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DIVINA COMMEDIA DI NAGAI (DHR), articoli di Dhr

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view post Posted on 28/4/2012, 16:34     +1   -1

Ill.mo Fil. della Girella

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DIVINA COMMEDIA DI GO NAGAI (Articolo di Dhr)

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Introduzione

Go Nagai ha espressamente ammesso di essere stato colpito fin da piccolo dalle illustrazioni di Gustave Doré per la Divina Commedia (in particolare le creature demoniache, come si vedrà dalla sua produzione di manga). Quindi quest'opera è quasi un omaggio tardivo alla sua prima fonte di ispirazione.

Go Nagai ammira così tanto Doré da seguire pedissequamente le sue visioni dell'inferno, purgatorio e paradiso, anche quando l'artista francese si allontana con molta libertà dal testo di Dante. Anzi, la Divina Commedia del Maestro giapponese è costituita, in buona sostanza, da un rifacimento piuttosto fedele delle tavole di Doré + una serie di vignette di raccordo tra l'una e l'altra.

O perlomeno, in teoria; perché poi in pratica anche Nagai, a sua volta, si muove molto liberamente. Il lato più interessante è proprio quando fa di testa sua e, 'fregandosene' di Dante e Doré, immerge gli episodi del poema dentro le proprie tematiche, o viceversa.
Mentre le parti meno riuscite, a mio avviso, sono quelle in cui Nagai si sforza a ogni costo di salvare capra e cavoli.

Sul piano tecnico, appaiono notevoli sbalzi stilistici. Accanto a tavole in cui sembra di riconoscere la mano del Maestro (o di qualche collaboratore particolarmente bravo), ce ne sono altre bruttine e 'tirate giù' evidentemente da qualche garzone di bottega.

La selva oscura

Per motivi squisitamente simbolici, Dante sostiene che la selva si trovava nei pressi di Gerusalemme (*). Go Nagai invece ambienta la scena iniziale della sua Divina Commedia in una foresta nei pressi di Firenze... come peraltro è più coerente.
Poi però disegna Firenze CON la cupola del Brunelleschi, che all'epoca dell'Alighieri non era stata ancora costruita. Ma tant'è: anche nel ritratto di Dante dipinto all'interno della basilica di Santa Maria del Fiore si nota sullo sfondo la città con la cupola. Più che "anacronismi" in senso negativo, le definirei "attualizzazioni" perché il Poema ha un valore che si estende nel tempo, è sempre "presente".

004005.th


Altra interessante innovazione introdotta da Nagai è che Dante non si "ritrova" nella selva a causa del peccato (quale, poi?) ma per fuggire dai suoi antagonisti politici che vogliono fargli la pelle. In un flashback, Nagai introduce perfino Beatrice - che all'epoca era già morta! - frastornata in mezzo alla folla inferocita.
Viene da pensare a tante scene di inseguimento / persecuzione del "diverso" (alieno) nei manga e anime del Maestro giapponese.

(*) Trattandosi di un simbolo, Dante non spiega come ci sia arrivato, a Gerusalemme. Sarebbe poi interessante un riferimento alla selva "vera" ma "molto dantesca" che trovano i crociati presso la Città santa nella Gerusalemme liberata di Tasso, ma si andrebbe fuori tema ;)

Un dettaglio divertente

Oh già, dimenticavo un dettaglio divertente. In un altro flashback in cui Dante ripensa alla vita politica di Firenze, si vede un comizio in piazza... che è la piazza medievale di Perugia! Evidentemente, Nagai aveva bisogno di una ambientazione "di un certo tipo", e ha trovato quella, che era perfetta.
Per curiosità, per chi volesse cercarla con Google, si tratta di piazza IV Novembre, con il fontanone e il lato della cattedrale. Lo so perché... gli passo davanti tutti i giorni :D

Le tre belve

018bpw.th


Go Nagai rappresenta la scena dell'incontro di Dante con la lonza (lince o pantera), il leone e la lupa in modo abbastanza classico: Dante si trova di fronte la prima belva, poi la seconda, poi la terza, si spaventa, ma arriva Virgilio e lo soccorre.
Semmai è da notare che in questa sequenza il Maestro giapponese - caso raro, nel primo volumetto della serie - non copia le corrispondenti immagini del Doré ma procede per conto suo.

Tra le innovazioni introdotte a livello di testo, una è particolarmente godibile. È notte, Dante ha paura della pantera; ma poi sorge il sole e tutto si tinge di positivo. Allora il poeta dice: "Nella luce del mattino, persino quella fiera non appare più così terribile. Non è che un elegante animale dal manto variopinto". Allusione all'insegnamento buddista per cui "tra il samsara (il mondo del dolore) e il nirvana (la liberazione) non c'è la minima differenza"? La lonza, lonza è e rimane: dipende da come la si guarda.

