pianga, mia cruda sorte, e che sospiri la libertà

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La prossima vittima di John Schlesinger (1996)

Tutto sommato un thriller passabile, ben confezionato e recitato ma che si perde in un epilogo scontato e frettoloso.
Molto brava Sally Field che si conferma per me un’ottima attrice.

Cast Away di Robert Zemeckis (2000)

Dopo l’ennesima visione continuo a essere della medesima opinione, un gran bel film, un pò lento ma narrando la storia di un naufrago che resta su un’isola in solitudine per ben quattro anni, lottando per il cibo, l’acqua e fuoco credo che non ci sia da stupirsi.
La scena iniziale dell’incidente aereo a mio parere da brivido, così come trovo profondamente suggestivo il dialogo notturno con la balena.
E poi c’e’ l’aspetto più importante, il rapporto che si crea con Wilson (il suo pallone) che cela un importante messaggio: un uomo in completa solitudine prima o poi si aggrappa a qualsiasi cosa perché la solitudine ti uccide
L’unico punto negativo è rappresentato dalla parte finale che è stata sfruttata male a mio parere.
Un gran bel film che solo il peplum di Ridley Scott ha privato dell’Oscar come miglior film.

Edited by Minerva X - 21/4/2020, 13:45
 
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view post Posted on 25/4/2020, 11:18     +1   -1
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Suspense di Jack Clayton (1961)

Pellicola di altissimo livello che non risente minimamente dei suoi quasi sessant'anni, uno dei più begli esempi di cinema gotico che siano mai stati realizzati.
Jack Clayton crea una pelliccola dall'atmosfera affascinante e inquietante, una storia che si basa sul capolavoro di Henry James "Giro di vite", uno scontro tra purezza e morbosità(
esemplare di questo la scena del bacio tra Miles e la sua governante
) accompagnata da una fotografia sublime.
Splendide e di grande impatto le scene oniriche con turbinio di immagini e voci.
Ottima l'interpretazione di Deborah Kerr ma ancor più quella dei due giovanissimi attori, in particolar modo il piccolo che interpreta Miles.
Una delle più alte vette del cinema horror gotico.
 
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view post Posted on 1/5/2020, 11:57     +1   -1
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Abuso di potere di Jonathan Kaplan (1992)

Thriller avvincente che deve la sua fortuna al trio d'attori protagonista, Ray Liotta perfetto nei panni del poliziotto sadico, Kurt Russell in quelli del marito protettivo e la sottovalutata Madeleine Stowe.
Regge bene fino alla fine (finale per me scontato e prevedibile), peccato perche con qualche buco in meno nella sceneggiatura avrebbe avuto un voto maggiore.
Buona la colonna sonora, pessima la fotografia.

Il giardino delle vergini suicide di Sofia Coppola (1999)

Questo film e è amore, odio, mistero, poesia pura, mi ha emozionato tantissimo.
Una vicenda tragica narrata con delicatezza, pudore, sensibilità, poesia,
il tutto calato in un'atmosfera suggestiva e surreale(a tratti ho rivisto la vena poetica e la stessa atmosfera onirica di "Picnic a Hanging rock" di Peter Weir).
Cast eccellente, ottimi Kathleen Turner e james Woodsm a soprattutto perfetta Kirsten Dunst(un'attrice che non amo particolarmente ma che ho apprezzato molto sia in questo film che in "Marie Antoinette").
La colonna sonora degli Air è da brivido.

The Lodge di Veronica Franz e Severin Fiala (2019)

Come molti film horror ambientati tra le coltri ghiacciate anche questo può valersi di un'ambientazione tanto affascinante quanto inquietante ma per il resto è di una noia mortale, esasperatamente lento e prevedibile(s'intuisce già fin dal primo fotogramma come sarebbe andato a finire).
Senza offesa ma non se ne puo' piu' di questo connubio religione/morte che fa da base a tanti film horror moderni, tutto questo spiritualismo comincia a essere tedioso.
Come ripeto la scenografia e' ottima ma per il resto da far cadere le braccia.

