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TUTTO GOLDRAKE- SECONDA PARTE: DIETRO LE QUINTE

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view post Posted on 27/2/2012, 13:49     +1   -1

Ill.mo Fil. della Girella

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GOLDRAKE, LA NASCITA DI UN CAPOLAVORO - PRELUDIO
(Articolo di Joe7; contributo immagini Daisenso di Onion)


(Dati bibliografici: Alessandro Montosi, "Ufo Robot Goldrake", ed. Coniglio; Alessandro Montosi, "Goldrake", collana "I love anime", ed. Jacobelli; sito www.nagaifans.it; Mangazine 23)

16minij


La nascita di Goldrake in Giappone ha avuto una lunga gestazione, tanto che il risultato finale, come spesso accade coi capolavori, è stato assai diverso da come previsto all’inizio. Ma andiamo con ordine.

MAZINGA
La storia della creazione di Goldrake ha radici lontane. Nel 1972, sulla Fuji TV, uno dei più importanti canali televisivi giapponesi, fu trasmesso per la prima volta Mazinga Z; due anni dopo, nel 1974, fu trasmesso il Grande Mazinga. Il programma era quello di fare una trilogia, e, quindi, dopo il Grande Mazinga, sarebbe dovuto arrivare un “God Mazinger”, guidato da Koji Kabuto, per concludere degnamente la serie. Questo era il prototipo:

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E qui accadde l’imprevisto, nell’anno successivo, il 1975, mentre la serie del Grande Mazinga era ancora in onda.

UFO MANIA
Innanzitutto, bisogna sapere che, tra gli anni ’60-’70, era esplosa la mania degli UFO: erano veri o finti? Siamo davvero soli nell’universo? e tante altre domande simili, su cui ci si dibatteva con un animo ancora più acceso di adesso. Anche nel paese del Sol Levante giunse il celebre telefilm britannico UFO, nei primi anni ’60. Era ambientato nel futuro prossimo (allora) del 1980, dove il coraggioso comandante Ed Straker, a capo dell’Organizzazione Shado, lotta contro malvagi invasori alieni, decisi a conquistare la Terra ad ogni costo, perché il loro pianeta natale sta morendo. Questo telefilm, e altri prodotti simili (pensiamo a "Incontri ravvicinati del Terzo tipo", per esempio), fornirono parecchi spunti per la creazione di Goldrake.

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UCHU ENBAN DAISENSO: L’INASPETTATO

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(immagine di Michi, una bravissima autrice giapponese. Il suo sito è: http://zunsanpug529.blog108.fc2.com/)
Per cavalcare questo interesse, i produttori della TOEI (tra cui Toshio Katsuta e Ken Ariga) decisero di fare un cortometraggio animato di 30 minuti, con dischi volanti e alieni come protagonisti. Sarebbe stato solo un test, sul quale non ci scommettevano molto, tant'è vero che lo proiettarono in sala come "comprimario" del ben più importante e promettente "Grande Mazinga contro Getter Robot G". Il titolo sarebbe stato: “La grande guerra dei dischi volanti”, in originale: “Uchu Enban Daisenso”.
A progetto iniziato, coinvolsero Go Nagai, chiedendogli di sviluppare un soggetto avvincente con personaggi intriganti.

UCHU ENBAN DAISENSO: I DATI E LA TRAMA
Ecco i dati del cortometraggio:
Uchuu Enban Daisenso
© 1975 Go Nagai/Dynamic Planning Inc./Toei Doga
Produttore esecutivo: Tomonori Imada
Progetto: Ken Ariga, Toshio Katsuta
Direttore delle animazioni: Arigo Serikawa, Dan Kobayashi
Assistente alla regia: Youichi Kominato
Direzione generale: Hiroshi Lino
Sceneggiatura: Shozo Uehara, Fumihiro Uchikawa
Soggetto: Go Nagai.
Idea originale: Sacuru Burn
Operatori di telecamera: Masao Shimizu, Toshiharu Takei
Musica: Syunsuke Kikuchi
Registrazione: Hiromi Kanbara
Redazione: Tamoo Iseki

Go Nagai creò il soggetto, insieme a Shozo Uehara e Fumichiro Uchikawa, che saranno gli sceneggiatori della storia, soprattutto Uehara: infatti, proprio lui sarà il responsabile principale della serie di Goldrake e della sua filosofia di fondo.
In questa storia, il principe di Fleed, un pianeta alieno conquistato da Re Yabarn, fugge sulla Terra col suo disco volante Gattiger. Il principe, una volta arrivato sulla Terra, viene adottato dall’astronomo Genzo Umon. Il dottor Umon lo chiamerà Daisuke e il ragazzo risiederà per cinque anni nella fattoria vicina all’istituto scientifico, dove vivono anche i componenti della famiglia Makino: Danbei e i suoi figli Hikaru e Goro. Tra Daisuke e Hikaru nasce un certo affetto, ma il passato del ragazzo torna a tormentarlo: nei cieli di tutto il mondo compaiono i dischi volanti di Re Yabarn, guidati dal comandante Blacky e da Telonna, figlia di Yabarn e promessa sposa di Duke. Telonna, ancora innamorata di Duke, lo contatta telepaticamente per poterlo incontrare e lui acconsente. La ragazza vorrebbe che Duke tornasse da lei, ma ormai, dopo quello che è successo (l’invasione di Fleed da parte di Yabarn, il padre di Telonna), nulla può essere come prima. Lui vorrebbe restare a vivere tranquillamente sulla Terra. Telonna, offesa nel suo amor proprio, minaccia Hikaru con la sua pantera robot, minacciando di ucciderla se Duke non le consegnerà Gattiger. Duke è costretto a tornare a combattere: infatti, oltre alla minaccia di Telonna, intervengono anche i dischi volanti di Blacky, che si trasformano in mostri. Durante la lotta, mentre Duke usa il Gattiger, usa anche il robot presente al suo interno, Roboizer, capace di uscire dal disco e combattere autonomamente. Durante lo scontro, Telonna sacrifica la sua vita per proteggere Duke, che si vendica uccidendo Blacky e distruggendo la sua astronave madre con il Gattiger, trasformato in lama rotante. L’ultimo incontro tra Duke e Telonna ha molti punti in comune con quello tra Duke e Rubina: a differenza di Rubina, la ragazza chiede di “essere abbracciata da lui dopo che è morta, ed essere seppellita in questa Terra che lui ama”. Rubina, invece, dice che tornerà da Duke sotto l’aspetto di un fiore rosso. Alla fine, Duke se ne va, per non mettere in pericolo la Terra, salutando Hikaru e promettendo che tornerà ogni volta che la Terra sarà in pericolo. Nella storia tra Telonna e Duke / Rubina e Duke, Nagai ha detto di essersi ispirato a Romeo e Giulietta di Shakespeare.

UCHU ENBAN DAISENSO: PROTAGONISTI E MECHA

DUKE FLEED, IL PRINCIPE DI FLEED
Il principe risponde al nome di Duke Fleed, pronunciato in originale “Diuku Furido", preso dal Sigfrido dell’”Anello dei Nibelunghi”, come dice Nagai in una sua intervista sul Roman Album di Goldrake.

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Il suo volto è vagamente rassomigliante a quello di Tetsuya del Grande Mazinga o a Ryo della squadra Getter: inoltre, non ha un aspetto molto “alieno”. Come carattere, ha i modi più spicci di Koji o di Ryo della squadra Getter: ha ben poco della melanconia di Actarus. In certi momenti, canzona Hikaru o è infuriato per via di Telonna: è più guerriero che pacifista, anche se viene da un paese pacifico come Fleed. Comunque, già nel Duke Fleed del film pilota ci sono le caratteristiche base di Actarus: anche se il personaggio non ha la malinconia di Actarus, non desidera combattere ed ama la Terra, il pianeta dove vive e che l’ha ospitato, a tal punto da compiere delle scelte dolorose pur di salvarlo dagli attacchi del nemico che gli ha devastato il pianeta natale. Desidera dimenticare il suo passato alieno, pur di stare in pace sulla Terra e ha un rapporto incerto con Hikaru. In sostanza, nel Duke di Daisenso c’è molto di Actarus. Tra l’altro, la tuta spaziale del Duke Fleed di Daisenso è molto simile a quella definitiva in Goldrake, con delle curiose differenze di colore: infatti, in Daisenso, il colore prevalente della tuta di Duke è il blu (per indicare la sua origine aliena) mentre in Goldrake è il rosso, un colore più acceso e combattivo; il blu, invece, sarà riservato alla tuta di Alcor. Inoltre, la scelta del rosso, del giallo e del nero per la tuta definitiva di Duke Fleed permette un suo collegamento con la serie dei Mazinga.

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LA PRINCIPESSA TELONNA

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Telonna, che sarebbe diventata Rubina in Goldrake, ha i capelli biondi, anziché rossi, ed è molto più truccata, con un aspetto più adulto di Rubina. Una caratteristica del suo aspetto alieno è evidenziata dagli occhi, che sono azzurri: non solo le iridi, ma l’occhio intero. Michi Himeno, il braccio destro di Shingo Araki, le cambierà un pò gli occhi, che saranno azzurri con fondo bianco, mentre l’elmo resterà lo stesso, come pure la tuta spaziale. Tutto il resto sarà cambiato, in particolare i capelli e la pelle, più pallida e diafana.

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Una curiosità: in Daisenso, Telonna e Duke si conoscono sin da quando sono bambini: sono amici d’infanzia. Invece, Duke e Rubina si conoscono quando sono già grandi, come fidanzati e futuri sposi. Un'altra differenza sono i poteri telepatici di Telonna, che Rubina non possiede, almeno nella serie.

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GENZO UMON, IL "PADRE" DI DUKE
Genzo Umon, è l’equivalente del professor Procton/Umon di Goldrake. Il primo Umon è fisicamente diverso: più ingrassato e con un’aria simile a quella del professor Saotome della squadra Getter. In Goldrake, Komatsubara gli farà un restyling completo, lasciandogli in pratica solo i baffi. A parte l’aspetto fisico, però, l’affetto paterno di Umon per il figlio Duke è rimasto inalterato nella serie di Goldrake.

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DANBEI MAKINO

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Danbei, il padre di Hikaru e Goro e proprietario della fattoria vicina all'istututo scientifico, non somiglia per nulla, dal punto di vista fisico, al Danbei/Rigel di Goldrake: più alto e magro, con un paio di baffetti e una macchina fotografica, sembra quasi un giornalista in cerca di scoop. Come Rigel, però, anche lui è un grande appassionato di UFO, tanto da creare grandi cerchi nella terra per comunicare con loro (quasi un richiamo ai cerchi di grano?). Nella serie successiva di Goldrake si scelse al suo posto un personaggio secondario della serie di Go Nagai "Abashiri Ikka", cioè "la famiglia Abashiri". E' un fumetto grottesco di Go Nagai, dove compare Abashiri Daemon, il prototipo di Rigel.

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Questo personaggio sarà usato di nuovo come comprimario in "Cutie Honey" col nome di Danbei Hayami.

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La scelta si rivelò azzeccata, essendo il piccolo e buffo Danbei Makiba/Rigel una miniera di spunti per le gag, tanto da non rimpiangere l’assenza di Boss.

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Inoltre, una curiosità: il character designer di Cutie Honey è Shingo Araki, che sostituirà Kazuo Komatsubara a metà della serie di Goldrake.