Nel discorso in cui Virgilio si presenta a Dante (mentre dice: "Dove si trovano le anime dei più nobili..."), si ha il primo interessante caso di "contaminazione" tra le tre Cantiche. Infatti in sovrimpressione appare un'immagine ripresa sì da Doré, ma dal Paradiso, canto 26, in cui Dante incontra l'evangelista Giovanni. E con un'ulteriore variante, la figura al centro diventa non Giovanni ma il Cristo glorioso. Più avanti, nel commento al Paradiso illustrato da Go Nagai, vedremo perché.

Da notare infine che, fin da queste prime pagine, Nagai fa una scelta artistica e stilistica molto personale, molto significativa: illustra anche i "momenti di silenzio" della Divina Commedia, lasciando pause di riflessione tra una scena e l'altra.

Il seguito tra qualche giorno. Potete commentare qui: #entry498569661

Edited by joe 7 - 9/5/2012, 19:47
 
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dhrdhr
view post Posted on 7/5/2012, 17:17     +1   -1




Beatrice

Di fronte ai dubbi di Dante, Virgilio lo incoraggia rivelandogli di essere stato inviato da Beatrice in persona.
Qui Go Nagai ne approfitta per riepilogare con un lungo flashback la vita e la poesia di Dante, a beneficio del lettore giapponese che difficilmente ne era al corrente. Lo stile didascalico di queste pagine fa pensare che Nagai abbia utilizzato qualche manualetto di tipo scolastico, o qualche "Introduzione a...".

Il risultato più gustoso è che troviamo illustrate alcune scene della vita di Dante che nell'arte occidentale sono praticamente assenti, p.es. l'"apprendistato" presso il poeta Guido Cavalcanti, o la scena tenerissima del primo incontro tra Dante e Beatrice quando entrambi erano bambini di 8-9 anni. (Viceversa, la scena del secondo incontro tra i due, a 18 anni sul Lungarno, è stato raffigurato spesso in Occidente).

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Con qualche particolarità. La figura di Cavalcanti è stata ripresa, in effetti, da un ritratto di Francesco Petrarca.
Inoltre, Nagai ci dà la possibilità - diversamente dall'arte dantesca occidentale - di ammirare Beatrice nuda in tutto il suo splendore :innocent.gif: Su questo torneremo più avanti.

Per quanto riguarda il testo, c'è un piccolo tesoro nascosto. Per ben due volte Virgilio dice a Dante che Beatrice lo ha contattato mentre lui era "in purgatorio", non nel limbo. Una scelta coraggiosa, che purtroppo non viene spiegata. A difendere con forza l'idea che limbo (infernale) e purgatorio concidessero era stato, attorno all'anno 1900, Giovanni Pascoli; ma nessuno gli aveva dato retta. Nel caso di Nagai, è difficile capire da dove gli sia venuta questa ispirazione, e che conseguenze 'teologiche' intendesse avere.

Edited by dhrdhr - 10/5/2012, 10:36
 
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dhrdhr
view post Posted on 9/5/2012, 08:46     +1   -1




L'ingresso all'inferno

th_ricordi_dante



In queste prime fasi della Divina Commedia a fumetti, Go Nagai si dilunga molto sui singoli episodi, approfondendoli e personalizzandoli. Si vedrà poi - come del resto gli era usuale - che più procede più ha fretta di finire, oppure è costretto a terminare rapidamente perché la serie non vende bene come previsto. All'Inferno infatti dedica 2 volumetti, e uno solo a Purgatorio e Paradiso messi insieme.

La sequenza dell'ingresso di Dante e Virgilio all'inferno è, a mio parere, tra le più belle. Nagai aggiunge varie situazioni a quelle descritte dal Poeta. Tenera e significativa la scena in cui Virgilio "dà la manina" a Dante per incoraggiarlo a proseguire. Ma anche le immagini in cui Dante, mentre percorre il buio "tunnel" di ingresso all'inferno, ripensa a tutte le persone care che ha incontrato nella sua vita, o che ha perso, ringraziandole mentalmente per tutto il bene che ha ricevuto da loro. Un culto della società e degli antenati molto giapponese... ma anche molto dantesco, a ben vedere.

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L'arrivo di Caronte segue abbastanza alla lettera il Poema. Una cosa molto più sottolineata, rispetto al testo, è l'esibizione del corpo nudo femminile sottoposto a vessazioni fisiche.
La principale novità introdotta da Nagai riguarda le dimensioni di Caronte, che, diversamente dalle incisioni di Doré, ha una statura gigantesca, come i tanti mostri guerrieri delle serie nagaiane. Il Maestro giapponese applicherà questa "ipertrofia" anche a numerosi altri mostri descritti da Dante.

Infine, novità assoluta, Dante non attraversa il fiume Acheronte in modo "misterioso", come avviene nel poema, ma direttamente a bordo della barca di Caronte. Durante il tragitto il poeta, svenuto, sogna Beatrice, anticipando in parte ciò che avverrà nelle sequenze successive.