The Others di Alejandro Amenabar (2001)

Il giovane Amenabar dopo “Apri gli occhi” costruisce un raffinato thriller gotico che si rifà un po’ a un capolavoro della letteratura mondiale, “Giro Di Vite” di Henry James.
Il regista poteva cadere nel banale ma riesce a essere innovativo accompagnando lo spettatore in una storia semplice che si perde nella luce appena sfocata di una casa immersa nel buio più totale, dove tutte le ombre diventano deformi e irregolari come in un sogno nel quale non si riesce a distinguere bene i contorni degli oggetti.
In tutta questa semi-oscurità si può riconoscere solo il volto illuminato della protagonista che cerca, con immensa fatica, di trovare una risposta a una situazione che di risposte sembra proprio non averne, risposte che alla fine arriveranno ma in modo del tutto inaspettato e drammatico.
Un film elegante, raffinato, carico di suspense grazie anche alle splendide musiche ideate dallo stesso regista, una sceneggiatura ricca di colpi di scena e di ritratti di personaggi ben più che ambigui.
Il più riuscito di tutti è il personaggio di Grace, la protagonista, una donna sola che alterna momenti di estrema dolcezza a momenti di follia, una donna esasperante nella sua fede ma dotata anche di una forza d’animo e di un coraggio fuori dal comune.
Amenabar riesce a dimostrare che le storie di fantasmi, se ben trattate e realizzate, siano ancora da apprezzare e riescano ancora a regalare delle fortissime emozioni e merito di questo va dato anche a una Nicole Kidman raffinata, autorevole, pallida, rigida, folle, religiosa, materna, una Nicole Kidman che ricorda molto la bellissima Grace Kelly che tanto è stata amata e venerata da un maestro del cinema di nome Alfred Hitchcock.
La sua bravura in questo film è immensa, un ruolo difficile da interpretare, una donna a metà tra follia e amore materno, tra superstizione e voglia di scoprire la verità.
Una delle sue prove più belle e intense in assoluto, uno dei personaggi più folli e belli della storia del cinema.
 
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view post Posted on 4/5/2020, 13:44     +1   -1
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Ladyhawke di Richard Donner (1985)

Uno dei miei film preferiti. ❤

Richard Donner dirige un’opera leggera e garbata, anche se datata nell’ironia, capace di volar via in un attimo e di far emozionare lo spettatore che raggiunge l’apice della poesia nella scena più toccante del film,
quella in cui Navarres non riesce a sfiorare la mano tesa di Isabeau che sta tornando falco al sorgere del sole.

Tra dramma, commedia, avventura e fantasy un film che si rivede volentieri, ricrea atmosfere del passato e le mescola con il presente, reintroduce gli ideali cavallereschi e vede l’amore con occhi più delicati ma, cosa apprezzabilissima, non sdolcinati.
Gradevole la colonna sonora, dai momenti più ritmati e spiritosi a quelli più solenni.
Interpretazioni meritevoli di tutto il cast, eterea, fragile, misteriosa e bellissima la Pfeiffer, tutto d’un pezzo l’affascinante Hauer, perfetto nel suo ruolo Woods, quasi sempre confinato nella parte del cattivo, più o meno velatamente, imperdibile il giovanissimo Broderick.
Non un film perfetto, nè un capolavoro ma nella sua semplicità qualcosa di delizioso, tenero, che sa lasciare un sorriso nel cuore.
 
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view post Posted on 11/5/2020, 12:35     +1   -1
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Jun - On: Rancore 2003Takashi Shimizu

Il "capostipite" dell'horror giapponese da cui attingeranno in seguito a piene mani "The ring" e "The grudge", un eccellente esempio di cinema di paura, un racconto in grado di incutere ansia e inquietudine nello spettatore con le sue atmosfere cupe, i suoi rumori sinistri e le sue terrificanti apparizioni.
Per me un gioiello della suspense, un po' lento ma davvero un ottimo prodotto che ha dato il la a più famose produzioni.
 
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view post Posted on 15/5/2020, 12:24     +1   -1
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Schegge di paura di Gregory Holbit (1996)

Ammetto di essere di parte ma in questo film Norton ci da la prova di non essere solo un bravo attore ma un autentico fuoriclasse della recitazione.
In questo film, che l’ha lanciato nel mondo dorato di Hollywood, raggiunge una delle vette più alte della sua immensa bravura, mettendo in ombra un seppur bravo e carismatico Richard Gere.
Il finale a sorpresa rende poi questo film un vero gioiellino del genere legal-thriller.
Lo consiglio.

