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Figli di Giove (Dandaiger Robot) - racconti

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-Ataru-
view post Posted on 18/7/2013, 07:20     +1   -1




GINGATTAIGO ROBOT

NOTA: scritto nel gennaio-febbraio del 2013

https://i219.photobucket.com/albums/cc117/getter87/skfsx2.jpg
Il robot Gingattaigo. Disegno di Black Getter.

https://i678.photobucket.com/albums/vv147/j...ROBOTbianco.jpg
Il robot Gingattaigo. Disegno di joe 7.

https://i678.photobucket.com/albums/vv147/j...upersonaggi.jpg
Disegno di joe 7.
Da sinistra a destra, dall'alto in basso:
Jo Ishi Starsankaster;
il professor Kuribayashi;
Eiko Kuribayashi;
Ryozo Fujimoto;
Miyako Kuribayashi.

KONBANWA GINGATTAIGO 01 - Il nuovo quaderno degli scarabocchi del monello.

Sul lontano pianeta Flandid Q2, al palazzo reale si festeggia il raggiungimento della maggiore età del terzo figlio del Re Starsankaster. Jo Ishi, questo il nome del ragazzo, si presenta ai piedi del trono.
-Padre, sono pronto a sostenere la prova che proverà il fatto che io sono degno di essere chi sono!-
-Quindi sai già cosa ti aspetta, vero?-
-Certamente. Sono stato mesi ad allenarmi nella Danza Turipaka.-
-... Ballare perfettamente la Danza Turipaka è la prova che devono sostenere le principesse, non i principi.-
-Ah. Eh? Come?-
-Jo Ishi Starsankaster, sali a bordo del tuo robot gigante Gingattaigo e vai a distruggere il tuo primo pianeta!-
-Distruggere un pianeta? Quindi la Danza Turipaka non va proprio bene?-
-No. La rotta da seguire è già stata memorizzata nel robot, e in più durante il viaggio ti saranno fornite tutte le informazioni che abbiamo raccolto sul pianeta che abbiamo scelto.-

Così il robot gigante Gingattaigo giunge sulla Terra, precisamente in Giappone, e si reca immediatamente nel luogo dove si trova un'enorme struttura a forma di cavallo a dondolo, la Base Rocking Horse.
-Buongiorno a tutti gli abitanti di siffatta curiosa costruzione. Sono il principe Jo Ishi Starsankaster proveniente da Flandid Q2, giunto su questo pianeta con l'incarico di distruggerlo. Secondo le mie informazioni, da voi si trova il robot gigante più forte del pianeta, il Maggiungo A. Desidero affrontarlo, così da provare la potenza del mio robot.-
Dopo pochi minuti, dalla base escono un uomo e una ragazza.
-Le do il benvenuto, principe di un altro pianeta. Sono il professor Kuribayashi, creatore della Base Rocking Horse e del Maggiungo A. Mi duole dirle che le sue informazioni non sono aggiornate. Il Maggiungo A è andato distrutto mesi fa, durante la battaglia decisiva per le sorti dell'umanità, combattuta contro i viscidi alieni Nusedant. Infine abbiamo ottenuto la vittoria. Ma a caro prezzo, come le ho già detto.-
-I Nusedant... Li conosco. In effetti sono veramente viscidi. Mi spiace per il Maggiungo A.-
-Visto che siamo rimasti privi del nostro robot più potente, cosa ne pensa di rimanere sulla Terra e di difenderla dalle varie minacce, invece di distruggerla?-
-Non vedo un solo motivo valido per cui io debba voler difendere e salvare questo pianeta.-
Il professor Kuribayashi si rivolge alla ragazza, sua figlia:
-Miyako, portalo a vedere Akihabara.-

Akihabara, un distretto di Tokyo, il regno dei videogiochi, dei fumetti e dei cartoni animati.
-Ma tutto ciò è bellissimo!- esclama entusiasta Jo Ishi, dopo avervi passato una splendida giornata insieme a Miyako -Ho deciso! Rimango sulla Terra e la difenderò ad ogni costo!-
-Grazie, Jo Ishi.- dice la ragazza -Ne sono felice, anche perchè mi sono segretamente innamorata di te. Ma non ti rivelerò questo mio sentimento. Perchè, nonostante io sia simpatica ed estroversa e abbia un gran bel seno, in fondo sono una ragazza molto timida e modesta.-
-Credo di non aver capito niente di quello che hai appena detto...-

Il Gingattaigo, con a bordo Jo Ishi, viene fatto entrare nella Base Rocking Horse. L'entrata per i robot, che fa anche da uscita, si trova nella parte posteriore della struttura, subito sotto la coda.
-Un luogo quantomeno bizzarro dove piazzare l'entrata.- osserva Jo Ishi mentre attraversa il pertugio.
Una volta sceso dal robot, Miyako lo porta a conoscere le altre persone che si trovano all'interno della base.
La sorella di Miyako, la piccola e dolce Eiko, una bambina che frequenta le scuole elementari. Colei che un giorno, mentre chiedeva "e questo a cosa serve?", premette il pulsante di autodistruzione della base. Autodistruzione evitata all'ultimo momento grazie all'immediato intervento del professor Kuribayashi.
Ryozo Fujimoto, ex pilota del Maggiungo A, sopravvissuto alla sua distruzione. Da quel giorno, in attesa di poter disporre di un nuovo robot, si deve accontentare di pilotare un misero disco volante che come arma ha solamente dei missili dal ridicolo potere distruttivo. Per questo motivo, negli ultimi tempi non è molto allegro ed è di poche parole.
Infine i cinque assistenti del professor Kuribayashi, che si trovano nella sala controllo. Essi sono dei peqù, ovverosia dei personaggi qualunque, senza particolare importanza, quindi non c'è da perdere tempo a conoscere i loro nomi e a distinguerli tra loro. Gli assistenti in tutto sarebbero sei, ma uno di essi è il cosiddetto assistente assenteista, che infatti il giorno in cui arriva Jo Ishi non è presente. In realtà, tutti gli altri cinque assistenti affermano di non averlo mai visto. In più, nessuno si ricorda chi ha messo in giro la voce dell'esistenza di questo sesto assistente, né si capisce perchè lo abbia fatto.
Nella sala controllo giunge anche il professor Kuribayashi, che ha un'idea da proporre a Jo Ishi:
-Per non farti correre inutili rischi, sarebbe meglio che all'esterno della base non venisse rivelata la tua vera identità. Potrei farti passare per un mio figlio. Ho sempre desiderato avere un figlio maschio al quale dare come nome Luigino!-
-Ci ho riflettuto molto,- risponde immediatamente Jo Ishi -e preferisco mantenere il mio nome e far sapere chi sono veramente.-

Il giorno seguente suona l'allarme alla base. Attraverso i monitor della sala controllo, i cinque assistenti hanno visto che la città di Kanazawa, posta molto vicina al luogo dove si trova la Base Rocking Horse, è stata attaccata da cinque Filler Robot inviati dal malvagio Dottor Purga Oratorioh.
-Tra poco arriveranno i robot del Comitato di Difesa Internazionale Giapponese (da ora abbreviato in CoDInGia) ad affrontarli.- osserva il professor Kuribayashi. -Ma, nel frattempo, possiamo tenerli occupati noi. Ryozo, vai con il tuo disco volante!-
-Ma perchè? Tanto lo sappiamo tutti che appena arriverò mi abbatterranno...-
-Cosa ne è stato del tuo spirito combattivo? Una volta saresti partito senza esitare!-
-Una volta ero molto più sciocco. E poi voglio di nuovo un robot, ecco.-
-Jo Ishi, mi spiace farti entrare già in azione, ma dovresti recarti a Kanazawa con il Gingattaigo!-
-Quello lì è già partito da un po'.- osserva Ryozo.
Infatti subito dopo, sui monitor della sala controllo, vedono il Gingattaigo piombare sui cinque Filler Robot.
-Arrendetevi di fronte alla potenza del mio robot e alla nobiltà del mio animo! Io sono il principe Jo Ishi Starsankaster, e vi sconfiggerò con la calma tipica dei rinoceronti quando volano di fiore in fiore!-
-I rinoceronti mica volano.- obietta Ryozo.
-Tantomeno di fiore in fiore.- aggiunge Miyako.
-Le informazioni che ha ricevuto sul nostro pianeta, oltre a non essere molto aggiornate, evidentemente sono pure errate in alcune parti.- conclude il professor Kuribayashi.
-Ma soprattutto,- intervengono i cinque assistenti -che senso ha avuto fare quel discorso sui rinoceronti?-
Due Filler Robot si separano dai compagni e cominciano a prendere a pugni il Gingattaigo, che cade a terra.
-Raggio Ciofonico!- grida a quel punto Jo Ishi.
Due raggi di pura energia ciofonica partono dagli occhi del robot, colpendo e disintegrando uno dei due Filler Robot.
-Pugno della Decima Dimensione!- grida nuovamente Jo Ishi.
I due pugni, insieme agli avambracci, si staccano e vanno a colpire, distruggendolo, l'altro Filler Robot.
I tre rimanenti, avendo compreso la pericolosità del Gingattaigo, lo attaccano tutti insieme.
-Delenda Carthago Beam!- grida per la terza volta Jo Ishi.
Dalla piastra pettorale parte un'ondata di calore talmente potente che fonde simultaneamente i tre robot nemici.
-Complimenti per la vittoria.- si congratula il professor Kuribayashi -Le armi del robot sono per caso ad attivazione vocale?-
-No. Però mi piace fare scena gridando ogni volta il loro nome.-
-Ah...-

Nel suo laboratorio segreto, echeggiano le furiose grida di sdegno del malvagio Dottor Purga Oratorioh, assai adirato per l'ennesima sconfitta riportata dai suoi Filler Robot:
-Acciderbolina, sono stato nuovamente sconfitto.-

KONBANWA GINGATTAIGO 02 - L'esagerato e preponderante potere del Gingattaigo. Jo Ishi, sperpera il tuo talento!

Pianeta Flandid Q2, palazzo reale. Il secondo dei figli del re si presenta ivi davanti. Egli è Jo Lose, e ha sempre cercato l'occasione giusta per togliere di mezzo i suoi due fratelli.
-Padre, mio re, ho saputo che Jo Ishi ha infranto i suoi ordini e ha preferito non affrontare la prova, addirittura rimanendo sul pianeta che doveva distruggere.-
-E' vero.-
-Merita la massima punizione, non crede?-
-No. L'importante è che sia felice. Io stesso ho sempre trovato ridicolo quest'affare del dover sostenere una prova. Anzi, Jo Ishi merita approvazione per essere stato il primo ad aver avuto il coraggio di farlo notare, con il suo gesto.-
-Dannazione! Dannazione!- esclama Jo Lose dopo essere rimasto solo -Un'altra occasione persa!-
Ma perchè Jo Lose odia così tanto i suoi fratelli? Già da piccolo invidiava e mal sopportava suo fratello maggiore, Jo Win, perchè rappresentava tutte le qualità positive che invece lui non possedeva. Essendo Jo Win suo fratello maggiore, cominciò a odiare tutti coloro che fossero fratelli maggiori di qualcuno. Mentre cominciò ad adorare tutti coloro che erano fratelli minori, poiché lui rientrava in quella categoria. Così, quando nacque Jo Ishi, Jo Lose era tutto contento perchè avrebbe avuto un fratello minore tutto suo da adorare. La drammatica scoperta avvenne poco dopo. In un attimo di brillante ragionamento, Jo Lose si accorse che la nascita di Jo Ishi faceva di lui un fratello maggiore. Odiando i fratelli maggiori, Jo Lose si trovò costretto a odiare se stesso. Cominciò a odiare pure Jo Ishi, poiché in lui vedeva il colpevole della nuova situazione che si era venuta a creare. Essendo Jo Ishi un fratello minore, cominciò a odiare pure tutti coloro che fossero fratelli minori di qualcuno. E così l'odio nei confronti di Jo Ishi aumentò a dismisura perchè era pure responsabile di avergli fatto odiare i fratelli minori, da lui una volta tanto adorati.
Insomma, penso si sia capito che Jo Lose odia Jo Ishi. E non sorprende il fatto che abbia finanziato la costruzione di una statua da lui intitolata "inno di lode ai figli unici".
Volendo comunque cercare di sfruttare l'occasione fornitagli dalla permanenza di Jo Ishi sulla Terra, Jo Lose chiama a rapporto uno dei generali più crudeli dell'esercito.
-Generale Tzutango, le affido l'incarico di raggiungere il pianeta Terra con la sua astronave e di uccidere mio fratello Jo Ishi, traditore della patria!-
-Uccidere il principe Jo Ishi... non so se sia il caso.-
-Ti coprirò di denaro e di gloria.-
-Però...-
-Ho capito, vuoi pure il potere. Ebbene, quando tornerai, farò della tua famiglia una famiglia reale. Sposerò tua figlia!-
-Ma io non ho una figlia.-
-La sposerò ugualmente!-
-Allora va bene. Parto immediatamente per la Terrra.-

Alla Base Rocking Horse, intanto, sono giunti due robot Daltainer.
-Professor Kuribayashi, il presidente del CoDInGia ci ha incaricati di prelevare il robot che ha sconfitto i Filler Robot e il suo pilota, perchè vuole avere ogni informazione disponibile su di loro.- comunicano i due piloti.
-Comprendo la vostra richiesta, ma attualmente nessuno dei due si trova alla base.-
-Non trovi scuse. Odiamo le bugie.-
-Ma è la verità. Piccola Eiko, diglielo anche tu. E sappiate che la piccola Eiko non mente mai.-
-Ho fame!- protesta la piccola Eiko.
-Visto?- commenta soddisfatto il professor Kuribayashi -Che vi avevo detto? Non mente mai! Ha veramente fame!-
-In effetti,- nota il pilota di un Daltainer -si dice che i bambini sono la bocca della verità.-
-Vero, vero.- approva l'altro pilota di un Daltainer -E io non sarò di sicuro il primo a dubitare della loro sincerità. Va bene, torneremo quando il robot e il suo pilota saranno presenti. Arrivederci e scusate il disturbo.-
I due robot se ne vanno.
-Forse è sfuggito qualcosa a me,- chiede Ryozo -ma non ho capito secondo quale ragionamento si sono convinti dell'assenza del Gingattaigo e di Jo Ishi...-
-I piloti del CoDInGia non ragionano.- risponde il professor Kuribayashi -Per questo non è difficile ingannarli.-
-Ecco, professore, pensavo... Perchè gente di tal genere può pilotare un proprio robottone, e io invece devo continuare ad accontentarmi di un misero disco volante?-
-Ma perchè tu sei il leggendario Ryozo Fujimoto, pilota dell'invincibile Maggiungo A! Non puoi adesso accontentarti di un semplice e qualunque Daltainer!-
-Sì, però sempre meglio di un disco volante...-
-Ok, ne riparleremo più avanti. Adesso andiamo a chiamare Jo Ishi per dirgli che può uscire dal suo nascondiglio.-
-Lei rimanda sempre! Mi sono stufato! Voglio un Daltainer! Voglio un Daltainer!- si lamenta Ryozo, mettendosi a frignare.
-Voglio mangiare! Voglio mangiare!- si aggiunge la piccola Eiko, frignando pure lei.
-Visto cos'hai combinato?- interviene Miyako rimproverando Ryozo -Comportati da adulto e smetti di frignare!-
-Ma a cosa serve essere un adulto, se non ho un mio robottone da pilotare? E tra l'altro adesso è venuta fame pure a me!-

Una enorme astronave compare nel cielo sopra alla Base Rocking Horse.
-Sono il generale Tzutango del pianeta Flandid Q2! Sono giunto qua per affrontare e uccidere il principe Jo Ishi, accusato di tradimento!-
-Mi spiace, ma il Gingattaigo e Jo Ishi non sono al momento presenti.- si ripete il professor Kuribayashi -Vuole sentirlo dire pure dalla piccola Eiko? I bambini sono la voce della verità!-
-Se entro venti secondi non arriva il principe Jo Ishi, distruggerò la base!- taglia corto Tzutango.
-Se la mette così... Jo Ishi, presto, esci con il Gingattaigo!-
-Ma non dovevo starmene nascosto?- chiede la voce di Jo Ishi, che viene udita nella sala controllo attraverso gli altoparlanti presenti, mentre invece egli si trova nascosto nel ripostiglio della base.
-Prima sì! Adesso no!-
Il Gingattaigo esce dalla base e si pone davanti l'astronave.
-Tzutango, perchè mi stai attaccando?- chiede Jo Ishi.
-Ordine del principe Jo Lose.-
-Ah. Me lo aspettavo.-
-Mi spiace, principe Jo Ishi. Sappia che non lo faccio per me, ma per il bene di mia figlia.-
-Ma se ricordo bene, tu non hai una figlia.-
-E' un dettaglio irrilevante.-
-Penso che bisognerebbe dare più importanza a certi dettagli irrilevanti.-
-Cannoni, prepararsi, fuoco!- ordina Tzutango.
-Labiale Micidiale!- urla invece Jo Ishi.
Dalla piastra pettorale del Gingattaigo parte un'ondata di calore talmente potente che fonde i cannoni. Il nemico non può più lanciare attacchi.
-Quando hai gridato Labiale Micidiale pensavo che avresti usato una nuova arma, ma invece è la stessa che l'altra volta hai chiamato Delenda Carthago Beam!- nota il professor Kuribayashi -Perchè hai gridato un nome diverso?-
-Questo robot ha solo tre armi, e le ho già usate tutte. Quindi, mi son detto, per dare un po' più di varietà alla scena, cambiamogli il nome tutte le volte che le uso!-
-Ho fallito.- nota nel frattempo l'affranto Tzutango -Jo Lose non sposerà più mia figlia. Quale disonore!-
-Ma tanto tu non hai una figlia.- nota nuovamente Jo Ishi.
-Adesso che ci penso, è vero. La ringrazio, principe Jo Ishi, per avermelo ricordato.-
-L'avevo già fatto, ma prima non mi hai dato ascolto...-
-Posso quindi tornarmene tranquillamente su Flandid Q2. Arrivederci, principe Jo Ishi!-
-Quel generale Tzutango potrebbe essere un ottimo pilota di Daltainer.- riflette il professor Kuribayashi mentre osserva l'enorme astronave allontanarsi.

KONBANWA GINGATTAIGO 03 - Potrebbe essere che qualcuno abbia bussato alla porta.