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Inoltre, il cognome della famiglia sarà sostituito in Goldrake: da "Makino" diventerà "Makiba".

HIKARU MAKINO

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Hikaru Makino (circa 15 anni) è più giovane della Hikaru Makiba/Venusia (circa 20 anni) di Goldrake, con un paio di corti trecce da ragazzina, che la rendono quasi somigliante a Sandybell. Il suo vestito è abbastanza simile a quello classico di Venusia, con un cappello più piccolo e che porta di rado, al contrario dell’ampio cappello di Venusia, che la ragazza porterà sempre con sé nella prima parte della serie.

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Da notare che, forse, uno dei successi di Daisenso è anche la differenza di stile tra i due personaggi femminili, Hikaru e Telonna. Hikaru di Daisenso, o Venusia di Goldrake, è uno dei personaggi femminili più originali e purtroppo sottovalutati del mondo degli anime: il suo rapporto con Duke e quello col padre è assai insolito per le protagoniste femminili dell’epoca (in cui non si facevano mai avanti per conquistare il loro ragazzo, prendendo loro l'iniziativa, e non criticavano gli altri). Il suo carattere semplice, coraggioso e impetuoso, e nello stesso tempo il fatto di essere un personaggio sfortunato, la rende indimenticabile.

GORO MAKINO
Goro Makino non è molto diverso, invece, dal Goro Makiba/Mizar di Goldrake:

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anche qui è un ragazzino, con una capigliatura però meno folta e un cappello di paglia che porta sempre in testa. In entrambe le versioni, Mizar è uno dei pochi bambini normali degli anime: semplice, non petulante e senza il bisogno di essere messo in salvo in continuazione.

RE YABARN
Yabarn, qui, ha un aspetto da uomo barbuto, simile a quello del volto “umano” incastonato nel Generale Nero:

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Nel film, Yabarn non comparirà mai personalmente, ma solo nei ricordi tormentati di Duke, quasi come un fantasma. Successivamente, in Goldrake, assumerà l’aspetto più mostruoso e inquietante di Re Vega. Da notare l’emblema del teschio, che in Yabarn è sulla fronte, mentre Vega lo avrà sul petto. Anche in Goldrake, Re Vega sarà come un "fantasma maligno" per Actarus: solo verso la fine della serie Vega scenderà personalmente in campo. Ma anche in Goldrake, Actarus e Re Vega non si incontreranno mai personalmente tra loro. Yabarn e Duke, e le loro versioni definitive, re Vega e Actarus, sono destinati a non incontrarsi mai. Inoltre, Yabarn è uno dei pochi personaggi che avrà il nome cambiato nella serie di Goldrake.

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COMANDANTE BLACKY

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Blacky, dalla carnagione scura, una barba nera e privo di capelli, dall’aspetto umano, è completamente diverso dal Blacky/Hydargos di Goldrake (l’unica curiosa somiglianza tra i due è nei cerchietti sulla fronte); tuttavia, come Hydargos, è ossessionato dall’odio verso Duke Fleed. Però è un personaggio monocorde, che non contiene le sfaccettature psicologiche del tormentato Hydargos. Provocherà la morte di Telonna. Da notare, comunque, che nella serie di Goldrake non è Hydargos che provoca la morte di Rubina, ma il ministro Zuril.

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SOLDATI DI BLACKY
Tutti simili tra loro come prodotti in serie, cambieranno fisionomia in Goldrake, doventando Soldati di Vega, restando però tutti simili tra loro e mantenendo inalterate le loro armi, i fucili spararaggi. I colori resteranno praticamente gli stessi.

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DISCO SPAZIALE GATTIGER

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"Gattiger" in giapponese significa “unione”; la sua pronuncia è "Gattaiga", e il termine "unione" è riferito al fatto che è unito con un robot, il Roboizer. Chiaramente, il Gattiger è il prototipo dell'astronave di Goldrake:

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non ha le lame rotanti ai due lati, ma diventa una lama rotante esso stesso. Inoltre, lancia una “pioggia di fuoco” meno spettacolare di quella di Goldrake. I colori sono assai stridenti: giallo, blu e bianco, con un reattore rosso posteriore e un cono rosso anteriore, che si riveleranno essere, rispettivamente, le gambe e le braccia del Roboizer, il robot all’interno. Era una vera novità a quei tempi, il fatto che ci fosse un robot all’interno di un disco: sembra che l’idea però sia partita dalla Toei e non da Nagai.

ROBOIZER

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Ovviamente, Roboizer è il progenitore di Goldrake, anche se del robot-samurai ricorda ben poco: in pratica, è la forma ingrandita di Duke Fleed nella sua tuta spaziale. Il robot non è molto affascinante: venne creato da Dan Kobayashi, un disegnatore più “tecnico” e realistico, perché i progettisti scartarono il progetto di Nagai. Da notare che Duke, oltre a pilotare il robot all'interno coi comandi, può anche guidarlo all’esterno con uno scettro in mano: quasi un richiamo ad Astroganga, al quale il Roboizer somiglia abbastanza come struttura.

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ASTRONAVE MADRE DI BLACKY (QUEEN-BAN)

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Simile ad una medusa, somiglia molto all'Astronave Madre di Hydargos: a parte il colore, le manca solo la sezione inferiore, simile alla superiore.

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ASTRONAVE DI TELONNA (TELON-BAN)

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Nella serie di Goldrake, è stata modificata in un'astronave rosa per Rubina, la "Cosmic panther".

GLI UFOROBOT DI BLACKY

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In Daisenso, gli Uforobot agli ordini di Blacky si trasformano in mostri o carri armati. Qui c’è in embrione il concetto del "Mostro di Vega" che esce fuori da un UFO: in Daisenso, però, i mostri che si formano sono tutti uguali, praticamente dei draghi verdi, invece dell’enorme varietà dei mostri di Goldrake.

MAGIC PANTHER

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E' la pantera robot di Telonna, che sarà distrutta da Duke Fleed. In Goldrake, non comparirà accanto a Rubina: però l'astronave della figlia di Vega avrà quasi il suo stesso nome: "Pantera Cosmica", in originale "Cosmic Panther".

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CENTRO DI RICERCHE SPAZIALI

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Ha una struttura semplice, ma ha già le caratteristiche base dell'Istituto definitivo: l'antenna parabolica puntata nello spazio e la decorazione "a scacchi" dell'Osservatorio di Goldrake. Da notare che somiglia quasi all'Istituto Antiatomico di Jeeg in quanto a struttura.

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FATTORIA MAKINO (sullo sfondo dei personaggi)

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Praticamente è la stessa di Goldrake.


IL SUCCESSO CHE APRE LA STRADA A GOLDRAKE
“Uchu Enban Daisenso” ottenne un successo enorme, assai superiore a quello del "Grande Mazinga contro Getter robot G", che al contrario delude un pò il pubblico. Il successo è tale da suggerire ai produttori della Toei la nuova serie che avrebbe sostituito il Grande Mazinga, e che avrebbe alterato il progetto originario di Nagai. Infatti, inaspettatamente per Nagai stesso, la Toei gli chiese di sviluppare le tematiche di Daisenso – che all’inizio doveva essere solo un film autoconclusivo – trasformandolo in una nuova serie che sarebbe diventata la terza parte ufficiale della “Trilogia di Mazinga”, ma se ne sarebbe distaccata completamente, in quanto a tematiche e impostazione. In effetti, la differenza tra Goldrake e i due Mazinga era così stridente, che i produttori (soprattutto Toshio Katsuta, responsabile della progettazione di Goldrake), nonostante il parere contrario di Nagai, vollero inserire anche Koji Kabuto nella serie, per dare ad essa una parvenza di continuità con le precedenti due serie di Mazinga. Infatti, nell’idea originaria, Koji Kabuto non avrebbe dovuto esserci, in quanto, in Daisenso, Duke Fleed agisce da solo, senza un amico “terrestre”.


PERCHE' COSI' TANTO SUCCESSO?
I motivi del successo sono molteplici: Daisenso aveva trovato un nuovo modo di impostare il racconto robotico, e non solo quello. L'aspetto dei mecha era innovativo: dei dischi spaziali capaci di trasformarsi in robot o in mezzi di combattimento, o che contengono addirittura un robot. Ma non fu questo il fattore chiave, per quanto importante sia stato: lo fu la grande cura verso la caratterizzazione psicologica dei potagonisti. Il personaggio principale, infatti, Duke Fleed, è tormentato da un opprimente conflitto interiore: tornare ad usare Gattiger significa per lui abbandonare definitivamente la tranquilla vita sulla Terra, rischiando, tra l'altro, di coinvolgere anche questo pianeta in una cruenta guerra. Ma non solo: il dramma è accentuato da una vera e propria tragedia romantica, cioè l'amore non più possibile tra Telonna e Duke Fleed, che coinvolge in modo particolare per il fatto - raro a quei tempi - che tutti gli alieni avessero un aspetto umano.
La grande attenzione alla psicologia dei personaggi è dunque centrale, mentre il combattimento tra i robot è qui solo una presenza marginale, quasi un obbligo da pagare per rispettare le attese del pubblico. In effetti, queste saranno anche le linee narrative di Goldrake: negli episodi di Naida e Rubina, per esempio, non compare nemmeno il combattimento tra i robot.
Da notare un'altra particolarità, rilevata da Gerdha di nagaifans: lo stile dei dialoghi di Uchu Enban Daisenso (e anche di Goldrake) è molto ricercato, forbito e soprattutto poetico sotto il profilo letterario. Esso rappresenta un caso piuttosto raro nell'animazione giapponese. Solo pochi altri anime realizzati negli anni '70 utilizzano il medesimo stile narrativo (ad esempio, Battleship Yamato e Galaxy Express 999).

Potete commentare qui: #entry491644613 :nagai:

Edited by joe 7 - 7/6/2014, 20:41
 
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DAISENSO - IL LAVORO DIETRO LE QUINTE (Articolo di Joe7)

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In questo articolo, vorrei completare le informazioni che ho postato su "Uchu Enban Daisenso", per meglio comprendere il "fenomeno Goldrake".
Inizio postando qui i settei dei personaggi:

DUKE FLEED

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Come si vede, la prima versione della tuta di Duke era ancora lontana da quella definitiva. Non aveva il "simbolo alato" sul petto, e non nascondeva la faccia. Inoltre, quel mantellino svolazzante rischiava di diventare un pò equivoco...

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Qui, la versione della tuta si avvicina a quella classica. Si tolse poi il pennacchio sul casco, forse per semplificare il lavoro degli animatori, ma anche per rendere meno "medievale" il personaggio. Si tolse anche la spada, poco adatta ad un personaggio pacifico. Di seguito, ecco i settei definitivi del Duke di Daisenso:

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TELONNA

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Come si può vedere, all'inizio Telonna aveva un aspetto un pò "giocattoloso", alla Tezuka: poi, le diedero un'aria più sexy, con drappeggi, che però, in un secondo tempo, furono tolti: doveva essere un personaggio tragico e drammatico. Le diedero anche un carattere un pò "guerresco", come si vede dal terzo schizzo, abbastanza simile alla divisa di battaglia definitiva di Telonna. Qui di seguito ci sono i settei definitivi.

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Qui di seguito ci sono gli schizzi e i settei di Duke e Telonna insieme, da bambini e da adulti, prima della guerra.

