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Votes taken by TsurugiTetsuya

view post Posted: 6/10/2022, 19:49     +1Le leggi degli anime robotici (e non) - Anime
@Knight
CITAZIONE
La voce del pilota "fuoriesce" dal robot amplificata, nella maggior parte dei casi.

E a questo proposito i nemici, che sono molto più cavallereschi di quanto noi li riteniamo, fingono di non udire i comandi che i nostri a squarciagola gli "telefonano", evitando di approfittarsene rispondendo con immediate contromosse. :mostro:
view post Posted: 6/10/2022, 12:19     +2Le leggi degli anime robotici (e non) - Anime
Haha, buffo questo argomento, ed anche molto interessante.

In aggiunta a quanto già osservato, tra il serio ed il faceto direi che...

- Un pilota di robottoni sarà quasi certamente un orfano, parziale o totale. E anche nel caso che possieda un genitore, si potrebbe scommettere sul suo rapporto conflittuale con quest'ultimo, soprattutto se si tratta del padre. Mi domando cosa ci sia che non va nei ragazzi dotati di una famiglia "normale" per non meritarsi in regalo dal loro papà o nonno un bel robottone gigante...

- I nostri eroi, così come i loro avversari, tengono vesciche ed intestini di ferro, nel senso che mai e poi mai manifestano la necessità di recarsi in bagno. Il che, per quel che ne sappiamo, nel caso dei nemici potrebbe anche essere normale, dato che si tratta per lo più di esseri alieni dalla biologia più o meno sconosciuta, ma nel caso dei nostri... Comunque, almeno docce e lavandini sappiamo che di norma nelle toilettte delle loro case o delle loro basi esistono. Resta il dubbio sul resto dell'arredo sanitario.

Edited by TsurugiTetsuya - 6/10/2022, 20:34
view post Posted: 4/10/2022, 09:55     +3*Classifica TOP Forum di Maggio* - Deliri Girellari
CITAZIONE (Merlino 8 @ 4/10/2022, 09:23) 
A chi non vota dico solo: "Liberate il kraken!"

Kraken opportunamente migliorato tramite radiazioni Vegatron, si capisce

Improvvisamente sento il bisogno di comunicare che ho votato biggrin2
view post Posted: 13/9/2022, 17:49     +1Buon compleanno Luce - Benvenuti & Compleanni
Anche se un po' in ritardo,
tanti auguri, Luce!

Forte la torta, da vera girellara!
view post Posted: 4/8/2022, 18:49     +1Quiz! - Libri
Mi butto senza rete: quello "al centro della Terra" di Verne?
view post Posted: 25/7/2022, 20:22     +1ANNUSHKA's FICTION GALLERY - solo commenti - Fan Fictions
E se invece la polizia fosse complice del nemico? Nell'universo nagaiano non sarebbe la prima volta che il Male si infiltra tra le file delle forze dell'ordine :via:
view post Posted: 25/7/2022, 13:33     +1Mariluna's fanfictions - commenti - Fan Fictions
@Britz,
CITAZIONE
... mi è parso di capire che, più o meno inconsciamente, sia stata la lettura di questa mia storiellina a spingerti a riguardare Gaiking?

confermo, anche se al momento non ne ero del tutto consapevole. Avendo in questi giorni trovato modo via cell di riguardarmi per intero una serie mecha d'epoca, si trattava di scegliere quale. Già qualche tempo fa andai a ripescare gli episodi di apertura di due anime robotici che, essendomi piaciuti da bambina, desideravo rispolverare e così riguardai il primo episodio sia del Gaiking sia del Gakeen, ma là per mancanza di tempo mi dovetti fermare. A questo giro invece, complice proprio la tua FF, ho preseguito la visione del Robot Guerriero, che devo dire sto ri-apprezzando.
Nonostante la trama del Gaiking mi appaia - a tratti e per certi versi - un po' ingenua rispetto ad altre del genere (la natura e l'origine dei nemici, per esempio, non trovo completamente convincenti), d'altra parte le atmosfere dell'anime nel suo complesso restano affascinanti, facendo puntuale riferimento, come anche tu, Britz, più sopra ricordavi, alle più famose location terrestri a carattere archeologico, fornendone una tutto sommato apprezzabile -imho- interpretazione della serie "A fare tutto ciò furono gli alieni!" :).
Al momento mi trovo all'episodio 23 - "Inferno sulla Luna" (a conferma che il Drago Spaziale non è spaziale solo di nome), e la mia impressione è che questo anime abbia in sé qualcosa delle suggestioni di Goldrake da una parte, ma anche di altri anime suoi contemporanei dall'altra.
Anche grazie a questo inatteso mix mi sto godendo il mio imprevisto tuffo all'indietro, a fine anni '70...
Ed è vero, sempre come tu osservi, che tra le corna dell'astronave spaziale e quelle del suo robot, il Cornutone per eccellenza qui rischia di sfigurare :rotfl: :ruota:

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view post Posted: 25/7/2022, 08:52     +1TsurugiTetsuya FF Gallery - solo commenti - Fan Fictions
Ciao, finalmente un po' di tempo per rispondere ai vs sempre graditi commenti.