Alla Base Rocking Horse il professos Kuribayashi è in collegamento video col presidente del CoDIngia, il signor Wilkinson.
-Mi contatta nuovamente a causa del Gingattaigo e del principe alieno? Ma gliel'ho già detto che sono affidabili! Cioè, non ne sono sicuro, ma cerchiamo di essere ottimisti, suvvia!-
-Non ha mai saputo essere molto convincente... Comunque, non volevo parlarle di questo. Sicuramente si ricorderà dei quattro nostri Daltainer che ci furono trafugati mesi fa.-
-Veramente no.-
-Giusto, non gliene ho mai parlato. Quei quattro Daltainer, ognuno ridipinto con un colore differente, si sono presentati oggi alla nostra sede principale, pilotati da quattro tipi strambi. Pensi che avevano l'intenzione di sconfiggere l'intero nostro reparto da combattimento composto da ben sedici Daltainer. Che sciocchi!-
-Li avete catturati oppure siete stati costretti ad ucciderli?-
-Nessuna delle due. Perchè sono riusciti a sconfiggere tutti i nostri Daltainer. E senza riportare alcun danno.-
-Ah. Hanno potenziato i loro Daltainer fino a tal punto?-
-Non li hanno potenziati. Hanno vinto perchè possiedono strani poteri che riescono anche ad influenzare le statistiche dei robot. Le sto inviando una registrazione della battaglia, così potrà vedere di persona.-
-Per quale motivo?-
-Perchè il Gingattaigo è rimasta la nostra unica speranza di salvezza. Io sto fuggendo sul mio aereo privato fuori dal Giappone. Questi tizi si sono impossessati delle strutture del CoDIngia, e hanno l'intenzione di regnare sul Giappone e poi sul mondo intero.-
-La situazione non sembra molto rassicurante.-
-Ed è pure peggio di quel che sembra.-

Quattro Daltainer, uno di color rosso, uno giallo, uno verde e uno blu, atterrano vicino alla sede principale del CoDIngia. A parlare è il pilota del robot verde:
-Essendo una persona educata, mi presento. Il mio nome è Momento Clou, e con i miei tre compagni formo l'Armata Nemica Gaaahhh. Orbene, brevemente, vi comunico che da oggi dovrete sottostare al nostro volere.-
Come risposta, dalla sede escono sedici Daltainer. Tre si fiondano sul Daltainer color rosso, il Red Daltainer.
-Modalità fomento!- urla il suo pilota, Forxennat.
Red Daltainer comincia a bruciare, la resistenza della sua corazza aumenta del 50%, la potenza delle armi del 75%. Passa attraverso i tre robot nemici, liquefacendoli. Due Daltainer attaccano il Daltainer color giallo, lo Yellow Daltainer. A pilotarlo c'è Miss Fanservice, una bella ragazza dai capelli biondi e che indossa solamente reggiseno e mutandine.
-Vedete le mie sode e giovani tette che ballonzolano? Le vedete?- comincia a chiedere.
-Sì, le vediamo!- rispondono increduli ed estasiati i due piloti nemici.
-Voi adorate le mie tette che ballonzolano! Vero?-
-Sì, le adoriamo!-
-Voi combatterete per queste tette che ballonzolano! Vero?-
-Sì, combatteremo per loro!-
Di colpo, i due Daltainer ignorano il Red Daltainer e attaccano i loro alleati. Vista la situazione, ad affrontare il Red Daltainer arriva uno dei Daltainer pilotato da una donna.
-Il tuo maledetto potere nulla può contro una come me! Vediamo come te la cavi nel combattimento, scostumata!-
Interviene il Daltainer di color blu, il Blue Daltainer. A pilotarlo c'è una ragazza dallo strano sguardo.
-Kiu kiu kiu.- comincia a ridacchiare in modo strano.
Il Daltainer pilotato dalla donna si spegne di colpo, rimanendo inerme di fronte agli attacchi nemici.
-Cosa cavolo sta accadendo?-
-La nostra Rie ha il potere di manomettere mentalmente le funzionalità dei robot.- spiega Miss Fanservice -Speravate davvero di avere qualche possibilità di vittoria contro di noi?-
-E adesso arriva il momento clou! L'entrata in scena del protagonista!- annuncia tutto soddisfatto Momento Clou.
Il suo robot, il Green Daltainer, si teletrasporta con una velocità incredibile alle spalle dei robot avversari, annientandoli in pochi attimi. La battaglia si conclude con una schiacciante vittoria per l'Armata Nemica Gaaahhh.
-Per festeggiare l'evento,- proclama Momento Clou -da oggi cambieremo nome in Armata Trionfale Gaaahhh!-

-Non sono niente male.- commenta Jo Ishi dopo aver visto il filmato.
-Non sono niente male?- interviene Ryozo -A me sembrano praticamente invincibili! Abbiamo bisogno di un piano ben congegnato per avere almeno una minima possibilità di vittoria.-
-Ecco qual è il mio piano.- suggerisce Jo Ishi -Vado, li sconfiggo e torno.-
-Codesto non è un piano!-
-Non ti va bene? Allora senti quest'altro. Vado, li anniento e torno.-
-E' la stessa cosa!-
-E' un nemico difficile da sconfiggere per il solo Gingattaigo.- dice il professor Kuribayashi -Per fortuna giusto ieri, in gran segreto, io e i miei assistenti abbiamo finito di ricostruirlo. Ryozo, dovresti indovinare di cosa sto parlando.-
-Può essere... no, non ci credo! Avete ricostruito il Maggiungo A! Così la finirò di dover pilotare quel misero disco volante!-
-Come se tu lo avessi pilotato qualche volta... ti sei sempre rifiutato di farlo.-
Il professore porta i due ragazzi in un hangar, all'interno del quale vi è il nuovo robot.
-Eccolo qua. L'abbiamo fatto identico al suo predecessore. E addirittura siamo riuscito a potenziarlo rispetto ad esso.-
-Davvero? E' meraviglioso!- gioisce Ryozo -E di quanto è più potente?-
-Cosa conta di quanto? L'importante è che lo sia.-
-Uhm... Di quanto?- richiede Ryozo meno entusiasta e più diffidente.
-Ehm... Dell'1%. Sarà poco, è vero. Ma, voglio dire, meglio l'1% in più che l'1% in meno.-
-Professore, i suoi ragionamenti non fanno una piega!- commenta con ammirazione Jo Ishi.

Maggiungo A, il primo robot gigante pilotabile dall'interno, il grande difensore della libertà, colui che ha sempre sconfitto i malefici robot inviati dal malvagio Dottor Purga Oratorioh, colui che ha respinto l'attacco dei viscidi alieni Nusedant, colui che ha ricacciato nel sottosuolo l'antico popolo dei Micineon che dopo millenni di riposo era tornato in attività per impadronirsi del pianeta, colui che era riuscito a risollevare le sorti dell'industria dei modellini, colui i cui poster ad esso dedicati erano appesi pure sulle mura degli stanzoni dei carrozzieri, è tornato!
-Però non si chiamerà più Maggiungo A.- fa notare il professor Kuribayashi.
-Perchè?- chiede Ryozo.
-Perchè lo abbiamo potenziato. Quindi pensavamo di chiamarlo Grande Maggiungo.-
-Non mi piace.-
-Se non accetti di chiamarlo con un nuovo nome, ti sostituiremo con un altro pilota. Abbiamo già pronto un ragazzo che abbiamo sottoposto a durissimi allenamenti per dieci anni.-
-Grande Maggiungo, improvvisamente mi sembra un magnifico nome! Ho sempre desiderato poter pilotare un robot che si chiamasse Grande Maggiungo!-
In serata il professor Kuribayashi si reca in un luogo segreto, dove si trova un ragazzo che si sta allenando ai pesi.
-Ryozo ha accettato di pilotare il nuovo robot. Non abbiamo più bisogno di te. Puoi andartene. Sei libero di fare quel che ti pare.-
-Come sarebbe a dire? Ho affrontato dieci anni di sacrifici con il solo scopo di pilotare un giorno un robot gigante, e adesso mi dice che non sono serviti a niente?-
-... Come dire... E' proprio così.-
-E secondo lei adesso come mi dovrei comportare?-
-Non so. Prova a farti una famiglia. Cercati un lavoro qualunque. Comincia a seguire qualche cartone animato. Fai tu.-
Così finì ancor prima di cominciare la storia di quello che sarebbe stato il più abile pilota di robottoni.

KONBANWA GINGATTAIGO 04 - Gingattaigo e il Grande Maggiungo contro l'Armata Trionfale Gaaahhh!

Il Grande Maggiungo! Una nuova era robotica e non solo, è pronta ad aprirsi di fronte al suo avvento!
Il Grande Maggiungo! Il robot che domina il presente e che condizionerà il futuro!
Il Grande Maggiungo! E non serve dire altro.
Al primo scontro, il Grande Maggiungo e il Red Daltainer si annientano a vicenda. Ed ecco così che, in mezzo minuto, comincia e si conclude la leggendaria epopea del Grande Maggiungo!
Un giorno, i figli oramai divenuti padri, diranno ai loro figli:
-Io ho visto combattere il Grande Maggiungo!-
-Papà, parli del robot che ha combattuto per solo mezzo minuto?-
-Sì. Ma è stato il mezzo minuto più eccitante della storia robotica!-

Alla Base Rocking Horse, il professore Kuribayashi cerca di trovare il modo migliore per affrontare i nemici.
-Ryozo, Miyako, Jo Ishi, dovete aiutarmi a scegliere quale attuare, tra i cinquantacinque piani che ho ideato.-
-Padre, ma ci vorrà molto tempo!-
-Non è un problema. Abbiamo tutto il tempo che vogliamo. Non credo proprio che Momento Clou sappia dell'esistenza della nostra base. O, ammesso che lo sappia, non credo proprio che ci troverà tanto facilmente.-
-Professore, i quattro robot dell'Armata Trionfale Gaaahhh stanno arrivando.- avvisa un assistente -Momento Clou ha annunciato che ci sconfiggerà in otto minuti massimo nove.-
-Ryozo, Jo Ishi, dovete uscire con i vostri robot.-
-Allora quale piano mettiamo in atto?- chiede Ryozo.
-Il solito.-
-Qual è il solito?- chiede Jo Ishi.
-O la va o la spacca.-
-Mi piace!-
Appena i due robot escono dalla base, Forxennat si scaglia contro il Grande Maggiungo.
-Modalità fomento!-
Il Red Daltainer viene attraversato da una grande quantità di energia. Ma di fronte non ha un robot qualsiasi, bensì il nuovo Grande Maggiungo. Usando i loro potenti raggi, come già scritto, si distruggono a vicenda. Giunti a terra sani e salvi, i rispettivi piloti si affrontano in un duello corpo a corpo. Normalmente Forxennat sarebbe favorito dalla sua robusta corporatura e dal suo potere. Ma inaspettatamente rimane terrorizzato dall'aurea che circonda Ryozo Fujimoto. Costui è furente.
-Maledetto! A causa tua dovrò tornare a pilotare per molto tempo quel ridicolo disco volante! Te la farò pagare!-
Forxennat fugge terrorizzato. Nessuno ha più saputo nulla su di lui.
Lo Yellow Daltainer avanza verso il Gingattaigo.
-Vedi le mie sode e giovani tette che ballonzolano? Le vedi?- chiede Miss Fanservice a Jo Ishi, azionando il suo potere.
-Sì, le vedo!- risponde il principe assai entusiasta.
-Tu adori le mie tette che ballonzolano! Vero?-
-Sì, le adoro!-
-Tu combatterai per queste tette che ballonzolano! Vero?- chiede Miss Fanservice, pregustando il trionfo e un Gingattaigo che annienta la Base Rocking Horse.
-Uhm... No. Mi spiace, ma non mi sembra il caso.-
Miss Fanservice rimane sorpresa.
-Tu! Come hai fatto a resistere al potere delle mie tette ballonzolnati? Non era mai accaduto prima!-

Base Rocking Horse, il giorno precedente. Il professor Kuribayashi ha chiamato a rapporto Ryozo e Jo Ishi. Una volta arrivati, davanti a loro appare una Miyako quasi completamente nuda, vestita solamente di reggiseno e mutande. La ragazza comincia a saltellare, e le sue tette ballonzolano in modo incredibile. Jo Ishi e Ryozo sono entusiasti. Poi Miyako fugge coprendosi la faccia:
-Che vergogna! Ho mostrato il mio bellissimo fisico solo per dovere!-
-Bene.- dice il professor Kuribayashi -Secondo la mia teoria, adesso dovreste essere in grado di resistere al potere di Miss Fanservice.-
-Tu! Come hai fatto a resistere al potere delle mie tette ballonzolnati? Non era mai accaduto prima!- chiede Miss Fanservice a Jo Ishi.
-Perchè io combatterò per le tette di Miyako! Che, detto tra noi, non sono certo più piccole di quelle che possiedi tu!-
-Urrà!- esulta Miyako all'interno della Base Rocking Horse.
In pochi secondi, il Gingattaigo sconfigge lo Yellow Daltainer.
-Adesso tocca a te, Momento Clou!- grida Jo Ishi.
-Kiu kiu kiu.- comincia a ridacchiare in modo strano Rie, a bordo del Blue Daltainer.
Lei e Momento Clou sono in attesa che il Gingattaigo cessi le sue funzioni. Ma pure il potere di Rie si dimostra inefficace.
-Lo sospettavo, anche se non ne ero sicuro.- spiega il professor Kuribayashi agli altri presenti alla Base Rocking Horse -Il potere di Rie funziona sui robot, ma quelli terrestri. Il Gingattaigo è di origine aliena, e quindi i materiali di cui è composto e il suo funzionamento sono diversi. Penso che anche Jo Ishi avesse preso in considerazione questa eventualità.-
Difatti Jo Ishi, in quel momento...
-Incredibile! Le tette ballonzolanti di Miyako sono così splendide che, oltre al potere di Miss Fanservice, hanno annullato pure il potere di Rie!-
Il Gingattaigo sta per attaccare il Blue Daltainer, quando viene colpito alle spalle dal Green Daltainer. Così precipita al suolo, atterrando di schiena.
-Alzati e combatti! Ti sconfiggerò!- urla un rabbioso Momento Clou.
-No. Rimarrò fermo qui.-
-Eh?-
-Se rimango steso a terra, puoi teletrasportarti quanto vuoi, ma non potrai più cogliermi di sorpresa alle spalle.-
Momento Clou rimane stupìto dall'idea geniale avuta da Jo Ishi. Tutti gli altri rimangono stupìti dal fatto che tale idea l'abbia avuta Jo Ishi. Comunque, Jo Ishi approfitta dell'attimo di smarrimento altrui per colpire il Green Daltainer con il raggio della piastra pettorale.
Il Red Daltainer, lo Yellow Daltainer e il Green Daltainer sono stati distrutti. Miss Fanservice, Momento Clou e Rie (che si è arresa) vengono catturati. Trionfo totale per il Gingattaigo.

Il giorno seguente, Jo Ishi e Ryozo vengono premiati dal presidente del CoDInGia Wilkinson.
-Al principe alieno Jo Ishi Starsankaster la nostra razza sarà per sempre grata, e accorrerà ogni qualvolta avrà bisogno di aiuto. A Ryozo Fujimoto, per premiare la sua ennesima impresa, abbiamo deciso di lasciare l'ultimo Daltainer rimasto, quello col quale ha combattuto Rie.-
-Urrà!- grida entusiasta Ryozo -Non piloterò quel misero disco volante, ma il Blue Daltainer!-
-Non è più Blue Daltainer. Gli abbiamo cambiato colore, poiché il blu era uno dei colori scelto dai nostri nemici.-
-Ehm... Quindi non è nemmeno rosso, verde o giallo. Spero non sia marrone. Non mi piace come colore.-
-Non preoccuparti, non è marrone. Portate qua il nuovo robot!-
E così appare un Daltainer di color... rosa.
-Ecco qua il tuo nuovo robot, Ryozo. Il Pink Daltainer!-
-Ma è di color rosa! Il rosa è per le donne!-
-Vuoi quindi lasciare che a pilotarlo sia Miyako Kuribayashi?-
-No, lo piloterò io. Però... Sigh!-
E così il grande Ryozo Fujimoto è pronto a prolungare ulteriormente la sua leggenda! Non più pilotando il magnifico Maggiungo A! Non più pilotando l'immaginifico Grande Maggiungo! Ma pilotando il longilineo Pink Daltainer!

KONBANWA GINGATTAIGO 05 - Quando una principessa è innamorata, vuol dire che è innamorata!

Pianeta Millennia, alcuni anni fa. Il nuovo re del pianeta Flandid Q2, Re Starsankaster, è in visita diplomatica dal re di Millennia, Re del Millennio Millenario. E si è portato dietro i suoi tre figli. Il più giovane tra essi, Jo Ishi, di otto anni di età, si reca nel giardino del palazzo reale spinto dalla curiosità. Poco lontano vede una bambina che ha circa la sua età. Ella è la figlia minore del re di Millennia, la Principessa del Mezzo Millennio, conosciuta poco prima quando le due famiglie reali si sono presentate a vicenda. Ed è terrorizzata.
-Un ragno! Un ragno! Che schifo!-
Jo Ishi, senza pensarci più di tanto (una sua tipica caratteristica che svilupperà in futuro con risultati sorprendenti, quella di agire senza pensare), si avvicina e schiaccia il ragno con le mani, uccidendolo.
-Mio eroe!- si entusiasma la bambina -Mi hai salvata!-
-Non è stato facile, ma infine ce l'ho fatta.-
-Per premiarti, giuro solennemente che un giorno sarò la tua sposa!-
-Cheee? Ma starai scherzando! Io sono un principe, e piuttosto carino! Ho intenzione di passare la mia età adulta correndo da una ragazza all'altra! Non avrò tempo e voglia di sposarmi!-
La dolce bambina abbassa lo sguardo.
-Ah ah! Vedo che ti sei già rassegnata!- commenta Jo Ishi.
La dolce bambina risolleva lo sguardo, e insieme a esso solleva pure il suo braccio destro, nella cui mano è spuntato un tagliente coltello.
-Un giorno, quando saremo più grandi, verrò a chiedere la tua mano. E se rifiuterai...-
La bambina sposta il coltello in direzione di un grande albero. Muove velocemente la sua mano e... l'albero cade tagliato a fettine.
-E avevi paura di un piccolo ragno?- chiede Jo Ishi, rimasto leggermente impressionato dal gesto compiuto dalla bambina.
-Sì. I ragni mi fanno schifo. Ma non avrei avuto problemi ad ucciderlo. Solo che non potevo. Era il ragno tanto adorato da mio fratello.-
Infatti il fratello maggiore della bambina e futuro re di Millennia, il Principe dell'Ennesimo Millennio, accorre disperato:
-Clotilde! Clotilde! Il mio ragno preferito! Il mio fedele compagno di giochi! Ucciso come un ragno qualsiasi! Sorella! So benissimo che odi i ragni, ma mai avrei creduto possibile che ti saresti spinta così oltre!-
-Non sono stata io ad ucciderlo.- ribatte la dolce bambina con aria innocente.
-E allora chi è stato?-
-Bé, il ragno è stato appena ucciso. Le persone qui presenti sono tre. E io e te non siamo stati. Quindi...-
-Sorella, parli troppo complicato per me. Falla breve e dimmi chi è stato.-
-Il ragazzo biondo qui vicino a me. Il principe Jo Ishi Starsankaster.-
-Tu! Maledetto! Un giorno la pagherai cara! Aspetta solamente che io entri in possesso di armi capaci di distruggere il tuo pianeta, e vedrai!-
-No, fratello. Tu non farai proprio un bel niente. Jo Ishi è destinato a diventare il mio sposo.-
-Mi spiace, sorella, ma dovrai trovarti qualcun altro.-
La dolce bambina afferra per il collo il fratello e lo solleva da terra.
-Forse non sono stata abbastanza chiara, fratello.-
-No, no, sei stata chiarissima, sorella!-

Anni dopo, sul minuscolo ed insignificante pianeta Terra. Un ragno meccanico gigante solca i cieli per poi atterrare davanti alla Base Rocking Horse.
-E adesso questo cos'è?- si chiede uno scocciato Ryozo Fujimoto, che ancora non s'è ripreso dall'aver perso dopo solo mezzo minuto il Grande Maggiungo.
-Ho qualche idea a proposito. Purtroppo.- risponde Jo Ishi.
Difatti, come egli si aspettava, dal ragno esce il Principe dell'Ennesimo Millennio.
-Jo Ishi Starsankaster, so che ti nascondi dentro quest'edificio! Esci con il tuo robot e combatti contro di me! Stavolta non ci sarà mia sorella a tirarti fuori dai guai! Finalmente avrò la mia vendetta!-
-Che non ci sia sua sorella è motivo di gioia per me.- osserva sollevato Jo Ishi -Professor Kuribayashi, esco col Gingattaigo ad affrontarlo.-
-Ma cosa sta accadendo?- chiede il professore.
-Dopo vi spiegherò tutto.-
Il Gingattaigo esce dalla base e atterra vicino al ragno. Il Principe dell'Ennesimo Millennio non si perde in chiacchiere e fa uscire della ragnatela dal suo robot. Ragnatela che blocca il Gingattaigo. Subito dopo dagli occhi del ragno partono dei raggi che colpiscono ripetutamente il robot di Jo Ishi.
-Ah ah! E' più facile del previsto! Clotilde, finalmente sarai vendicata!-
-Che noia, questi scontri.- sbuffa Jo Ishi -Raggio eliminaragno!-
Dalla solita piastra pettorale parte il solito raggio o ondata di calore, che prima discioglie la ragnatela e che poi centra in pieno il ragno, liquefacendolo.
Il Principe dell'Ennesimo Millennio, uscito dal ragno in tempo per salvarsi, si dispera:
-Maledetto Jo Ishi! Proprio quando ero così vicino alla vittoria, sei riuscito a sconfiggermi!-
-Vorrei farti notare che non sei mai stato vicino alla vittoria. Sarebbe ora di finirla. Tutto questo casino per un misero ragnettino.-
-Misero ragnettino? Il mio odio nei tuoi confronti cresce a dismisura, dopo questa tua insolente dichiarazione!-
Di colpo il battibecco tra i due termina, perchè rimangono terrorizzati nel vedere un'astronave atterrare lì vicino.
-Quella è l'astronave di mia sorella!- grida con angoscia il Principe dell'Ennesimo Millennio.
Jo Ishi vorrebbe dire qualcosa, ma non gli esce la voce. Così, senza dire niente, rientra col Gingattaigo alla base.