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HIKARU MAKINO E FAMIGLIA
Come si vede dallo schizzo e dai settei successivi, non solo la giovane Hikaru era già ben definita sin dall'inizio, ma così pure gli altri componenti della famiglia Makino: il fratello Goro (che sarà Mizar) e il padre Danbei, che diventerà Rigel in Goldrake. Da notare che la prima versione di Hikaru era un pò più "hot": pantaloni corti stile Silvana Mangano di "Riso amaro", linee un pò più formose e capelli più lunghi. Ma sarebbe diventata quasi un'altra Telonna: Hikaru doveva essere una ragazzina, per accentuare il contrasto con l'adulta principessa extraterrestre. Solo successivamente, in Goldrake, si scelse la via di mezzo: Hikaru (Venusia) più adulta, ma non sexy in modo particolare.

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PROFESSOR UMON
All'inizio doveva apparire più "giovane", coi capelli scuri: ma alla fine, si scelse di renderlo più anziano.

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RE YABARN
Per essere un personaggio che compare solo in pochi flashback, ha avuto diverse versioni: alla fine, si scelse il settei definitivo.

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BLACKY
Il cattivo principale della storia è stato studiato molto, come si vede nei settei, e il suo schizzo era già praticamente la versione definitiva (solo l'arma che ha in mano è stata tolta). Era sì sufficientemente malvagio, ma poco "alieno": in Goldrake, fu sostituito dal più alieno Hydargos.

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ROBOIZER E GATTIGER
Il robot e il disco di Duke: assai diversi da Goldrake e dal disco volante, hanno un design molto semplice e poco lavorato. Infatti, nella storia, il Roboizer e il Gattiger hanno un'importanza marginale: per questo non gli fecero dei lavori particolari. Nonostante questo - o, forse, proprio per questo - il film ottenne un grandioso successo.

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SCALA DEI PERSONAGGI

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IMMAGINI DELLA SERIE

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Potete commentare qui: #entry491644613 :nagai:

Edited by joe 7 - 7/6/2014, 20:43
 
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UCHU ENBAN DAISENSO: IL MANGA (Articolo di Isotta)


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Il manga di Uchu Enban Daisenso 宇宙円盤大戦争 fu realizzato contemporaneamente al film e pubblicato per intero in questo numero di Televi magazine nell'Agosto 1975, un mese dopo la proiezione del film d'animazione nelle sale giapponesi:

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Noi ne abbiamo una copia, grazie a Ryo Hirokawa, la nostra amica giapponese che possiede la rivista. Al momento non esistono sul web altre scansioni del manga.

Questo manga fu disegnato da AKIRA OZE (in arte Megumu Matsumoto: ha fatto anche il manga di Jeeg. Si veda il link: #entry480666077 )

Agli inizi degli anni ’70, due cose riscuotevano enorme successo: i super robot, per l’entusiasmo con cui venne accolto Mazinga Z, e i primi film che parlavano di invasioni di alieni e attacchi di UFO e di dischi volanti...Dall’unione di un giant-robot e di un disco volante, nacque l'idea alla base del mediometraggio che venne trasmesso durante l’annuale festival dedicato agli anime, il 26 Luglio del 1975. L’evento più atteso di quel giorno era il nuovo OAV dedicato al Grande Mazinga e Uchu Enban Daisenso era immaginato come un piccolo “antipasto” che doveva far venire “fame" agli spettatori...un po’ come le band meno conosciute che aprono i concerti delle grandi star. In realtà, gli spettatori si trovarono di fronte una vera e propria rivoluzione del mondo dell’animazione. Per la prima volta, un “UFO” trasformabile conteneva un giant-robot; per la prima volta, un alieno difendeva la Terra; per la prima volta, l'eroe avrebbe preferito far partorire cavalli piuttosto che combattere; per la prima volta, l’aspetto della caratterizzazione dei personaggi e l’introspezione prevalevano sull’azione.

Uchu Enban Daisenso ebbe un successo inaspettato, e la Toei decise di utilizzarne le idee per plasmare la terza serie dei Mazinger. In questo modo, nacque Ufo Robot Grendizer, più curato nella trama e totalmente differente nel mecha, ma nel quale vennero portate molte delle caratteristiche dei personaggi nati con Uchu Enban Daisenso.

Nell' Agosto del 1975 venne pubblicato il manga, che riprende abbastanza fedelmente la trama del mediometraggio, fatto salvo per l’aspetto, leggermente diverso, dei personaggi principali. Inoltre, compaiono anche alcune tavole di storia fleediana, che tanto ricordano il manga di Ota su Goldrake. Nel manga, c'è anche la scena dell'arrivo di Duke Fleed sulla Terra, che manca nell'anime. In questa scena, è Hikaru ad imbattersi nell’alieno in fin di vita.

Ecco un rapido confronto dell'aspetto dei personaggi:

DAISUKE/ DUKE FLEED

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TELONNA

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Blacky

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Ed ecco a voi il manga (da ricordare che le vignette di ogni pagina si leggono da destra a sinistra):

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Un'astronave sfugge alle truppe nemiche ed è costretta ad usare la forza per cercare di mettersi in salvo. Il fuggitivo riesce a danneggiare l'arma più importante del nemico; il pilota, stremato, perde i sensi, pronunciando il nome di suo padre. Intanto, l'avversario giura vendetta e all'orizzonte si staglia il profilo di un pianeta azzurro..

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E' una ragazza giapponese, Hikaru, ad imbattersi nel disco che atterra in malo modo in mezzo alla vegetazione e a soccorrere il pilota, ferito e delirante. Il prof. Genzo Umon, del vicino Centro di Ricerche Spaziali, aiuta la ragazza a soccorrere il malcapitato..

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Qualche anno dopo, l'alieno, che si è completamente ristabilito, con il nome di Daisuke è diventato a tutti gli effetti un terrestre ed è un valido aiutante della Fattoria Makino.

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Ma la tranquilla vita di campagna viene interrotta da una segnalazione che arriva dal Centro Ricerche: uno sciame di oggetti non identificati si sta dirigendo verso la Terra. Non si tratta di asteroidi: sono le truppe di Yabarn, comandate dalla Principessa Telonna, dirette verso la Terra con lo scopo di far uscire allo scoperto Duke Fleed e catturare Gattaiger. Telonna si mette in contatto telepatico con Duke Fleed. L'unico modo per evitare una cruenta invasione è incontrarla, per trattare. Daisuke in un primo momento si rifiuta (la chiama "baka", idiota), e, mentre inizia l'attacco alla Terra, corre verso il nascondiglio di Gattaiger. Lo raggiunge Umon, che cerca di dissuaderlo dal rompere il sigillo dello scettro che governa Gattaiger ("non devi salirci una seconda volta..."): se lo farà, si trasformerà in Duke Fleed e non potrà più tornare ad essere un terrestre.

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Daisuke è diviso tra il voler continuare a condurre una vita da terrestre ed il senso del dovere che gli impone di combattere. Mentre è assorto tra i suoi pensieri, viene raggiunto da Telonna: i due, finalmente, si incontrano. Duke Fleed racconta a Telonna gli avvenimenti delle ultime ore trascorse su Fleed: il padre Yabarn aveva tratto in inganno il Re di Fleed, uccidendolo per impossessarsi di Gattaiger.

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Duke Fleed non accetta l'offerta di Telonna, cioè un matrimonio ed il ritorno su Fleed, e fugge a bordo della sua moto, scatenando le ire di Blacky. La stessa Telonna, vedendolo assieme ad Hikaru, pensa che il suo rifiuto sia dovuto anche all'amore per la terrestre, e decide di appoggiare l'attacco in forze.

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Quando il cyborg-pantera di Telonna attacca Hikaru, Daisuke si decide a consegnare Gattaiger alla Principessa. Ma l'arroganza di Blacky lo fa reagire: rompe il sigillo e si trasforma in Duke Fleed.

uchu038.th uchu037.th uchu040.th uchu039.th uchu042.th uchu041.th uchu044.th uchu043.th uchu046.th uchu045.th


La battaglia infuria e, solo grazie all'intervento di Telonna, che viene colpita nel tentativo di parare un colpo mortale, Duke Fleed riesce ad avere la meglio sul disco di Blacky.

uchu048.th uchu047.th uchu050.th uchu049.th uchu052.th uchu051.th uchu054.th uchu053.th uchu056.th uchu055.th uchu058.th uchu057.th uchu060.th uchu059.th uchu062.th uchu061.th uchu064.th uchu063.th uchu066.th uchu065.th


Telonna muore tra le braccia di Duke Fleed, chiedendogli chi ama di più: lei o la ragazza terrestre. L'alieno decide di lasciare la Terra per evitare nuove invasioni, promettendo ad Hikaru che, ovunque lui si trovi, tornerà immediatamente a difendere il pianeta che lo ha accolto, qualora corresse di nuovo dei pericoli.

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POST SCRIPTUM: Grazie alle indicazioni di Amado, che ha chiesto la traduzione ad un suo amico giapponese, Mr. Masanobu, possiamo dire quali sono state le ultime parole tra Telonna e Duke:

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Telonna: Duke...
Duke: Telonna...Stupida! Perchè ti sei fatta colpire?
Telonna: Per favore dimmelo...ami di più quella ragazza, Hikaru, o me?
Duke: Non ho passato un solo giorno senza pensare a te!
(la ragazza sorride e non parla più. E' morta)
Duke: Telonna? TELONNA!

Potete commentare qui: #entry494829950 :nagai:

Edited by joe 7 - 26/3/2012, 17:44
 
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MAKING OF DI GOLDRAKE - 1° PARTE (Articolo di Joe7)
(fonti: "Ufo Robot Goldrake” di Alessandro Montosi, ed. Coniglio; libretto CD della D/Visual con interviste; libretto DVD della D/Visual)

LA NOVITA’ DI GOLDRAKE
Come scritto in un altro articolo, Uchu Enban Daisenso fece da apripista per Atlas Ufo robot Goldrake: quali erano le caratteristiche innovative di quest’anime? Parecchie, tra le quali le più importanti erano:
- Il protagonista e gli avversari non facevano parte della storia della Terra, come nei due Mazinga. Infatti, il conflitto tra Actarus e i Veghiani fu qualcosa di innovativo e inaspettato: i protagonisti principali in conflitto erano tutti alieni.
- Il concetto di robot gigante con un UFO incorporato
- Il dramma psicologico dei protagonisti
Senza contare, soprattutto, l’impostazione tutta della storia: ma andiamo con ordine, cominciando dall’inizio.

