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BIG ROBOT DOSSIER

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joe 7
view post Posted on 24/6/2013, 14:27 by: joe 7     +1   -1

Ill.mo Fil. della Girella

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BIG ROBOT - IL PRIMO ROBOT GIGANTE ITALIANO! Parte 2

LA NASCITA DI BIG ROBOT: L’ EDIZIONE BIANCONI

Le Edizioni Bianconi, fondate da Renato Bianconi, furono la casa editrice più famosa in Italia nel campo dei fumetti umoristici per ragazzi. Pubblicarono le storie di Braccio di Ferro, Geppo, Soldino, Nonna Abelarda, Provolino, eccetera. Ebbero un enorme successo di pubblico e di vendite fino ai primi anni ’80, in cui, a causa del boom dei cartoni giapponesi, le vendite purtroppo iniziarono a calare.
Big Robot fu un tentativo per agganciarsi alla nuova generazione dei fumetti giapponesi e dei robot giganti. L’intera realizzazione del personaggio e del suo mondo fu sulle spalle di Alberico Motta, che ne fu non solo l’ideatore, ma anche lo sceneggiatore, l’inventore dei personaggi, il disegnatore, il matitista, l’inchiostratore…quello che si direbbe oggi un “autore completo”. La fantascienza aveva sempre interessato Motta: gli albi tascabili di Urania, per esempio, li leggeva con passione. E quello era il tempo dei robot giganti: Big Robot doveva essere bello e aitante come un guerriero, doveva ispirare simpatia e fiducia perché in lui riponeva lo spirito della rinascita di un’umanità devastata dai propri errori. La linea del robot è semplice, stile Mazinga, ma molto efficace e carismatica. Inoltre, visto che un robot così gigantesco avrebbe avuto bisogno di impianti e strutture altrettanto gigantesche solo per la sua manutenzione, Motta scelse la via più accettabile dell’assemblaggio dei componenti: un’idea simile a quella di Jeeg, ma che Motta dice di non aver mai preso per spunto, visto che a quei tempi Jeeg non lo seguiva. Per velocizzare la produzione, Motta usò la fotocopiatrice per replicare le scene più frequenti: una tecnica usata anche dai cartoni giapponesi. Fu un lavoro molto faticoso, perché effettuato praticamente di notte: di giorno, Motta lavorava su Tom e Jerry e simili e poteva occuparsi di Big Robot solo nei suoi ritagli di tempo.
Big Robot fu inserito nella “Collana Abelarda”, dal nome della famosa vecchietta, un personaggio emblematico della Bianconi: ma durò solo 12 numeri. Non solo: Big Robot non ebbe nemmeno una periodicità mensile costante, perché, dopo il numero 8 di Febbraio 1981, si dovettero aspettare ben quattro mesi (Giugno 1981) perché uscisse il numero 9. Ogni numero di “Big Robot” aveva in media 4-3 episodi. Complessivamente, gli episodi in tutto furono 37. Ecco l’elenco.

BIG ROBOT n. 1 – Luglio 1980 - Episodi 1,2,3,4

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BIG ROBOT n. 2 – Agosto 1980 - Episodi 5, 6, 7

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BIG ROBOT n. 3 – Settembre 1980 - Episodi 8, 9, 10

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BIG ROBOT n. 4 – Ottobre 1980 - Episodi 11, 12, 13

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BIG ROBOT n. 5 – Novembre 1980 - Episodi 14, 15, 16

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BIG ROBOT n. 6 – Dicembre 1980 - Episodi 17, 18, 19

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BIG ROBOT n. 7 – Gennaio 1981 - Episodi 20, 21, 22

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BIG ROBOT n. 8 – Febbraio 1981 - Episodi 23, 24, 25

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BIG ROBOT n. 9 – Giugno 1981 - Episodi 26, 27, 28, 29

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BIG ROBOT n. 10 – Luglio 1981 - Episodi 30, 31, 32

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BIG ROBOT n. 11 – Agosto 1981 - Episodi 33, 34, 35

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BIG ROBOT n. 12 – Settembre 1981 - Episodi 36, 37