Poco dopo, il Principe dell'Ennesimo Millennio e la Principessa del Mezzo Millennio vengono accolti all'interno della Base Rocking Horse.
-Porgo i miei più sentiti omaggi a voi umani, che avete accolto con amicizia e affetto il principe Jo Ishi Starsankaster.- comincia a parlare al professor Kuribayashi la Principessa.
-Per noi è stato un onore.-
-Piuttosto, dove si trova il principe? Non lo vedo.-
Jo Ishi viene condotto a forza sul posto da Ryozo e da Miyako. La Principessa, appena lo vede, gli corre incontro e lo abbraccia affettuosamente. Poi il suo abbraccio diventa sempre più potente, al punto che rischia di stritolarlo.
-Chi cavolo è questa ragazza dalle enormi tette?- chiede la Principessa con rabbia.
-Sono la figlia del professore.- risponde direttamente Miyako.
-E tra te e Jo Ishi c'è qualcosa?- chiede la Principessa, mollando il ragazzo che crolla a terra semisvenuto.
-No.-
La Principessa torna ad abbracciare con affetto il disteso a terra Jo Ishi.
-Scusami, caro, se per un attimo ho dubitato di te!-
Poi, mentre Jo Ishi cerca di riprendersi e il Principe dell'Ennesimo Millennio rimane fermo, muto e terrorizzato in un angolino, la Principessa spiega la situazione al professor Kuribayashi e agli altri, scusandosi per l'azione inappropriata compiuta da suo fratello.
-Ma quindi,- chiede Ryozo una volta che ella ha finito di parlare -è giunta qui per chiedere a Jo Ishi di sposarla?-
-No. Purtroppo no.-
Udendo queste parole, Jo Ishi riacquista forza e gioia.
-Sono arrivata fin qui solo per riportare indietro mio fratello.- prosegue la Principessa -Certo, mi ha fatto piacere rivedere il principe Jo Ishi, ma ancora non sono degna di diventare sua moglie. Devo ancora migliorare molto nella Danza Turipaka, dove invece egli è campione planetario e quinto nella graduatoria interplanetaria.-
-In effetti sono molto bravo nella Danza Turipaka.- conferma felicissimo Jo Ishi.
-Ma un giorno riuscirò a raggiungere il tuo livello!- sbotta la Principessa -E quel giorno diventerò tua moglie!-
Infine, la Principessa raccoglie il fratello ed entrambi se ne tornano sul pianeta Millennia.

KONBANWA GINGATTAIGO 06 - La fine del Dottor Purga Oratorioh.

La tristezza e la serietà pervadono questa storia! Arrivano la nostalgia e il declino!

Il Dottor Purga Oratorioh, sempre più vecchio e sempre più stanco, rimembra con nostalgia le prime volte che tentò di conquistare il Giappone usando i suoi Filler Robot. Sì, è vero, sin da subito a opporsi a lui arrivò il robot costruito dal professor Kuribayashi, il Maggiungo A. Pilotato da un giovanotto che lo irritava alquanto, tale Ryozo Fujimoto. Però i giornali e le televisioni non parlavano d'altro che della minaccia che rappresentava questo terribile Dottor Purga Oratorioh. Anche se in veste negativa, egli era al centro dell'attenzione, un divo.
Dopo un po' fu chiaro che i Filler Robot non sarebbero mai riusciti a sconfiggere il Maggiungo A, e quindi la sua celebrità calò. Per tramontare definitivamente quando giunsero alla ribalta nuovi e più potenti nemici dell'umanità. Attualmente, il crudele e antico popolo dei Micineon non esisteva più, e i viscidi alieni Nusedant avevano abbandonato l'idea di conquistare la Terra. Ma fino all'ultimo erano stati considerati una minaccia. Invece lui, il Dottor Purga Oratorioh, già da tempo continuava a combattere senza essere preso granché in considerazione. Il nuovo robot che si era ritrovato ad affrontare, il Gingattaigo, addirittura si era rivelato essere più potente del Maggiungo A.
Così, colto da un'infelice illuminazione, d'improvviso il Dottor Purga Oratorioh decide di compiere un ultimo atto che lo riporterà alla ribalta della cronaca. Sfidare il rivale di sempre, Ryozo Fujimoto, a un ultimo duello. Pilotando i loro rispettivi robot. Lui un Mega Filler Robot finito di costruire da poco, e Ryozo quel ridicolo Pink Daltainer che gli hanno affibbiato per riconoscenza (e meno male che gli erano riconoscenti).
In diretta interplanetaria, il Dottor Purga Oratorioh lancia la sfida, indicando luogo e ora. Il momento tanto atteso arriva ma, quando il dottore si reca sul luogo, di Ryozo Fujimoto e del suo robot non c'è traccia. Il dottore decide di aspettare un po' prima di andarsene, e così, finalmente, dopo tre giorni di attesa...

Base Rocking Horse.
-E dai! Potresti anche andare all'appuntamento!- dice Miyako a Ryozo.
-Non è precisamente un appuntamento.- osserva Ryozo infastidito -E non ho voglia di salire a bordo di quel coso color rosa per andare ad affrontare quel vecchio e quel suo enorme robot da rottamare.-
-Ma sono tre giorni che è fermo lì impassibile che ti aspetta! Ieri è pure piovuto, e sicuramente un po' d'acqua è filtrata in quel catorcio! Vuoi forse che si prenda un raffreddore a causa tua?-
-E' inutile che insisti. Non ce la farai a farmi sentire in colpa.-
-Allora andrò io ad affrontarlo a bordo del Pink Daltainer! Mi fa troppa pena vederlo lì fermo in attesa, colmo di delusione perchè nessuno lo prende in considerazione!-
-Vai pure. Io non ti fermo di sciuro.-
-Uhm...- riflette il professor Kuribayashi -Visto come stanno le cose, a questo punto potremmo pure dare definitivamente il Pink Daltainer a Miyako, e a te rifileremo il solito disco volante.-
-Me lo dovevo aspettare. Siccome non cedo sul lato sentimentale, adesso si passa al ricatto.-

Il Pink Daltainer, con a bordo Ryozo Fujimoto, arriva sul luogo dove si trova già da tre giorni il Mega Filler Robot.
-Dottor Purga Oratorioh, finalmente sono arrivato! Adesso combattiamo e mettiamo fine a questa sceneggiata!-
Dall'altra parte, silenzio.
-Ehi, non mi sarai mica morto mentre aspettavi, vero? Non ti ci provare, sai! Mi hai fatto scomodare a venire fin qui, e adesso combatti! Non trovare scuse!-
-Eh? Che succede? Stavo facendo un bel pisolino, chi è che ha osato... Ah, sei tu! Finalmente!-
Il duello comincia. Ryozo potrebbe facilmente colpire il robot nemico a distanza, usando i pugni a razzo oppure il raggio che esce dagli occhi, ma non lo fa perchè non vuole approfittare del vantaggio che si ritrova. E' risaputo infatti che i Filler Robot non possiedono armi e che possono combattere solo corpo a corpo usando pugni e calci. Quindi aspetta che il robot nemico si avvicini. Dagli occhi del Mega Filler Robot parte un raggio che colpisce e distrugge il braccio destro del Pink Daltainer.
-Ehi! Ma così non vale!- protesta Ryozo -Non sapevo che avessi fornito il tuo robot di armi!-
-Ah ah! E' stata una bella sorpresa, vero?-
Altro raggio, e pure l'altro braccio del Pink Daltainer viene distrutto.
-La vittoria è mia!- grida soddisfatto il Dottor Purga Oratorioh.
Ryozo usa il raggio del Pink Daltainer, e l'intero Mega Filler Robot viene disintegrato. Poi esce dal proprio robot e si reca dal nemico, che giace a terra ferito.
-Ryozo Fujimoto, mi hai definitivamente sconfitto! Ma la mia sconfitta non è stata vana! Infatti mi ha riportato la gloria! Adesso gli innumereveli giornalisti presenti all'evento daranno notizia al mondo intero della mia ultima epica battaglia!-
-Guarda che non ci sono giornalisti. A nessuno interessava questo duello.-
-Ah.-
Ryozo porta il nemico all'ospedale affinché venga curato. Dopo la sua guarigione, per lui è prevista una tranquilla e salutare vita in un ospizio.

Verso fine della giornata, Ryozo rientra alla Base Rocking Horse con il malridotto Pink Daltainer. Poi si reca nella sala controllo, dove si trovano gli altri.
-Non c'è fretta nel riparare il Pink Daltainer. Oramai di nemici, forti o deboli che siano, non v'è più traccia. Le battaglie sono finite! Ci aspetta un periodo di tranquillità e di pace!-
Appena conclusa la frase, si ode il frastuono di un tuono. Solo allora Ryozo nota l'espressione preoccupata del professor Kuribayashi.
-Ryozo, guarda chi è arrivato.- dice egli al pilota, indicando un uomo che Ryozo non aveva mai visto prima.
-E chi è? Non lo conosco.-
-Egli è... è... l'Assistente Assenteista!-
-Allora esiste veramente!-
-Sì. Ma la sua presenza può significare una cosa sola. Qualcosa di tremendo sta per avvenire!-
-E chi lo dice?-
-La profezia! Già nota da decenni grazie a degli archeologi che ritrovarono antiche e mistiche tavolette all'interno di un bagno di un autogrill, ella annuncia l'avvento del distruttore di mondi nel momento in cui avverrà qualcosa di impossibile! E l'Assistente Assenteista non può essere presente per definizione!-
-Eh no, fosse stato l'Assistente Assente il discorso tornerebbe. Ma un assenteista può anche essere presente qualche volta.-
-Il mio nome completo è Assistente Assenteista Assente.- precisa l'uomo da poco arrivato alla base.
-Allora siamo veramente nei guai.- è costretto a concludere Ryozo.

Il giorno seguente, appare nel cielo un tenebroso robot gigante autocosciente.
-Toh!- nota sorpreso Jo Ishi -Ecco Apocalypse Logevah.-
-Sai cos'è?- chiede il professor Kuribayashi insieme agli altri.
-Certamente. L'ho visto in qualche disegno. Sul mio pianeta si narra che appare quando la razza dominante di un pianeta viene considerata pericolosa per la vita del pianeta stesso. E così arriva questo robot a sterminare questa razza. Però prima d'ora non l'avevo mai visto dal vero.-
-E' la fine!-
-Perchè? Mica distruggerà il pianeta! Una volta sterminata la razza dominante, se ne andrà lasciandovi in pace.-
-Jo Ishi, sai qual è la razza dominante sul pianeta Terra?-
-Certamente. Quella dei topi. Le informazioni che ho ricevuto parlavano chiaro.-
-Ecco perchè sei così tranquillo. In realtà è quella dell'uomo ad essere considerata la razza dominante.-
-Ciò complica un po' le cose...-

KONBANWA GINGATTAIGO 07 - Welcome!

Il Gingattaigo si avvicina ad Apocalypse Longevah, apparso improvvisamente nel cielo e ancora immobile.
-Ehm... Come ci si presenta a un dio robot?- tergiversa Jo Ishi -Proviamo così... Ehilà!-
Apocalypse Longevah si volta nella direzione opposta e sta per andarsene.
-No, fermo! Ho usato un tono troppo confidenziale? Mi scuso. Va bene se comincio con un salve?-
-Molto meglio.- risponde il robot, guardando stavolta in direzione del Gingattaigo.
-Parlo a nome degli umani che popolano questo pianeta. Siamo onorati di ricevere una sua visita. Però, ecco, ci piacerebbe sapere con sicurezza il motivo del suo arrivo.-
-Sterminare voi umani.-
-Ecco, in realtà io non sono un umano. Sono il principe del pianeta Flandid Q2. Non so se lo conosce.-
-No. Al momento non ho motivo di conoscerlo.-
-Meglio. Però, volevo dire, sappiamo che lei è qui per un nobile motivo. E ovviamente facciamo il tifo per lei. Ma, allo stesso momento, io e gli umani stessi non possiamo permettere che lei porti a buon fine ciò che deve fare.-
-Ciò che dici non è molto chiaro. Ed è contraddittorio.-
-E' vero!- sbotta il presidente del CoDInGia Wilkinson, in collegamento col professore Kuribayashi -Chi è che ha scelto Jo Ishi come ambasciatore della nostra razza? E' la persona meno adatta per tale incarico! Egli contribuirà alla nostra condanna a morte!-
-Va bene,- riprende il discorso Jo Ishi -riassumerò in due parole. Non le permetterò di annientare la razza umana!-
-Quindi accetti di contribuire alla distruzione di questo pianeta?-
-Sì! Cioè, no! Gli umani, prima o poi, troveranno il modo di progredire senza mettere in pericolo il pianeta dove loro stessi vivono!-
-Rilevo eccesso di fiducia. Esistesse tale possibilità, probabilmente non sarei intervenuto.-
-Eh, ma come la fa difficile e triste! In ogni caso, se non se ne va mi vedrò costretto ad affrontarla!-
Con un movimento fulmineo, vista la sua stazza, Apocalypse Longevah attacca il Gingattaigo colpendolo con un mega pugno. Il colpo è così potente che fa arrivare il Gingattaigo sul suolo lunare, sul quale si schianta creando addirittura un cratere.
-Mi sa che dobbiamo tentare di cavarcela senza l'aiuto di Jo Ishi.- osserva il professor Kuribayashi.
-E in che modo?- chiede Ryozo Fujimoto -Il Gingattaigo sembrava invincibile, e Apocalypse Longevah l'ha sconfitto in men che non si dica, lanciandolo addirittura sulla luna!-
-Abbiamo ancora un potente mezzo a nostra disposizione! Non è ancora tutto perduto! Ryozo, sali sul disco volante!-
Subito dopo, alla Base Rocking Horse odono la risata di Apocalypse Longevah.
-Visto?- dice Ryozo -Pure Apocalypse Longevah è a conoscenza del fatto che il disco volante che mi avete affibbiato è ridicolo!-
-Disco volante di Ryozo Fujimoto è famoso in tutti gli universi conosciuti!- conferma Apocalypse Longevah -Io ho sempre avuto pena per colui che si vedeva costretto a pilotarlo!-
-Adesso però non esageriamo...- protesta Ryozo.

Dalla base del CoDInGia prendono il decollo tre Daltainer Segreti, dei Daltainer più potenti costruiti negli ultimissimi giorni. A pilotarli ci sono Momento Clou, Rie e Miss Fanservice.
-E' una mossa decisamente azzardata affidare proprio a loro gli ultimi robot giganti rimasti sulla Terra.- osserva il professor Kuribayashi, parlando col presidente Wilkinson.
-Lo so. Ma se non riescono a sconfiggerlo loro, non vedo chi possa riuscirci. E comunque, in caso di ribellione, possiamo attivare dalla base l'autodistruzione dei robot.-
Il primo robot ad arrivare da Apocalypse Longevah è quello pilotato da Miss Fanservice, che comincia subito ad adoperare il suo potere:
-Bel robottone, vedi le mie sode e giovani tette che ballonzolano? Le vedi?-
-Sì, le vedo.- risponde Apocalypse Longevah.
-Tu adori le mie tette che ballonzolano, vero?-
-Sì, le adoro. Ma tu adori ancora di più la mia enorme trivella, vero?-
-Sì, la adoro!-
-Quindi tu, Miss Fanservice, combatterai per questa enorme trivella, alleandoti con me contro i tuoi simili?-
-Sì! Farò così!-
Vittima del suo stesso potere, Miss Fanservice si scaglia contro gli altri due Daltainer.
Rie si vede costretta a disattivare con il suo potere il robot di Miss Fanservice, che precipita al suolo. Però poi non fa in tempo ad evitare la trivella di Apocalypse Longevah, che danneggia gravemente il Daltainer costringendola a ritirarsi.
-Bene, siamo rimasti solo noi due! Io, Momento Clou, sarò il salvatore degli umani!-
Il Daltainer scompare e riappare innumerevoli volte, riuscendo a colpire sempre Apocalypse Longevah.Però i danni sono minimi.
-Forza, Momento Clou, ce la puoi fare!- lo incita il professor Kuribayashi -Ho calcolato che se continui a colpirlo con questa frequenza, riuscirari a sconfiggerlo!-
-E per quanto tempo dovrò continuare a colpirlo con questa frequenza, per vincere?-
-Solamente tre giorni!-
-Ma non posso stare trentasei ore filate ad andare avanti così! Sono già piuttosto stanco adesso!-
-Apocalypse Longevah è stufo di fastidiosa zanzara.- dice Apocalypse Longevah stesso -Apocalypse Longevah distrugge!-
Dai suoi occhi partono ripetutamente dei raggi, che riescono a colpire il Daltainer. In pochi secondi, pure Momento Clou viene sconfitto.
-E adesso, annientamento totale degli umani!- proferisce Apocalypse Longevah.
Il suo corpo robotico comincia ad emanare delle vibrazioni che lasciano intatto ciò che trovano e che risultano letali solo per gli umani.
-E' la fine!- pronunciano in coro gli umani di tutto il mondo.

Improvvisamente, dal cielo arriva qualcosa che piomba addosso ad Apocalypse Longevah, distruggendo la sua trivella. Il professor Kuribayashi e gli altri non credono a quello che vedono. E' arrivato un robot simile al Gingattaigo, ma di colore nero e rosso, dotato di lame e dall'aspetto più inquietante.
-Tu! Chi sei?- chiede Apocalypse Longevah.
-Costui è Black Gingattaigo!- risponde Jo Ishi -L'evoluzione del Gingattaigo causata dall'utilizzo dei miei poteri! Non dovevi farmi arrabbiare! Adesso vedrai qual è la vera forza di un principe della casata degli Starsankaster!-
Dalla piastra pettorale di color nero parte un vortice enorme, che avvolge completamente Apocalypse Longevah. Quando il vortice cessa, del robot non è rimasta traccia. Il Gingattaigo attera vicino alla Base Rocking Horse e torna al suo aspetto normale. Un esausto Jo Ishi esce dal robot e viene festeggiato da tutti i presenti.

Dopo pochi giorni, sono di nuovo tutti radunati per salutare Jo Ishi, che sta per salire sul Gingattaigo e tornare con esso sul suo pianeta.
-Ci mancherai.- dice il professor Kuribayashi.
-In fondo è stato divertente averti qua.- ammette Ryozo.
-Sei il nostro eroe e lo sarai per sempre!- esclamano adoranti gli assistenti, tra i quali manca nuovamente l'Assistente Assenteista.
-Ciao ciao!- si limita a dire Eiko, agitando un braccio in segno di saluto.
-Ma devi proprio partire?- chiede Miyako.
-Sì. E' il finale della storia che me lo richiede.- risponde Jo Ishi con aria nobile.
-Avrei tanto voluto che tu rimanessi. Avremmo potuto fare ancora tante cose insieme...-
Jo Ishi osserva il seno abbondante di Miyako, malamente trattenuto dalla sua tutina.
-Ho cambiato idea. Rimango.-
-E il finale della storia che ti richiede di partire?- chiede Ryozo.
-Non ho mai preso seriamente in considerazione ciò che richiedono i finali delle storie.-
Jo Ishi, il principe così potente da aver sconfitto il leggendario Apocalypse Longevah. E così potente da aver cambiato il finale della storia.

FINE.