@Calatea,
ehm, ebbene sì, lo Tsurugi imho è effettivamente un tantino scaramantico, soprattutto quando si tratta di Mikenes; grazie al cielo, dato l'ambiente in cui normalmente si muove, alla bisogna attorno a sé ha facilmente a disposizione qualcosa di ferroso da toccare :gmaz: (senza contare che gli stessi suoi nome e cognome contengono la parola "ferro" ;)). E "VS personale sanitario", in particolare VS il dottorino in questione, come alleato i fratellastri hanno anche Kabuto senior, dato che si tratta proprio di quel medico che in episodio 04 in ambulatorio è già stato ufficialmente maltrattato dal Tets, dietro subdolo sollecito del prof (cfr. immagine allegata). Povero dottorino!


@Luce,
esatto, solo alla fine della difficile giornata, dopo aver trovato ogni scusa per tampinare il suo eroe, Jun realizza ciò che tu dici (e la sola idea le provoca un effetto dirompente).
P.S. Grazie per aver ricordato del compleanno del GNN. Per quel momento ormai molto prossimo, escludo purtroppo di riuscire a pubblicare alcunché; in compenso mi preparo a prendere parte ai festeggiamenti :girella:

@Annushka,
confesso di detestare il calcio (non certo come sport in sé, ma in quanto genere di "mondo" costruitosi attorno ad un'attività sportiva), motivo per cui non avevo minimamente pensato al possibile richiamo... Però sai che ieri sera, guardando lo speciale dedicato al mitologico ex capitano della Roma, mi son proprio detta che il - comprensibile per molti versi - amore dei tifosi verso un simile notevole personaggio potrebbe tranquillamente essere accostato a quello di noi fans nei confronti dei ns eroi animati, se questi improvvisamente ci si materializzassero in carne ed ossa...
Per quanto riguarda la soddisfazione "piccola piccola" di cui parli a proposito di Jun, date le circostanze in cui i protagonisti sono immersi, con la tensione continua della guerra VS Mikenes da sostenere, potrebbe darsi che alla ragazza questa soddisfazione sul momento sia apparsa "grande grande", magari sì nella speranza - come anche tu suggerisci - che "da cosa nasca cosa" *^^*

@Micchi,
che bello ritrovarci, intanto tra le ff!
Per la vicenda di Jun coi suoi "istinti kamikaze", anch'io di primo acchito mi ero detta di lei e di Boss: - Che coraggio! - ma subito dopo, soprattutto rivedendo la scena in età adulta, mi sono immedesimata in Tetsuya... Che fare in un simile frangente? Cosa sarà passato in quel momento nella testa dell'ace-pilot, di fronte all'ipotesi di uccidere involontariamente ma consapevolmente l'amico e la partner?? Non dev'esssere stato per lui un momento facile... E da lì la reazione di lui che mi sono immaginata dietro le quinte!
In ogni caso, inoltriamo la tua domanda per subentrare al sanitario, per un full body check? Non penso che il Tets ti prenderebbe a pugni...

@Annushka e Micchi,
a proposito del vs comune quesito circa il "piano dell'opera", fino ai due precedenti capitoli la storia aveva effettivamente proseguito su due binari non paralleli, bensì curvi uno verso l'altro, in quanto uno era composto da vicende di flashback e l'altro da vicende di "attualità" (che normalmente tra capitoli si alternavano); proprio ai due precedenti capitoli i binari curvi si sono incontrati e - Crash!" - da ora in avanti la storia in sostanza procederà seguendo un binario unico.
Dunque grazie per aver posto il quesito, che mi ha permesso di chiarire meglio l'andamento della FF; ne approfitto per agganciarmi alla questione del "personale rifacimento" delle vicende del GM: tra capitoli riferiti alla serie storica ed altri pescati da serie precedenti e successive, nagaiane o meno, l'intento è quello di rispettare sempre e comunque la storia ufficiale che dai diversi anime ci è stata ad oggi mostrata, evitando, se possibile, contrasti di trame.