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BIG ROBOT DELLA KAPPALAB

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Volume: Alberico Motta: BIG ROBOT - La minaccia di Orkus
Edizione: KappaLab Edizioni
In questo volume, stampato nel Novembre 2012 (32 anni dopo la prima – e unica - edizione di Big Robot) sono state raccolte 9 storie di Big Robot rimaneggiate, insieme ai commenti dell’autore. Le storie riproposte sono:

1) Robot di Fuoco (pubblicato su Big Robot n. 1)
2) Rapporto su Alya (pubblicato su Big Robot n. 1)
3) Ritorno alla Terra (pubblicato su Big Robot n. 1)
4) Lo scudo invincibile (pubblicato su Big Robot n. 1)
5) Il Mistero di Orkus (pubblicato su Big Robot n. 2)
6) Il cratere della morte (pubblicato su Big Robot n. 2:era il settimo episodio, qui è diventato il sesto)
7) Gli occhi della Terra (pubblicato su Big Robot n. 2: era il sesto episodio, qui è diventato il settimo)
8) Mostro galattico (pubblicato su Big Robot n. 5. Era il 15° episodio, qui è diventato l’ottavo)
9) Quarta dimensione (pubblicato su Big Robot n. 3. Era l’ottavo episodio, qui è diventato il nono)

L’edizione originale di Big Robot proponeva due vignette per pagina: siccome il formato di questa stampa era diverso, Motta ha modificato i disegni per un migliore adattamento. Inoltre, ha modificato anche i testi, per approfondire i concetti espressi con Big Robot.


L’AUTORE: ALBERICO MOTTA

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Nato a Monza (Milano) nel 1937, realizzò nel 1956, presso la casa Editrice Dardo, storie a fumetti di Chicchirichì; inoltre, crea i personaggi di Paquito e Lala e Stanlio e Ollio. Tra il 1957 e il 1961 disegna storie di Cucciolo e di Tiramolla per le Edizioni Alpe, dove conosce Giorgio Rebuffi e Umberto Manfrin. Dopo il servizio militare, entra a far parte della squadra di Renato Bianconi, collaborando per la sua casa editrice fino al 1980. Tra il 1962 e il 1964 crea personaggi come Napoleone Sprint, Ursus, Alì Salam, Nerone, i due topini Gigi e Carletto, i due carcerati Nando e Romoletto e Pierino. Tra il 1965 e il 1975 scrive sceneggiature per le matite di Pier Luigi Sangalli, Sandro Dossi, Nicola Del Principe e Tiberio Colantuoni. La sua produzione per Renato Bianconi comprende personaggi come Geppo, Soldino, Trottolino, Provolino, Pinocchio, Braccio di Ferro, il Fantasma Eugenio e Felix. Svolge il ruolo di coordinatore editoriale e promuove, in collaborazione con i disegnatori, importanti nuove testate come Geppo, Pinocchio, Provolino e Chico, che rimarranno in edicola fino agli inizi degli anni Novanta. Tra il 1976 e il 1980 scrive e disegna anche storie a fumetti di Nonna Abelarda, Tom e Jerry, Felix, Chico, Pinocchio e Big Robot, personaggio di sua creazione. Collabora anche con l'estero, disegnando storie di Fix & Foxy. Tra il 1980 e il 1982 con la grande esperienza acquisita varca la soglia del mondo Disney, iniziando una lunga collaborazione che lo porta a realizzare storie a fumetti di Topolino e Paperino.
Tra il 1982 e il 1990 lavora per la Epierre, curando pubblicazioni editoriali e campagne home video; nel 1991 realizza, con il figli Valeria e Dario, la prima storia a fumetti digitale per la Disney.
Tra il 1992 e il 1999 svolge attività di art director in un'agenzia pubblicitaria affinando la tecnica della grafica digitale, e dal 2000 opera nel campo della comunicazione e dell'immagine digitale per importanti aziende. Vive e lavora a Villasanta (Monza).


Vista la gran quantità di materiale, lo posterò un pò per volta ogni giorno. Domani posterò i riassunti dei primi due episodi, dopodomani idem, e così via.

Potete commentare qui: #entry536879074
 
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26 replies since 17/6/2013, 15:23   2193 views
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