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Edited by -Ataru- - 14/9/2013, 11:30
 
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-Ataru-
view post Posted on 23/7/2013, 14:34     +1   -1




ROBOTTOKATARIKU

NOTA: storia singola del luglio 2012.

Incipit.
In un lontano futuro, però non così lontano, in effetti è più un quasi presente...
Quindi, in un lontano futuro quasi presente, il grande sviluppo della tecnologia e della coscenza collettiva robottonica rende per niente atipico il fatto che alcune famiglie possano avere a loro disposizione un proprio robottone pilotabile dall'interno e alto diciotto metri, da usare per i più svariati motivi. Non è nemmeno affatto raro vedere robottoni nelle scuole. Soprattutto nel noto e misterioso Istituto Nagakawa, una scuola media superiore il cui preside è Master Sankaster, grande appassionato ed esperto di robottonica. Egli lavora segretamente per il governo, e il suo scopo è quello di trovare tra gli studenti persone dotate di poteri speciali da poter usare come piloti di robottoni, o perlomeno di far allenare alla guida di quest'ultimi coloro che si dimostrano più abili in tale compito. Ancora più segretamente, Master Sankaster è intenzionato a sfruttare la sua posizione per creare un super robottone, assai più potente di quelli a disposizione del governo, per riuscire con esso a diventare il padrone dell'intera nazione. In tale compito si fa aiutare da alcuni membri del Cleb nerd di robottonica della scuola.
Un giorno di metà maggio, nella seconda classe sezione due dell'Istituto Nagakawa, arriva un nuovo studente. Il suo nome è Joishi Naroname.

Colei che si innamora.
Concluso il suo primo giorno di lezioni alla nuova scuola, a Joishi viene mostrato l'intero istituto. Tale compito spetta alla giudiziosa e simpatica Nahoko Capoverde, in quanto capoclasse della classe frequentata dal ragazzo. Ella inoltre è la discendente della famosa famiglia Capoverde, che da generazioni è la proprietaria del più grande negozio di frutta e verdura della città. La leggenda narra che nei secoli precedenti fosse addirittura il punto di ristoro preferito di alcuni samurai vegetariani.
Giunti quasi alla fine della visita, la ragazza inciampa e cade per la terza volta.
-Certo che sei proprio imbranata!- commenta il ragazzo, ma non sgarbatamente, bensì allegramente e sorridendo.
Nahoko, ancora a terra, osserva la luminosa espressione del ragazzo. Luminosa non solo perchè sorridente, ma anche perchè irradiata dai raggi del sole ben alto e splendente in cielo. Ode poi il suono di violini, clarinetti, chitarre acustiche e campane a festa. Forse anche di un clavicembalo, ma non ne è sicura. Comunque, capisce subito di essere rimasta vittima di un colpo di fulmine (o in alternativa di un colpo di sole).
-Aaahhh... Non lo ritenevo possibile, ma pure io mi sono innamorata! Questa tenera ragazza nel fior fiore della giovinezza infine è caduta preda di tale sentimento! Oh, che dolce atmosfera mi circonda! Non credevo che potesse essere così bello il primo amore! Ma sono una persona posata, indi per cui non darò sentore agli altri di ciò che sto provando! Vivrò il mio sentimento privatamente e con morigeratezza! Nessuno si accorgerà che mi sono innamorata!-
-Guarda che stai dicendo a voce alta ciò che pensi.- gli fa notare una sua compagna di classe -Abbiamo sentito tutto.-
Nahoko si guarda attorno. Persa nei suoi pensieri, non si è accorta di stare parlando a voce alta e di trovarsi in classe.
-Oh no!- dice arrossendo e nascondendosi la faccia con le mani -Adesso tutti sanno quello che provo! Che vergogna!-
-Nahoko si è nuovamente innamorata.- commentano svogliatamente alcuni ragazzi -Di chi si tratterà questa volta?-
-Eehh? Ma cosa dite?- si arrabbia la ragazza -Le altre volte non mi ero veramente innamorata! Questa volta è diverso, lo sento!-
I ragazzi la ignorano completamente e continuano a parlare tra loro.
-Vediamo, cosa è accaduto di nuovo in questi giorni? Ah, è arrivato quel nuovo studente, e perdipiù Nahoko ci ha passato del tempo da sola, quando gli ha mostrato la scuola. Tutti gli indizi portano a lui.-
La ragazza comincia a sudare freddo.
-No, non può essere lui.- concludono i ragazzi -Troppo scontato. Deve essere per forza qualcun altro.-
Nahoko non sa se doversi sentire sollevata o allibita.
-Che sia il giardiniere che talvolta cura le piante della scuola? Oppure il garzone che porta il cibo alla mensa? Forse è quello studente che l'altro giorno hanno beccato a rubare in quel supermercato. Ma potrebbe addirittura essere il professore di astrofisica, quello che si lava una volta ogni dieci giorni. O forse addirittura...-
-La volete piantare?-

Colui che vuole conquistare.
Già solo dopo un paio di settimane di permanenza, Joishi nota che alcuni studenti sono soliti arrivare a scuola a bordo di robottoni. Pure la sua famiglia dispone di un robottone, tra l'altro non acquistato ma costruito pezzo per pezzo da suo nonno. Il Gingaigo. Ma Joishi sa di essere un ragazzo serio e non è interessato a mostrare il suo robottone per fare bella figura con gli altri.
Una mattina vede Aki, la ragazza più bella della sua classe, parlare con alcune sue amiche.
-Ieri Kinzo del terzo anno mi ha fatto toccare il suo robottone. E' stato fichissimo!- esclama tutta eccitata la ragazza.
-Stevens, ho deciso.- dice quella sera stessa Joishi al suo maggiordomo -Domani andrò a scuola con il Gingaigo.-
-Va bene, signorino. Si ricorda però cosa è accaduto l'ultima volta che l'ha pilotato?-
-Me lo ricordo benissimo. E' un errore che non ripeterò. Nel frattempo sono maturato molto.-
-Il fattaccio è accaduto solamente un mese fa.-
-Sono maturato molto in fretta.-
-Posso chiederle perchè ha preso questa decisione?-
-Ehm... Voglio fare colpo su una ragazza.-
-Buona fortuna. In tutti i sensi.-
Così il giorno seguente un robottone color verdegialloarancio arriva all'Istituto Nagakawa.
-Non ci avevi detto che avevi un robottone! E' veramente originale e bellissimo!- dice a un Joishi appena arrivato in classe una Nahoko sempre più innamorata.
-Sì, bè, non è una cosa così importante da dover far sapere ai compagni... Ma, piuttosto, non vedo Aki...-
-Oggi non verrà. Mi ha chiamato e mi ha detto che eri sera le è venuto un forte raffreddore. Così ha deciso di rimanere a casa.-
-Noooooooooo! Aki non toccherà il mio robottone!-
Durante l'intervallo tre ragazzi entrano nella classe di Joishi. Il più robusto, il noto Honzo Boss del terzo anno, gli si avvicina.
-Mi è stato detto che oggi sei arrivato a scuola a bordo di un robottone.-
-... Può essere...-
-Lo sai che quelli di seconda e di prima per poter fare ciò devono chiedere il permesso a noi di terza?-
-No. Ma anche sapendolo, non lo avrei ugualmente chiesto. Trovo sia una regola ridicola.-
-Ah ah ah! Sei proprio coraggioso, ragazzo! Meriti di affrontarmi nell'arena! Ci vediamo finite le lezioni!-
Dopo aver detto ciò, Honzo e gli altri due se ne vanno.
-Non è andata poi così male...- commenta Joishi.
-Non poteva andare peggio!- lo contraddice un'atterrita Nahoko -Ti ha sfidato nell'arena!-
-E cos'è questa arena?-
-E' uno spazio aperto posto vicino alla scuola, dove si affrontano gli studenti a bordo dei loro robottoni.- interviene sorridendo il preside Master Sankaster, spuntato da chissà dove -Chi perde è obbligato a cedere il proprio robottone al vincitore. E una sfida non può essere rifiutata, pena l'espulsione immediata dall'istituto. Sono bellissime regole che ho inserito anni fa.-
Nello stesso modo in cui era improvvisamente apparso, Master Sankaster scompare.
-Penso proprio che Stevens non sarà contento di tutto ciò, quando lo verrà a sapere...-

Prima dello scontro.
-Io glielo avevo detto che sarebbe stato meglio lasciare il Gingaigo a casa.- ricorda Maggiordomo Stevens.
-Lo so, lo so. E chi s'immaginava che c'erano quelle stupide regole.- risponde dall'altro capo del telefono Joishi.
-Comunque ha fatto bene a chiamarmi.-
-Vuoi dire che sai cosa fare per tirarmi fuori da quest'impiccio?-
-No. Ma adesso che so dello scontro, posso venire a godermi lo spettacolo.-
-Grazie dell'aiuto, eh!-
-E porterò pure la signorina Fiordiligi.-
-La mia sorellina? Maledetto! Sai benissimo che odio fare brutte figure davanti a lei! Mi toccherà impegnarmi!-
-Impegnarsi in qualcosa, almeno ogni tanto, va benissimo. E non le farà certamente male.-
La piccola e carina Fiordiligi Naroname, ultimo anno delle scuole elementari, quando arriva all'arena viene subito assalita da alcune liceali che vogliono coccolarsela. Questo fino a quando non appaiono i due robottoni che si devono affrontare.
-Forza fratellone! Fagli un culo così!-
Le liceali si allontanano impaurite.
-Signorina Fiordiligi, quando si trova in un luogo pubblico dovrebbe adottare un linguaggio un po' più edulcorato.- consiglia Stevens.
-Solo quando si trova in un luogo pubblico?- osservano le liceali sempre più deluse.
Poco distante, si trova il preside Master Sankaster insieme a una ragazza dagli azzurri capelli, dagli strani occhi e con un atteggiamento solitamente distaccato.
-Attivazione scan.- dice la ragazza sottovoce.
-Allora, Sei Kotsudara, cosa mi dici del nuovo robottone?- chiede il preside.
-E' certamente più forte dell'altro. Potrebbe anche vincere lo scontro. Comunque i suoi valori non sono particolarmente interessanti.-
-Peccato. Speravo decisamente in meglio. Ma, visto che oramai ci sono, mi guarderò ugualmente lo scontro.-
Prima della battaglia, i due piloti devono pronunciare una breve dichiarazione rivolta all'avversario.
Honzo Boss:
-Ti ridurrò in cinque miliardi di pezzettini!-
Joishi Naroname:
-Ho fame.-

Uno scontro come si deve (ma non epico).
L'Honzo Robotto si scaglia immediatamente contro il Gingaigo e comincia a riempirlo di pugni. Joishi rimane sorpreso del fatto che non usi armi.
-Questo robottone non ha armi.- spiega Honzo Boss -Ma è così potente che ti sconfiggerò ugualmente!-
-Ah ah ah! Non hai armi? Allora ho già vinto! Troublesome Punch!-
I due pugni del Gingaigo si staccano, insieme agli avambracci, e colpiscono l'Honzo Robotto. Ammaccandolo appena.
-Vabbè, proviamo con il... Scenical Beam!-
Un raggio parte dagli occhi del robottone e centra l'Honzo Robotto. Facendogli il solletico.
-Lo capisci adesso che per te sono imbattibile?- esulta Honzo Boss, mentre riprende col suo robottone a riempire di pugni il Gingaigo.
Quest'ultimo, a causa dei colpi ricevuti, cade al suolo. Honzo Robotto si appresta a saltargli addosso per dargli il colpo di grazia. Joishi, dall'interno della cabina di pilotaggio, nota tra gli spettatori l'espressione delusa di sua sorella.
-Non posso perdere davanti a Fiordiligi! Modalità esaltazione!-
-Interessante.- dice d'un tratto, interrompendo il suo silenzio, Sei Kotsudara.
-Interessante cosa?- chiede incuriosito Master Sankaster.
-Tutte le statistiche del nuovo robottone sono improvvisamente aumentate di ben il cinquanta per cento.-
-Questo vuol dire che...-
-Che il pilota è uno come me. Anch'egli è dotato di skill.-
-Ho fatto bene a rimanere, quindi.-
-Già. La situazione si fa veramente interessante.-
E, nel dire ciò, Sei sorride. Master Sankaster rimane un po' turbato. Sa benissimo che il sorriso della ragazza non porterà niente di buono.
-Sei finito!- grida nel frattempo Honzo Boss, nel mentre fa spiccare il salto al suo robottone.
-Delenda Carthago Beam!- urla ancor più forte Joishi.
Un'ondatta di calore fuoriesce dalla piastra gialla posta sul petto del Gingaigo, e investe in pieno l'Honzo Robotto. Dopo pochi attimi, Honzo Boss si ritrova senza più il suo robottone, che si è sciolto completamente.

Il dopo scontro.
Joishi esce dal robottone per raccogliere gli applausi dei presenti. Nahoko gli corre incontro per abbracciarlo, ma inciampa e cade. Maggiordomo Stevens la aiuta a rialzarsi. La ragazza capisce subito che, se non fosse già innamorata di Joishi, potrebbe benissimo innamorarsi di quel gentile uomo maturo. Quando arriva vicino al ragazzo, nota che accanto a lui c'è una bambina carinissima. Carina a tal punto che vorrebe riempirla di coccole, anche se non la conosce.
-Sei stato bravissimo, fratellone! Hai dato quel che si meritava a quello stronzo!-
Dopo averla sentita parlare, Nahoko si ritrae alquanto spaventata e delusa.
Il giorno seguente, nei corridoi della scuola, Joishi viene avvicinato da una bella ragazza con il prosperoso seno in bella mostra.
-Ehi, tu!-
-Ehi tu? Che modo è di...-
-Ieri ho visto il tuo scontro con Honzo.- riprende a parlare la ragazza, senza fargli concludere la frase -Ci sai proprio fare, con i robottoni. Potresti essermi utile.-
-Eh? Esserti utile? Ma non ti conosco nemmeno!-
-Puoi chiamarmi Yaeko. Frequento la seconda classe sezione cinque. E voglio fondare il Comitato per il ripristino della giustezza!-
-Cosa sarebbe questo comitato? Anzi, no, non mi dire niente, non sono interessato!-
-C'è qualcosa che non va in questa scuola. Il preside soprattutto non me la racconta giusta. Si circonda di gente strana ed è quasi sempre occupato con quel Cleb nerd di robottonica, sul quale è difficilissimo ottenere informazioni.-
-Ma ti avevo detto di non dirmi niente...-
-Dobbiamo indagare! Non devi fare come altri, che si sono dimostrati impauriti o egoisticamente disinteressati! Fonda insieme a me il Club per la salvaguardia della giustarietà!-
-Ma non avevi detto che si chiamava Comitato per il ripristino della giustezza? E comunque la mia risposta è no. Non riuscirai a coinvolgermi un questa follia.-
-Lo credi veramente?- dice la ragazza, con aria di colpo maliziosa -Se accetti, in futuro potrei anche permetterti di palparmi il seno.-
-Per chi mi hai preso? Non riuscirai di certo a farmi cambiare idea con questi metodi!-
Yaeko comincia a saltellare, e pure il suo seno si muove vistosamente su e giù.
-Va bene, accetto! Fonderò con te questo comitato o club che sia! Ma, per favore, continua a saltellare un altro po'!-

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-Ataru-
view post Posted on 23/7/2013, 22:17     +1   -1




ZERDAIGREN

NOTA: scritto nel maggio 2010.

In una classe del primo anno di un liceo di Tokyo, la professoressa presenta la nuova bella studentessa arrivata da poco in città: Ayako Shiba. Durante l'ora di pranzo, le ragazze della classe si affollano curiose attorno a lei.
-Allora, dicci, da dove vieni?-
-Da lassù.- risponde Ayako, indicando il cielo con l'indice della mano sinistra.
Le ragazze rimangono ammutolite per qualche attimo.
-Ah! Vuoi dire che vieni da un paese che si trova a nord!-
-Sì. Molto a nord.-

ZERDAIGREN 01 - Aira e Suratco

Pianeta dal nome impronunciabile e che noi per comodità chiameremo Fpodjeruvbgrhj, palazzo reale. La sedicenne Aira cavalca sul suo cavallo rosa lungo i corridoi.
-Principessa, la smetta, queste cose non si fanno! I suoi genitori si arrabbieranno!- le gridano le domestiche.
-Non preoccupatevi, starò attenta! Non causerò danni!-
Subito dopo il cavallo sbatte contro un tavolo, facendo cadere sul pavimento un grande vaso. Grande vaso che va in mille pezzi.
-Nooo!- gridano le domestiche -Il Sacro vaso dell'impero è andato distrutto! Oggi è un grande giorno di lutto!-
-Oh oh!- si limita ad osservare la principessa -Questa volta mi sa che l'ho fatta grossa..-
Difatti il re Ettì prende severi provvedimenti.
-Figlia mia, per punire il tuo gesto avventato e per calmare il tuo carattere agitato, hai bisogno di una severa punizione. Così ho deciso di mandarti su un altro pianeta, dove dovrai stare per tre anni e dove vivrai come una ragazza qualunque!-
-E tutto questo perchè ho rotto un vaso brutto e vecchio?-
-Ehm.. Figlia mia, non peggiorare ulteriormente la tua posizione. Comunque non andrai su un pianeta qualunque. Andrai sulla Terra, dove i suoi abitanti sono quasi identici a noi, e dove a sincerarsi che non combinerai guai ci sarà mio fratello!-
-Parli dello zio Polistil, quello che se n'è andato dal nostro pianeta cinque anni fa?-
-Si, è egli. Si è oramai adattato perfettamente allo stile di vita dei terrestri, e ti aiuterà ad ambientarti nel loro mondo.-
In quel momento nella sala giunge pure il principe Suratco, venticinque anni, erede al trono.
-Padre, posso partire anch'io con mia sorella?-
-Adorato figlio mio, luce dei miei occhi, orgoglio di tutto il nostro popolo.. Cosa cavolo stai dicendo?-
-Padre, avverto il bisogno di vivere un po' di tempo come una persona qualunque. Tutti i ragazzi mi adorano e mi vogliono come amico, tutte le ragazze mi adorano e vorrebbero diventare la mia fidanzata. Ma, mi chiedo, ciò accade per meriti miei propri o forse solamente perchè io sono il principe di questo pianeta? Il dubbio mi angoscia. Devo schiarirmi le idee, e posso farlo solamente altrove, dove nessuno mi conosce.-
-Adorato figlio mio, luce dei miei occhi, eccetera eccetera.. Ti poni proprio dei problemi idioti. Comunque, così sia. Partirete assieme. Ovviamente Suratco, al contrario di Aira, potrà tornare quando vorrà.-
-Grazie, padre.-
-E adesso, figlio mio, andiamo a scegliere il robot col quale dovrete affrontare il viaggio nello spazio.-
-Ecco,- dice ancora il re -i nostri scienziati hanno costruito questi due robot. Questo che abbiamo davanti è lo Skatafascior. Munito di armi micidiali e dotato di enorme forza, ha un solo difetto. Ha poca resistenza nell'affrontare i viaggi nello spazio. Però è stato calcolato che c'è un buon quindici per cento di probabilità che possa portarti sulla Terra senza problemi.-
-E il restante settantacinque per cento di probabilità cosa contempla, padre?-
-Una improvvisa e repentina disintegrazione durante il viaggio nello spazio. Vuoi affrontare il viaggio su questo robot?-
-Se fosse possibile, preferirei di no.-
-Allora non rimane che l'altro, il Zerdaigren. Ha le stesse armi e la stessa forza dello Skatafascior, ma in più è totalmente sicuro per i viaggi nello spazio.-
-Ecco, allora scelgo il Zerdaigren.-
-La scelta del robot è stata difficile, ma sento che hai preso la decisione giusta.-
-Sì, ne sono convinto anch'io.-

Suratco ed Aira partono a bordo del Zerdaigren. Giungono senza problemi e senza farsi notare sulla Terra, in Giappone, dove li accoglie lo zio Polistil. Egli durante la sua permanenza ha creato un centro di osservazione spaziale, e all'interno di esso viene nascosto il robot. In un mese Polistil insegna ai due la lingua giapponese e li informa su tutto ciò che c'è da sapere affinché gli abitanti di quel pianeta non possano nutrire sospetti sulla loro vera identità. Infine giunge la scelta dei nomi.
-A me piace Ayako Shiba!- dice entusiasta Aira.
-Va bene. E tu, Suratco, quale nome hai scelto?- chiede Polistil.
-Visto che essendo fratelli dobbiamo avere lo stesso cognome.. Hiroshi Shiba!-
-Sei sicuro?-
-Sì. Perchè, ci sono problemi?-
-No. Però è un nome che mi suona strano.. Mi sembra di averlo già sentito altrove..-
Dopo aver scelto i nomi, Polistil presenta i due ai suoi tre assistenti. Essi si chiamano Genjo, Munoto e Sachi, e a loro Polistil dice che Ayako e Hiroshi sono suoi nipoti che per un po' di tempo abiteranno al centro. Rimasti nuovamente soli, Polisitil fa una rivelazione a Suratco e ad Aira.
-Siccome erano presenti tutti e tre, io vi ho presentati con le vostre identità false. Ma Sachi conosce la verità. Sa che siamo degli alieni. Con lui potete parlare senza fingere.-
-Come ha fatto a scoprire la verità?- chiede Suratco.
-Non l'ha scoperta. Ho deciso io di rivelargliela, perchè è una grande persona e di lui mi fido ciecamente.-
-Ho capito.-
-Però, aspetta.. Pensandoci meglio, forse è Munoto quello che conosce la verità. Non sono sicuro, sono un tipo piuttosto distratto. Facciamo così, per sicurezza voi due fingete di essere dei terrestri con entrambi.-
Suratco ed Aira rimangono alquanto a bocca aperta.