Schegge di follia di Denis Lehmann (1989)

Per chi ha vissuto l’adolescenza negli anni'90 questo film rappresenta una sorta di cult.
Come l’onirico “Donnie Darko” un racconto macabro e malato, un viaggio nella devianza legata alla repressione, nel consumismo e nella sopraffazione nei confronti di chi non si sa difendere.
Un film che mostra come il perbenismo e il conformismo statunitense possano essere causa di un’insoddisfazione latente, una sorta di mondo fasullo dove la scuola viene vista come una specie di catena alimentare dove il pesce più grande mangia il pesce più piccolo, dove le altre istituzioni come la famiglia sono totalmente inadeguate al ruolo di educatrici, dove i mass-media non sono altro che avvoltoi in cerca di ascolti e dove sentimenti come l’amore e l’amicizia sono solo delle effimere illusioni.
E la ribellione giovanile che il personaggio di J.D. (le stesse iniziali di James Dean) vorrebbe incarnare alla fine trova solo il pretesto per sfociare nella pazzia.
Sotto la patina da commedia giovanile questo film è pregno di significato e carico di provocazione(
uccidere gli studenti più in vista di un liceo bigotto, ipocrita e dominato dalle apparenze e dalla vana ricerca della popolarità è un disperato tentativo di opporsi all'estrema infelicità che quel clima malato ha costituito
), un film con un tale humor nero e delirante che nemmeno Quentin Tarantino avrebbe saputo fare.
Due parole sull’interpretazione degli attori protagonisti: bravissima, come sempre, Winona Ryder nei panni dell’intraprendente e coraggiosa Veronica(questo film ha rappresentato per lei all'epoca la consacrazione a nuova stella di Hollywood) ma un plauso particolare va a Christian Slater, attore che mi e' sempre piaciuto molto ma che non ha avuto mai modo di farsi conoscere a dovere.
Una grottesca e spietata favola dark su cui si dovrebbe riflettere molto. Un peccato che sia così poco conosciuta nel nostro paese.

Goodnight mommy di Veronica Franz e Severin Fiala (2014)

Una favola nera, un dramma familiare tra i più devastanti che possano esistere, un dolore senza speranza.
Dialoghi brevi, una buona sceneggiatura, una fotografia e scenografia tanto meravigliose quanto gelide, musiche mai invadenti che fanno da contorno a un thriller psicologico angoscioso e inquietante che non mostra violenza se non attraverso gli occhi dei suoi tre protagonisti, una mamma con i suoi due figli gemelli.
Un film che colpisce, un esempio di ottimo thriller/horror come non se ne vedevano da anni.

Edited by Minerva X - 15/5/2020, 14:03
 
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view post Posted on 18/5/2020, 13:31     +1   -1
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Troy di Petersen (2004)

Per la serie "prendere un capolavoro classico come l'Iliade(povero Omero, si rivolterà nella tomba), stravolgerlo completamente e tirare fuori da questo una vaccata colossale da milioni di dollari". Tutto questo è Troy.
A me sembra che il signor Petersen abbia voluto(senza riuscirci) imitare i grandi classici di una volta tirando fuori alla fine solo un minestrone arraffato e confusionario.
C'è anche da dire che gli attori non lo hanno aiutato, a parte Bana che ho trovato più che ottimo gi altri sono stati davvero pessimi, a partire dal protagonista, un Brad Pitt totalmente sconclusionato e fuori luogo(la sua espressione sembra che dicesse"Ma io qui cavolo ci sto a fare?" ) passando per quella sottospecie di attore che risponde al nome di Orlando Bloom(cavolo, neanche dopo una scarica di cazzotti in faccia ha mutato espressione, ma che è imbalsamato!) arrivando infine a un Peter O'Toole irriconoscibile, stanco e svogliato.
In parole povere ci troviamo davanti non solo a uno dei peggiori peplum(mia opinione personale), ma anche a uno dei film peggio realizzati della storia del cinema(sempre mia opinione personale).

p.s. però ogni volta lo rivedo per il culo di Pitt, parla proprio quel culo. :wub:
 
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view post Posted on 22/5/2020, 12:20     +1   -1
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The Dark di John Fawcett (2005)

Classico film difficile da giudicare, sotto alcuni aspetti e’ interessante(l’ambientazione bellissima e allo stesso tempo inquietante, un’atmosfera anch’essa inquietante e misteriosa, l’utilizzo di alcune leggende e miti celtici) ma lo sviluppo della trama l’ho trovato altalenante, la prima parte e’ buona ma poi si trasforma in qualcosa di lento, confuso e prevedibile. Anche l’interpretazione attoriale lascia molto a desiderare (l’intero cast e’ monoespressivo). Anche la fotografia ha il difetto per me di essere troppo patinata.
Alla fine si può guardare ma non vi aspettate chissà che cosa.
 