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Edited by TsurugiTetsuya - 25/7/2022, 12:54
view post Posted: 20/7/2022, 12:50     +3TsurugiTetsuya FF Gallery - solo autore - Fan Fictions
39. VIVERE DA ACE-PILOT.

Ispirato a “Il Grande Mazinga” episodi 30 e 31.


Suruga Bay, ora del tramonto.

A pezzi, sudato fradicio, stanco morto, reduce da una giornata campale di scontri serrati contro mostri guerrieri e fortezze nemiche, a bordo del Grande Mazinga hai appena fatto rientro alla base in qualità di esausto ma indiscusso vincitore.

Nel vasto hangar al fondo della Fortezza delle Scienze, dalla testa del super-robot sganciato il Brain Condor, nel condurre il velivolo a passo d’uomo lungo la pista sino al punto di ricovero hai notato il capannello che laggiù, nei pressi dell’ascensore, ha tutta l’aria di essere ad attenderti: un nutrito gruppo di persone in cui, tra i tecnici dai bianchi camici, si distingue il Dottor Kabuto dalla corporatura più robusta degli altri, poi il giovanissimo Shiro che causa la statura ridotta è come sempre piazzato in prima linea, mentre la silhouette della tua compagna di combattimento che oggi alla base è rientrata ben prima di te si presenta defilata, alla scena nel complesso giustificandoti:
Be’, in effetti la sconfitta del Generale Nero non è cosa di tutti i giorni.

Aperta la calotta di Condor, radunate le forze necessarie, dall’abitacolo sei balzato a terra, miracolosamente riuscendo a mantenere l’equilibrio... Dominato il lieve capogiro, tolto il casco per infilartelo sotto il braccio, in quel momento - Dannazione! - nel comitato accoglienza il tuo occhio ha individuato la presenza occulta, ovvero l’infiltrato tra i camici bianchi: ossuto, pallido, sguardo da pesce lesso dietro i fondi di bottiglia che ha per occhiali, si tratta del più fastidioso tra i medici di guardia assunti lì al Centro, che staccatosi dal gruppo con andatura saltellante già si appropinqua, valigetta dei ferri alla mano... Ma per quanto tu sia spossato, di sicuro conservi energie sufficienti a respingere un trattamento sanitario superfluo, se non che Shiro a sua volta si è distaccato dal gruppo, anche lui per venirti incontro, però di corsa al grido di - Tetsuya, fratello mio! - e sorpassando in volata, piccino ma solido il bambino inavvertitamente urta il fragile medico scaraventandolo un metro di lato, almeno temporaneamente mettendolo fuori combattimento.
In tal modo il ragazzino è giunto da solo, a gettartisi addosso di peso esclamandoti:
- In battaglia contro il Generale Nero ho creduto fossi morto! - al che, a stento attutito l’impatto col fratellino adottivo, ora servirebbe un oggetto ferroso qualunque da toccare onde evitarti in pubblico un più esplicito gesto scaramantico, un altro pensiero sovvenendoti lì per lì: contro il medico che importuno anela ad occuparsi di te, del bambino tenterai di farti scudo. Così, fatto voltare il ragazzino, trattenendolo per le spalle e insieme sospingendolo anche con le ginocchia nell’hangar in coppia fraternamente coordinati s’avanza, arrivando a sfilare sotto gli sguardi tra l’apprensivo e l’ammirato di tutti, quello di Jun compreso… E grazie allo stratagemma, indenne hai guadagnato lo spogliatoio alla cui soglia hai abbandonando Shiro: allora le gambe hanno fatto per cederti, la vista ad annebbiarsi, ma comunque sei riuscito a raggiungere la panca più vicina appena in tempo per lasciartici ricadere seduto, schiena e nuca al muro, a rilasciare le membra stanche al punto che togliersi la tuta da combattimento appare un’impresa, per non parlare di sfilarsi gli stivali… A quanto pare, però, neppure nel proprio personale spogliatoio che persino per Jun rappresenta una no flying zone un ace-pilot è padrone di rilassarsi, visto che sbucando alle spalle di Shiro il medico inquietante ha appena fatto ingresso e allora, oltre che da sfinimento colto anche da rassegnazione, abbandonandoti del tutto sulla panchina lentamente hai abbassato le palpebre…