Nei giorni seguenti Aira comincia a frequentare la scuola, mentre Suratco si gode la sua condizione di persona qualunque.
-Che pace! Che tranquillità!- esclama soddisfattto girovagando per il centro.
-Suratco, svelto! Vieni qua!- lo richiama Polistil.
-Cosa c'è, zio?-
-Un robot gigantesco è apparso nei pressi di Tokyo ed ha cominciato a distruggere tutto ciò che si trova davanti!-
-Incredibile! Anche gli abitanti di questo pianeta riescono a costruire robot giganti?-
-A questo punto penso di sì. Deve essere opera del malefico scienziato Marranus. Tempo fa avevo sentito una sua intervista nella quale minacciava di conqustare tutto il Giappone.-
-Quel robot ha una forza spaventosa! Le armi e i mezzi militari dei terrestri non riescono a fermarlo!-
-Già. Ma quel che è peggio, è che il robot ha la forma di un nano da giardino! Un robot gigantesco a forma di nano da giardino è una contraddizione in termini! Non so se potrò reggere allo shock!-
-Zio, fatti coraggio!-
-Suratco, non abbiamo scelta. L'unico che può fermare quel robot sei tu. Prendi il Zerdaigren e vai a combattere!-
-Ma.. La pace.. La tranquillità.. Stavo così bene!-
-Ah, fai come ti pare. Ti faccio solamente notare che il robot si trova oramai vicinissimo alla scuola frequentata da tua sorella.-
-E va bene, andrò! Seppur amante della pace, io, il principe Suratco, combatterò! Per me, per mia sorella, per questo pianeta bellissimo che mi ha accolto tra le sue braccia!-
-Certo che ti piace fare scena, eh!-
Così Suratco sale a bordo del Zerdaigren e parte per affrontare il suo primo nemico. Il robot gigantesco a forma di nano da giardino.

Continua.


Zerdaigren si trova davanti al robot nemico, il nano da giardino gigante. Quest'ultimo gli corre incontro per colpirlo. Suratco è terrorizzato.
-Non ho mai combattuto, e quel robot sembra spaventosamente forte. Sono finito!-
Come accade a tutti gli eroi ogni qualvolta si trovano in difficoltà, pure a Suratco appare, nella propria mente, una persona a lui cara che lo incoraggia. Nella fattispecie, a Suratco appare Muscolino, l'eroe leggendario del suo pianeta, le cui gesta vengono tramandate di generazione in generazione.
-Non arrenderti, principe Suratco! Ricordati, questo robot possiede armi!-
-Ah già, è vero. Me ne ero dimenticato.-
-Sono molto potenti, ma usale con parsimonia e una alla volta, o rischierai di esaurire l'energia del robot.-
-Ho capito. Grazie Muscolino! E adesso.. Pugno Perforativo! Raggio Distruggente alla massima potenza! Cornetti Tonanti al più alto potenziale distruttivo!-
In sequenza, la mano destra del Zerdaigren si stacca e colpisce il robot nemico, dalla piastra pettorale del Zerdaigren parte un raggio che colpisce il robot nemico, dalle corna poste sulla testa del Zerdaigren partono dei fulmini che colpiscono il robot nemico. Così, dopo un solo minuto di confronto, il robot a forma di nano da giardino viene distrutto.
-Bravo principe.- esclama Muscolino -Ti piace vincere facile, eh? Però hai avuto troppa fretta.-
Infatti il Zerdaigren si ritrova senza energia e incapace di muoversi per qualche minuto. Nel frattempo, ai suoi piedi si è radunata una folla di persone che lo acclama come salvatore. Non potendo al momento andarsene, Suratco decide di uscire dalla cabina di pilotaggio e, rimanendo sulla testa del robot, di salutare il pubblico. Per non farsi riconoscere si copre la testa col sacchetto di carta che conteneva il panino che si era mangiato mentre raggiungeva il robot nemico (e così una briciola di pane gli finisce in un occhio). Guarda la gente sottostante e, non sapendo di preciso cosa dire, si limita a pronunciare un:
-Zerdaigren vincerà!-
Poi, avendo il robot riacquistato energia, se ne va.
Quella sera, in televisione è tutto un fiorire di servizi dedicati al robot gigante che sembra chiamarsi Zerdaigren. Anche se qualcuno sostiene che in realtà possa chiamarsi Vincerà.

ZERDAIGREN 02 - Zerdaigren di qui, Zerdaigren di là

-Perchè tutta questa violenza?- si rammarica Suratco, osservando un negozio di giocattoli preso d'assalto da numerosissime persone, che si picchiano tra loro per entrare prima degli altri.
-Hanno creato dei modellini del Zerdaigren che i bambini vogliono assolutamente avere.- gli spiega lo zio Polistil -I modellini al momento non sono molti, e le richieste invece sono moltissime. Quindi chi arriva dopo corre il rischio di non trovare più il modellino tanto desiderato dal figlio.-
-Capisco la situazione, ma c'è modo e modo di comportarsi! Così facendo sembrano bestie inferocite! E tutto ciò accade per un giocattolo!-
-Lo so, nipote, lo so.-
-Zio, sento dal tono della tua voce che pure tu disapprovi questo comportamento incivile da parte degli umani.-
-No, Suratco. Sono dispiaciuto, ma perchè noi non guadagneremo un soldo da tutto ciò. Non possiamo certamente rivelare che il Zerdaigren è nostro. Scoprirebbero che siamo degli alieni, e chissà poi cosa potrebbe accadere. Peccato..-
-Zio, fatti forza!-
-Prima il nano da giardino gigante, adesso questo.. Stiamo vivendo giorni estremamente cupi.-

Nella sua base iper segreta, tranne che per il postino, il malefico scienziato Marranus è su tutte le furie.
-Dannato Vincerà! Ha distrutto in pochi attimi il robot che mi è costato anni e anni di studi e di fatiche!-
-Mi scusi, professore,- lo disturba un collaboratore -ma il robot si chiama Zerdaigren, non Vincerà.-
-Taci! Non osare contraddirmi!- e dicendo ciò, Marranus usa la pistola laser in suo possesso per uccidere il collaboratore.
-Mi scusi, professore,- lo disturba un altro collaboratore -ma mi sembra eccessivamente adirato.-
-Non è vero! Ho un carattere forte e so controllarmi perfettamente!- e dicendo ciò, Marranus uccide pure questo collaboratore.
A quel punto appare il suo fedele servitore, Viscidus.
-Professor Marranus, il secondo robot gigante è oramai pronto per combattere.-
-Ah ah! Avrò la mia vendetta! Saliremo a bordo e lo guiderò io personalmente, così sarà ancor più bello sconfiggere quel Vincerà! Ah ah!-
Al Centro di osservazione spaziale giunge poco tempo dopo la notizia di un altro robot gigante a forma di nano da giardino che sta attaccando Tokyo.
-Eh no, adesso basta!- sbotta Polistil -Attaccano con un robot simile al precedente, e perdipiù attaccano pure la stessa città. Non hanno per niente fantasia! E poi attaccano con un robot per volta, invece che con più robot insieme. Non hanno per niente intelligenza! Riprendi il Zerdaigren e rivai a combattere, Suratco. Questa volta guarda se riesci a non finire l'energia.-
Con una musichetta in sottofondo usata come accompagnamento, suonata da sua sorella Aira con le tastiere, Suratco si lancia dentro la cabina di pilotaggio del Zerdaigren. In pochissimo tempo giunge sul luogo dove si trova il nemico.
-Eccoti arrivato, Vincerà. Questo sarà il giorno della mia vendetta e della tua sconfitta!- dice gioioso il malefico scienziato Marranus.
Lo scontro comincia, e.. il robot gigante a forma di nano da giardino crolla a terra semidistrutto. Il duello è durato nuovamente pochissimo tempo, e nuovamente il Zerdaigren è rimasto senza energia. Nuovamente impossibilitato ad andarsene immediatamente, Suratco si rimette un sacchetto di carta in testa, accertandosi stavolta che non vi siano rimaste briciole al suo interno, ed esce a salutare la gente che pure stavolta lo acclama.
Il malefico scienziato Marranus e il suo fidato servitore Viscidus vengono catturati e portati in prigione. Con il nemico oramai fuori gioco, Suratco gioisce:
-Adesso finalmente torneranno giorni di pace e tranquillità!-

Nel sottosuolo, un'antica civiltà torna improvvisamente alla vita, decisa ad impadronirsi del pianeta.
In un enorme laboratorio, dieci scienziati hanno quasi finito di creare un robot dotato di un'energia spaventosamente potente. Grazie ad esso, bramano di impadronirsi del pianeta.
Da un altro pianeta, stanno per arrivare sulla Terra degli esseri con la forma di grandi bestie. Il loro credo è la guerra, il loro obiettivo è sottomettere la razza umana.
In uno dei punti più profondi dell'oceano, giace da oramai millenni un gigantesco robot invincibile. Nessuno sa della sua presenza e nessuno ne conosce l'origine. Ma esso è vicinissimo al momento della sua riattivazione. Il suo scopo? Distruggere il pianeta.
E nel mentre accade tutto ciò, Suratco è seduto su una collinetta, appoggiato al tronco di un albero, intento a suonare allegramente la sua chitarra.

Nella prossima puntata, vi saranno interessantissimi accadimenti!
Aira si troverà in pericolo! Forse.
Sarà rivelato l'importante segreto che si cela dietro il nome Salta Ofu Tobor! Ma probabilmente anche no.
Suratco, a bordo del Zerdaigren, dovrà affrontare un temibile nemico! Può darsi, ma non è detto che accada.

Continua.


Aira è stata mandata sul pianeta Terra per punizione, perchè impari a rispettare gli altri e le regole. Suratco è giunto sul pianeta Terra per scelta, per vivere in pace e tranquillità e staccarsi per un po'di tempo dall'impegnativo ruolo di principe.
Scene di cui è solitamente protagonista Aira: i compagni di classe sono tutti innamorati di lei e lei se ne approfitta facendosi passare i compiti; esce continuamente con le amiche e si diverte moltissimo frequentando tantissimi locali.
Scene di cui è solitamente protagonista Suratco: continue battaglie a bordo del Zerdaigren, con nemici che hanno a disposizione robot sempre più potenti; sempre più di corsa ogni giorno che passa, sempre più stanco e ricoperto di ferite ogni battaglia che combatte.
Scesa la notte, Suratco strimpella tristemente la chitarra gridando al cielo:
-Qui c'è qualcosa che non va!-

ZERDAIGREN 03 - Ogni giorno un nemico, ogni nemico una battaglia

In un laboratorio sotterraneo ultrasegreto, dieci scienziati megalomani brindano alla riuscita del loro progetto: la costruzione del potentissimo robot gigante Opossum ZX.
-Conquisteremo il mondo! E io prenderò per me il Nord America!- esulta un primo scienziato.
-Io il Sud America!- esulta un secondo scienziato.
-Io l'Europa!- esulta un terzo scienziato.
-Io l'Asia!- esulta un quarto scienziato.
-Io l'Africa!- esulta un quinto scienziato.
-Io l'Oceania!- esulta un sesto scienziato.
-Io.. io.. Ehi! I continenti sono già finiti tutti! E ci siamo ancora io ed altri tre colleghi!- fa notare un settimo scienziato.
La conquista del pianeta da parte del robot Opossum ZX viene così rinviata, perchè la spartizione delle future conquiste si rivela molto più complicata del previsto e quindi nel deciderla i dieci scienziati devono impiegare molto tempo.
Nel frattempo, degli esseri con la forma di grandi bestie, provenienti da un altro pianeta, attaccano la Terra. Le armi dei terrestri si dimostrano inefficaci contro di loro. Al Centro di osservazione spaziale, Polistil chiama il nipote:
-Suratco, ascoltami, devi..-
-Fammi indovinare. Devo prendere i comandi di Zerdaigren e andare ad affrontare quelle bestie aliene. Ho indovinato?-
-Sì. Ma potresti dirlo con un po' più d'entusiasmo.-
Così Zerdaigren parte all'attacco, e si ritrova ad affrontare un centinaio di grandi bestie aliene tutte insieme.
-E io dovrei essere entusiasta di tutto ciò?- si chiede Suratco, mentre combatte accerchiato dal nemico.
Dopo due giorni la battaglia si conclude con la vittoria del Zerdaigren. Il mondo esulta e ringrazia nuovamente l'eroe che lo ha salvato. Suratco torna al Centro di osservazione spaziale e s'infila subito a letto, vinto dalla stanchezza.

Gli ci vuole qualche giorno per riprendersi completamente. Ma, quando succede, Suratco subito torna a camminare felicemente tra i boschi e a suonare allegramente la chitarra. Il Sole splende su di lui e illumina il suo cammino. Quando arriva la chiamata di suo zio. E subito un grigio nuvolone soffoca l'ambiente.
-Zio Polistil, questa volta cosa c'è?-
-Un'antica civiltà che pensavamo estinta da millenni, quella degli Zigulà, è riapparsa improvvisamente e ha deciso di conquistare il pianeta. Sono esseri biomeccanici dotati di corpi enormi e potenti. Purtroppo le armi dei terrestri non sembrano essere utili contro di loro, e quindi..-
-Sì, ho capito. Prendo il Zerdaigren.-
-Noto sempre meno entusiasmo nelle tue parole..-
Gli scontri durano quasi ininterrottamente per una settimana. E si concludono con l'ennesimo trionfo del Zerdaigren. Il mondo esulta e ringrazia nuovamente l'eroe che lo ha salvato. Suratco torna al Centro di osservazione spaziale e s'infila subito a letto, vinto dalla stanchezza.

Gli ci vuole qualche settimana per riprendersi completamente. Ma, quando succede, Suratco subito torna a correre felicemente tra i boschi e a suonare allegramente la chitarra e il basso. Il Sole splende su di lui e illumina il suo cammino. Quando arriva la chiamata di suo zio. E subito un grigio nuvolone soffoca l'ambiente e in più si ode il rumore di un tuono.
-Zio Polistil, parla..-
-Proveniente da dove non si sa, è apparso un colossale robot gigante. Sembra dotato di coscienza propria, ed ha cominciato a distruggere tutto ciò che trova dicendo che il suo compito è quello di sterminare la razza umana, quando questa comincia a diventare troppo pericolosa per la sicurezza dell'universo. E poi ha blaterato altre cose che al momento non ricordo. Purtroppo le armi dei terrestri non sembrano essere utili contro di lui, e quindi..-
-Ok. Prendo il Zerdaigren.-
-Noto che usi sempre meno parole e che le pronunci con sempre meno entusiasmo..-
Il Zerdaigren affronta il colossale robot, che appare vecchio di millenni e che è stato costruito da chissà quale civiltà evoluta per quei tempi. Comunque, il Zerdaigren riesce a batterlo, anche se questa volta viene danneggiato alle braccia. Prima di esplodere, il colossale robot scopre che si era sbagliato:
-Oh oh! Mi stavo riposando in fondo all'oceano, e forse la pressione dell'acqua ha danneggiato il computer presente al mio interno. Mi sono appena accorto che non era necessario entrare in azione oggi, ma che probabilmente avrei dovuto agire tra almeno duecento anni. Se tu avessi aspettato un po' ad attaccarmi, mi sarei ritirato e la nostra battaglia non sarebbe avvenuta. Pazienza, oramai è andata così.-
Detto ciò, il colossale robot esplode. Il mondo esulta e ringrazia nuovamente l'eroe che lo ha salvato. Suratco torna al Centro di osservazione spaziale e s'infila subito a letto, vinto dalla stanchezza e dalla tristezza.

Gli ci vuole qualche settimana per riprendersi completamente. Ma, quando succede, Suratco subito torna a saltellare felicemente tra i boschi e a suonare allegramente la chitarra, il basso e la batteria. Il Sole splende su di lui e illumina il suo cammino. Quando arriva la chiamata di suo zio. E subito un grigio nuvolone soffoca l'ambiente e in più si ode il rumore di un tuono. Poi comincia a piovere.
-Zio Polistil..-
-Dieci scienziati hanno costruito un robot gigante, l'Opossum ZX, col quale hanno intenzione di conquistare il mondo. Purtroppo niente e nessuno sembra in grado di fermarlo, e quindi..-
-Prendo il Zerdaigren. Sigh!-
-Noto che sei proprio avvilito..-
Il Zerdaigren affronta Opossum ZX e lo distrugge. I dieci scienziati che lo avevano cotruito vengono arrestati. Il mondo esulta e ringrazia nuovamente l'eroe che lo ha salvato. Suratco torna al Centro di osservazione spaziale e comunica allo zio Polistil:
-Io me ne torno a casa. Mi sono stancato di combattere continuamente. Stavo meglio a fare la vita del principe.-
-Va bene. C'è solo un problema.-
-E cioè?-
-Nei vari combattimenti il Zerdaigren ha consumato molta energia e ha subito dei danni. Al momento, e ancora per un po' di tempo, non è in grado di affrontare un viaggio nello spazio.-
In quel momento appare Aira:
-Io esco. Vado a divertirmi con le mie amiche. Non aspettatemi alzati.-
Scesa la notte, Suratco strimpella tristemente la chitarra gridando al cielo:
-Qui c'è qualcosa che non va!-

Fine.


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-Ataru-
view post Posted on 24/7/2013, 08:06     +1   -1




SAYONARA SUUPAA ROBOTTO

NOTA: scritto nel maggio 2009.