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view post Posted on 29/5/2020, 13:38     +1   -1
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Fuoco cammina con me di David Lynch (1992)

Film che fa da prologo al serial "I segreti di Twin Peaks" e nel quale David Lynch ci mostra gli ultimi giorni di vita di Laura Palmer, rappresentandone appieno le inquietudini e il malessere interiore.
Secondo me il risultato finale è più che buono, molto diverso dal telefilm ma che tiene incollati allo schermo per due ore.
Certo manca quell'atmosfera che si respirava nel telefilm ma l'intento di Lynch è stato, a mio parere, piu' quello di caratterizzare al massimo la protagonista.
Il film per me scorre bene, le scene nella loggia nera sono splendide e anche le scene di sesso esplicite trovo che siano state girate molto bene.
Fotografia e ambientazione sublimi e a differenza di alcuni mi è piaciuta l'interpretazione di Sheryl Lee, realistica e struggente.
In conclusione non è un capolavoro come la serie televisiva, è soltanto una pellicola atta a svelare quei segreti che nella serie sono stati solo accennati.
Un film per me nostalgico e visionario. Le musiche di Badalamenti sono magnifiche.



Attrazione fatale di Adrian Lyne (1987)


Famosa pellicola in pieno stile anni’80, un grande classico del genere thriller teso, sensuale e coinvolgente e curato nei minimi dettagli, con una bravissima Glenn Close (
che dichiaro’ in un’intervista di essersi sentita enormemente in imbarazzo nella scena di sesso in ascensore)
che per questa interpretazione fu candidata all’Oscar. Ottimo anche Michael Douglas, in questo film terribilmente affascinante.
Peccato per la sceneggiatura a mio parere fin troppo lineare e per un finale “comandato”(
avrebbe avuto un maggiore impatto emotivo il finale alternativo contenuto nel DVD, dove Alex si suicida e Dan viene arrestato per tentato omicidio. La moglie trova l’audiocassette in soffitta, lasciando capire che quella sara’ la prova che lo scagionera’),
ma e’ un film che merita, per me uno dei miglior thriller di sempre.

The Impossible di J.A.Bayona(2012)

26 Dicembre 2004. Uno tsunami distrugge la vita di molte persone nel sud-est asiatico. Questa e’ la storia vera di una famiglia che arriva in Thailandia per godersi il Natale e vede la sua vita annientata dalla furia della natura fino a quel momento idilliaca.
The Impossible e’ un film struggente e commovente, una pellicola sulle peripezie di una famiglia che riesce a ricongiungersi affrontando mille peripezie in nome dell’amore che li unisce.
Il regista Bayona e’ molto bravo, riesce a creare una storia di profonda umanita’ e speranza senza cadere nel pietismo o nello straziante, rimarcando su come la vita dell’uomo sia effimera, su quanto ci affanniamo a possedere ricchezze inutili e su quanto siamo infinitamente piccoli difronte all’immensita’ della natura.
Molto bravi gli attori, in particolar modo Naomi Watts, qui in una delle sue interpretazioni piu’ sentite e dilanianti.
Un film di grandissimo impatto visivo e psicologico.

Edited by Minerva X - 5/6/2020, 12:51
 
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Lake Bodom di Taneli Lustanen (2016)


Lake Bodom prende spunto da un fatto di cronaca tristemente noto come “il massacro di Bodom”, l’uccisione cruenta di un gruppo di quattro adolescenti avvenuta in una notte d’inizio estate del 1960 e rimasto tutt’oggi ancora irrisolto.
Alla fine il film in questione non è nulla di che, bellissime le atmosfere (il lago avvolto dalla nebbia e circondato da un cupo bosco isolato) ma la storia non convince, la prima parte è abbastanza sorprendente ma poi nella parte finale si vira verso il prevedibile. Peccato perché poteva uscirne fuori qualcosa di interessante.
Suggestive e intriganti le musiche.