Edited by dhrdhr - 10/5/2012, 22:37
 
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dhrdhr
view post Posted on 12/5/2012, 18:35     +1   -1




Francesca da Rimini

1francesca.th


Dante e Virgilio oltrepassano il Limbo, e poi il "seggio" di Minosse, giudice infernale nella mitologia greca, qui trasformato in demonio. Nagai applica a Minosse le stesse rielaborazioni già viste per Caronte: statura gigantesca (ma in questo caso lo aveva già fatto Doré) e aggiunta di un episodio di sadismo che ha per protagonista una giovane donna nuda.

A seguire, la famosissima storia di Francesca da Rimini (o "di Paolo e Francesca") viene raccontata per esteso dal Maestro giapponese, rifacendosi alla classica versione di Boccaccio, ossia che i due amanti vennero uccisi dal marito di lei che li aveva sorpresi a letto. Dante si era limitato ad accennare alla cosa senza descriverla.

La grossa novità è introdotta da Nagai subito dopo, quando Dante, "per la pietà" nei confronti dei due amanti, perde i sensi e "caddi come corpo morto cade". Qui si immagina che, durante lo svenimento, Dante abbia un sogno... e sogni Beatrice nuda in posa sexy. Il Poeta non avrebbe mai osato descrivere una scena del genere... o non avrebbe mai osato ammetterlo? ;)
Da notare che Beatrice è disegnata bellissima: evidentemente Go Nagai teneva molto a queste immagini. In Paradiso, invece, ci sarà purtroppo da segnalare la pessima resa grafica della "donna spirito-guida" di Dante.
A livello di testo, è interessante la spiegazione che il Maestro giapponese dà del peccato della lussuria. "Come è noto", per lui il sesso è tutt'altro che un peccato, perciò cerca di dare una giustificazione un po' diversa della punizione di Francesca e degli altri dannati di questo cerchio, facendola esprimere a Virgilio: "In vita si sono abbandonati alla loro sfrenata libidine e, per aver troppo desiderato l'amore, hanno causato delle sventure". Anche altre volte, più avanti, Nagai reinterpreterà a modo suo i peccati dell'inferno.
 
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dhrdhr
view post Posted on 17/5/2012, 06:38     +1   -1




Cerbero

2cerbero.th


A mio parere, l'episodio di Cerbero è il bello e potente nell'intera Divina Commedia fumettata da Go Nagai.

Il Maestro giapponese prende spunto preciso dai versi di Dante, ma "gonfia" la sequenza trasformandola in un mini-albetto all'interno dell'albetto.
L'idea più forte è tratta da quella che Dante definisce la "sozza mistura" tra i corpi "apparenti" dei dannati (qui, i golosi) e il fango in cui sono immersi. Nagai porta questa affermazione alle estreme conseguenze: il fango stesso è costituito dai corpi dei dannati, che vengono divorati da Cerbero, digeriti e poi defecati... la poltiglia a poco a poco si condensa di nuovo, ri-formando i corpi... che vengono di nuovo divorati, e così all'infinito.
In questo modo, il cane da guardia infernale si trasforma in un grande simbolo della condizione umana, della materia che si trasforma, della morte che domina sulla realtà contingente. Forse per istinto, Nagai mette su carta un'idea che era stata avanzata da un commentatore latino dell'Eneide, Servio: Cerbero raffigura la "terra che ci divora tutti".

In questa sequenza, Nagai ha la possibilità di dare via libera ai suoi temi preferiti: il mostro a tre teste (o due, o molte, come ne compaiono spesso nei suoi manga e anime), l'azione convulsa, la violenza, l'horror e anche lo humour.
Ad esempio, quando Dante deve gettare del fango in bocca a Cerbero per calmarlo, prende una massa di melma... e scopre che è la testa di un dannato. Però la scaglia lo stesso tra le fauci del mostro, gridando: "Perdonami!".

Infine, anche qui Nagai fa una attualizzazione del peccato. Fa dire a Virgilio (parole assenti nella Divina Commedia di Dante): "Non dimenticare che, per ogni ingordo, c'è qualcuno che soffre la fame... Sono le persone avide e voraci come quelle che popolano Firenze a causare la rovina delle città vicine".
Notare il capovolgimento dell'ideologia dantesca: il Poeta infatti riteneva che il problema fosse esattamente l'opposto, cioè era l'"immigrazione" dai paesi vicini a causare la rovina di Firenze :)
 
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dhrdhr
view post Posted on 20/5/2012, 07:39     +1   -1




Pluto[ne] e la ricchezza

3plutone.th


Go Nagai restituisce la dignità al dio degli inferi latino, Plutone. Nella italianizzazione medievale, come in Dante, il suo nome suona "Pluto"... che a noi fa venire in mente idee poco grandiose...

Nell'Inferno dantesco, l'ex dio degli inferi e dei metalli preziosi (che si trovano appunto sottoterra) è retrocesso a guardiano del cerchio degli avari. Nagai parte in linea di massima dall'illustrazione fatta da Doré, ma, di nuovo, espande le dimensioni del demone, mostrandolo gigantesco e pericoloso come un mostro guerriero Yamatai. Così, la paura che Dante prova nei suoi confronti è pienamente giustificata.

