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| Non trovo un thread sul documentario su Richard Benson oltre a questa discussione, per cui posto qui: Fonte: https://www.huffingtonpost.it/rubriche/dud...dotta-14575938/CITAZIONE Nelle serate e nelle tarde notti romane degli anni Novanta, cercando nei canali locali, era facile imbattersi in lui: i lunghi capelli neri, i giubbotti di pelle, le urla, le recensioni a dischi spesso sconosciuti e in improbabili anteprime mondiali, i racconti di suoi concerti in America o in Giappone a riempire l’etere, le rare esibizioni con la chitarra rigorosamente elettrica. Quel successo di nicchia lo portò a comparsate al cinema (in “Maledetto il giorno che ti ho incontrato” di Carlo Verdone interpreta se stesso in un programma che si intitola “Juke box all’idrogeno”) o in programmi nazionali. Richard Benson diceva “sono immortale”, ma è morto nel maggio 2022 a 67 anni, e ora rivive in un film-documentario che porta il suo cognome e il sottotitolo “La vita è il nemico”.
E’ un viaggio che inizia dalla fine, dai funerali con centinaia di persone a omaggiare Benson. E’ un racconto tenero e onesto delle sue contraddizioni: dall’incontro con Ester nel 1995 che gli resterà accanto fino alla fine passando per mille problemi e il matrimonio nel 2013 fino all’incidente del 2000. “Suo padre - spiega un amico nel film - mi ha raccontato che si è buttato da Ponte Sisto ma è atterrato sul basamento di un pilone e non non nel Tevere”. Benson, nell’equilibrio sottile tra realtà e mitologia autoprodotta, aveva raccontato prima di un tentativo di rapina poi di esser volato con la sua Harley Davidson. I concerti sempre più estremi: dal Natale del male - che si ripeterà il prossimo 25 dicembre con due proiezioni al cinema Aquila, in attesa di sbarcare nelle sale di tutta Italia - alle reti di metallo che separavano Benson ed Ester dal pubblico che gli tirava sul palco di tutto, dai polli all’insalata, dalle uova alla farina. “E’ un martirio” dice un altro amico alla telecamera in cui Benson, satanista alla vaccinara, un po’ si divertiva.
Parlano in tanti nel film, da Giuseppe Cruciani che dalla Zanzara cercò di aiutarlo negli anni delle difficoltà economiche, a Vittorio Sgarbi: “Benson non appartiene al trash ma alla poetica decadente di fine Ottocento e inizio Novecento. Ricorda un po’ Alda Merini”. Federico Zampaglione dei Tiromancino gli produsse un album, “L’inferno dei vivi”, ma lui fece saltare tutte le interviste: “Diceva di essere a Las Vegas a lavorare con Rihanna”.
Il documentario, prodotto dalla Sarastro film per per la regia di Maurizio Scarcella, racconta l’ascesa e la caduta rovinosa di un chitarrista metal, ma è anche la storia di un amore, delle difficoltà della vita - Benson ormai senza denti e la moglie vivranno separati gli ultimi anni, accolti da strutture sociali -, di certe notti romane, con Massimo Marino - presentatore coatto per sua stessa definizione, scomparso nel 2019 - a dire con onestà: “Benson diceva un sacco di cazzate, ma le diceva talmente convinto che se non lo conoscevi, ci credevi”. E su YouTube lui era amato e odiato: esistono le brigate Benson ma anche gli haters a chiamarlo “parruccone” per via di quei capelli che resistevano al tempo e ai lanci di uova e farina nei concerti sempre più estremi. Nel documentario - la lavorazione fu interrotta nel 2017 per un malore di Benson - c’è un’altra faccia di quella Roma sguaiata che hanno raccontato Paolo Sorrentino con “La grande bellezza” e Roberto D’Agostino e Marco Giusti con “Roma, santa e dannata”. Una storia minima e locale quella di Benson, che però merita quei cento minuti di attenzione, per recuperare anche un tempo volato via Dunque sono già cominciate le prime proiezioni (il film è stato presentato a Roma lo scorso Natale, l'articolo risale al 15 dicembre 2023) e i fan hanno già potuto vedere qualcosa. Ulteriore proiezione è prevista a febbraio in provincia di Frosinone (la data e il luogo sono consultabili nel sito ufficiale del film). Manca ancora un annuncio di distribuzione nazionale vera e propria, e qui comincio a sospettare che sarà dura: a meno che riesca a farsi largo nei pochi cinema d'essai sopravvissuti non credo che riuscirà ad ottenere spazio (in fondo il personaggio Benson è di nicchia, un cult ricordato da qualche migliaio di "intenditori"). Spero che verrà proiettato pure in Polentonia (al nord!) ma chissà. Detto ciò, esorto sempre il nostro Knight'77 a tenerci informati sugli sviluppi de L'Inceneritore !! (quando uscirà ecc)
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