LA PREPARAZIONE
I lavori sulla nuova serie di Goldrake furono frenetici, perché mancava poco tempo per preparare la nuova serie. Infatti, Uchu Enban Daisenso venne proiettato al cinema il 26 Luglio 1975 e la serie del Grande Mazinga in televisione si concluse appena due mesi dopo, il 28 Settembre. E subito dopo, la domenica della settimana seguente, il 5 Ottobre 1975, doveva iniziare una fantomatica terza serie, ancora ignota. Quindi, l'inizio della serie di Goldrake in Giappone fu il risultato di solo due mesi di lavoro intenso e faticosissimo. Ci furono estenuanti riunioni tra i responsabili della Toei, Go Nagai e la Dynamic Production, una società fondata da Nagai nel 1969. La Dynamic Production permise a Nagai di circondarsi di un gran numero di collaboratori per i propri manga: tra questi ricordiamo Gosaku Ota, l'autore del manga più diffuso di Goldrake, e Ken Ishikawa. Inoltre, la società si occupava anche della trasposizione animata dei personaggi di Nagai. Oltre alla Toei e la Dynamic, anche la Popy, una branca della ditta di giocattoli Bandai, partecipò ai lavori, stimolando i possibili sviluppi di Goldrake: fu grazie a loro che si ebbero le novità successive della serie, come il Goldrake 2, la Trivella Spaziale, ecc. Inoltre, parteciparono anche i responsabili della Fuji TV. Nello staff artistico della Toei, fu Kazuo Komatsubara ad avere l’incarico di essere il Character Designer dell’anime di Goldrake. Il Character Designer ha l'incarico di creare e curare la progettazione grafica e psicologica dei personaggi, creando i famosi disegni preparatori o settei. Questi settei devono dare caratteristiche di forte espressività che affascinino il pubblico, facendo però uso di un numero limitato di tratti somatici, in modo da rendere più semplice ed efficiente il lavoro degli animatori.

DUE MESI DI LAVORO INTENSO
Il film “Daisenso” ebbe un successo incredibile: in quel tempo, i dirigenti della Toei e lo staff di Go Nagai si stavano scervellando per definire un seguito al “Grande Mazinga”, ma non riuscivano a trovare idee originali. Il progetto più accreditato, intitolato “God Mazinger”, era una versione potenziata di “Mazinga”, in cui Koji Kabuto ritornava come protagonista. Tuttavia, lo stesso Grande Mazinga era una versione potenziata di Mazinga Z, perciò come concetto mancava di spunti originali. Inoltre, vari giochi politici avevano messo in pericolo la sopravvivenza del progetto della Trilogia di Mazinga, perché una casa produttrice vi si era inserita molto prepotentemente, nel tentativo di acquisire quella fascia oraria di trasmissione, la stessa di Mazinga. Quindi, per dare un maggior senso di novità alla serie, rispetto al Grande Mazinga, la Toei trasferì su “Goldrake” tutto lo staff della serie “Getter Robot G”, che stava per concludersi, mentre quello del “Grande Mazinga” andò ad occuparsi di “Jeeg Robot”.

LA CREAZIONE DI GOLDRAKE, IL ROBOT
In Daisenso, si cercò di trovare il design adatto per il robot Roboizer. Go Nagai fece il progetto di un robot con un design molto lineare, simile ad un antico alfiere europeo. Qui di seguito ci sono una marea di possibili schizzi del prototipo (irriconoscibile) di Goldrake:

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Alla Toei, però, vollero utilizzare un disegnatore “tecnico”, con un tratto più realistico: il design definitivo fu così affidato al direttore delle animazioni Dan Kobayashi, che realizzò per Daisenso la versione definitiva del robot, con un design abbastanza simile ad Astroganga (tra l’altro, Dan Kobayashi collaborerà anche per la serie Gaiking in futuro).

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Quando poi dovettero fare il Goldrake definitivo nella serie UFO Robot Goldrake i design precedenti (sia quello di Kobayashi, il Roboizer, che gli schizzi originali di Nagai) non erano adatti: robot con quella struttura non avrebbero dato una vera continuità alla trilogia. Erano modelli troppo diversi dai due Mazinga, e poco affascinanti, soprattutto il Roboizer di Kobayashi. Inoltre, il robot protagonista doveva da un lato ricordare visivamente i Mazinga, ma dall'altro doveva conservare anche un certo distacco che ne rappresentasse l'origine aliena, diversa da quella dei precedenti robot creati da scienziati terrestri. La Popy, inoltre, chiese che a questo robot venissero fatte delle gambe più tozze, in modo da garantire ai futuri modellini una maggior stabilità. Go Nagai, allora, disegnò il Goldrake definitivo, usando gli stessi colori di base e alcuni motivi grafici dei due Mazinga, come il design del viso e la V rossa sul petto. Gli schizzi sotto danno un'idea di quanto lavoro ci fu nella creazione di Goldrake.

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Il fratello di Nagai, Takashi, rifinì il design del viso, che divenne meno aggressivo. Da notare che, all'inizio, tutta la zona del "mento" di Goldrake avrebbe dovuto diventare l'abitacolo del robot: ma così Goldrake sarebbe stato, in proporzione, troppo "piccolo": quindi, la cabina di Actarus fu messa in una zona intermedia tra il mento e il naso.

gk18a.th


Inoltre, Nagai disegnò il disco volante col quale Goldrake poteva unirsi per volare nello spazio.
Ora, ci fu il problema del nome. Roboizer era già stato usato, sarebbe stato meglio usarne un altro più adatto. Dove trovarlo? Bisogna sapere, a questo punto, che, a quei tempi, i rapporti tra la Toei e la Dynamic erano così stretti che, prima ancora di creare un cartone, la Dynamic proponeva alla Toei delle idee varie sotto forma di “Progetti”: un “Progetto” era un fascicolo di poche pagine dove venivano illustrate le idee di base di una nuova serie. Uno di questi, scritto un anno prima, era intitolato: "Plus Power! Grendizer!". In questo lavoro, ideato da Ken Ishikawa, assistente di Nagai, il protagonista era il giovane liceale Takeru, che si trasformava in un potente supereroe, Grendizer, dotato di una corazza che gli si formava attorno al corpo (quasi come Hurricane Polymar). Questo progetto non andò mai in porto: però il nome del supereroe fu salvato ed usato per il robot, che da allora divenne Grendizer, da noi Goldrake.

IL PERSONAGGIO DI ALCOR/KOJI KABUTO
Per avere una certa garanzia di successo e per collegare direttamente i due Mazinga alla nuova serie, il produttore della Toei e responsabile del nuovo progetto, Toshio Katsuta, insistette con Nagai sulla necessità di tornare ad utilizzare Koji Kabuto, che in Daisenso era assente. Nagai era contrario, ma alla fine acconsentì. Il personaggio di Koji Kabuto è ricorrente nelle opere di Nagai, perchè l'autore lavorò insieme a Ishinomori alla realizzazione di Ryu, il ragazzo delle caverne: lo stesso design di Ryu sarà poi usato da Nagai per realizzare Koji Kabuto. La somiglianza è accentuata dal fatto che Kazuo Komatsubara è stato il character designer sia di Ryu che di Goldrake.

ryude alcor04



LE PRIME VERSIONI DEI PERSONAGGI

ACTARUS/DUKE FLEED
Quando Go Nagai cercò di definire il ritratto del personaggio di Actarus, partì dal Duke di Daisenso, dandogli capelli più lunghi, adatti per un personaggio romantico, e mise delle sopracciglia "particolari" per sottolineare la sua diversità, insieme alle linee nere sotto gli occhi, stile "Devilman": questo fu il primo risultato.

92642750.th ac1i.th


Ma non era certo adatto per essere un personaggio "romantico": aveva un aspetto troppo violento. Kazuo Komatsubara cercò di ingentilirlo, e questo fu il suo primo risultato:

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Ma ancora non andava bene. Gli occhi erano a mandorla e troppo "freddi": inoltre il naso non aveva un taglio "aristocratico". Per non parlare della guancia, un pò troppo gonfia. Quindi Komatsubara modificò ancora e questa alla fine fu la versione definitiva, che è l'Actarus che noi conosciamo:

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Inoltre, questa fu la prima versione della tuta di Duke Fleed di Nagai:

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Il pennacchio e la spada furono tolti in un secondo tempo: per una persona pacifica come Actarus una spada non andava bene, e al posto del pennacchio, che gli avrebbe dato un'aria un pò troppo "svolazzante", fu messa una specie di cimiero, quasi una lama (sembra che all'inizio dovesse essere un'arma nascosta che scattava via dall'elmo, ma non se ne fece nulla). Furono aggiunte delle "spalline" appuntite che gli avrebbero risatato la figura. Con qualche altra leggera modifica, diventò la tuta di Duke Fleed che conosciamo:

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KOJI KABUTO / ALCOR
Per Alcor c'era ben poco da inventare, visto che il personaggio esisteva già in Mazinga Z e in Grande Mazinga. Nagai aggiunse semplicemente la tuta, che più o meno è quella che noi conosciamo:

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Da notare che, in questa prima versione, la sezione dell'elmo che copriva la bocca si apriva, mostrando il volto intero: chissà perchè, invece, nell'anime, Alcor col casco avrà sempre l'aspetto "bendato" sulla bocca perchè il suo coprimascella non si apre mai! :rotfl:

Lunedì prossimo posterò la seconda parte del "Making of". :fascio:

Potete commentare qui: #entry493076445 :nagai:

Edited by joe 7 - 7/6/2014, 20:44
 
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MAKING OF DI GOLDRAKE - 2° PARTE (Articolo di Joe7)
(fonti: "Ufo Robot Goldrake” di Alessandro Montosi, ed. Coniglio; libretto CD della D/Visual con interviste; libretto DVD della D/Visual)

LE PRIME VERSIONI DEI PERSONAGGI (continua)

VENUSIA, RIGEL, MIZAR, BANTA
La prima versione di Venusia è quella della ragazza di Daisenso, che vediamo qui nell schizzo, insieme alla prima versione di Mizar e Rigel. Come si vede, Mizar e Rigel non hanno avuto grandi cambiamenti, mentre a Venusia fu cambiata la pettinatura e fu dato un aspetto più adulto. I due in piedi a destra probabilmente erano la prima versione del professor Procton e la madre di Venusia, Miyako Malkiba, poi (fortunatamente) eliminata. Si noti che il primissimo Actarus avrebbe dovuto essere come il protagonista di Daisenso, poi fu modificato. Ne abbiamo già parlato nel precedente post.

makibaa.th 27685030.th


Per quanto riguarda Banta Harano, in sostanza la prima versione fu inalterata, a parte la cartucciera che aveva addosso, che gli dava un'aria da guerrigliero, invece di un omone goffo. I genitori di Banta furono eliminati, a parte la madre, che fu modificata.

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MARIA FLEED
La sorella di Actarus non è una creazione di Go Nagai, anche se lo spunto fu preso da una sua opera. Infatti, nel manga di Goldrake disegnato da Nagai, si fa riferimento ad un fratello e ad una sorella di Actarus uccisi dal crudele comandante veghiano Barendos.

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Da questo spunto, Shingo Araki crea la sorella di Actarus, Maria Fleed, dall'aspetto carino e dalla personalità impulsiva e mascolina, simile a Bia, la protagonista della serie "Bia, la sfida della magia", un anime di cui Araki stesso fu il character designer. Maria fu poi inserita nel manga di Ota, non in quello di Nagai, ma questa è un'altra storia di cui ci occuperemo più avanti. Posto qui in anticipo, comunque, un'immagine della Maria di Ota.

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RE VEGA
Passando ai cattivi, ci sono molte sorprese. La prima versione di Re Vega aveva tre teste, un richiamo a satana nella Divina Commedia, che ha appunto tre teste e che, nelle incisioni di Gustavo Dorè, aveva impressionato Go Nagai, tanto da proporlo come base per il personaggio di Zenon di Devilman. Ma sembrava fin troppo minaccioso, e Re Vega tornò ad avere una testa sola.