Quanto agli avari qui puniti, il Maestro giapponese compie la stessa operazione di universalizzazione già compiuta con i golosi. Anzi, sono convinto che anche Dante avesse di mira questo, cioè: i dannati dei singoli cerchi non rappresentano "una" categoria di persone, ma l'Umanità nel suo insieme, nei suoi aspetti negativi.

th_cerchio_avari



Nel caso degli avari, il significato universale dell'episodio è ben evidenziato da Nagai con uno splendido dialogo tra Dante e Virgilio, un dialogo assente nei versi del poema. Sul piano testuale, sono tra le pagine più belle in assoluto nella Divina Commedia nagaiana.

Virgilio - Più gravi sono i peccati che si sono commessi, più l'atmosfera che avvolge le anime si fa pesante, e fredda e buia... Ma non è Dio ad aver appositamente deciso così: è la coscienza stessa della colpa commessa che crea spontaneamente questo effetto.

[Qui Nagai sembra riprendere, per scelta o per caso, l'inferno descritto dal visionario settecentesco Emanuel Swedenborg, di cui era seguace anche William Blake. Poi Dante fa una domanda dal sapore abbastanza buddista, e la risposta di Virgilio è molto interessante]

(...)

Dante - Dimmi, maestro: per quale ragione la brama umana è senza limiti? Perché ci si riduce a essere così meschini? Oppure è quella la vera essenza dell'uomo?
Virgilio - Io non ti posso rispondere. Non sono un santo. E forse ciascun uomo deve sforzarsi di trovare dentro di sé la risposta a quella domanda.

 
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dhrdhr
view post Posted on 25/5/2012, 18:15     +1   -1




Lo Stige e la città di Dite

4stige.th


Qui la versione "romanzata" fatta da Nagai mi pare molto meno efficace che nei cerchi infernali precedenti. Ad esempio, Dante dice che il demone traghettatore Flegias ha una barca velocissima; Nagai rielabora l'episodio trasformando Flegias in una specie di "pirata in motoscafo" che si diverte a investire le anime che nuotano nella palude. È certamente un richiamo a una delle idee centrali del Maestro giapponese, cioè che il vero orrore, i veri mostri sono quelli che si incontrano nella vita quotidiana, però qui la cosa funziona solo fino a un certo punto.
Anche l'episodio del dialogo tra Virgilio e i demoni della città di Dite, e la scena in cui i demoni tentano di fermare il viaggio di Dante, presenta una serie di lungaggini che non aggiungono granché.
Bruttina anche la sequenza dell'angelo mandato ad aprire la porta di Dite, spezzando con la forza la resistenza dei demoni. Nei versi di Dante, invece, l'angelo (o chi per lui: il testo non è chiaro) apre la porta senza sforzo, senza battere ciglio, con superiore distacco.

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Tra i contributi più positivi della reinterpretazione nagaiana di questa parte dell'Inferno dantesco, indicherei anzitutto alcuni testi. Ad esempio, parlando dei dannati immersi nella palude dello Stige, puniti per la loro "collera insoddisfatta", Dante chiede: "Ma... è forse una colpa essere scontenti, insoddisfatti? Non è forse l'insoddisfazione che spinge l'uomo a cercare di affrontare il mondo che lo circonda?". E Virgilio: "Tu hai ragione, poeta: essere insoddisfatti non è di per sé una colpa. Ciò che conta è il modo in cui le persone reagiscono al proprio malcontento. Infatti, coloro per i quali l'insoddisfazione è stata lo stimolo che li ha portati a reagire, cercando di migliorarsi, non si trovano qui. In questo cerchio ci sono gli stolti che hanno addossato agli altri il peso delle proprie frustrazioni".
Un'altra chicca è il flashback in cui si vede Flegias nella sua vita terrena (nella mitologia greca non era un demone, era un essere umano), quando dà alle fiamme il tempio di Apollo. Per quanto posso dire, Nagai è l'unico artista dantesco ad aver raffigurato questa scena.
Molto suggestive anche le pagine, fatte di immobilità e silenzio, in cui Dante e Virgilio attendono l'arrivo di qualcuno (l'angelo) che apra loro la porta della città di Dite.

Infine, la chicca delle chicche. Vedendo per la prima volta la città infuocata, Dante esclama: "Le fiamme di quell'inferno tingono il cielo di sangue!"... della serie: la luna è rossa...
 
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dhrdhr
view post Posted on 30/5/2012, 05:53     +1   -1




Farinata degli Uberti

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5farinata.th


Uno degli episodi più studiati della Divina Commedia, al punto che chi ha regolarmente a che fare con Dante non riesce più a leggere questi versi in modo spontaneo, senza farsi mille pippe mentali per ogni parola e minimo gesto dell'eroe ghibellino. Per fortuna arriva Go Nagai a ri-presentarci il personaggio in maniera "vergine".