-1-

Ricorda! Ricorda di quando il fiero Tutsumishi, a bordo del robottone Didascalion, sconfisse l'antica civiltà tornata in vita dopo mille e millemila anni, l'antica civiltà di Makulelia!
Ricorda! Ricorda le terribili parole che l'Imperatore Makulelio Undicesimo rivolse al fiero Tutsumishi, poco prima di morire:
-Maledetto! Io muoio, ma ricordati che tu sei.. che tu sei.. sei uno sciocchino!-

Ricorda! Ricorda di quando l'allegro Ryosuke, a bordo del robottone Gurungo, sconfisse il folle scienziato Dottor Hisso!
Ricorda! Ricorda le preveggenti parole che il Dottor Hisso pronunciò poco prima di perire:
-Mi fa un po' male la schiena..-

Ricorda! Ricorda di quando il deciso Surume, a bordo del robottone Astrepidus, sconfisse i malvagi alieni provenienti dal pianeta Lontanus!
Ricorda! Ricorda le rabbiose parole che il Generale Hoptimus esclamò poco prima di saltare in aria assieme alla sua astronave:
-Rid fag herr tuminecco fas nuh jek!-

E poi, un'altra decina di super robot, che difesero gli uomini dagli attacchi di molteplici nemici! Era tutto un grande calderone, al punto che gli uomini erano portati a chiedersi:
-Ma ci sono tutti questi super robot perchè ci sono tutti questi nemici cattivi, o ci sono tutti questi nemici cattivi perchè ci sono tutti questi super robot?-
Non poche furono le battaglie memorabili! Erano tempi d'oro per chi amava credere nei super robot!
Beato il pianeta che non ha bisogno di super robot! Ecco, purtroppo, cominciò ad essere questo il pensiero di molti! Ma solo dopo che tutti i nemici erano stati sconfitti! Di quale cotanta codardìa e ingratitudine può essere protagonista l'animo umano! I super robot, da sempre celebrati come degli eroi durante le loro battaglie, appena giunsero alla vittoria finale furono messi da parte e dimenticati! E così, dopo soli cinque anni di pace ininterrotta, sul pianeta non vi fu più traccia di super robot!

La prima ondata di super robot, così bella e rivoluzionaria, sparì in fretta così come in fretta aveva conquistato la gloria. Un po' come era avvenuto per la prima ondata del rock'n roll. Ma, così come c'era stato un ritorno del rock'n roll, così pochi fedeli continuarono a sperare in un ritorno dei super robot. Preferibilmente, non accompagnata dal ritorno di terribili e crudeli nemici.

Scena uno (dopo quattro anni di pace).
In un piccolo e sperduto tempio, il monaco vede arrivare un samurai insieme a un ragazzo.
-Monaco,- parla il samurai -so che posso fidarmi di te e che nessuno verrà a cercarlo in questo posto sperduto. Ti affido il ragazzo. Fai in modo che non gli accada niente. Poichè egli è il lavatore!-
-Mi scusi, vorrà dire il salvatore.-
-No, Salvatore sono io. Egli è proprio il lavatore!-
-Ma non capisco.. Questo ragazzo è importante perchè..-
-Sì, è così. Non fartelo più ripetere. Forze oscure ma anche forze benigne sono all'opera. Tra qualche anno sicuramente accadrà qualcosa, e questo ragazzo giocherà un ruolo importante! Adesso me ne vado, altre incombenze mi aspettano!-
Appena il samurai sparisce, il ragazzo si volta verso il monaco:
-Io sono il lavatore!-
-Sì, ho capito. Adesso però non me lo ripetere più.-

Scena due (dopo cinque anni di pace).
Eccola, la poderosa base dell'organizzazione incaricata di difendere il pianeta da un eventuale attacco di forze nemiche. Un sottoufficiale si reca nell'ufficio del presidente.
-Signor presidente, è stato accertato con sicurezza che oramai i super robot sono stati dimenticati da tutti. Gli adulti e i ragazzi che da piccoli li hanno adorati, oramai hanno altro a cui pensare. E i bambini di oggi hanno altri eroi.-
-Benissimo! Noi dell'organizzazione Divisualizzazione abbiamo ottenuto un grande risultato! Basta piloti e super robot! Per difendere il pianeta bastano le nostre potenti armi e i nostri mini robot arancioni comandati a distanza! Da oggi gli uomini non venereranno più i super robot e i loro piloti, ma la Divisualizzazione!-

Scena tre (dopo sei anni di pace).
In una base segreta sotterranea, si ritrovano i tre scienziati Homn, Hamn e Humn. Essi sono stati tra i creatori di super robot della prima ondata.
-Il mondo ha ancora bisogno di noi, ha ancora bisogno di super robot!- dichiara Homn.
-Già. E' stato un gesto folle liberarsi dei pochi super robot che erano rimasti attivi. Ma quei maledetti della Divisualizzazione vogliono che la gloria passi a loro, e non si stanno a preoccupare veramente della sicurezza del pianeta!- aggiunge Hamn.
-Così noi qui progetteremo e costruiremo dei nuovi robot! Ha ha! Coff coff! Devo contenere il mio entusiasmo, altrimenti mi si stacca la dentiera.- conclude Humn.
I tre gioiscono, fino a quando però arrivano simultaneamente alla stessa conclusione.
-Sì, noi faremo i robot, ma chi li piloterà? I piloti sopravvissuti della prima ondata si stanno godendo il meritato riposo e comunque sono stati sicuramente messi sotto controllo dalla Divisualizzazione. E di nuovi piloti difficilmente ne troveremo perchè i giovani non sono più interessati a pilotare super robot, e poi fuorilegge!-
Davanti ai tre appare un uomo.
-Intanto come primo pilota ci sono io!- afferma il nuovo arrivato in tono serio e convinto.
-Ma tu sei Daisuke!- esclamano esultando i tre scienziati -Eri il pilota del Torido Cinque! Anzi no.. del Votomech! Nemmeno.. Aspetta, che pian piano ci ricordiamo.-
-Ero il pilota del Daidalton!- sbotta Daisuke.
-Eh, non te la prendere con noi. Pilotavi un super robot minore, non è mai stato molto famoso. Piuttosto, come hai fatto a trovarci?-
-Sono anni che vi tengo d'occhio. Per la Divisualizzazione siete oramai solo tre vecchi rimbambiti, ma io ero sicuro che invece potevo contare su di voi, per avere un'altra possibilità. Durante la prima ondata di super robot non ho lasciato il segno, ma non mi farò sfuggire un'eventuale seconda occasione!-

Emergi dal basso, Imperative Robotto! Il robottone nero e rosso pilotato da Daisuke, che ridarà slancio ai super robot! Chi saranno i suoi nemici? E chi i suoi amici? Imperative Robotto volta la sua testa prima a sinistra, poi a destra. Al suo interno, Daisuke esulta:
-Andiamo! Si comincia!-

-2-

Dopo quattro anni, finalmente gli scienziati Homn, Hamn e Humn portano a termine la costruzione dei tre super robot da loro progettati.
Il più forte, il più resistente, quello con più armi e armi più devastanti, l'Imperative Robotto, viene affidato a Daisuke. L'esperto pilota, dal quale si possono ottenere ottimi suggerimenti per migliorare le prestazioni del super robot. Egli sale al suo interno. Seguono cinque minuti di silenzio, poi Daisuke si affaccia fuori dalla cabina di pilotaggio:
-Ehm.. Scusate.. Come mi avevate detto che si faceva, per metterlo in moto?-
Gli altri due robot, in tutto uguali tra loro tranne che nella colorazione, vengono affidati quello blu al nipote di Homn e quello rosa alla nipote di Hamn.
-Io non ho nipoti..- spiega Humn.
Ryu, il nipote di Homn. Egli da piccolo aveva adorato i super robot. Poi, come molti altri, li aveva dimenticati. Ma la proposta fattagli dal nonno ha riacceso in lui il desiderio di pilotare un super robot.
-Yeah! Col mio Blu Robotto solcherò le infinite galassie!-
-Ryu, adesso non esagerare. Il Blu Robotto non è costruito per viaggiare nello spazio!-
Ma, sordo a ciò che non vuole ascoltare, il giorno del definitvo collaudo il ragazzo attiva alla massima potenza i motori presenti sotto i piedi del robot e sfonda così il soffitto della base sotterranea segreta. Il Blu Robotto si erge maestoso sopra la città!
-Ma è scemo! Così ci scopriranno!- protesta Daisuke.
Alla guida del robot rosa, il Soave Robotto, la dolce Miya attiva il potente raggio pettorale. Il raggio parte dall'interno della base e raggiunge il Blu Robotto, facendolo precipitare nella base stessa. I due ragazzi cominciano a bisticciare.
-Il Blu Robotto è danneggiato, ma l'importante è che nessuno si sia accorto di lui.- commentano soddisfatti i tre scienziati.
-Ma come fate a essere così contenti?- si arrabbia Daisuke -Un robot gigante è apparso improvvisamente in cielo, in piena città, ed è stato abbattutto da un raggio potentissimo proveniente dal sottosuolo! Come potete pensare che nessuno se ne sia accorto?-
-Fino a prova contraria, non abbiamo motivo di pensare di essere stati scoperti.-
Dopo cinque minuti, la base viene circondata dai soldati e dai mini robot dell'organizzazione Divisualizzazione.
-E adesso cosa mi dite?- dice Daisuke agli scienziati.
-Che come prova è convincente. Siamo stati scoperti.-
-Quattro anni buttati via in un minuto..-
Il ragazzo di nome Ryu smette di bisticciare con Miya e si guarda intorno.
-Ma che ho fatto qualcosa di sbagliato?- chiede.

Quella sera, il monaco apprende dalla televisione la notizia dell'arresto di tre scienziati e di altre tre persone che avevano violato la legge tentando di riportare in vita la moda dei super robot. Il ragazzo che vive con lui gli si avvicina e gli dice:
-Io sono il lavatore!-
-Ho capito! Sono sei anni che me lo ripeti tutti i giorni! E dici pure qualcos'altro!-
-Il cambiamento sta per avvenire.-
-Eh? Ma che mi dai retta? E' la prima volta che ti sento cambiare discorso!-
-Ripeto: il cambiamento sta per avvenire.-
-Spiegati meglio. Cosa intendi per cambiamento?-
-Io sono il lavatore!-
-Sì, buonanotte..-

La mattina successiva, nella loro cella, i tre scienziati, Daisuke, Ryu e Miya ricevono la visita del presidente della Divisualizzazione.
-Devo ammetterlo, non avrei mai pensato che sareste stati nuovamente in grado di costruire dei super robot. E tu, Daisuke, che sei stato il pilota del più sconosciuto dei super robot, cosa speravi di ottenere? Comunque, visto che tutta questa situazione m'ha fatto divertire, ho deciso di essere buono con voi. I tre robot verranno distrutti, ma in compenso voi stasera tornerete subito in libertà. Ovviamente solo dopo che mi sarò assicurato che non vi verranno altre strane idee in testa. Ha ha!-
Poco dopo, i prigionieri comprendono cosa intendeva il presidente con quell'ultima affermazione. Humn viene portato via da due soldati e torna in cella mezz'ora dopo. Guarda gli altri, solleva le braccia al cielo e comincia a dire:
-Allelujah! La Divisualizzazione è il futuro! Non vedo l'ora, appena tornato a casa, di occuparmi del mio orticello!-
-Ma tu non hai mai tenuto un orticello!- esclama sorpreso Homn.
-Oh no!- esclama invece Hamn -Gli hanno fatto il lavaggio del cervello!-
-Signor Homn, adesso tocca a lei.- dicono i soldati.
-Mi perdoni, vecchio.- dice Daisuke.
Poi afferra Humn e lo scaraventa contro i soldati, che cadono a terra. Daisuke li tramortisce con dei calci e prende le loro pistole.
-Andiamocene! Da qualche parte in questa base devo esserci i nostri robot! Se riusciamo a salirci, potremo fuggire senza problemi!-
-Ma ci portiamo dietro pure Humn?- chiede Ryu.
-Certamente! Troveremo un modo per riportarlo alla normalità!-
-Che bello!- esclama Humn -Adesso mi portate al mio orticello, vero?-

A mezzogiorno di quello stesso giorno, mentre Daisuke, Ryu, Miya e i tre scienziati vagavano per la base della Divisualizzazione alla ricerca dei tre super robot, e mentre il ragazzo ripeteva per l'ennesima volta al monaco che lui era il lavatore, avvenne il cambiamento.

-3-

Una torre enorme ed altissima si solleva da terra fino a raggiungere il cielo! Tremate, umani, l'antica civiltà di Makulelia è tornata!
L'aria attorno alla torre diventa irrespirabile. Desolazione e sciagura la circondano. Una colossale e pesantissima porta si apre, ed appaiono tre robot giganteschi a forma di gorilla, di mammuth e di pecora. Una voce possente si espande per miglia e miglia:
-Andate, mie bestie apocalittiche! Andate a distruggere la base della Divisualizzazione! Una volta sconfitta, nessuno potrà impedirci di conquistare finalmente il pianeta! Andate, e combattete in mio nome, quello di Makulelio Dodicesimo!-
Nessuna arma sembra poter fermare l'avanzata dei tre robot. E la torre è inattaccabile poichè circondata da venti fortissimi che impediscono l'accesso a qualunque cosa, disintegrandola all'istante. Alla Divisualizzazione è il panico.
-Ma l'antica civiltà di Makulelia non era stata sconfitta anni fa?- chiede il presidente.
Un inatteso collegamento video radio dissipa i suoi dubbi. Ad apparire e a parlare è nientemeno che Tutsumishi, il fiero pilota anni prima del super robot Didascalion.
-Salve, presidente della cosiddetta Divisualizzazione. Le abbiamo fatto una bella sorpresa, vero?-
-Tutsumishi? Cosa vuoi? Dove sei?-
-Sono a bordo del robot a forma di mammuth. Anni fa sconfissi l'antica civiltà di Makulelia, ma qualcuno di loro rimase in vita. Tra essi, vi era l'imperatrice. Io me ne innamorai e decisi di rimanere a vivere tra loro. Volevamo vivere in pace, ma andando avanti negli anni ho visto che non è possibile. L'uomo oramai sta inquinando non più solo l'aria e l'acqua, ma pure il sottosuolo. Viverci è diventato quasi impossibile. In più, ho capito che la civiltà di Makulelia è più nobile e meritevole di vivere in superficie di quella degli uomini. In più, sono incavolato nero con la Divisualizzazione e con gli uomini in generale perchè hanno osato dimenticare i loro eroi. Adesso, pagherete le conseguenze delle vostre azioni!-
-Ma tutto ciò è insensato! Tu sei solamente un traditore e vuoi trovare scuse per le tue azioni!-
Nel frattempo, il mammuth è già arrivato alla base della Divisualizzazione e comincia a distruggerla.
-Vendetta! Vendetta! Tremenda vendetta! Vi annienterò!- grida ghignando Tutsumishi.
-Non credo proprio!-
-Chi.. Chi ha osato pronunciare cotali parole?-
Tutsumishi si vede apparire davanti un robot gigante nero e rosso, l'Imperative Robotto!
-Un super robot. Pensavo che non ne esistessero più, di robottoni creati dall'uomo.-
-Tstsumishi, non voglio combattere contro di te. Arrenditi.-
-Ha ha! Adesso ho riconosciuto questa voce. Tu sei Daisuke, e come me eri un pilota di super robot, anni fa. Pilotavi il Torido Cinque! Anzi, no, mi sono sbagliato. Il tuo robot era il Votomech! No, nemmeno. Era.. Non ricordo..-
-Il mio robot era il Daidalton!- interviene Daisuke con tono alterato.
-Sì, è vero. Non mi viene mai in mente perchè era il più sconosciuto tra tutti i super robot dell'epoca.-
-Ehm.. Me l'hanno già detta altre persone codesta cosa, e preferisco smettere di pensarci. Ma torniamo a noi. Ti arrendi?-
-Ovviamente no. Purtroppo mi sa che sarò costretto ad ucciderti. Non so quanto è potente il tuo robot, ma io non sono solo.-
Accanto al mammuth giungono i robot a forma di gorilla e di pecora.
-Nemmeno Daisuke è solo!- dice Ryu mentre appare con il suo Blu Robotto danneggiato.
-E ci sono anch'io!- si aggiunge Miya con il suo Soave Robotto, luccichevole più che mai.

Nella sala di controllo della Divisualizzazione giungono Homn, Hamn e Humn.
-Ecco perchè i ragazzi sono riusciti a impadronirsi dei robot così facilmente! I soldati erano impegnati a fronteggiare qualcosa di ben più grave!- commenta Homn.
Il presidente li vede e ordina ai pochi soldati presenti di arrestarli.
-Allora? Cosa aspettate? Sono dei criminali evasi!-
-Signor presidente, con tutto il rispetto, noi non ubbidiremo al suo ordine. I robot creati da queste persone sono rimasti la nostra unica speranza di salvezza.-
-Già già.- commenta sodisfatto Hamn -Penso proprio che da oggi le cose cambieranno. Voi della Divisualizzazione vi siete dimostrati incapaci di adempiere al compito che vi era stato dato.-
-Traditori!- urla il presidente oramai fuori di sé -Siete tutti e solo dei traditori!-
Poi, comincia a vaneggiare:
-La seconda rivoluzione! Un lavoro da finire! Non siamo come gli altri! Ha ha! Ha ha!-
Nessuno più lo prende in considerazione, e tutti guardano lo schermo dove passano le immagini della battaglia tra i robot.
-Finalmente, nel quarto episodio, vedremo combattere l'Imperative Robotto!- dice Homn.
-Già. Fino ad ora è apparso in tutti gli episodi, ma solo brevemente e senza fare granché. Qui rischiamo di far annoiare gli spettatori.- aggiunge Hamn.
-E magari nel quarto episodio potrò tornare al mio orticello!- interviene Humn.
-Te lo ripetiamo per l'ultima volta. Tu non hai un orticello!-
-Nooo! Perchè?-

Gioite! La battaglia per la salvezza degli uomini sta per cominciare. Da una parte Imperative, Blu e Soave Robotto. Dall'altra, un mammuth, un gorilla ed una pecora!

-4-

-Io sono il lavatore! Io sono il lavatore! Io sono il lavatore!- ripete il ragazzo.
-Oh, ma che ti sei incantato? E zittisciti!- gli dice il monaco.
Appaiono cinque essere un po' strani, appartenenti all'antica civiltà di Makulelia.
-E voi chi siete? Cosa volete?- chiede il monaco.
I cinque esseri un po' strani saltano addosso al ragazzo, ma non riescono a raggiungerlo perchè vengono tagliati a fettine. Il samurai è tornato, dopo sei anni.
-Sono contento di rivederti, Salvatore.-
-Ti ringrazio. Per merito tuo sono potuto stare sei anni senza preoccuparmi del ragazzo. Ma adesso è venuto il momento di agire. Devo portare il ragazzo dove potrà essere utile!-
-Vengo anch'io. A questo punto sono troppo curioso di sapere cosa può fare.-
-E' presto detto. Egli è il lavatore. Come lava bene lui non lava nessuno. Come avrai da poco visto in televisione, gli uomini sono stati nuovamente attaccati dall'antica civiltà di Makulelia. E solo l'Imperative Robotto sembra essere in grado di sconfiggerla. Ebbene, dopo una battaglia il robot sarà sicuramente danneggiato e sudicio. Facendolo pulire dal ragazzo, l'Imperative Robotto potrà muoversi più velocemente dell'un per cento!-
-Eh? Eeh? Mi stai dicendo che ho sopportato per sei anni la continua cantilena io sono il lavatore, solo perchè questo Imperative Robotto possa avere un miglioramento infinitesimale nei movimenti?-
-Sì.-
Il monaco sviene. Il samurai e il ragazzo si guardano.
-Io sono il lavatore!- esclama il ragazzo.
-Comincio già a comprendere la sofferenza provata dal monaco..- osserva il samurai.