The Messengers di Chang e Oxide Pang (2007)


Film che si avvale della collaborazione di Sam Raimi e della regia di Chang Pang, una perfetta unione tra Occidente e Oriente.
Il risultato che mi aspettavo era di alto livello, invece mi sono trovata davanti il solito film con la solita famigliola felice americana protagonista(padre, madre, ragazza adolescente con vari problemi e inquietante figlioletto con poteri telepatici) in fuga dalla città e dai loro problemi che cercano di risolvere andando a vivere in campagna, al contatto con la natura.
La casa in cui si ritrovano è pressoché simile a quella di "The Grudge"(e qui si vede il tocco orientale) con ombre fugaci che escono fuori dagli sgabuzzini e che invocano vendetta contro i poveri malcapitati.
Cosa c'è che non va? Tante cose, tutto mi sa di già visto, troppe immagini e situazioni richiamano alla mente scene cinematografiche viste e riviste, da "Il sesto senso" a i già sopracitati ""The Grudge" e "The Ring"".
C'è da aggiungere però che questi spettri nipponici un senso di terrore lo incutono sempre ma la scarsa originalità della sceneggiatura e la prevedibilità del finale rendono “invano ogni loro sforzo”.
Gli attori fanno quello che possono ma non riescono a salvare una pellicola brutta, mediocre e banale.
L'unica cosa degna di nota è la fotografia(che mi ha ricordato in un certo senso "Signs") di grande impatto visivo(il bellissimo e colorato campo di girasole si contrappone alla perfezione con l'oscurità e la tetraggine della casa), il resto è la solita minestra(insaporita pure male).

Dante's Peak - La furia della montagna di Roger Donaldson (1997)

Il genere catastrofico e’ quello che, negli anni, ha regalato dei film per buona parte mediocri(alcuni addirittura imbarazzanti) ma “Dante’s Peak”(un must dell’estate, lo trasmettono quasi sempre in questa stagione) riesce a raggiungere la sufficienza.
Tutto e’ abbastanza confusionario e ci sono scene assurde (
tipo la Jeep che riesce a passare in mezzo a un mare di lava e la sfortunata nonnina che si butta nel lago trasformato in acido
) ma alla fine e’ un film che non annoia mai.
Pierce Brosnan poi per la sottoscritta è sempre un gran belvedere.

Edited by Minerva X - 8/6/2020, 11:45
 
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Trauma di Dario Argento (1993)




Argento deve oramai rassegnarsi, gli anni ’70 sono finiti, mi dispiace per lui ma non siamo più nei suoi anni d’oro, ormai deve rassegnarsi lui ma dobbiamo farlo, purtroppo, anche noi.
Argento è ormai deceduto, di quel regista brillante che ha incantato platee di spettatori amanti dell’horror negli anni’70-’80 con i suoi capolavori non è rimasto che un pallido fantasma, un clone impazzito che cerca in tutti i modi di imitarlo con risultati a dir poco catastrofici.
Tra tutte le orribili produzioni moderne(mi riferisco a “Il cartaio”, a “non ho sonno”, a “la sindrome di Sthendal”, a “il fantasma dell’opera”)Trauma è, in parte, l’unico salvabile, la trama in fondo non è poi così male, anche se mi sa di già visto(per alcuni tratti mi è sembrato di rivedere uno dei suoi maggiori successi, “Profondo Rosso”), la fotografia e gli effetti speciali sono più che buoni, il colpo di scena finale è da maestro(si vede che ancora non ha perso completamente la mano) ma ciò che fa abbassare notevolmente la media(e questo discorso vale anche per i film successivi) è la presenza di quella sciaquetta insopportabile e viziata di sua figlia Asia.
Non riesco proprio a capire cosa ci trovino in lei(solo agli americani poteva piacere questa), la trovo insopportabilmente inespressiva e patetica in ogni ruolo che interpreta(vi giuro che al milionesimo piagnucolio avevo voglia di fracassargli una sedia tra le gengive).
C’è da dire che il suo “compagno”, l’insulso e sconosciuto Christopher Rydell, non l’ha di certo aiutata ma sappiamo bene come la scelta degli attori sia sempre stato uno dei talloni d’Achille di questo regista ma la presenza della figlia nei suoi film da trent’anni a questa parte ha davvero rovinato quel poco di buono che ancora si poteva trovare nelle sue pellicole anche se, se devo essere sincera, il problema principale è da riscontrare in lui, nella sua totale assenza di personalità, quella personalità che un tempo lo aveva reso un grande nel suo genere.
Consigliato solo agli appassionati di questo regista, a quelli che ancora provano un moto di nostalgia nei suoi confronti, a quelli che ancora vorrebbero vederlo realizzare, almeno per una volta soltanto, un film come quelli che realizzava un tempo, ma sappiamo quanto ciò sia ormai impossibile, Argento è morto e dalla morte non si torna più indietro.
Adieu Dario e grazie per quello che ci hai dato in questi anni, ora faresti meglio a ritirarti, fallo per chi ti ha amato e ancora continua a farlo, non buttare anni di carriera nel water, tira fuori un pò di dignità e di amor proprio e soprattutto non far più recitare tua figlia, risparmiaci ancora quest’orrore.
 