Anzitutto, Farinata si trova nel cerchio degli eretici, dove con "eretici" il Medioevo in generale e Dante in particolare intendevano coloro che non credevano alla vita nell'aldilà dopo la morte. Qui però Nagai fa una attualizzazione / modifica che, onestamente, non sono riuscito a capire. Nelle sue spiegazioni a Dante, il Virgilio nagaiano assume un'aria feroce e dice: "Grave è la colpa dei miscredenti! Tutti loro provengono dai caldi Paesi del Meridione, e diffondono nei nostri luoghi santi le loro malvagie eresie. Fecero numerosi adepti! Oppure, nonostante avessero ricevuto i giusti insegnamenti religiosi, scelsero di allontanarsi dalla retta via!". Con chi ce l'ha? Boh. Dante comunque, dopo queste parole, rimugina tra sé e sé, e non sembra molto d'accordo.

Più interessante è l'incontro vero e proprio con Farinata. Le prime parole del condottiero fiorentino ricalcano più o meno i versi della Divina Commedia, e come al solito Nagai ne approfitta per fornire ai lettori qualche notizia storica sul personaggio.
Poi però, nell'ultima parte del dialogo, Farinata (rielaborando in maniera libera il poema) dice a Dante: "Anche tu infine hai sperimentato quanto sia difficile trovarsi a comandare, e quanto sia duro il trapasso! Ti prego, se riuscirai a far ritorno nel mondo dei vivi, fa' in modo che i tuoi..." ma la frase resta a metà perché il coperchio di pietra della tomba infuocata, in cui è rinchiuso, si chiude di colpo.
Dante medita: "Farinata... Se anche un simile eroe è nell'inferno a soffrire... allora..." e anche queste parole restano in sospeso.

Termina qui il primo dei tre volumetti. Il secondo è dedicato al resto dell'Inferno, e il terzo riassume Purgatorio e Paradiso.
 
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dhrdhr
view post Posted on 3/6/2012, 07:37     +1   -1




"I vapori infernali del Cocito"

6cocito.th


In apertura del secondo volumetto, Nagai dedica ben sette pagine al momento di sosta di Dante e Virgilio tra il sesto e il settimo cerchio dell'inferno.

Un primo motivo di questa scelta può essere estetico. Molto suggestivi infatti i paesaggi: dirupi rocciosi sotterranei spazzati dal vento che sibila, un po' come la sede dell'Imperatore delle Tenebre o il regno Yamatai.

Interessanti anche i dialoghi tra Dante e Virgilio, basati sui versi del poema ma ampiamente rielaborati. Ecco per intero l'esortazione che la guida impartisce al discepolo, e che riecheggia i criteri dell'educazione giapponese come si è visto in tante puntate di tanti anime:

"È dura, non è vero? Però, nonostante tu non appartenga a questo mondo, sei arrivato a vederne il sesto cerchio. Non è da tutti intraprendere questo viaggio all'inferno... perciò il problema non è che ti senti venir meno: il problema è la tua forza di volontà! Perché in questo viaggio nell'oltretomba hai visto con i tuoi occhi le sofferenze patite dai dannati, e ciò ha fiaccato il tuo spirito! Ma devi renderti conto che, anche se io e l'angelica Beatrice ti abbiamo guidato, quanto hai fatto finora è un'impresa eccezionale! Dante, tu sei già sceso fino al sesto cerchio! Puoi farcela! Tu sei in grado di proseguire il tuo viaggio negli inferi! (...) Puoi riuscirci, lo so!"
 
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dhrdhr
view post Posted on 6/6/2012, 22:10     +1   -1




I violenti

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Il cerchio dei violenti si apre con l'incontro con il Minotauro. Go Nagai lo disegna basandosi sull'incisione di Doré, che mostra un classico uomo con la testa di toro. Tuttavia, in base al testo della Divina Commedia e all'arte medievale/rinascimentale, sarebbe più corretto raffigurarlo come una specie di centauro: uomo fino alla cintola, con corpo di toro di lì in giù.
Nagai apporta comunque una variante al Minotauro di Doré, aggiungendogli affilati denti da dinosauro carnivoro: in questo modo diventa un ibrido di umanità degenere, ottusità animale e ferocia primordiale.

Le immagini dei violenti immersi nel fiume di sangue, il Flegetonte, sotto la sorveglianza dei centauri, sono tra le più dure ed efficaci dell'Inferno nagaiano.
Con un dettaglio divertente. A un certo punto si vede Alessandro, tiranno della Tessaglia [secondo alcuni critici si tratterebbe invece di Alessandro Magno; Dante si limita a dire "Alessandro"], colpito dalla freccia di un centauro, che gli trapassa la testa da una tempia all'altra... beh, è praticamente il mio ritratto :rotfl:

Come sempre, il Maestro giapponese fa una sintesi di notizie storiche e mitologiche. Non sempre attendibilissime. Ad esempio, parlando del centauro Chirone, racconta la vicenda di Achille e lo mostra a cavallo... in stile cow-boy o cavaliere medievale. Ma la "cavalleria" dell'antica Grecia era composta da carri a due ruote trainati da cavalli, non da soldati in sella.
 