Ryu, col Blu Robotto, lancia i pugni portentosi contro il gorilla. Quest'ultimo blocca i pugni con le mani. Ryu usa i raggi occhionici, che però non danneggiano per niente il gorilla. Allora Ryu usa il raggio pettorale, ma il gorilla lo evita. Il gorilla attacca e spezza in due il Blu Robotto. Miya usa col Soave Robotto le stesse armi usate da Ryu, ma contro la pecora. E la distrugge.Ryu, oramai rimasto senza robot, raggiunge i tre scienziati nella sala di controllo.
-Adesso me lo dite, lo voglio sapere. Perchè a me non ne va bene una ed invece a Miya va tutto bene?-
-Perchè forse tu sei sfigato?-
La parola sfigato comincia a riecheggiare ripetutamente nella testa di Ryu. Egli si inginocchia e comincia a lamentarsi:
-No, non è vero! Non sono uno sfigato!-
Una mano lieve lo tocca sulla testa. Ryu si sente improvvisamente meglio e solleva lo sguardo. A toccarlo è stato Humn, che gli dice sorridendo:
-Ryu, alzati e cammina. Vieni con me e andiamo a coltivare il mio orticello.-
-Sì, ho deciso. E' ciò che farò!-
Così Ryu e Humn se ne vanno dalla base. Appena se ne sono andati loro, arrivano il samurai, il monaco e il ragazzo.
-E voi chi siete?- chiedono Homn e Hamn.
-Io sono il lavatore!- dice il ragazzo.
-Ma cos'è oggi, il festival dei tipi strani?-
-No.- interviene il samurai -Egli è veramente il lavatore!-
In quel momento, a causa della battaglia in corso, un pezzo del soffitto della base si stacca e precipita sul ragazzo, uccidendolo.
-Adesso non lo è più.- osservano Homn e Hamn.
Il monaco si getta a terra piangente.
-No, no e no! Ho sopportato quel ragazzo per sei anni, e per cosa? Per niente!-
Poi guarda il samurai.
-La colpa è tutta tua! Maledetto!-
Il monaco salta addosso al samurai, che taglia a fettine anche lui.
-Avete finito di fare confusione?- chiedono Homn e Hamn, mentre la base trema a causa della battaglia in corso.
-Sì, sì, adesso è tutto a posto.- risponde il samurai riponendo la spada.

L'Imperative Robotto, usando le lame poste sulle proprie braccia, danneggia seriamente il mammuth. Quest'ultimo però riesce, con una zampata, a staccargliene una delle due. L'Imperative con il raggio pettorale distrugge il sedere del mammuth. Quest'ultimo però riesce a saltargli addosso e ad atterrarlo.
-Daisuke, questa è la tua fine!- grida Tutsumishi.
-Sei proprio dove ti volevo!- gli dice Daisuke.
-Eh?-
-Con l'aiuto delle pile Durevocell, avrò la vittoria! Attacco galassiale, energia!-
La vu gialla posta sulla fronte dell'Imperative rilascia un raggio dalla spaventosa potenza. Il gorilla si getta sul mammuth, spostandolo. Così è lui ad essere investito in pieno dal raggio, che lo distrugge completamente. Dopo aver assistito a tale scena, Tutsumishi fugge col mammuth e torna alla torre. Sul campo di battaglia rimangono l'Imperative, oramai quasi a corto di energia, e il Soave Robotto, in forma più che mai, in un modo tale che sembra che non abbia nemmeno combattutto.

La base della Divisualizzazione diventa la base dei tre robot costruiti dai tre scienziati. Il presidente dopo la figuraccia rimediata è costretto a fuggire all'estero. Homn e Hamn, per far felice Humn, decidono di comprargli un pezzo di terra dove egli potrà coltivare un suo orticello. L'Imperative Robotto viene ultra celebrato, e cominciano ad uscire prodotti che ricordano i gloriosi super robot della prima ondata. Ma non bisogna dimenticare che la battaglia tra i super robot terrestri e quelli dell'antica civiltà di Makulelia è solamente all'inizio! Vai, Imperative Robotto! Liberaci dal male!


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-Ataru-
view post Posted on 24/7/2013, 11:54     +1   -1




GOIGAKEN

NOTA: scritto nel marzo 2009.

Goigaken 01/04

Anni e anni fa..
-Piccolo Arion, vai fuori a giocare, non passare tutto il pomeriggio davanti alla tivù!-
-Ma mamma, proprio ora comincia Surobotto, l'imbattuto robot!-
-Se guardi codesti cartoni animati, diventerai violento!-
-Violento come papà, che ogni tanto ci picchia tutti e due?-
-Sì, proprio come lui!-
-... Forte!-

La trilogia iniziatica 1/3

In una piccola stradina della piccola città di Uemè, due ragazzi stanno leggendo ciò che c'è scritto su un foglio attaccato a un lampione.
-Volete pilotare un robot gigante? Presentatevi mercoledì 5 aprile alla fermata numero 5 dell'autobus alle ore 14:15! Se la vostra abilità si rivelerà degna, otterrete un lavoro fisso e uno stipendio che non è granché ma che è sempre meglio di niente!-
-Uhm.. Che cosa strana, Ataco..-
-Sono d'accordo, Iperbo. Però il 5 aprile è oggi e non abbiamo niente da fare. E poi a me piacerebbe pilotare un robot gigante come quelli che usa l'esercito internazionale di difesa. Io dico che possiamo anche provarci! Cosa ne pensi?-
-Great!- dice Iperbo alzando il pollice sinistro.
Alle 14:15 un autobus passa alla fermata numero 5 e carica 22 ragazzi. Poi si dirige verso il grande bosco e si ferma davanti a un edificio. Due uomini vanno incontro ai ragazzi invitandoli ad entrare:
-Benvenuti alla Base Patakka! Entrate pure e accomodatevi. Vi chiameremo uno alla volta per sottoporvi a una prova nella cabina di simulazione, che riproduce perfettamente le caratteristiche della cabina di pilotaggio del robot che guiderete, se vi rivelerete abili.-
Dai piani alti della base, i due scienziati Scenzus e Kimikus assistono alla scena.
-Peccato. Abbiamo solamente 22 contendenti..-
-Dovevamo mentire sullo stipendio, e magari mettere sull'annuncio una foto della nostra assistente in abiti succinti.-
-Kimikus, ingannare non è nel nostro diennea, lo sai bene. Speriamo di trovare le 5 persone adatte che cerchiamo tra questi 22. In ogni modo cominceremo l'addestramento anche se saranno meno.-
Uno ad uno, i ragazzi cominciano a entrare nella cabina di simulazione. I primi tre svengono. Il quarto rigetta tortellini alla panna e funghi porcini. Il quinto nemmeno entra perchè fugge dalla base.
-Non sta andando molto bene..- commenta Scenzus.
-Ehi! Guarda qui!- interviene entusiasta Kimikus -Il sesto si sta rivelando il pilota perfetto! Sta ottenendo il 100% di valutazione!-
-Benissimo! Finalmente la fortuna ci sorride! Fammi vedere chi è.. Arion.. Sembra anche piuttosto robusto fisicamente..-
Alla fine delle prove, alla base vengono fatti rimanere 5 ragazzi. Quelli che si sono dimostrati più bravi e che hanno quindi ottenuto il lavoro. Iperbo e Ataco ci sono entrambi.
-Iperbo, hai visto che abbiamo fatto bene? Siamo stati assunti tutti e due!-
-Great!- dice Iperbo alzando il pollice sinistro.
Gli altri tre sono un ragazzo smilzo in costante afflizione e vestito completamente di color scuro, un nero dalla folta capigliatura e infine il ragazzo che aveva ottenuto il 100% di valutazione, Arion. Quest'ultimo osserva gli altri e una smorfia si produce sul suo volto:
"Dannazione! Avrò un collega nero! Ma come è possibile che sia riuscito a farcela, un essere inferiore come lui?", pensa.
E il suo pensiero poi va a quando era piccolo, e suo padre gli diceva:
-Una sola razza, una sola tazza!-
-Papà, che vuoi dire?-
-Figlio mio, ascolta bene! Al mondo c'è posto per una sola razza, la nostra! Solo l'uomo bianco ed eterosessuale merita di condurre una vita piena di soddisfazioni! E tra noi il senso di fratellanza è così forte al punto che dobbiamo essere disposti a dividere ogni cosa, tra noi e solo tra noi! Sì, pure la cosa più sacra e intima che abbiamo, e cioè il water!-
-Papà, che vuol dire eterosessuale?-
-Che a te, che sei maschio, devono piacere solo le femmine, e che alle femmine devono piacere solo i maschi!-
-Papà, ho capito perfettamente! Sarai fiero di me! A me piacciono le femmine, e da oggi farò usare il water di casa nostra a tutti i miei amici bianchi!-
-Adesso non esageriamo, proprio a tutti no.. Cerchiamo di conservare una certa intimità in casa nostra..-
"Che bei tempi.." continua a pensare Arion.

Una donna bellissima e dal prosperoso seno appare davanti ai 5 ragazzi:
-Ciao a tutti. Io sono Elialta, l'assistente dei due scienziati che portano avanti il progetto Patakka. Seguitemi, vi condurrò da loro e essi vi spiegheranno in cosa consisterà il vostro lavoro.-
Nel mentre la segue, Il ragazzo vestito completamente di color scuro è preda di improvvisa esaltazione:
"Forse la mia sfortuna se n'è definitivamente andata via! Pensiamoci.. Ho ottenuto il lavoro, e nello stesso posto dove lavorerò c'è uno schianto di donna! Ha ha! Ho sconfitto la negatività cosmica! Ah ah!"
-Ha ha ha!- comincia a ridere trionfantemente il ragazzo.
-Ehi, cosa ti prende?- chiedono preoccupati gli altri.
-Ehm.. niente.. scusate..-
"Ecco," ricomincia a pensare "mi sono nuovamente distinto negativamente! Sono un fallito! Per me non c'è più speranza!"
I 5 ragazzi entrano in una grande stanza che sembra essere la sala di controllo della base. E vedono due uomini che si stanno baciando appassionatamente.
-Coff coff.. Professori, ecco i 5 piloti che attendevate.-
-Aehm.. Scusateci, non pensavamo che sareste arrivati così presto..- dice uno dei due uomini.
"Non è possibile!" e nel mentre pensa ciò Arion sente il suo corpo vacillare "Lavorerò insieme a un nero e i miei due capi sono due omosessuali! C'è qualcosa che non va! Che il mondo stia definitivamnte andando a rotoli?"
I 5 ragazzi vengono fatti presentare. Così si viene a sapere che il ragazzo nero si chiama Ysco e il ragazzo afflitto si chiama Giunco.
-Bene.- comincia a parlare Scenzus -Io mi chiamo Scenzus e il mio comp.. collega si chiama Kimikus. Siamo due scienziati e tempo fa siamo riusciti a creare una lega solidissima, una super lega che abbiamo chiamato Patakka. Abbiamo proposto all'esercito internazionale di difesa di usarla per costruire nuovi robot giganti più potenti di quelli che hanno attualmente in dotazione, ma hanno deriso la nostra idea..-
-Maledetti!- interviene Kimikus
-Calmati, amo.. collega. Riprendiamo. Una volta ricevuto il rifiuto, abbiamo deciso di procedere per conto nostro. Spendendo quasi tutti i nostri risparmi e grazie all'aiuto economico di qualche azienda che crede nel nostro progetto, abbiamo fatto costruire questa base e in seguito 5 robot giganti, questi ultimi usando la super lega Patakka. Volevamo costruirne di più ma, ehm, abbiamo finito i soldi dei finanziamenti..-
-E allora con quali soldi ci pagherete?- chiede Arion.
-Qualcosa c'è rimasto.. Ma soprattutto i soldi arriveranno a palate una volta che avremo dimostrato che i nostri robot sono più forti di quelli dell'EID! E sarete voi a permettere ciò!-
-Possiamo vedere i robot?- chiede Ataco raggiante.
-Certamente! Abbiamo già assegnato ad ognuno il proprio robot. Arion guiderà quello rosso, Ysco quello nero, Giunco quello verde, Iperbo quello giallo e Ataco quello blu. Nella base inoltre ci sono 5 camere destinate a voi, anche se ovviamente siete liberi di tornare alle vostre case la sera, se preferite.-
I due scienziati e l'assistente portano i ragazzi a vedere i cinque robot.
-Ho paura a chiederlo,- comincia a dire Ataco -ma la super lega l'avete chiamata Patakka, il progetto l'avete chiamato Patakka, e pure la base l'avete chiamata Patakka. Quindi penso che pure i robot si chiamino..-
-No.- lo interrompono i due scienziati -Non siamo così privi di fantasia come credi. Ai robot abbiamo dato un nome potente, che incute timore solo a pronunciarlo. Skatafasch!-
-Ah.. Era meglio se non chiedevo..-

Tutti i 5 ragazzi decidono di rimanere a dormire alla base. Prima di dirigersi verso le camere, Arion si rivolge a Scenzus:
-E' una mia impressione o lei è tutta la sera che sta fissando me in particolar modo?-
-E' vero, scusami. Non volevo crearti fastidio, ma il fatto è che assomigli terribilmente al primo ragazzo col quale ho avuto una storia importante. Era dolcissimo e ci piacevamo veramente tanto. Purtroppo i suoi genitori, mal sopportando di avere un figlio omosessuale, lo costrinsero a lasciarmi e gli imposero di comportarsi come se fosse eterosessuale. Lo influenzarono a tal punto con le loro imposizioni che, quando lo rividi qualche anno dopo, era totalmente cambiato. Non faceva altro che dire che i bianchi sono una razza superiore e che non ci deve essere pietà per gli omosessuali. Aveva pure creato uno slogan, che io francamente trovavo ridicolo. Una sola razza, una sola tazza, diceva. Ma mi sto dilungando oltremodo e tu sarai sicuramente stanco a quest'ora. Vai pure a riposarti e scusami se ti ho annoiato con i miei ricordi di gioventù.-
Non riuscendo a prendere sonno a causa del continuo rumore, Ataco esce dalla sua camera e si reca nel corridoio, dove trova Ysco e Giunco.
-Ma cosa sta succedendo?- chiede.
-Pare che Arion, appena entrato in camera, abbia cominciato a piangere.- risponde Ysco -E sono due ore che non accenna a smettere.-
-E non si sa perchè piange?-
-No. Non vuole parlare con nessuno.-
-Mah! Che abbia già nostalgia di casa sua? Ma in questo caso poteva benissimo decidere di tornarci.. Chi la capisce certa gente!-

Fine Goigaken 01/04

Goigaken 02/04

"Non mi devo abbattere." pensa Giunco "Devo tirarmi su di morale e darmi da fare. Solo in questo modo posso migliorare la mia situazione. Così sconfiggerò la lugubre atmosfera cosmica che mi perseguita. Prima o poi splenderà pure per me il Sole! Non può piovere per sempre!"
-Giunco?-
-Dimmi, Ataco.-
-C'è qui fuori un signore, del quale non ricordo il nome, Noah, Nuè, boh!, che mi ha detto di chiederti se sei interessato a salire sulla sua arca.-

La trilogia iniziatica 2/3

-Prendi questo! Pugno anatomico!- grida Arion.
Dallo Skatafasch Rosso si stacca la mano destra che colpisce lo Skatafasch Verde. Quest'ultimo cade a terra.
"Non sono alla sua altezza." si rammarica Giunco "Ho perso pure stavolta."
Vicino ai due robot passa una navicella volante, guidata dalla solare Ina:
-Giunco, rialzati! Il robot non è stato danneggiato gravemente! Puoi sempre farcela! Fagli vedere chi sei! Sei forte! Sei fico!-
Sentendosi incitare con tale verve, Giunco si rianima e prosegue il combattimento. Alla base, i due scienziati sono entusiasti.
-Abbiamo fatto benissimo a costruire la navicella di supporto morale. Fornisce un aiuto importante ai piloti. Mia nipote poi è bravissima a incoraggiare le persone! Kimikus, brindiamo alla nostra magnifica idea!-
-Siamo troppo intelligenti! Niente e nessuno ci potrà fermare! Ah, Elialta, ben arrivata! Cosa ne pensi della navicella di supporto morale?-
-Penso che sia totalmente inutile. Mi sembra che il collegamento radio con i piloti l'abbiamo pure qui alla base, no?-
-Sì. E quindi?-
-Quindi Ina può benissimo incoraggiarli standosene comodamente qui. Senza contare il fatto che durante una vera battaglia c'è il forte rischio che la navicella, lenta e senza armi com'è, venga abbattuta dal nemico.-
I due scienziati si guardano.
-Scenzus, quanti soldi abbiamo buttato per fare costruire quella navicella?-
-Non ci pensiamo, Kimikus.. Piuttosto esaltiamoci nel vedere che quell'Arion è proprio bravo. E sono passate solamente due settimane dall'inizio degli allenamenti. Sento di poter dire che entro altre due settimane saremo in grado di mostrare all'EID quanto sono potenti e micidiali i nostri Skatafasch!-
-Anche perchè non possiamo aspettare più di tanto. Non ci sono rimasti molti soldi.. E se ripenso a quelli spesi nella navicella.. Sigh!-
-Elialta, hai fatto piangere Kimikus! La prossima volta che ti chiediamo un parere, mostrati entusiasta anche se non lo sei.-
-Va bene. Contenti voi..-

La settimana seguente, durante una giornata temporalesca, accade il misfatto.
-Ragazzi.. abbiamo finito i soldi..- rivela Kimikus tra le lacrime.
I 5 ragazzi, che già tacevano, ammutoliscono ulteriormente. Solo Iperbo, d'un tratto, esclama:
-Great!-
-No, Iperbo. Questa volta non c'è niente per cui dire great!-
-Scusami, Ataco. E' che ogni tanto mi confondo..-
Qualcun altro vorrebbe dire qualcos'altro, ma alla televisione appare il telegiornale in edizione straordinaria che attira l'attenzione di tutti.
-Questo è un giorno epocale.- annuncia la giornalista -Gli alieni hanno finalmente rivelato la loro esistenza. Sono comparse, mezz'ora fa, cinque astronavi che hanno cominciato a distruggere le città che stavano sorvolando. Gli esperti ritengono che non abbiano propositi amichevoli, anche se non ne sono sicuri. Comunque, l'EID è intervenuto immediatamente. A quanto pare un'astronave è stata abbattuta, mentre le perdite dell'EID sarebbero ben più consistenti. Aspettate, abbiamo proprio ora un ultimo aggiornamento. C'è un'interessante evoluzione della situazione. La base dell'EID è stata completamente rasa al suolo, e a difenderci sono rimasti pochi robot. Altri aggiornamenti seguiranno in serata, ammesso che gli alieni non riescano a conquistare il pianeta e a sterminarci prima. Adesso rendiamo la linea al programma che abbiamo interrotto augurando buon divertimento!-
-Evviva!- esclamano Scenzus e Kimikus.
-In che senso, evviva?- chiede Ysco perplesso.
-E' la nostra occasione per diventare famosi e ricchi sfondati! Salite sugli Skatafasch, andate a combattere e sconfiggete gli alieni. Così, dopo aver assistito alla vostra prova di forza, l'EID si convincerà a far costruire in serie il robot che abbiamo progettato!-
-Siamo sicuri che gli Skatafasch possano sconfiggere le astronavi nemiche?-
-No.- risponde serio Scenzus -Ma d'altra parte mi sembra che non abbiamo scelta.-
Arion, Ataco, Ysco, Iperbo e Giunco salgono sugli Skatafasch e partono. Scenzus e Kimikus si dirigono nella sala controllo, seguiti da Elialta e Ina.
-Io salgo sulla navicella per andare ad incoraggiarli!- dice quest'ultima.
-Ehm.. Non importa, Ina.- le dice Scenzus -Puoi benissimo incoraggiarli dalla sala controllo!-
-Già! Non ci avevo pensato! Ed è molto meno rischioso! Hai avuto una grande idea, zio! Però, a questo punto, che senso ha aver fatto costruire la navicella?-
-Lasciamo perdere queste inutili domande e pensiamo piuttosto a vedere a che punto è la situazione!- interviene Kimikus, e un'altra lacrimuccia gli scende pensando ai soldi gettati via nella costruzione della navicella.