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Turistas di John Stockwell (2006)


Belle ragazze adulatrici, bei ragazzi in cerca di una scopata, una vacanza che si trasforma in un incubo, un uomo misterioso, case sperdute, fughe e inseguimenti, tutto di una banalità sconcertante e con un finale da mandare ai lavori forzati in Siberia a chi ne ha avuto l'idea.
Si salvano solo le riprese subacquee.


Ore 10: calma piatta di Philip Noyce (1989)


A differenza di molti che lo trovano noioso a me questo film è sempre piaciuto, trovo che sia un buon thriller che mantiene sempre desta l'attenzione per tutta la durata del film.
Molto bella l'ambientazione(la sconfinata vastità del Pacifico), buona la storia (non sapevo che fosse stata tratta da un romanzo), ci sono alcune forzature ma la guerra fisica e psicologica tra i due allora sconosciuti Nicole Kidman e Billy Zane è notevole.
Il finale anche a differenza di molti mi è piaciuto, ricco di colpi di scena.
Io lo promuovo.

Edited by Minerva X - 12/6/2020, 13:35
 
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Stand by me di Rob Reiner (1986)



Delicato, struggente, passionale, è uno di quei film che non si dimenticano facilmente.
Un film che ci nsegna il rispetto verso il prossimo, ci insegna cosa significhi la parola “amicizia”, ci insegna ad andare avanti e a non arrendersi davanti ai primi ostacoli.
Indimenticabile la colonna sonora.

Edited by Minerva X - 19/6/2020, 21:50
 
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Inferno di Dario Argento (1980) Film stilisticamente perfetto e di gran stile come lo erano tutti i film di Argento della sua epoca d'oro, apocalittico e visionario ma purtroppo a me è piaciuto solo in parte, più visivamente che per il suo contenuto. L'idea di partenza è buona ma secondo me male strutturata, la sceneggiatura è totalmente illogica, la caratterizzazione dei personaggi lascia a desiderare(ma questo è sempre stato il tallone di Achille di Argento) e il finale affrettato che lascia solo delusione. Ci sono aspetti che ho gradito come l'atmosfera gotica e le musiche di Keith Emerson ma la poca continuità, lo svolgimento piatto e gli attori non all'altezza non fanno per me raggiungere la sufficienza a questa pellicola. Rispetto alle schifezze degli ultimi anni che ci ha propinato il buon Dario questo è senza alcun dubbio un buon film ma per me si poteva fare di più.
 
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Grand Pez di Girella

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IL RITO

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Michael Kovak è il figlio di un impresario di pompe funebri: è un giovane americano che decide di entrare in seminario più per fuggire dall'attività del padre e a crearsi un'istruzione che non per vera vocazione. Tale assenza di vocazione lo porta, alla fine del suo percorso di studi, a voler abbandonare la scelta di diventare sacerdote. Il suo padre spirituale, Padre Matthew, che invece crede nelle sue qualità, lo invita, prima di abbandonare la vita ecclesiastica, a partecipare a Roma ad un corso sull'esorcismo.

Michael accetta anche se con riluttanza e, mentre si trova a Roma, viene messo in contatto con un prete dai metodi poco ortodossi, padre Lucas, che gli presenta il lato più oscuro della sua fede. Qui incontra anche la giornalista Angelina, intenta a scrivere un articolo riguardo l'esorcismo. Il ragazzo, dubitando del suo credo religioso, trova la sua occasione per dimostrare la propria fede quando vengono incaricati entrambi di seguire un presunto caso di possessione. Incontrano così una giovane ragazza incinta che cercano di aiutare e che fa vivere loro un'esperienza fuori dal normale. La ragazza viene posseduta dal demonio e dopo la sua morte un susseguirsi di strani avvenimenti porta il giovane Michael ad affrontare una volta per tutte la sua miscredenza e ad esorcizzare addirittura il suo mentore, padre Lucas, con l'aiuto della giornalista. Prima del ritorno di Michael in America, Lucas gli raccomanda di non abbandonare la sua vocazione. Alla fine Michael accetta il ruolo di prete e di esorcista, Lucas continua a praticare l'esorcismo a Firenze e la giornalista scrive il suo articolo.
 
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