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GANDAL - LADY GANDAL
Il personaggio ermafrodito del Barone Ashura fu riproposto in Gandal, ma la prima versione era ancora più agghiacciante della definitiva: due volti, uno maschile e uno femminile, che galleggiano in un tubo che contiene un liquido trasparente al posto della testa. Poi il personaggio fu modificato fino a diventare il Gandal che conosciamo. E' da notare, comunque, che questa versione è stata poi riproposta nel manga attuale Bleach, nella figura di uno degli antagonisti: l'arrancar Aaroniero Arruruerie.

89286641.th minasetminos1hp.th 97221616.th


ZURIL
Anche con Zuril, il gusto del macabro di Go Nagai si sfogò. L'originale, infatti, era assai diverso dalla versione definitiva, e più repellente: al posto della benda, aveva un secondo volto che si spostava dall'alto al basso, parlando da solo come un'entità autonoma. Ma i responsabili del progetto lo trovarono troppo eccessivo, e sostituirono il secondo volto con una benda, che conteneva un computer incorporato.

63746433.th zuril.th



Potete commentare qui: #entry493702766

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(l'articolo conteneva materiale di cui non abbiamo la concessione)

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(materiale di cui non abbiamo la concessione)

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SHINGO ARAKI: I SUOI LAVORI SU GOLDRAKE (Articolo di Joe7)

01titolo


Shingo Araki, insieme con Michi Himeno, ha lavorato sulla serie di Goldrake come "sakkan" all'inizio.

EDIT
(Testo di cui non abbiamo la concessione)

Il sakkan può sembrare un lavoro semplice, perché si tratta solo di modificare dei disegni già fatti, ma in realtà richiede molto tempo, specie nel caso di studi d’animazione che non posseggono disegnatori molto in gamba.

Le storie di Goldrake sulle quali Araki, insieme a Himeno, ha lavorato come sakkan (e quindi coi suoi disegni) sono:

Episodio 5: “Una serata di gloria”
In una gara aerea dove partecipa Alcor, in cui Venusia, Banta e Mizar fanno da spettatori tra gli altri, un mostro di Vega cattura Goldrake incatenandolo sotto la minaccia di uccidere tutti i partecipanti alla gara. Con l’aiuto di Alcor, Goldrake si libera e ottiene la vittoria. Venusia qui viene disegnata per la prima volta da Araki, con ottimi risultati.

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Episodio 17: “La bufera di neve”
Mentre gli uomini del ranch incappano in una bufera di neve mentre portano i cavalli al pascolo, Mizar cerca di salvare un puledrino rischiando la vita: ma Alcor interviene col TFO a salvarlo: in questo modo, si scopre l’esistenza di un mostro di Vega che vuole distruggere una città per la realizzazione di una base veghiana. Goldrake interviene e distrugge il mostro, dalle fattezze simili a quelle di Devilman. Da notare qui la maestria di Araki anche nel disegnare i cavalli.

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Episodio 20: “L’insidia sotto la montagna”
Actarus e Alcor sospettano dell'esistenza di una base di Vega: alla fine, la scoprono, ma Hydargos, a bordo del robot di Vega, cattura Alcor e ricatta Actarus. Quando stanno per essere giustiziati, Actarus si libera e riesce a liberare Alcor, sconfiggendo poi con Goldrake il mostro di Vega e distruggendo la base. Da notare che qui il mostro di Vega è uno dei più classici, ripreso spesso nei disegni italiani dell'epoca sui libri dedicati a Goldrake.

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Episodio 25: “L’amore che sbocciò nel cielo”
Il famoso episodio di Naida. Qui Araki e Himeno creano un personaggio indimenticabile.

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Episodio 29: “Un amico dallo spazio”
La famosa storia del comandante Haruk, che amava le colombe.

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Episodio 35: “Il terremoto misterioso”
Un mostro talpa provoca terremoti e assalta la base di Goldrake: per la prima volta compare il Goldrake 2 e il mostro viene distrutto.

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Episodio 40: “Il mare è in fiamme”
I veghiani vogliono il giacimento di superuranio, e Goldrake è costretto ad ingaggiare un durissimo combattimento sotto il mare. Il mostro è particolarmente inquietante. Alla fine, la vittoria è stata conquistata, ma a fatica. Procton propone per la prima volta la costruzione del Delfino Spaziale, che aiuterà Goldrake sott'acqua.

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Episodio 44: “Un segreto dalla preistoria”
Hiroshi, un giovane archeologo, e la sorella Midori sono coinvolti nella scoperta di un sito preistorico, che in realtà è un avamposto veghiano nascosto. Il fratello viene ucciso, ma Goldrake riesce a salvare Midori.

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A partire dal 49° episodio: “Il mostro ribelle”, Araki diventò anche il Character Designer della serie, sostituendo Kazuo Komatsubara. In questo episodio compare per la prima volta Maria Fleed, la sorella di Actarus. Da notare che il Character Designer non è il disegnatore, ma l’autore dei settei di base: per questo, il 49° episodio non si avvale dei disegni di Araki, ma di quelli dei sakkan Jouji Kikuchi e Tomeko Horikawa.

Episodio 50: “Eliminate Alcor”
Maria entra a far parte del gruppo, guidando la Trivella Spaziale. Intanto, Lady Gandal manda tre assassine androidi ad eliminare Alcor, ma il piano fallisce: riescono solo a ferirlo e non può guidare il Goldrake 2. Ma Maria lo sostituisce ed aiuta Goldrake ad ottenere la vittoria. In questa storia, Maria viene presentata agli altri personaggi e diventa la vera e propria protagonista dell'episodio.

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Episodio 56: “L’occhio spaziale”
Procton e gli altri cercano di coinvolgere le altre nazioni intervenendo in un congresso in Svizzera: ma Zuril interviene, ostacolando il successo dell’impresa. Qui Araki si sbizzarrisce cambiando i vestiti dei personaggi e intervenendo in un contesto diverso da quello giapponese.

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Episodio 63: “Gelo mortale”
La famosa storia del capitano alieno Shira, un altro personaggio indimenticabile creato da Araki e Himeno.

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Episodio 68: “Maria nella tempesta”
La tragica storia di Kein, una volta amico di Maria.

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Episodio 72: “Rivoluzione nello spazio”
L’indimenticabile episodio di Rubina.

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INTERVISTA A SHINGO ARAKI
Da un’intervista a Shingo Araki a proposito del suo lavoro su Goldrake, pubblicata sul Roman Album di Goldrake:
EDIT
(materiale di cui non possiamo disporre)


IL SEGUITO DI GOLDRAKE DI SHINGO ARAKI CHE NON FU MAI FATTO
Nel 1981-82, una televisione francese contattò Nagai e la Dynamic Production, dicendo che voleva produrre un nuovo Goldrake. Fecero anche un film pilota insieme alla Toei Animation, disegnato da Shingo Araki. Però il lavoro fu assai faticoso a causa delle grandi distanze e fu abbandonato. Infatti, a quei tempi non c’erano né fax, né e-mail e nemmeno internet: solo per mostrare un disegno si doveva fare un viaggio di 14 ore con scalo in Alaska. Molti di quegli spunti, comunque, furono riutilizzati dalla Toei per la serie dei “Cavalieri dello Zodiaco”.

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I LAVORI DI SHINGO ARAKI E MICHI HIMENO SULLA SERIE DI GOLDRAKE
In Goldrake, soprattutto nella seconda serie, si sottolinea molto l’importanza dell’elemento femminile. Gran parte del merito va riconosciuto alla coppia Araki/Himeno, che ha creato figure femminili rimaste nella storia dell’animazione giapponese. Nel caso di Maria, lo stesso Go Nagai, che aveva dato un look molto differente alla sorella di Actarus, fu molto colpito dal restyling operato da Araki e accettò immediatamente le numerose modifiche operate dall’animatore.
Quando cominciò a lavorare a “UFO Robot Goldrake”, Araki aveva già una lunghissima esperienza, avendo curato il character designer di serie come “Bia la sfida della magia”, “Babil Junior”, “Cutie Honey”.
Michi Himeno, una giovane e dotatissima animatrice che divenne la sua assistente dal quinto episodio di Goldrake in poi, contribuì però a rendere le linee dei suoi personaggi ancora più flessuose. Riconoscendo le capacità della ragazza, Araki le affidò il design di molti personaggi femminili: da Naida (episodio 25) a Elsa, la ragazza che compare nell’episodio 56, in cui i nostri protagonisti vanno alla conferenza all’estero per incontrare il professor Shriber: un personaggio minore ed una comparsa molto breve, ma con un disegno ottimo.

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Oltre a loro, la Himeno si occupò anche del capitano Shira (o Kirika), dell’episodio 63, e di Rubina (episodio 72).
Araki continuò ad occuparsi di tutti i personaggi maschili, che però assunsero anch’essi lineamenti molto più aggraziati. Questo fascino efebico, che divenne il marchio di fabbrica di tutte le serie curate da Araki (basti pensare ai “Cavalieri dello Zodiaco”), gli attirò però anche alcune critiche in Giappone: quando nell’episodio 25 in cui compare Naida e Actarus crolla psicologicamente, ci fu infatti chi si lamentò del fatto che in quella scena il principe di Fleed aveva un aspetto esageratamente effemminato.
I personaggi della coppia Araki/Himeno sono comunque considerati oggi tra i più belli dei cartoni giapponesi: soprattutto l’immagine della donna alta e magra dagli occhi allungati e intensi come quelli di una gatta, che i due crearono per le tre assassine veghiane dell’episodio 50, si impose in molti anime successivi della Toei Animation che hanno ottenuto grande successo anche in Italia, come “Danguard” o “Galaxy Express 999”.

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Prossimamente, Lunedì 30 Aprile: Kazuo Komatsubara.

Potete commentare qui: #entry497523691 :nagai:

Edited by H. Aster - 15/1/2022, 18:50
 
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KAZUO KOMATSUBARA - PRIMA PARTE: LA CARRIERA (Articolo di Joe7)

Nacque a Yokohama il 24 Dicembre 1943. Il 13 Luglio 1964 entrò al Children's Corner, lo studio della TOEI per l'addestramento delle nuove leve. Negli anni che vanno dal 1964 al 1967 partecipò come intercalatore a "Ken, il ragazzo lupo" (Okami shonen Ken), "Pattuglia spaziale Hopper" (Uchu Patoru Hoppa), "Robin, il guerriero dell'arcobaleno" (Reibo Sentai Robin), "Sally la maga" (Mahotsukai Sally), sotto la guida di animatori come Sadao Tsukioka (che fu il regista della "Principessa Zaffiro") e Yasuo Otsuka (che fu il maestro anche di Miyazaki e sviluppo' il Lupin televisivo), che Komatsubara considerò suoi maestri. In "Robin" e "Sally" ebbe anche il compito di disegnatore.

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Negli anni 1968-69 entrò nello studio Asahi Film, che collaborava con la Toei e con la Tokyo Movie Shinsha. Partecipò come disegnatore a "Tommy, la stella dei Giants" (Kyojin no Hoshi), "Le indagini di Sabu e Ichi" (Sabu to Ichi torimonohikae) e "L'esagerato Ataro" (Moretsu Ataro).

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Negli anni 1969-70 entrò alla Hatena Productions, che collaborava con la Toei per "Il demone del kickboxing" (Kikku no oni) e L'uomo tigre (Tiger Mask). In particolare, nel sesto episodio dell'Uomo Tigre, che narra il combattimento contro Pitone Nero, Komatsubara lavorò per la prima volta come sakkan. Riconosciuta la sua abilità, i responsabili della serie gli affidarono, tra gli altri, anche l'episodio finale della serie (il 105°).

