Ricordo a tutti che, nella serie, abbiamo un episodio interamente dedicato ai poteri mentali. A questo punto, basta operare un confronto deduttivo. D'altro canto, non abbiamo presenza di "spiriti" e "spettri" negli episodi.
Per me Daitarn e' un incrocio tra Raideen e Zambot 3, nel viso, nelle spalle possenti e nella colorazione sono tutti e tre simili, anche nella stella sul petto(che poi divento' un uccello dorato per Trider).
Il Raideen è più "egizio" nell'aspetto. Sembra un faraone. La colorazione è diversa: rosso e giallo.
E' chiaro che il pattern-base del Daitarn sia lo Zambot, ma il Daitarn presenta, appunto, 4 elementi di originalità (escludo il "jet pack").
Secondo me è implicito che sia accaduto qualcosa che ha virato i progetti di Sozo facendolo diventare Don Zauker.
Se Sozo è diventato Don Zauker coscientemente è incongruo che poi attacchi il pianeta dove ha messo in salvo il figlio, se Banjo sa che Don Zauker è suo padre, non ha senso che voglia distruggerlo per vendicare il padre stesso verso cui prova ancora ma anche amore represso.
No, invece:
Banjo sa che Don Zauser è un "mostro" ibrido, e che suo padre è solo un ricordo lontano. Altrimenti, nel finale, Banjo avrebbe quantomeno "accolto" la forza infusa dalla proiezione telepatica. Banjo è intenzionato a distruggere Don Zauser, perché per lui i Meganoidi non sono forme di vita.
Parallelamente, anche quando Don Zauser era cosciente, la Terra non era certamente un obiettivo da distruggere. Era solo un bacino da cui "ricavare" nuovi Meganoidi. Don Zauser lo sapeva, e Koros lo sapeva.
L'Impero Meganoide, dal 2070 al 2078, non ha mai dichiarato "guerra" alla Terra.
Banjo ha dichiarato guerra all'Impero Meganoide. Nel 2078. Mesi prima dell'Episodio #1.
Secondo alcuni Banjo sarebbe un umano potenziato, ovvero il suo Dna è stato manipolato dal padre ma se cosi' e' stato, lei si domanda, quando è avvenuto tutto cio'?
Lei risponde giustamente che nella serie animata non c'è traccia di esperimenti compiuti da Sozo sul Dna ne' del figlio ne' di altri esseri umani e soprattutto il progetto era nato per scopi positivi, ovvero le esplorazioni spaziali e non con intenti malvagi di usare gli esseri umani come cavie e se anche avesse manipolato il DNA del figlio perché avrebbe continuato ad andare avanti con l'idea dei meganoidi visto che l'esperimento sul ragazzo era riuscito alla perfezione?
Voi cosa ne pensate?
Banjo potrebbe essere un mutante. I traumi - mentali e fisici - subiti potrebbero aver attivato i geni del potenziamento in lui, fino a quel momento latenti.
Quindi, molto semplicemente, Banjo è la naturale risposta al sogno del padre.
Infatti. Credo che qui giochi la sindrome da sopravvissuto
In psicologia, si definisce Survivor Guilt.
QUOTE
Survivor guilt or survivor's guilt (but also survivor syndrome, survivor's syndrome, survivor disorder and survivor's disorder) is a mental condition that occurs when a person believes they have done something wrong by surviving a traumatic or tragic event when others did not.
The experience and manifestation of survivor's guilt will depend on an individual's psychological profile. When the Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders IV (DSM-IV) was published, survivor guilt was removed as a recognized specific diagnosis, and redefined as a significant symptom of post-traumatic stress disorder (PTSD).
Insomma un Banjo parecchio "farabutto" (egocentrico, che ricorda agli altri che è grazie a lui che vivono nel lusso, invidioso di Daitarn) anche nelle scene apparentemente comiche
Ma sì. Anche perché sono scene ironiche, scritte con genio, sofisticate nella loro essenza.
Era una serie davvero avanti-avanti, in tutti i sensi.
Però... è impossibile non amare Banjo. Tutti noi possiamo identificarci in uno o più aspetti di lui.
Riguardo l'aneddoto di Gotan X, ci sono due chiavi di lettura ben precise:
1- Banjo si considera (appunto) il "portafortuna" della squadra, ma la sua è una battuta "maliziosa" e per nulla innocente. E' lui ad essere ricco oltre ogni limite possibile e a fare, letteralmente, la "fortuna" finanziaria dei suoi compagni di battaglia. Io direi che sia una fecciatina irriverente. E puntualizzo: alla fine della guerra, dopo l'autoesodo, Toppo/Toppy, Garrison, Beauty e Reika sono tutti ricchi.
2- Banjo, come sempre, considera sé stesso il centro di tutto. Il Daitarn è solo e soltanto un accessorio, mentre invece i suoi compagni considerano il robot "una parte di loro", un "componente della squadra" a pieno merito. Probabilmente, Banjo deve sentirsi alquanto infastidito dalla sensibilità pro-robot dei suoi "assistenti". Il ché ci riporta anche ai vari tentativi di Banjo di "palesare" la natura artificiale ed impersonale del Daitarn, a più riprese.