Giunti sul luogo della battaglia, Arion e Ysco riescono a distruggere un'astronave. I piloti dei dieci robot dell'EID rimasti, rimangono sorpresi da tale potenza. Giunco pensa che sia giunta la sua giornata di gloria:
-Finalmente potrò dimostrare quanto valgo! Vado ad attaccare e a sconfiggere un'astronave da solo! Voi pensate alle altre due!-
Appena il suo Skatafasch si avvicina all'astronave, da essa fuoriescono trenta robot che lo attaccano simultaneamente. Quel poco che rimane dello Skatafasch, precipita al suolo. Il secondo Skatafasch a cadere è quello di Iperbo. Quando quest'ultimo esce dai rottami, vede Giunco venirgli incontro.
-Benvenuto a terra, Iperbo.-
-Great! Allora sei ancora vivo!-
-Sì, anche se ancora per poco, temo. La battaglia non si sta mettendo bene per noi.-
Una terza astronave aliena viene distrutta, mentre il temporale peggiora e fulmini e saette aumentano d'intensità. Il sistema di controllo del volo dello Skatafasch Blu viene danneggiato ed Ataco è costretto ad atterrare poco lontano dalla battaglia.
Appena esce dal robot, nota una scia luminosa nel cielo, e subito dopo un robot gigante atterra vicino a lui. Non è un robot dell'EID ed è pure diverso dai robot degli alieni. Da esso esce un uomo dalla pelle bianchissima.
-Stai bene, terrestre?- chiede ad Ataco.
-Sì, non ho niente di rotto. Ma perchè mi hai chiamato terrestre? Non sarai per caso..-
-Non sono uno di voi. Appartengo alla stessa razza che sta attaccandovi. Proveniamo dal pianeta Mazzulator e..-
L'alieno smette di parlare perchè Ataco gli si è avvicinato e ha cominciato a tirargli la pelle della faccia.
-Dai, dimmi la verità! Questo è uno scherzo e tu indossi una maschera! Tra l'altro parli troppo bene la nostra lingua! Chi sei veramente?-
L'alieno tira fuori una pistola, la punta verso Ataco e preme il grilletto. L'umano rimane bloccato.
-Mi spiace aver dovuto usare la pistola paralizzante, ma non c'è tempo da perdere. Non preoccuparti, l'effetto dura pochissimo. Dicevo, proveniamo dal pianeta Mazzulator e abbiamo il compito di conquistare il pianeta. Io mi chiamo Suratca e sono..-
L'alieno si interrompe nuovamente perchè l'effetto paralizzante è già svanito e Ataco è tornato a tirargli la pelle.
-Dai, non insistere! Lo so che è uno scherzo! E dimmelo! Chi sei veramente?-
L'alieno tira un pugno ad Ataco, stendendolo.
-Ahia! Questa volta ha fatto male!- si lamenta quest'ultimo.
-Senti, t'ho detto che non c'è tempo da perdere! Vuoi salvare la tua razza e il pianeta?-
-Certamente! E che sono, cose da chiedere, queste? E' ovvio che lo voglia! Voglio dire, ma per chi..-
-Taci! Taci! Fai parlare me! Certo che siete proprio strani, voi umani!-
-Ha parlato quello che ha la pelle così bianca che quasi luccica..-
-Ti stavo dicendo, il mio nome è.. è.. Ecco, mi hai fatto perdere il filo del discorso al punto che non riesco a ricordare nemmeno il mio nome!-
-Adesso non dare la colpa a me se hai la memoria corta!-
-Dann.. Comunque, io non sono un pilota o un combattente, sono uno scienziato. Colui che ha creato il robot col quale sono atterrato. Al momento è l'unico modello esistente e in pratica è il robot più potente del nostro esercito. Questa battaglia era l'occasione per testare la sua vera forza. Però io non sono molto bravo a pilotarlo, e infatti non ero la persona scelta per farlo. Ho approfittato della confusione causata dalla battaglia per salirvi e andarmene dall'astronave, ma per usarlo in battaglia ci vuole un vero pilota. Quello che sei tu. Il robot è tuo, te lo lascio. Con esso puoi sconfiggere le nostre astronavi e i nostri robot.-
-Non credo di avere capito bene..-
-Vedi, io ho sempre odiato il nostro imperatore. E' malvagio e crudele. Non ha a cuore la sorte del proprio popolo e pensa solo ad arricchirsi e a conquistare altri pianeti. Io non volevo lavorare per lui, ma ho progettato ugualmente il robot perchè se mi fossi rifiutato mi avrebbe fatto uccidere. So che mi sono comportato da vile, ma adesso posso rimediare al mio sbaglio e usare il Goigaken, così si chiama il robot, contro di lui. Diventando un traditore, probabilmente non avrò più occasione di rivedere il mio amato pianeta, ma non posso nemmeno permettere che un essere così malvagio sottometta tutto l'universo!-
-Però non vedo molte differenze tra il vostro imperatore e certe persone che detengono il potere qua da noi, se devo essere sincero..-
-Il Goigaken non deve assolutamente servire l'imperatore! Male che vada, avrò scelto il male minore. E comunque, se ritenessi necessario farlo, io e solo io conosco un modo per disattivarlo e renderlo inutilizzabile. Allora, sei disposto a pilotarlo?-
-Sì, ma come faccio? Non conosco i comandi!-
-Nella cabina di pilotaggio c'è posto per due. Una volta che vi saremo entrati, ti spiegherò dettagliatamente come funziona.-
-Ho capito. Andiamo. E speriamo bene..-

Fine Goigaken 02/04

Goigaken 03/04

Amici miei, sono Peter Ataco, il comandante del robot. L'alieno Suratca mi ha rivelato cose importantissime.
Che il Goigaken non è capace di volare nello spazio. Quindi può difendere la Terra dagli attacchi dei Mazzulatori, ma non può portare un attacco al loro pianeta. A meno che non venga catturata un'astronave aliena quasi integra.
Che il materiale col quale è costruito il Goigaken non si può creare sulla Terra. Quindi il Goigaken è destinato a rimanere unico. In più, sarà un bel problema riparare i danni che di volta in volta potrebbe subire combattendo.
Ma, soprattutto, che non ha ancora dato un nome alle armi. Posso così darglielo io, quando le userò.
-Missile centrale buzzonico!- grida Ataco.
-Ma che nome ridicolo gli hai dato?- protesta Suratca.
-E ancora non hai sentito gli altri!-

La trilogia iniziatica 3/3

Le due astronavi si trovano davanti lo Skatafasch Rosso e lo Skatafasch Nero.
-Non abbiamo molte possibilità,- dice Ysco ad Arion -ma se ci coordiniamo tra noi potremmo anche riuscire a sconfiggerle entrambe!-
-No! Mai! Non dividerò la fama e il successo con un nero!-
-Eh? Ma cosa stai dicendo? Sei impazzito all'improvviso?-
Senza dire altro, Arion colpisce il robot di Ysco, facendolo precipitare a terra. Poi si volta per affrontare gli alieni, ma non fa in tempo ad evitare un missile sparato da una delle due astronavi. Il suo robot esplode.
-Quell'idiota ha condannato la Terra!- inveisce Ysco che, non potendo più utilizzare il robot, l'ha abbandonato e ha raggiunto Giunco e Iperbo -Prima ha messo fuori uso il mio Skatafasch, e poi s'è fatto uccidere senza riuscire a fare alcunché!-
Ma sorprendentemente, una delle due astronavi viene colpita e comincia a perdere quota. Un nuovo robot è giunto sul luogo della battaglia. Si avvicina all'astronave danneggiata e la colpisce con le sue trivelle poste sulle braccia e sulle gambe.
-E quest'arma come la chiami?- chiede Suratca intimorito dalla possibile risposta.
-Questa sarà la Trivella girella!-
-Girella perchè gira, eh?-
-Anche.-
L'astronave esplode. Dall'altra, giunge sul Goigaken la voce del suo comandante:
-Dannato Suratca! Quindi infine hai deciso di tradirci! Avrei dovuto tenerti sott'occhio, maledetto!-
-Generale Plumbeo, ho una cosa da dirle. Pprrrrrr!-
-Andiamocene! Non abbiamo speranza contro il Goigaken! E tu, Suratca, pagherai per averci tradito! Informerò della cosa l'imperatore De Gustibus Quarto e mi farò dare il comando della flotta imperiale! E con essa, tornerò per annientare te e quel tuo maledetto robot!-
-Ho capito, ho capito. Ma nel frattempo, pprrrrrr!-
-Pugno che spacca il grugno!- urla Ataco, facendo partire la mano sinistra del robot.
Purtroppo l'astronave è già riuscita ad allontanarsi abbastanza da non poter venire raggiunta dall'arma.
-Sono contento che la battaglia sia finita.- dice sollevato Suratca -Non ce la facevo più ad ascoltare i nomi idioti che davi alle armi.-

Con l'EID momentaneamente fuori causa, la speranza di salvezza dell'umanità viene affidata alla Base Patakka. Vengono messi in produzione nuovi Skatafasch e grazie ai molti soldi che arrivano, gli scienziati Scenzus e Kimikus si divertono a creare nuovi modelli del robot: quello Deluxe, quello Gold, quello Special Edition e infine quello col sedile ribaltabile. Suratca viene accolto come un salvatore e la guida del Goigaken viene definitivamente affidata ad Ataco. Solenni funerali vengono organizzati per Arion e per tutti quelli che sono morti nello scontro con le astronavi aliene. A Giunco, Iperbo e Ysco si aggiungono altri 27 piloti. Nuovi collaboratori giungono alla base per aiutare i due scienziati ma più che altro per poter conoscere la bella Elialta. Ina continua ad incoraggiare i piloti dalla sala controllo.
-Non potrebbe andare meglio!- gioisce Scenzus.
-E nemmeno peggiorerà!- aggiunge Kimikus -All'orizzonte non si intravedono nuovi nemici, e i Mazzulatori probabilmente non torneranno più. Secondo me hanno rinunciato a conquistarci. -

Pianeta Mazzulator. 10 astronavi, 50 robot e 100 navicelle da combattimento sono pronti a partire per la nuova missione. L'imperatore De Gustibus Quarto distribuisce gli ultimi saluti ai tre generali ai quali ha affidato la conquista della Terra. Essi sono Tiritella, Tarataralla e Plumbeo. Quest'ultimo non è esattamente felice della situazione.
-Imperatore, le avevo chiesto di poter tornare da solo, a lavare l'offesa recataci dal traditore Suratca. Non trovo necessario affidare la missione anche ad altri due generali.-
-Mio generale, i Mazzulatori non si lasciano influenzare da stupide ripicche personali. Questa volta dobbiamo essere certi della vittoria, dobbiamo spazzare via il nemico subendo meno danni possibili. Quindi, visto che avremo contro il Goigaken, questo dispiegamento di forze e di comandanti è quello che ci vuole. E non accetto altre obiezioni. Si ricordi, l'unico bene che conta è quello dell'impero Mazzulator. Esso è il più forte, e dovrà essere solo lui a regnare sull'universo. Generale Plumbeo, ripeta insieme a me il nostro motto! Una sola razza, una sola tazza!-
-Quali nobili e ispirate parole, imperatore.-

Regno Sotterraneo e Millenario dei Rettiliformi (esseri a forma di rettile ma dotati di elevata intelligenza), posto a centinaia di metri sotto la superficie terrestre, in un luogo sconosciuto. Il re Ursulo ha radunato i suoi consiglieri.
-I preparativi sono oramai terminati, nostro re. Siamo pronti per invadere le città di superficie con il nostro potentissimo esercito. Abbiamo soldati addestrati e più di 40 rettili giganti potenziati con componenti meccanici. Finalmente potremo riprenderci quello che millenni fa ci fu sottratto da quei maledetti umani!-
-Già. Ricordo ancora con rabbia ciò che la leggenda ci racconta.- prende la parola il re -Dividevamo felicemente la superficie con la razza umana. Ogni tanto ci scappava qualche piccola e innocente guerra e ci scannavamo un po', ma in fondo era roba di poco conto. Tutto sommato vivevamo insieme in armonia. Poi, quel giorno, con la scusa di giocare a nascondino, gli umani riuscirono a intrappolare i nostri guerrieri sottoterra e uccisero i rettiliformi indifesi che erano rimasti in superficie. Da quel giorno, la nostra razza ha deciso che mai più avrebbe giocato a nascondino!-

Alla Base Patakka, Kimikus guarda estasiato uno splendido tramonto e abbracciando il compagno Scenzus afferma con gioia:
-Credi a me, ci attendono molti anni di pace!-

Fine Goigaken 03/04

Goigaken 04/04

Il mio nome è Starnuncolo. Sono da poco diventato il pilota dello Skatafasch Special Edition, chiamato così anche se non ha niente di speciale rispetto agli altri Skatafasch. Finalmente sono riuscito a incontrare nuovamente Ataco. E' lui il mio obiettivo. E' per lui che sono qui. Lui ovviamente non mi ha riconosciuto. Conto davvero poco per lui. Ma io ricordo benissimo che quando ero piccolo lui era il mio vicino di casa. Andavo spesso a guardare i cartoni animati a casa sua, perchè la sua famiglia aveva la televisione a colori. La mia, invece, nonostante fosse più ricca della sua, si ostinava ad avere quella in bianco e nero. L'ho sempre invidiato per questo. Lui poteva vedersi Surobotto, Gli gnomi delle campagne e tutti gli altri cartoni animati a colori, tutti i giorni. Poi la mia famiglia si trasferì e ci perdemmo di vista. Ma il mio odio nei suoi confronti è rimasto. Anzi, oggi lo odio ancora di più. E' il solito fortunato. E' lui che guida il robot più potente, il Goigaken, anche se non ha mostrato di avere capacità migliori degli altri. Ma un giorno lo sfiderò a duello con il mio robot, e dimostrerò a tutti che sono io il migliore tra noi. Lo umilierò!

I cartoni animati del vicino sono sempre più colorati

-Pugno che spacca il grugno! Trivella girella! Missile centrale buzzonico! Raggi occhiaie!- urla in sequenza Ataco, mentre usa le armi del Goigaken nell'esercitazione giornaliera.
Nella cabina, dietro di lui, Suratca parla a bassa voce:
-Ogni volta che odo i nomi idioti che hai dato alle armi, mi viene un leggero mal di testa.. Ma perchè non avrò scelto un altro pilota?-
-Sai bene perchè, e ancora non mi hai ringraziato abbastanza.-
Qualche giorno prima..
-Ataco, tra quelli degli Skatafasch ci sono piloti più abili di te e mi sembra anche di maggior nobiltà d'animo.- dice Suratca -Sei diventato il pilota del Goigaken per puro caso, ma non è detto che tu debba rimanerlo.-
-Che vuoi dire? Mi scarichi così? Bell'amico che sei!-
-Guarda che noi non siamo mai stati amici, e perdipiù ci conosciamo da pochi giorni solamente.-
-Facciamo così. Io convinco la signorina Elialta a uscire con te, e tu in cambio lasci me come pilota del robot.-
-E adesso cosa c'entra la signorina Elialta?-
-Cosa credi, ho fatto caso a come la guardi. E' intelligente, è uno scienziato come te, e perdipiù ha un fisico niente male. E' ovvio che ti piaccia.-
-E' vero, non faccio che pensare a lei. Ma non ho il coraggio di rivelarle i miei sentimenti. Sento di non avere speranze con lei.-
-Allora, ci stai?-
-... Va bene. Non sarà professionale decidere il pilota del Goigaken in questo modo, ma l'amore è amore!-
Di nuovo nella cabina del Goigaken.
-E' vero. Grazie a te sono riuscito ad avere un appuntamento con la signorina Elialta e le cose sembrano procedere bene. Ancora però non mi hai detto come hai fatto a convincerla..-
-Segreto professionale, eh eh!-
Il giorno prima del patto tra Ataco e Suratca..
-Ataco, puoi venire un attimo qui?-
-Certamente! Mi dica, signorina Elialta.-
-Ecco, non so come cominciare.. Essendo tu il pilota del Goigaken, mi sembri la persona che attualmente è più vicina a Suratca..-
-Sì. Siamo come due fratelli. Ci vogliamo benissimo!-
-Diciamo che sono rimasta affascinata da lui.. E che sono un po' curiosa di sapere certe cose.. Però, anche se non sembra, sono piuttosto timida.. Non è che potresti sentire cosa pensa lui di me? Ovviamente senza dirgli che te l'ho chiesto io.-
-Va bene, signorina Elialta. Cercherò di fare del mio meglio. Altrettanto ovviamente, però, lei non dovrà mai dirgli del favore che mi ha chiesto.-
-Grazie, Ataco. Sei un ragazzo d'oro!-
Di nuovo nella cabina del Goigaken.
-Cos'hai da sorridere, Ataco?-
-Uhm.. Niente d'importante, Suratca. Pensavo..-
-Visto che oramai il dado è tratto, oggi ti insegnerò come usare l'arma più potente, l'arma finale del robot.-
-C'è ancora un'arma che non ho usato? Non me ne avevi mai parlato!-
-Lo so. Mi mancava il coraggio. E' l'arma più nobile e potente del Goigaken, e tremo all'idea del nome che potresti dargli.-
-Ma che arma è?-
-E' un raggio che parte dall'antenna posta sulla fronte del robot. Non ti sei mai chiesto a cosa potesse servire? O pensavi che fosse lì solo per ornamento?-
-In effetti non mi spiegavo la sua presenza. Avevo un'idea precisa su quale potesse essere il suo utilizzo, ma ho scoperto che era sbagliata quando ho notato che nella cabina non ci sono televisori..-
-L'arma finale è pericolosa da usare qui vicino alla base. Dirigiamoci verso un luogo isolato.-
Starnuncolo, all'interno dello Skatafasch Special Edition, vede il Goigaken allontanarsi e decide di seguirlo.
-Questa è l'occasione buona per coglierlo di sorpresa e batterlo! E quando tornerò alla base, i professori Scenzus e Kimikus mi imploreranno di diventare il pilota del Goigaken! Ha ha! Ataco, goditi questi tuoi ultimi istanti di gloria!-
Dopo aver viaggiato per un quarto d'ora, il Goigaken atterra in una zona desertica. Dietro di lui, dal cielo, sta per piombargli addosso Starnuncolo col suo robot.
-Sei pronto?- chiede Suratca -Guarda, devi fare così, così e poi così. E mi raccomando, stringi forte la manopola di comando.-
-Abbi fiducia in me! Energia portentosa impietosa!- grida Ataco, usando l'arma.
Un raggio spaventosamente distruttivo fuoriesce dall'antenna del robot.
-Che potenza!- dice Ataco entusiasta -Pure troppa! Non riesco a controllare perfettamente la manopola di comando!-
Il Goigaken, reso difficilmente controllabile dall'enorme energia che ha rilasciato, rotea su se stesso, mandando l'energia portentosa impietosa in ogni direzione. Starnuncolo, colto di sorpresa, non riesce ad evitarla.
-Maledetto Ataco! Mi avevi notato e avevi capito immediatamente le mie intenzioni, ma hai fatto finta di niente per colpirmi di sorpresa! Ti avevo sottovalutato!-
Ataco e Suratca odono un'esplosione provenire dall'esterno del robot.
-Che abbia colpito qualcosa?- si chiede Ataco.
-Non penso. Quando siamo arrivati qui non c'era niente. Probabilmente sarà un effetto secondario del raggio. Allora, cosa te ne pare?-
-E' un'arma magnifica! Con questa, sarà un giochetto da ragazzi sconfiggere i Mazzulatori!-
-Purtroppo ha una controindicazione. Una volta usata, per poterla usare nuovamente dobbiamo aspettare mezz'ora di tempo.-
-Ah.. Mi sembrava tutto troppo facile..-

E' giunta oramai sera alla Base Patakka. Ataco, Iperbo, Ysco e Giunco giocano a carte (e l'unico a non vincere nemmeno una partia è, guarda caso, Giunco). Elialta e Suratca si sono recati in città per una cenetta romantica. Ina, che vuole diventare il primo pilota femminile di uno Skatafasch, studia con attenzione il libretto d'istruzioni sull'uso. Scenzus e Kimikus si ritrovano davanti Starnuncolo con i vestiti malridotti.
-Non so spiegare cosa sia accaduto, ma lo Skatafasch Special Edition è improvvisamente esploso mentre mi trovavo in volo.-
-Strano..- osservano i due scienziati -Fino a oggi non aveva presentato problemi. Era uno dei modelli di cui andavamo più fieri. Ma tu, stai bene? Vuoi andare in infermeria?-
-No, grazie. Penso che tornerò a casa a riposare.-
-Purtroppo ci vorrà un po' di tempo per ricostruire uno Skatafasch, quindi..-
-Ah, ma non ci sono problemi per me. Volevo dirvi anche che abbandono il progetto. Ho deciso di dedicarmi ad altro. Probabilmente mi metterò a fare il contadino..-

Fine Goigaken 04/04

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4 replies since 18/7/2013, 07:20   826 views
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