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dhrdhr
view post Posted on 8/6/2012, 10:16     +1   -1




[segue]

Nella parte successiva del cerchio dei violenti (in particolare, suicidi e "sodomiti" ossia omosessuali, che Dante considera violenti nel senso che vanno "contro natura") Go Nagai si attiene abbastanza fedelmente al testo del poema. Dedica molto spazio a due tra i personaggi più amati e studiati in Occidente, ossia Pier delle Vigne e Brunetto Latini. Manca invece del tutto un altro personaggio a cui la critica letteraria ha sempre dato molta importanza: Capaneo, simbolo della ribellione indomita a Dio.

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Nel caso di Pier delle Vigne, che fu segretario dell'imperatore Federico II di Svevia, Nagai compie un'operazione interessantissima dal punto di vista grafico. Parte dall'illustrazione di Gustave Doré, che mostra il suicida trasformato in un albero antropomorfo, e la rende in "3D", cioè man mano mostra l'uomo-albero da diverse angolature, girandogli attorno. (Nell'immagine: le Arpie che nidificano tra gli "alberi".)

L'incontro di Dante con il suo maestro Brunetto Latini non poteva lasciare insensibile un giapponese come Nagai. Se già Dante nel poema restava stupito di trovare all'inferno un uomo che ammirava tanto, questo dubbio e questa angoscia vengono ulteriormente accentuati nella versione a fumetti.
Non potevano mancare, ovviamente, le parole che il maestro rivolge al discepolo, basate sul testo della Divina Commedia ma rielaborate in base alla sensibilità di Nagai. Per rafforzare le proprie parole di incoraggiamento, qui Brunetto Latini posa addirittura le mani sulle spalle a Dante, guardandolo negli occhi. Nel poema questo non era possibile, perché Dante e Brunetto si trovavano a due "livelli" diversi: il poeta sopra un argine di pietra, il docente sulla superficie del deserto infuocato, un metro più in basso.
 
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dhrdhr
view post Posted on 10/6/2012, 11:57     +1   -1




Le malebolge

th_dante_sfugge

th_serpentone


... ovvero i gironi dell'ottavo cerchio, quello dei "frodolenti", di tutti coloro che tirano a fregarti, in pratica: adulatori, seduttori, falsari, ladri, politici corrotti, preti corrotti, pessimi consiglieri, fomentatori di discordie, ecc. ecc...

Nel poema di Dante, questi peccati rappresentano un approfondimento del discorso sui mali dell'umanità. Sono la versione "aggravata" dei peccati visti in precedenza; aggravata perché in misura maggiore si fa ricorso all'intelligenza, corrompendo il dono più divino che l'umanità possieda.
Spiace dover constatare che Go Nagai fa il tragitto opposto: anziché approfondire (si pensi alla sua stupefacente rilettura dell'episodio di Cerbero) rende il trattamento del poema sempre più superficiale. Le varie bolge diventano un accumularsi di scene di violenza, di corpi torturati e fatti a pezzi, ma senza aggiungere granché a quanto già visto.

Tuttavia, qualche dato intrigante emerge lo stesso.
Anzitutto, la presenza femminile, molto più frequente nel fumetto che nei versi del poema. E davanti a ogni donna sofferente che vede (sempre giovane, bella e nuda) il Dante di Nagai si ferma con sgomento, con "com-passione", quasi vedesse in loro delle Beatrici finite per sbaglio all'inferno. Anzi, a un certo punto Dante, sfinito dallo spettacolo a cui deve assistere, invoca proprio l'aiuto celeste di Beatrice, cosa che nel poema non accade.

In alcuni episodi, poi, il Maestro giapponese ritrova l'ispirazione, rielaborando i temi danteschi con originalità, e fondendo il proprio mondo simbolico con quello del Poeta medievale. È il caso del girone dei ladri (Inferno, canti 24 e 25) con le metamorfosi uomo-serpente che acquistano un significato molto più ampio della semplice punizione del "furto". Qui a essere "rubata" è l'immagine e la dignità dell'Uomo, ridotto a una bestia strisciante, dallo sguardo gelido. Un simbolo dell'umanità nei suoi aspetti peggiori.

Una interessantissima sorpresa, poi, è l'episodio di Ulisse. Nella cultura occidentale, l'eroe greco descritto da Dante in Inferno canto 26 è diventato l'incarnazione del coraggio di osare, colui che ha varcato i limiti delle Colonne d'Ercole... Beh, Nagai se ne infischia di tutta questa interpretazione di stampo romantico-ottocentesco, e dà una versione completamente diversa del personaggio: Ulisse viene descritto come un guerrafondaio punito per la sua sanguinarietà e malvagità. Un tema che Nagai riprende spesso nei propri manga.

Infine, una completa novità rispetto al poema e a tutta la teologia cristiana. Nella celebre scena dei "malebranche", i diavoli della bolgia dei barattieri (politici corrotti), Go Nagai immagina che i due demoni che rissano tra loro, cadendo nel fiume di pece, non solo si ustionino (come dice Dante; cosa già abbastanza strana di per sé) ma addirittura si "sciolgono" e "muoiono"! Come i mostri delle varie saghe robotiche, i demoni sono potenti e pericolosi, ma anche loro sono soggetti alla morte.