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Il 1970 fu l'anno della svolta per Komatsubara, che fondò con alcuni colleghi la Oh! Production, che gestirà per tutta la sua vita, e che esiste ancor oggi. I suoi lavori saranno innumerevoli: nel 1971, fece il sakkan e i disegni di Shin Gegege no kitaro e Ryu, il ragazzo delle caverne (Genshi shonen Ryu): in particolare, per Ryu, fece anche il character designer, definendo le caratteristiche peculiari di Ryu e Ran.

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L'anno successivo, il 1972, fece il suo primo lavoro importante come character designer, che cominciò a renderlo famoso nell'ambiente: Devilman (Debiruman), di cui fece anche il sakkan.

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Nel 1973 fece il sakkan dei Microsuperman (Microid S, o Mikuroid S).

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Ma soprattutto lavorò nel suo primo film per il grande schermo: Mazinga Z contro Devilman (Majinga Z tai Debiruman): gli furono affidate le scene in cui appariva Devilman. Altri lavori fatti in quell'anno furono: Cybernella (Mirakku shojo Rimitto-chan, o Limit, la ragazzina miracolosa), di cui fece sia il sakkan che il character designer, e soprattutto Cutie Honey, di cui fece il sakkan. Il character designer fu invece il famoso Shingo Araki: forse fu il loro primo lavoro che fecero insieme, in attesa di Goldrake, dove le parti si invertiranno (almeno all'inizio): Komatsubara come character designer e Araki come sakkan.

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Nell'anno successivo, fece i disegni di "La grande avventura del D51" (D51 no daiboken: era un anime-film per le sale cinematografiche, con protagonista un vecchio treno), ma, soprattutto, fece uno dei suoi lavori più importanti: Getter Robot (Getta Robo), di cui fece sia il sakkan che il character designer. Inoltre, in Getter Robot crea il suo primo personaggio originale, non inventato da altre persone: Michiru Saotome.

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Nel 1975 fece lo stesso lavoro per Getter Robot G (Getta Robo G). Nello stesso anno, fece i disegni de "La Sirenetta" (Ningyohime: un altro film-anime per le sale) e lavorò anche nel film "Il Grande Mazinga contro Getter Robot".

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Ma, soprattutto, nel 1975 fece il sakkan e il character designer di UFO Robot Goldrake (UFO Robot Gurendaiza). E' stato direttore artistico, o character designer, della serie dal 1° episodio fino al 48°; inoltre, è stato sakkan di 6 episodi (rimando alla sezione sui sakkan per chi ne vuole sapere di più: #entry495574504).

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Successivamente, nel 1976, farà il sakkan del film Mazinga contro Goldrake (Gurendaiza tai Gureto Majinga) e si occuperà del disegno dell'anime Il giro del mondo di Willy Fog, detto anche "Il giro del mondo in 80 giorni" (Hachijunikan sekai isshu). Ma, soprattutto, fu Gakeen robot magnetico (Magune Robo Ga-Kin) l'opera che segnò un ulteriore passo di qualità di Komatsubara: infatti, fu il primo anime originale dove lavorò come sakkan e character designer, ed ebbe carta bianca per la creazione dei personaggi. Takeru e Mai, insieme agli altri protagonisti, sono sue creazioni.

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Poi farà il sakkan e character designer di Balatack (1977) e Capitan Harlock (prima serie, 1978). Inoltre, farà anche il sakkan e character designer della seconda serie di Capitan Harlock, indicata con SSX; farà anche il sakkan del film di Harlock "L'Alkadia della mia giovinezza".

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Poi partecipò al progetto del character designer di Starzinger (1978), ma poi l'abbandonò per dedicarsi alla serie Galaxy Express 999 (sakkan; 1978). Da notare che i suoi Jan Coogh, Jogo e Hakka, i tre protagonisti di Starzinger, ricordano molto i personaggi di Balatack. Oltre alla serie animata, fece anche il sakkan dei primi due film di Galaxy Express: Galaxy Express: il film e Addio Galaxy Express.

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Altri suoi lavori famosi: Forza Sugar (Ganbare, Genki!: sakkan e character designer, 1980); Bryger (sakkan, character designer, 1981), Memole dolce Memole (1984, sakkan)

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Fondamentale fu il suo lavoro per quello che molti considerano il capolavoro di Miyazaki: Nausicaa della valle del vento (1984), in cui lavorò come sakkan.

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Da ricordare "Goshu il violoncellista", la prima produzione completa della sua casa di produzione, la "Oh! Productions".

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I suoi ultimi lavori furono assai famosi tra gli appassionati: i due DVD di Devilman (La nascita, 1987 e L'arpia Silen, 1990: fece il character designer) e Il pazzo mondo di Go Nagai (CBkyara, 1991: fece sia il sakkan che il character designer).

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Il suo canto del cigno fu la realizzazione del personaggio di Tima nel film "Metropolis" di Rin Taro e ispirato ad Osamu Tezuka: il film uscì postumo nelle sale il 2001. Morì infatti il 24 Marzo del 2000 a Yokohama, dove è nato.

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Lunedì prossimo (7 Maggio): Intervista a sorpresa a Fabrizio Mazzotta (la voce di Mizar) fatta da Fausto Avaro (Fausto Mckay) per conto del Gonagainet. ^^

Potete commentare qui: #entry498379901

Edited by joe 7 - 7/6/2014, 21:58
 
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INTERVISTA A FABRIZIO MAZZOTTA, LA VOCE DI MIZAR
L'intervista è stata fatta da Fausto McKay (Fausto Avaro) in questi giorni, per conto del Gonagainet.

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Ciao, Fabrizio!
Intanto, grazie mille per aver accettato questa intervista, che verrà “pubblicata” sul sito “Go Nagai.net” nell’ambito della rubrica “TUTTO GOLDRAKE”; il tutto in vista del 35° anno della presenza in Italia di questo mitico anime, che cadrà nel 2013.
Per me è una grande emozione essere qui a farti delle domande e a conversare con la persona che ha dato voce a Mizar, il bambino della serie “Atlas Ufo Robot” del 1978. Ti conosco dal lontano 2005, in occasione della presentazione, a Torino Comics, dei controversi DVD di “Ufo Robot Goldrake” e ci siamo visti nel contesto di varie mostre di fumetto e manifestazioni sui comics sparse sul territorio nazionale, ma mai avrei pensato che un giorno sarei stato io ad avere la possibilità e l’onore di intervistarti. Come stai? Di cosa ti stai occupando ora ?


Ho appena finito di dirigere il doppiaggio di una serie di telefilm polizieschi per Mediaset e ho appena terminato la direzione del doppiaggio di un bellissimo film : “L’Isola del tesoro”, con Elijiah Wood e Donald Sutherland. Avere a che fare con gli anime mi piace, ma cambiare genere, ogni tanto, è gratificante, altrimenti ci si fossilizza in un genere: invece a me piace cambiare, evolvere, non rimanere “immobile “ e “statico” ma affrontare nuove esperienze! In più, ho ripreso a fare il doppiatore con più frequenza (ho doppiato alcuni episodi di “Futurama” e “Big bang theory” e un nuovo film per il cinema) e sto scrivendo una commedia teatrale. Inoltre, dopo il successo del mio saggio sui Puffi (scritto con Davide Caci), ho intenzione di scrivere un nuovo libro dedicato ai fumetti.

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Le persone che non hanno avuto la possibilità di vedere le tue tantissime interviste video inserite nei contenuti speciali dei DVD, o presenti in rete, si chiederanno come hai iniziato la tua carriera da doppiatore. Hai voglia di raccontarcela?

Ho iniziato da bambino, all’età di quattro anni circa, facendo l’attore per sceneggiati televisivi, spot tv e film per il cinema. Ho lavorato con Vittorio Gassman, Nino Manfredi, Paolo Villaggio, Lando Buzzanca, Mariangela Melato, Vittorio de Sica e tanti altri. Quindi, poi, mi doppiavo da solo. Fu così che ho conosciuto questa branca dello spettacolo. Un lavoro fatto dietro le quinte, dove non serve un bel visino per recitare, ma serve davvero il talento! Studi veri e propri non ne ho fatti, all’epoca non erano proprio immaginabili le scuole di doppiaggio, perciò ho imparato…sul campo, grazie alla pazienza e alla professionalità di bravi direttori di doppiaggio come Fede Arnaud, Lidia Simoneschi, Willy Moser, Rino Mencuccini, Carlo Baccarini.

Hai qualche aneddoto, o “nanetto” come dice il buon Frassica, sulla tua carriera, in particolare, che vuoi condividere con noi ?

Riguardo alla serie di “Atlas Ufo Robot”, ricordo che uscivo da scuola (frequentavo il Liceo artistico) e correvo in sala di doppiaggio, dove vedevo Romano Malaspina (Actarus) che col suo stile corteggiava ogni ragazza che incontrava, oppure Rosalinda Galli (Venusia) che si truccava con marchingegni strani per arricciarsi le ciglia che parevano strumenti di tortura! Quando, dopo tre anni, la serie finì, eravamo tutti tristi.

La tua voce inconfondibile ha contribuito a dare forza alla personalità di tantissimi personaggi. Quelli che ricordo maggiormente, a parte Mizar di “Atlas Ufo Robot”, sono Eros in “Pollon”, Ted Carter in “Holly e Benji”, Krusty il Clown nei “Simpson”, Puffo Tontolone nei “Puffi” e un ragazzo timido ed impacciato nel grandissimo film “L’attimo fuggente”; volutamente non ho citato gli altri tantissimi personaggi ed attori sempre doppiati da te; hai voglia di ricordarceli tu?

In più di quarant’anni di carriera, i personaggi doppiati sono davvero tanti. Ma ricordo particolarmente Mignolo (Pinky , in originale), il topo da laboratorio dal manto candido della serie “Mignolo & Prof”, prodotta da Steven Spielberg. Fu proprio Spielberg a scegliere la mia voce per l’edizione italiana della serie! Ma ricordo anche una vecchia serie di “Hello Kitty” dove doppiavo il pinguino Taddeo, e poi la serie francese di “Titeuf” dove do’ voce a Manu, ma anche il film “La nave faro” dove interpretavo un killer psicopatico, o i telefilm della “Famiglia Partdridge”, doppiati tantissimi anni fa!

Quali di questi personaggi ed attori ti ha fatto piu’ piacere doppiare?

Con Eros mi sono divertito molto a urlare e a brontolare! Ma tanta fu la gioia nel doppiare uno dei Puffi, visto che da piccolo leggevo le storie di Peyo! (l’autore dei Puffi, ndr)

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Adesso parliamo un po’ della nostra mitica serie, ovvero Goldrake. All’epoca di “Atlas Ufo Robot”, eri un ragazzino e doppiavi Mizar, il bambino amatissimo da Actarus, al quale proprio il principe di Fleed dava molti insegnamenti mirati soprattutto alla pratica della non violenza e al rispetto della natura; quando ti hanno proposto di dirigere il nuovo doppiaggio delle puntate “vecchie” quali sono state le tue sensazioni, cosa hai provato?