Actarus: Non è vero! Io ho combattuto fino alla fine, e, visto che il Pianeta Fleed era annientato, dato che non avevo altra scelta, sono fuggito sulla Terra! Naida: Non era mica stato annientato. Vedi infatti che io sono viva! Actarus (esitante): Pe..però… Naida: Non voglio più scuse! Sei un traditore che, per salvare solo te stesso, ci hai abbandonati e sei fuggito via! Actarus: Naida! Dire così è un po’ troppo…
Questo dialogo sembra sottintendere che Duke sia cosciente che Naida abbia una parte di ragione.
Quindi vegatron a tonnellate: il solo Goldrake non potè farcela contro un bombardamento a tappeto. Actarus credettte in buona fede il pianeta perduto, e smise di combattere: la sua nuova priorità era salvare Goldrake. La Terra subisce un destino diverso: la si vuol conquistare, all'inizio solo per le materie prime, poi per viverci. L'opzione bombardamento al vegatron quindi non può esistere. Non dubito che, non ci fosse stata l'esigenza di impadronirsi di un pianeta vivibile, la Terra avrebbe avuto lo stesso destino di Fleed.
Fin qui, il discorso potrebbe anche filare. Pertanto, possiamo ipotizzare che Fleed non fosse un pianeta "florido" o ricco di materie prime? Possiamo magari teorizzare che fosse un pianeta originariamente debilitato, e che dunque non costituisse un ulteriore canale di sfruttamento per Vega? Perché sennò, onestamente, mi sembra che il bombardamento non abbia senso, anche nell'ottica plausibile dell'impadronimento della tecnologia. Come facevano i Vegani a sapere che il Grendizer sarebbe sopravvissuto ai bombardamenti? Così come qualunque altra tecnologia fleediana di loro interesse?
Arriva al cinema un documentario su Richard Benson Benson – La vita è il nemico, diretto da Maurizio Scarcella, racconterà la storia di un personaggio che sfugge ad ogni classificazione
"Ora la storia di Richard Benson verrà raccontata in un documentario che arriverà nelle sale italiane. Dalle notizie ufficiali sappiamo che il lavoro su Benson – La vita è il nemico è iniziato nel 2016, in seguito alla richiesta di aiuto che il musicista ha avanzato a RepubblicaTv e si è sviluppato, per tutto il suo arco produttivo, come progetto indipendente. L’ideatore e regista Maurizio Scarcella, accompagnato da una piccola troupe, si è impegnato a seguire e filmare la vita quotidiana di Richard Benson e di sua moglie Ester Esposito, per un periodo complessivo di 18 mesi. In cui, in una fase successiva, si è alternata la realizzazione di interviste che creano la consistente rete di testimonianze e riflessioni che ricostruiscono la storia del chitarrista e interprete."
QUOTE
“La lavorazione di “Benson – la Vita è il Nemico” ha inizio nel 2016, a seguito della richiesta di aiuto che il musicista fece su RepubblicaTv e si sviluppa, per il suo intero arco produttivo, come progetto indipendente. L’ideatore e regista Maurizio Scarcella, accompagnato da una piccola troupe, si è impegnato nel seguire e riprendere la vita di tutti i giorni di RICHARD BENSON e la moglie Ester Esposito, per un periodo complessivo di 18 mesi. In cui, in un secondo momento, si è alternata la realizzazione delle interviste che vanno a creare la consistente rete di testimonianze e riflessioni che ricostruiscono la storia del chitarrista e performer.
Fase successiva alle riprese e che ha costituito la parte più difficoltosa e complessa, è stata la ricerca e catalogazione del materiale di repertorio di BENSON. Composto per maggior parte di video delle sue esibizioni live resi pubblici (nell’arco di quasi vent’anni) dai numerosi fans, per mezzo di piattaforme social e YouTube. Ma soprattutto da ciò che consiste nel lascito fondamentale dell’artista, le sue trasmissioni televisive andate in onda dai primi anni 80’, fino al 2012. Queste ultime trasmesse da emittenti regionali (in onda nel Lazio ma anche nel resto d’Italia) che hanno contribuito a creare e diffonderne l’immagine pubblica.
Così facendo, in fase di montaggio seguendo la volontà del Regista e degli Autori, si è riusciti a realizzazione un film documentario capace di comprendere al suo interno, tutto ciò che un fan medio si potrebbe aspettare da un’opera filmica sulla parabola esistenziale ed artistica di uno dei suoi idoli. Ma che soprattutto permetta, a chi non conosce il personaggio, di addentrarsi in un mondo totalmente nuovo e inaspettato.
Questo progetto si è così dimostrato una vera e propria sfida, nella sua indipendenza, spinta dal desiderio di presentare al pubblico l’immagine di un uomo che per anni si è ritrovato segregato in una nicchia (probabilmente troppo stretta) nonostante il potenziale artistico inespresso e la capacità di attirare a sé un pubblico tanto vasto, quanto variegato. A testimonianza di un’essenza trasversale che sicuramente non passerà inosservata allo spettatore. Infine tale lavoro va preso soprattutto come omaggio ad un’artista totale che seppur in maniera estrema, ha messo la sua vita al servizio della propria arte e mai viceversa. Ciò a nostro avviso, ne fa un gigante tra i nani”.
Indipendente dall'etichetta che vogliamo dare, per me l'importante che un film sia bello. Che sia un cosiddetto film di genere, d'autore, una commedia, un horror o qualsiasi altra cosa, l'importante è il film in sé.
Bello, o anche affascinante. Il cinema è sogno, dopotutto.