Edited by dhrdhr - 14/6/2012, 11:25
 
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dhrdhr
view post Posted on 14/6/2012, 10:28     +1   -1




Viaggio al centro della Terra

9giganti.th


Il viaggio di Dante all'inferno, e il secondo albetto di Go Nagai, termina con il nono cerchio, quello dei traditori.

Sono pagine - diciamolo in tutta onestà - profondamente deludenti. L'incontro con i Giganti consente a Nagai di mostrare esseri giganteschi che minacciano di schiacciare l'uomo, come avviene di continuo nelle sue serie robotiche. La scena in cui Anteo avanza poderoso verso i due poeti ha davvero molto del Mazinga. Detto questo, Nagai in queste pagine inserisce un paio di siparietti comici, che hanno certo lo scopo di allentare l'atmosfera prima di ridare tensione nella parte finale, ma il risultato è penosetto.

L'episodio più famoso in assoluto, in questa sezione della Divina Commedia, è il dialogo con il Conte Ugolino. E qui si tocca il fondo: il Conte ha una faccia ridicola, i disegni sono tirati via alla bell'e peggio, e il tragico racconto della morte per fame dei figli del protagonista non riesce a emozionare neppure di striscio.
Anche Lucifero è disegnato proprio male, copiando male quello di Doré che già ci si era impegnato poco.

Ma...

Ma qui il Maestro giapponese ha un guizzo dei suoi e fa vedere chi è, e riscatta l'intero albetto con alcune pagine stupefacenti. Sì, perché, quando Dante si trova di fronte a Lucifero, all'improvviso Virgilio (diversamente dal poema) si mette a raccontargli per filo e per segno la storia della Caduta degli angeli ribelli. E da dove la prende? Dal poema Paradiso perduto di John Milton, il capolavoro della letteratura inglese del Seicento.
Con uno straordinario "inserto redazionale", Nagai crea un link tra i due poemi sacri: l'operazione gli viene facilitata dal fatto che Gustave Doré li aveva illustrati entrambi. Così, adesso Nagai smette di rielaborare le tavole dell'artista francese per Dante, e passa a quelle per Milton.
Ma non si limita a copiarle, bensì le trasforma in profondità, "costringendole" a raccontare una storia diversa da quella raccontata da Milton e Doré. Ad esempio, la scena in cui "Satana evoca Belzebù tra le fiamme dell'inferno" (Doré) con qualche ritocco diventa "San Michele arcangelo esulta su Satana sconfitto" (Nagai)! Ecc.
Anche i testi tradizionali relativi alla lotta tra angeli e demoni, tra Dio e Satana, vengono modificati dal Maestro giapponese, reinterpetandoli a modo proprio.
Chicca nella chicca, a un certo punto si vede Lucifero come era prima della Caduta, bello, splendente, con caratteristiche da icona sacra orientale o buddista. Si tratta di un'immagine ripresa da William Blake, nelle sue illustrazioni per il Paradiso perduto.

Infine, appena Dante e Virgilio escono dall'inferno e arrivano sulla spiaggia del purgatorio, ancora una volta Nagai stravolge il testo del poema e le illustrazioni di Doré: infatti, a guidare la barca delle anime del purgatorio c'è un angelo... dal volto femminile. Beatrice in persona!
Tuttavia, nel terzo albetto, Nagai non sfrutterà questa idea ma riprenderà a illustrare il Purgatorio seguendo il testo.
 
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dhrdhr
view post Posted on 18/6/2012, 15:21     +1   -1




Il Purgatorio

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Il terzo albetto della serie è dedicato cumulativamente a Purgatorio e Paradiso.

Il Purgatorio di Nagai è la parte più piatta e inconsistente dell'opera. Un riassuntino veloce dei vari episodi, disegnato con poco impegno. Alcuni momenti mancano del tutto, ad esempio il dialogo tra Dante e Manfredi di Svevia, figlio dell'imperatore Federico II, che era uno dei brani più intensi della seconda Cantica.
Volendo si potrebbe andare alla caccia di quelle occasioni in cui i dialoghi del manga si discostano da quelli del poema, aggiungendo e modificando i contenuti, ma alla lunga sarebbe un'operazione troppo "pe-dantesca". Tutto sommato, sono cose già viste nell'Inferno.

Però, detto questo, ecco due punti a favore del Maestro giapponese e del suo staff:
1. La montagna del purgatorio offre la possibilità di raffigurare una serie di magnifici paesaggi rocciosi, in diverse condizioni atmosferiche e di luce... in pratica, tutti i "must" dell'arte (cinese e) giapponese classica. I risultati sono a volte davvero stupendi. "Raccontano" di più questi paesaggi che i dialoghi e le azioni dei protagonisti.