Ovviamente è difficile descrivere le sensazioni, tutte positive! E’ stato bello (e strano) dirigere quei colleghi che da piccolo sono stati un po’ i miei punti di riferimento nella professione. Da piccolo ho addirittura recitato in tv con Elio Zamuto, la voce di Procton! Ma c’era, com’è naturale che fosse, un clima professionale: io spiegavo loro le battute da dire, ricordavo loro i personaggi di più di trent’anni fa, e i miei colleghi hanno fatto un buon lavoro, devo dire!

Il tuo passaggio di doppiaggio, nella medesima serie, da un personaggio all’altro, nello specifico dal bambino Mizar Makiba al ragazzo Banta Arano non ti ha provocato una crisi di coscienza!!?? Scherzo!!! La mia domanda in realtà è questa: Non ti è dispiaciuto “abbandonare” il personaggio che moltissimi hanno sempre associato a te?

Si, mi è dispiaciuto molto, lo confesso. Tra l’altro sia il committente Giapponese (la Dynamic Planning, Go Nagai e Federico Colpi) sia il responsabile Italiano (Francesco Grippo) avrebbero voluto che riprendessi quel ruolo. Ma…sono passati quasi trentacinque anni e la voce, per forza di cose, non è più quella di una volta! Non sono più un ragazzino, sono invecchiato! E “forzare” il tono di voce per cercare di ringiovanire sarebbe stato ridicolo (e patetico!). Ho scelto di non doppiare Mizar, nonostante le insistenze continue, e doppiare, invece, Banta, sia perché mi veniva più facile, sia per dare una mia “impronta” vocale alla serie e soprattutto l’ho fatto per rendere omaggio a un direttore di doppiaggio scomparso che ha avuto fiducia in me ed è stato uno dei miei maestri: colui che all’epoca doppiò Banta, ovvero Willy Moser.

Qual’ è il ruolo del “direttore del doppiaggio”? Con quali criteri hai scelto le “nuove” voci del cast di “Ufo Robot Goldrake” e come è stato lavorare con alcuni degli storici doppiatori di allora come Rosalinda Galli (Venusta), Anna Teresa Eugeni (Lady Gandal) e Romano Malaspina (Actarus/Duke Fleed)?

Il direttore di doppiaggio dirige il film, concettualmente proprio come un regista! Lui visiona in anteprima il dvd con il film che dovrà dirigere, sceglie i doppiatori, fa una lista con varie opzioni, nel caso che i doppiatori scelti fossero indisponibili per varie ragioni e poi è pronto per entrare in sala di doppiaggio dove potrà spiegare l film agli attori - doppiatori e dare indicazioni sul giusto tono delle battute, man mano che si procede con il doppiaggio. Ho scelto i nuovi doppiatori in base alla loro capacità ad aderire al carattere dei personaggi, non tanto vocalmente ma, più che altro, per riproporre le emozioni e lo stile dei caratteri che tutti noi abbiamo conosciuto e apprezzato. E’ stato bello (e strano) dirigere quei colleghi che da piccolo sono stati un po’ i miei punti di riferimento nella professione. Da piccolo ho addirittura recitato in tv con Elio Zamuto, la voce di Procton! Ma c’era, com’è naturale che fosse, un clima professionale: io spiegavo loro le battute da dire, ricordavo loro i personaggi di più di trent’anni fa, e i miei colleghi hanno fatto un buon lavoro, devo dire!

Purtoppo il grande Armando Bandini ci ha lasciato nel 2011 e anche se il bravo Oliviero Dinelli ha reso assoluto onore al personaggio di Rigel, Armando ci manca molto. Lo vuoi ricordare con noi, magari con un tuo pensiero?

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Armando Bandini lo ricordo come un grande professionista, sempre pronto a dare il meglio di sé nella professione, senza lesinare. Aveva una straordinaria voce caratteristica e una grande bravura! Ho avuto il piacere di rivederlo, dopo anni, nel doppiaggio di “Cutey Honey” dove , in un certo modo, riprendeva a doppiare Rigel. E non aveva perso lo smalto. Quando si trattò di richiamarlo per ridoppiare “Goldrake” lo studio di doppiaggio incaricato di contattarlo purtroppo mi comunicò che non riuscivano a trovarlo.

La scelta del bravo Fabrizio Vidale, il miticissimo “Holly” di “Capitan Tsubasa” (“Holly e Benji”), nel doppiare Alcor/Koji Kabuto è stata in qualche modo condizionata dal fatto che, nella serie pubblicata nei DVD di “Mazinkaiser” e “Mazinkaiser vs Generale Nero” della D/Visual, Koji era già interpretato dallo stesso? Permetti di abbandonarmi ad una fantasia: anche se la nuova versione di Goldrake è già stata doppiata, sarebbe bello avere una traccia audio nei DVD anche con la voce di Giorgio Locuratolo, in modo da avere “a disposizione” tutte e due le voci che questi grandi interpreti hanno dato al miglior amico di Actarus.

Certamente! Sarebbe una bella cosa! Credo che a Giorgio Locuratolo sia dispiaciuto non aver potuto riprendere il ruolo di Alcor ma le motivazioni le hai spiegate nella domanda. Nei due film Alcor era, in realtà, il Koji Kabuto ragazzino strafottente e cafoncello, un ruolo che in teoria sarebbe spettato a Claudio Sorrentino (che lo doppiò in “Mazinga Z “ col nome di Ryo) ma che per limiti di età non sarebbe stato credibile, e che neanche la voce di Giorgio avrebbe potuto interpretare. Fabrizio Vidale è riuscito a doppiare sia la parte adolescenziale e ribelle (il Koji dei Mazinga) che quella più matura, in “Goldrake”. Se fosse stato possibile inserire il vecchio doppiaggio del 1977, sarebbe stato molto bello. Va detto, per la cronaca, che i miei rapporti con Giorgio Locuratolo sono buoni e ho avuto modo di chiamarlo al doppiaggio in altri ruoli, al di fuori della serie di Goldrake.

Sappiamo che hai conosciuto il “vero mito”, ovvero Go Nagai; cosa ci racconti del tuo incontro con lui?

Ho conosciuto Go Nagai tantissimi anni fa, in una fumetteria di Roma, in occasione di una sua venuta in Italia. Facemmo uno scambio: lui mi donò alcuni suoi disegni e io una maglietta con un mio disegno che parodiava Devilman con uno scacciamosche! Poi ci rivedemmo anni dopo, nel 2007, a Napoli, per la manifestazione del Comicon e pranzammo e cenammo insieme varie volte. Ho avuto occasione di stare al tavolo con lui, la sua bellissima moglie e suo fratello Kenji. E ho avuto anche l’onore di farmi versare nel bicchiere del buonissimo champagne da Go Nagai in persona! E non solo: a Lucca Comics, durante una conferenza, mi fece omaggio di un suo intervento video dove mi ringraziava per il lavoro svolto! Sono piccole soddisfazioni! Piccoli ricordi piacevoli che manterrò per tutta la vita!

Prima di chiederti quali saranno i tuoi prossimi progetti, ti pongo l’ultima domanda sul nostro eroe spaziale: Goldrake cosa ha rappresentato per te e cosa pensi di questa serie di cartoni animati creata dal maestro Go Nagai?

La serie di “Atlas Ufo Robot” ha contribuito a rendermi celebre tra gli appassionati di Anime Giapponesi e ha rappresentato un punto di svolta nella mia professione: da lì in poi ho doppiato parecchi cartoni animati! La serie di Nagai è stata una serie che , per i canoni dell’epoca, rompeva gli schemi. C’erano personaggi che morivano, piangevano, avevano drammi interiori o familiari…tutte cose che non si erano mai viste in un cartone animato! E anche la regia era di grande valore!

Ed ora, come poc’anzi anticipato: quali saranno i tuoi prossimi progetti?

Nel doppiaggio degli Anime attendo il nuovo OAV di “Gundam Unicorn”

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e, soprattutto, il nuovo film di Evangelion (ma temo che dovrò attendere ancora un po’!). Inoltre sto scrivendo una commedia teatrale. E poi, dopo il successo del mio saggio sui Puffi (scritto con Davide Caci) ho intenzione di scrivere un nuovo libro dedicato ai fumetti.

Grazie Fabrizio, a titolo personale e a nome e per conto di tutto il forum “Go Nagai.net” e dei fans che ti amano; sei stato disponibilissimo e cortesissimo come sempre. Buon lavoro ed un augurio a continuare a darci sempre tantissime emozioni con il tuo operato.

Potete commentare qui: #entry499191193 ^_^

La settimana prossima (Lunedì 14 Maggio): Intervista a Kazuo Komatsubara! :diablo:

Edited by joe 7 - 31/8/2012, 21:55
 
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KAZUO KOMATSUBARA: L'INTERVISTA (Articolo di Joe7; l'intervista fu fatta da Federico Colpi e fu pubblicata su "Mangazine" n. 19 della Granata Press, che uscì in Italia nel Dicembre del 1992)

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Signor Komatsubara, come si è avvicinato al mondo dell'animazione?
Sin da bambino mi piacevano molto i manga, che allora si noleggiavano dai kashibon'ya ("fumetti a noleggio"), così come oggi si noleggiano i dvd. Non ero proprio il tipo che stava tutto il giorno in casa a disegnare, ma mi piacevano quelle immagini e, soprattutto, l'animazione, che a quei tempi era ancora agli albori. Inoltre, ogni domenica mio padre mi accompagnava spesso in luoghi pittoreschi, dove ci sedevamo a disegnare schizzi di paesaggi. La mia casa, tra l'altro, era vicina alla Otogi Production, lo studio di Ryuichi Yokoyama, che a quel tempo era uno dei maggiori animatori nipponici, e quindi ebbi a volte la possibilità di visitarla. (NOTA: Ryuichi Yokoyama è conosciuto più in Giappone che all'estero) Però, la mia famiglia non aveva molte disponibilità economiche, quindi, per un certo periodo, rinunciai all'idea di diventare disegnatore e, conclusa la scuola dell'obbligo, divenni un colorista di elettrodomestici.

Come è riuscito poi a diventare animatore?
Nonostante il lavoro, non abbandonai mai il mio sogno e provai ad affrontare un esame alla Mushi Productions, quella di Osamu Tezuka (Astroboy, Principessa Zaffiro, Kimba).

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Tuttavia, come disegnatore, venni subito scartato e passato alla colorazione. Ma anche in quella non riuscii a dare risultati soddisfacenti, tanto che fui subito allontanato. Il secondo passo fu allora alla Toei Doga, che, a quei tempi, per affrontare lo sforzo di produrre serie televisive e due lungometraggi l'anno, era alla disperata ricerca di manodopera. Affrontai l'esame il 13 Luglio 1964 e riuscii ad accedere al corso di quattro mesi della ditta. Terminato questo training, di norma tutti cominciavano a lavorare direttamente sui cartoni animati, ma io dovetti riaffrontare di nuovo il corso, perchè non ero riuscito ad ottenere risultati sufficienti per la promozione.

Un inizio di carriera non proprio esaltante...
Già. Comunque, continuai ad impegnarmi e finalmente riuscii ad entrare nella produzione di alcune serie.

