E un film del 2000, diretto da Nicholas Hytner, incentrato sul tema della danza.
Il film colpisce lo spettatore non per la trama, quasi inesistente, ma per i numeri di alto livello eseguiti da ballerini professionisti e per le coreografie spettacolari.
Fra i protagonisti Ethan Stiefel, primo ballerino dell'American Ballet Theatre, la ballerina professionista Amanda Schull, la prima ballerina dell'American Ballet Theatre Julie Kent e l'attrice Zoe Saldana, nota per i suoi studi di danza classica.
In questo film fa il suo esordio Ilia Kulik, pattinatore russo vincitore delle Olimpiadi invernali del 1998.
L'uscita del film in Italia fu programmata per il 15 settembre 2000.
Blob - il fluido che uccide di Chuck Russell (1988)
Discreto b-movie abbastanza scontato ma che descrive molto bene la grettezza della provincia americana. La scena del blob che esce dal cinema è rimasta nell’immaginario collettivo. Se vogliamo un cult del genere horror ma nulla di particolarmente eccezionale. Bravino il fratellino di Matt Dillon nei panni dell’eroe-ribelle.
La prestazione attoriale di Cheyenne riesce a mettere in ombra o comunque è alla pari di quella di Henry Fonda(Frank nel film) e rivaleggia con Armonica. Meravigliosa anche Claudia Cardinale. Il finale poi vale tutto il film,con le meravilgiose musiche del maestro Morricone
E' difficile commentare questo film d'esordio di Wes Craven, un'opera grottesca e inverosimile girata con un budget molto ridotto che da un monito antico come il mondo a tutti i ragazzi: state lontani dalle droghe e mai fidarsi degli sconosciuti. Un monito lo dà a che ai loro genitori: mai ospitare in casa persone che non si conoscono, soprattutto se si abita in posti piuttosto isolati. C'è un altro aspetto importante da segnalare per me, Craven ci mostra come in ognuno di noi, anche il più buono, onesto e rispettabile individuo, si nasconda una belva sanguinaria e vendicativa pronta a uscire se stuzzicata. Da notare anche la contrapposizione tra una natura pacifica e amena con la brutalità perpetrata dall'essere umano. Un buon esordio per Wes Craven, sicuramente non ai livelli dei suoi capolavori ma è un film che si lascia guardare.
Viaggiare nel tempo rappresenta da sempre un mio sogno utopistico, poter tornare indietro nel tempo per avere modo di rivedere e riabbracciare persone a me care che non ci sono più, rivivere momenti e situazioni che mi hanno reso felice, avere la possibilità di poter rimediare a errori del passato che si sono poi ripercossi sulla mia esistenza attuale, compiere scelte diverse. È molto probabilmente l'effetto nostalgia quello che provo, lo stesso che percepisco ogni volta che guardo questa pellicola divenuta ormai un classico della cinematografia mondiale. Zemeckis pizzica con ironia le corde della nostalgia ma lo fa senza cadere nello stucchevole, mettendo a nudo i difetti di un'epoca e confrontando due generazioni, quella passata e quella futura, completamente opposte. Un film dal ritmo coinvolgente e impreziosito da un ottimo cast su cui spicca il grandioso Christopher Lloyd nei panni dell'eccentrico ma geniale scienziato. La scena dell'esecuzione in chiave futura di Johnny Be Good di Chuch Barry è entrata nella storia del cinema.
Film che costituisce una delle pietre miliari del genere horror e che sarà in seguito fonte di ispirazione per molte altre pellicole. La trama se vogliamo è piuttosto banale (cinque ragazzi che decidono di trascorrere un fine settimana in una casa isolata in mezzo al bosco) ma la tensione che il regista sa dare è palpabile grazie alle inquadrature frenetiche e grazie all'ambientazione inquietante dove la casa né è il fulcro. La recitazione dei giovani attori è spontanea, gli effetti speciali sono rozzi ma di grandissimo effetto. E poi come non citare Bruce Campbell e il suo personaggio che diverrà in seguito una leggenda. Per me un capolavoro nel suo genere.
Il Dubbio (1961) film con Gary Cooper e Debora Kerr
Film giallo che lascia in sospeso, appunto in dubbio, la verità fino all'ultimo. Una donna all'inizio comincia ad avere leggeri sospetti sulla condotta del proprio marito, poi sembra cambiare idea;dopo però inizia a credere che egli abbia reamente celato una verità pesantissima. Sia Cooper che la Kerr interpretano benissimo i due coniugi.
Altro cult del cinema horror, un film dalla fotografia documentaristica, dagli scatti continui della macchina da presa, dettagliato nei vari oggetti e con un'ambientazione rustica che sa di malsano. Un film che critica due aspetti fondamentali della cultura degli anni'70, l'ingenuità degli hippie e la mentalità contadina che fa vedere in ogni estraneo un nemico da abbattere. Uno dei capostipiti del genere horror che ha sulle sue spalle quarantasei primavere ma non le sente affatto.
Black Christmas - un Natale rosso sangue di Bob Clark (1974)
Slasher che avrebbe anticipato molte altre future produzioni come Halloween e che è stato fonte d'ispirazione per Argento e Carpenter. Realizzato con un irrisorio budget rappresenta per me l'esempio di come si dovrebbe girare un film horror avendo pochi mezzi a disposizione ma sfruttandoli appieno, una regia perfetta e atta a valorizzare lo spazio angusto della casa,
l'ombra del killer che scivola sulle pareti, i suoi lenti e cadenzati passi.
Buona la psicologia dei personaggi se confrontata con quella stereotipata dei tempi odierni, un tema come l'aborto trattato senza buonismo e soprattutto dando risalto al punto di vista femminile. Sequenze a effetto(
(mi è piaciuta l'idea del regista di non voler rivelare l'identità dell'assassino e di conseguenza il suo movente, non dare volto al nemico è per me il modo migliore di infondere ancora più paura allo spettatore).
Un film sottovalutato e da recuperare se si è amanti del genere.
Con D.Craig, Don Johnson, Jamie Lee Curtis, etc... Diverso dalla solita formula di "Invito a cena con delitto"/10 piccoli indiani. Non voglio rivelarvi la trama, ma il film è bello,anche se tutto molto complicato seguire la logica investigativa, e non è facile arrivare alla giusta conclusione velocemente. Da star li con la testa quindi.