2. Go Nagai dà il meglio di sé nel finale. Nel poema si assisteva a una cosiddetta "processione mistica" ossia una sfilata di personaggi e creature simboliche che riassumevano la storia della Bibbia e della Chiesa, dalle origini ai tempi di Dante. A Nagai giustamente tutto questo non interessa un fico secco, quindi riprende le illustrazioni di Doré e le rimaneggia creando scene mute, senza spiegazioni, fatte di creature strane e di atmosfere sospese. Una pura "allucinazione". E questa rilettura post-moderna dei simboli danteschi è l'operazione meglio riuscita dell'intero Purgatorio nagaiano.
Interessante anche la scena finale. Il Maestro giapponese fa terminare il suo Purgatorio su una nota dolente, con Dante in lacrime per la scomparsa di Virgilio che, dopo averlo guidato così a lungo, ha compiuto la propria missione e si eclissa.

Dopodiché a Dante appare finalmente Beatrice; nel poema questa scena fa ancora parte della seconda Cantica, invece Nagai la inserisce già nel Paradiso. Insieme ad altre novità, come vedremo.

P.S. Dante afferma che la montagna dell'Eden/purgatorio sorge su un'isola agli antipodi... che sia 'profeticamente' il Giappone?!

:goldrake:


 
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dhrdhr
view post Posted on 24/6/2012, 06:34     +1   -1




Il Paradiso...

11paradiso.th


... non può attendere, anzi bisogna attraversarlo con l'acceleratore a tavoletta. Nagai dedica infatti alla terza cantica del poema circa un terzo del terzo volumetto. A questo punto, sia i riferimenti al testo di Dante, sia quelli alle illustrazioni di Doré, diventano "volanti": il testo viene riassunto, accorpato, reinventato o inventato di sana pianta per fare prima, e le immagini vanno per conto loro rispetto al modello di partenza.

Tutto ciò, intendiamoci, è un pregio. Questa rilettura "fast and furious" del Paradiso dantesco crea - involontariamente? - un effetto dinamico, innovativo, affascinante. Nagai ci costringe a farci mille domande... e poi non risponde, perché va di fretta.

L'innovazione che balza subito all'occhio è il fatto che, come nel poema, Dante percorre in volo tutto l'universo allora conosciuto, un pianeta dopo l'altro; ma Go Nagai raffigura la Luna, il Sole, Giove, ecc., come li conosciamo oggi grazie a telescopi e satelliti. Così si crea un delizioso mix tra abiti medievali dei personaggi e scoperte scientifiche del XX secolo. Tutto l'universo esiste in simultanea [a mio modesto parere, ciò vale anche per il cosmo "vero"].
In questi pianeti, poi, giganteggiano figure simboliche che riassumono tutti gli ideali del Maestro giapponese: i guerrieri cosmici, l'amore di coppia e il sesso, l'amore per la Natura... Particolarmente curioso il pianeta Giove, con un gigantesco occhio che fissa Dante e Beatrice. Perché?! Non lo sapremo mai...

Altra interessantissima innovazione è il fatto che Dante, diversamente da quanto avviene nel poema, non vola per l'universo in compagnia soltanto di Beatrice, ma insieme a un altro gruppo di personaggi, tutti femminili. Perché? Chi sono? Altre domande senza risposta.

D'altra parte, cambia anche il rapporto tra Dante e Beatrice. Nel poema, la Donna simbolica, al suo apparire, rimproverava duramente Dante per i suoi "peccati"; poi, in paradiso, gli faceva da guida sapientina. Nel manga, Beatrice è sorridente fin dall'inizio, e poi percorre l'universo insieme al Poeta come una compagna di viaggio, anziché come uno spirito-guida, a parte qualche minima delucidazione sui vari Cieli.

Le illustrazioni del Doré vengono spesso e volentieri rimaneggiate. Ad esempio, quello che nel fumetto è san Tommaso d'Aquino, nelle incisioni dell'artista francese era Carlo Martello d'Angiò!
Ma la rielaborazione più interessante è quella in cui l'apostolo Giovanni del Doré qui diventa Gesù in persona. Bene, in effetti Nagai non "stravolge" l'idea di Doré, anzi la interpreta bene. Ricordo che anch'io, quando da ragazzino vidi per la prima volta quella illustrazione, pensai che raffigurasse un dialogo tra Dante e Cristo. Invece, nel poema, è vero che Dante "vede" varie volte Cristo, sotto diverse forme, però non parla mai direttamente con Lui. È come se Doré avesse voluto colmare quella lacuna, e Nagai lo ha seguito.

Il gran finale è piuttosto fedelmente basato su Doré, e solo vagamente riferito ai versi del poema. Il Dio di Go Nagai non è la Trinità cristiana descritta da Dante nel canto 33 del Paradiso, ma una grande luce bianca, un "centro vuoto" attorno a cui ruotano le energie cosmiche, in linea con la spiritualità giapponese.

Ringrazio tutti di cuore per questa bella opportunità e per l'attenzione.

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"Bignamino"

albi 1-2
Inferno / parte 1: l'umanità secondo Go Nagai
Inferno / parte 2: il gusto delle situazioni estreme

albo 3
Purgatorio: risalita, immersione nella Natura
Paradiso: l'universo... e oltre
 
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14 replies since 28/4/2012, 16:34   932 views
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