Come si diventa, da animatore, character designer o supervisore dei disegni? Voglio dire, quali doti tiene maggiormente in conto un produttore, quando decide a chi affidare quei due incarichi?
Un character designer non deve necessariamente essere un disegnatore abilissimo, perchè la dote che gli viene richiesta non è questa, ma un'altra: cioè, quella di ideare dei personaggi facili da muovere per gli animatori. In breve, riuscire con un numero il più possibile ridotto di linee a creare dei personaggi espressivi e che esercitino fascino sul pubblico. Di conseguenza, anche il più bravo dei disegnatori può essere a volte un fallimento come character designer, perchè i suoi personaggi sono troppo complessi da disegnare, o si adattano male all'animazione. Vede, l'animazione, a differenza di tanti altri lavori, è un'attività svolta da un gruppo, e all'interno di questo gruppo ognuno deve possedere delle capacità molto specifiche. Un Miyazaki, universalmente apprezzato come regista, non potrebbe assolutamente fare il character designer, per quanto sia un abile disegnatore. Il suo modo di disegnare può essere buono per un fumettista, ma non per un animatore che deve mirare a fare il maggior numero dei disegni nel minor tempo possibile. La mansione di Miyazaki è quella di regista, e se non avesse un buon character designer che lavora con lui non riuscirebbe mai a trasporre le sue idee in animazione. (Nota: in effetti è vero: basti confrontare qui sotto il disegno di Nausicaa di Miyazaki, pieno di particolari vari, e il settei di Nausicaa di Komatsubara, molto più chiaro e netto)

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Scorrendo il suo curriculum, ci si accorge che lei ha lavorato ad un numero smisurato di produzioni, peraltro molto diverse nei contenuti e molto spesso tratte da fumetti di autori dagli stili più disparati. Occuparsi di personaggi così diversi non richiede uno sforzo creativo ed una capacità di adattamento straordinarie?
Sì, però, allo stesso tempo, dedicarsi a personaggi ed opere sempre diverse è un fortissimo stimolo. Se avessi dovuto lavorare per vent'anni sempre agli stessi personaggi, mi sarei senz'altro annoiato a morte; al contrario, occuparsi di svariati eroi e confrontarsi con molteplici stili aiuta molto anche come allenamento della mano e della mente, che si abitua a non fissarsi su forme stereotipate.

Però, continuando solo ad adattare personaggi ideati da altri per la versione animata, non si perde un pò di personalità nello stile, o la capacità di disegnare dei personaggi propri?
L'idea di creare dei personaggi originali tutti miei, e non basati su un progetto, come fu per Gakeen e Balatack, mi passa ogni tanto per la testa, ma al momento non ci penso molto seriamente...
(Nota: infatti, i personaggi di Gakeen e Balatack sono di Komatsubara. Qui sotto, c'è il settei di Mai di Gakeen e lo schizzo dei personaggi di Balatack. Comunque, non si deve dimenticare che il primo personaggio veramente "inventato" da Komatsubara è Michiru Saotome, della Squadra Getter: infatti, qui c'è un suo ritratto che Komatsubara le fece affettuosamente. ^_^)

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So che c'è un personaggio a cui lei è molto legato, cioè il violoncellista Goshu. Da dove è venuta l'idea di riprendere il soggetto, che era già stato usato per un film ad ombre animate nel lontano 1949?
Più che da quel vecchio film, l'idea è venuta leggendo il racconto di Kenji Miyazawa. Inoltre, quello che più ha lottato per la realizzazione di quell'opera è senz'altro Isao Takahata che, come lei ben saprà, è un grandissimo conoscitore di musica. Purtroppo, Miyazawa morì parecchi anni fa, così Takahata ed io andammo un giorno dal fratello, che abita nel nord del Giappone, per chiedere i diritti di fare il film. Lui ci concesse di rendere l'opera del fratello in animazione senza chiederci nessun compenso in denaro. Ci disse: "Basta solo che facciate un buon lavoro...". Dopo otto anni, lo portammo a termine e, quando lo proiettammo nella piazza del paese di Miyazawa, egli pianse di gioia.

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Addirittura otto anni?
Purtroppo, Takahata era molto preso da Heidi, Conan e Anna dai capelli rossi alla Nippon Animation e potè dedicarsi a Goshu solo nelle pause di lavoro. Realizzammo quel film con molta passione, ma più come svago che come lavoro. Così, non lo passammo ai grandi distributori e ci accontentammo di coprire le spese di produzione, senza cercare guadagni ulteriori.

Lei può essere incluso tra i padri fondatori dell'"animazione limitata" (cioè, l'animazione televisiva basata su un ridotto uso di rodovetri) per la sua sperimentazione di nuove tecniche in anime come L'Uomo Tigre o Getter Robot. Come si lavorava in quei tempi pionieristici per la storia degli anime televisivi?
Appunto perchè si trattava di tempi pionieristici e l'animazione non era ancora riconosciuta come un lavoro sottoposto a norme e regole fisse. "Sperimentazione" era la parola che dominava la mente di noi animatori. Il fatto che produrre non fosse ancora così pesantemente sottoposto a leggi di mercato e all'influenza di un'infinità di sponsor, coproduttori, reti televisive e via dicendo, ci permetteva di pensare ad un cartone animato come a qualcosa di totalmente nostro, che potevamo manipolare e modellare a piacere.

A quei tempi, se non sbaglio, le tecniche più sperimentate e delle quali proprio lei fu il sostenitore di maggior spicco furono le deformazioni.
Esattamente. Poichè si usano pochi rodovetri, è impossibile ottenere in un anime televisivo la stessa ricchezza di un film a full animation. Per questo motivo, fummo costretti ad inventarci criteri espressivi originali per rendere anche l'animazione limitata dinamica e ricca di nuovi effetti. "Tommy la stella dei Giants" esercitò la prima rivoluzione di questo tipo, in un mondo dominato sino ad allora da personaggi dall'aspetto e dalle movenze stereotipate sui modelli di Disney e dei Fleischer. L'idea di deformare la forma della palla da baseball, rendendola ovale per dare il senso della velocità, di rendere lunghissimo il tempo impiegato dal battitore per colpirla e accentuare all'inverosimile il suo sforzo inventò un nuovo modo di espressione, lontano certo dalla realtà, ma di grandissimo effetto, come mai si era visto sino ad allora nell'animazione o nei film dal vivo.

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La seconda serie che si lanciò a pieno nella sperimentazione di simili espedienti fu proprio "L'Uomo Tigre". Nel sesto episodio, che fu la mia prima esperienza di sakkan (Nota: il sakkan è il disegnatore principale di un episodio, che uniforma i disegni di tutti al suo), cercai con tutto me stesso di fare qualcosa di nuovo e potentemente dinamico, rompendo tutti gli schemi preesistenti e anche il rapporto con la realtà.

Come affrontò quel suo primo lavoro di sakkan?
Innanzitutto, andai a guardare un gran numero di incontri di catch per studiare movimenti e situazioni. Quando mi misi al disegno, però, mi aiutarono due miei colleghi, che fecero da modelli imitando un incontro dentro lo studio! Ciò che sfruttai di più fu la tecnica del "Follow pan", a quei tempi usata molto di rado, ma che per me era la più adatta per esprimere in modo dinamico un combattimento: questa tecnica consiste nel far seguire costantemente dalla camera i movimenti dei personaggi, facendo scorrere ad alta velocità gli sfondi. L'Uomo Tigre e Pitone Nero sembravano così correre per distanze incredibili e, quando saltavano, sembravano volare per decine di metri. Si otteneva così una resa poco realistica, ma senz'altro di grandissimo effetto, che evidenziava la potenza fisica e la tensione dei due lottatori.

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Un'altra tecnica simile alla deformazione che provai ad usare fu quella di disegnare i personaggi con gli arti allungati e la testa piccola in modo da renderli più massicci. Infine, nuove sperimentazioni di deformazioni e di uso originale dei fondali le feci nei momenti in cui si rendeva necessario rappresentare scene di crisi pscologica: per esempio, quella di stagliare il personaggio su uno sfondo rotante dall'aspetto di un vortice, o di cambiare la colorazione, rendendo i toni più cupi nel momento in cui un personaggio pensa...Un tipo diverso di deformazione l'ho usato, invece, nei cartoni di robot, a partire da Getter Robot. Lì, per rendere l'impressione delle dimensioni enormi del robot, usavo molto spesso ritrarlo dall'addome in su, disegnando la testa molto piccola, in modo da rappresentare il senso della distanza che, in un robot di 30 metri, c'è tra l'addome e il capo. Ancora, provai una tecnica di prospettiva eccessiva, in cui, se una mano del robot appariva grande in primo piano sullo schermo, il braccio e la mano opposti li disegnavo molto piccoli, anche in questo caso per rendere il senso della distanza tra le due braccia.

goldorak38oj.th


Credo che l'uso di queste tecniche, d'effetto sì ma poco realistiche, abbia generato molte critiche riguardo alla qualità degli anime...
Non siamo qui per fare documentari, così come Picasso non credo volesse fare fotografie. Intendo dire che l'animazione è una forma espressiva che ha propri criteri di rappresentazione del reale. Se volessimo esprimere il reale così com'è, faremmo film dal vivo, non cartoni. Nessuno ha detto a Picasso che il suo modo di rappresentare la realtà era esagerato.

Quello che intendo dire è che, in Europa, dove eravamo abituati a cartoon di animaletti o ai personaggi di Hanna & Barbera, il fatto che i giapponesi presentassero eroi dai tratti realistici in anime che usavano criteri rappresentativi non proprio realistici è stato assunto come una forma di contraddizione interna dei cartoni giapponesi...
Gli anime sono nè più nè meno realistici dei cartoni di Disney, Hanna & Barbera, Warner Bros. Hanno solo diverse modalità di espressione. Posso capire che queste abbiano provocato una certa forma di attrito presso gli spettatori occidentali, perchè non erano familiari a quel pubblico. Tuttavia, non credo che il dipingere fedelmente la realtà sia il fine che si propone un animatore, anzi: col suo operato mira invece a creare situazioni che sono tanto fuori dal reale che non potrebbero mai essere rese con film dal vivo. Quando un pittore o un disegnatore iniziano la loro carriera, sono invitati ad addestrarsi ritraendo in modo realistico tutto ciò che vedono; quando però arrivano a dominare quella realtà, ciò che si chiede loro è di distruggerla e ricostruirla, reinterpretandola in maniera personale. Il proprio valore di artista non deriva da come si ritrae la realtà, ma da come la si interpreta. Se i primi animatori giapponesi, o lo stesso Disney, si fossero proposti di riprodurre fedelmente, l'animazione non sarebbe mai nata...

Un'ultima domanda: qual'è il suo consiglio per chi aspira a diventare animatore?
Cimentarsi con i generi e gli stili più diversi. E' il miglior allenamento per la mano e soprattutto per la mente.

In Giappone hanno stampato un libro con molte immagini di Komatsubara: ecco qui il fronte e il retro del volume. Non è facile da trovare, comunque: è stato pubblicato anni fa.

komatsubaramini.th komatsubaramini2.th


Per concludere in bellezza, ecco qui un ritratto di Alcor/Koji di Komatsubara con la sua firma. L'ho presa dal sito Deviant di Euphoriane. ^_^

kazuokomatsubaraeuphori.th



Potete commentare qui: #entry500053689 :nagai:

Lunedì prossimo: gli art director di Goldrake (creatori di sfondi) :fascio:


NOTA: Per non appesantire troppo la pagina, si è deciso di far continuare il servizio su una "terza parte", che trovate a questo link: #entry501169385

Edited by joe 7 - 7/6/2014, 22:04
 
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11 replies since 27/2/2012, 13:49   6249 views
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