- Oh santo cielo! - dalla porta dello spogliatoio Shiro era tornato strillando - Papà, corri, presto, ché Tetsuya stavolta è morto per davvero!
- Cosa!? - all’allarme lanciato dal figlioletto - Shiro, ma che dici?! - dall’hangar Kenzo Kabuto si precipitò nel locale di servizio, con uno spintone scansando il dottorino che gli impediva la visuale della panchina sulla quale il figlio adottivo ad occhi chiusi sedeva, accasciato ed immobile... E a quella vista, levando una robusta mano artificiale in direzione del gruppo che nel frattempo si era accalcato alla porta della stanza, a colpo d’occhio il professore diagnosticò: - Tranquilli, sta solo dormendo - con le dita dell’altra mano il Direttore della Fortezza passando a farsi il conto dei nemici che nell’arco della giornata il suo pilota aveva affrontati e sconfitti, nell’ordine: Fortezza Mikeros, pisciforme mostro marino Juran, guerriero terrestre Marìgon, altro guerriero terrestre Danzanìa e - dulcis in fundo - il Generale Nero in persona, vinto a seguito di interminabile, sofferto duello di spade, dunque: - Andiamocene, - rivolto agli astanti Kabuto invitò - lasciamolo dormire in pace.
- Dottore, ma come?! - affacciatasi alla soglia della stanza Jun era intervenuta - Vogliamo lasciare Tetsuya a dormire qui, sulla panca dello spogliatoio??
- Ma certo, - pacifico lo scienziato garantì alla figlia adottiva - considerando che ottanta e passa chili di muscoli non si smuovono facilmente, a meno di desiderarlo in prima persona.
- È vero, però… - ancora la ragazza tentava di opporsi, mentre nel voltarsi per uscire dal locale Kabuto sorprendeva il dottorino che, puntando una pinzetta con bambagia all’estremità, furtivo si apprestava al dormiente, con la chiara intenzione di disinfettare i tagli sanguinanti che il vetrino del casco scheggiandosi in battaglia aveva provocato a entrambe le guance del pilota. Al che, assai interessato il professore ben piantato a gambe divaricate e braccia conserte restò a osservare dapprima il batuffolo di cotone toccare la pelle del paziente... il quale non aveva fatto mossa, quindi indisturbato il medico tramite la pinzetta aveva già ripreso a strofinare le escoriazioni al volto dell’eroe, sfregandovi la bambagia con impeto via via crescente…

Intanto, da seduto sulla sua panca Tetsuya sognava… Sognava che qualcosa, qualcuno disturbava il suo sonno - Un mostro guerriero?! - e senza preavviso il destro del pilota in automatico scattò, con tutta la potenza propria dello stato onirico trovando dritto dritto lo stomaco del sanitario il quale sulla panca alla parete opposta finì a sua volta per accasciarsi, mentre - Atomic Punch! - tra sé Kenzo esultava - Tutto bene? - con nonchalance il Direttore della Fortezza domandando al medico più zelante che avesse di guardia, alla vittima piegata in due offrendo il braccio - Coraggio, dottore, venga, la aiuto a tornare di sopra, in infermeria.

Neanche mezz’ora dopo ai piani bassi della Fortezza, sotto la puntuale luce dei faretti che a quell’ora funzionavano a risparmio energetico, armata di coperta a cavallo dell’avambraccio e di cuscino trattenuto sotto l’ascella, a passo deciso Jun procedeva verso lo spogliatoio del commilitone, ripetendosi che per nessuna ragione al mondo avrebbe permesso che Tetsuya passasse la notte sulla nuda panca d’un camerino, senza un minimo di comfort ad alleviarne il fisico provato dai pesantissimi scontri protrattisi per tutto il pomeriggio... Anche se disturbando il riposo del guerriero era un po’ preoccupata Jun di fare la fine del medico, ma si trattava di un rischio che assolutamente intendeva correre, perché era praticamente certa che nonostante il sonno profondo Tetsuya l’avrebbe riconosciuta, e a lei non avrebbe fatto alcun male. Così ragionando la ragazza era arrivata alla svolta del corridoio, lì restando di stucco a constatare che il guerriero di cui stava andando in soccorso non era più dormiente, dato che per poco dietro l’angolo non gli aveva sbattuto contro!
- Oh, Tetsuya, sei qui - nella sorpresa lo aveva salutato, tuttavia l'altro non solo non le aveva risposto, anzi, ignorandola completamente nel tunnel aveva ripreso ad avanzare, lei ad osservarlo camminare trascinando i piedi ancora calzati dei robusti stivali da battaglia, mentre a intervalli il commilitone con la mano andava toccando la parete, come alla ricerca di una sicurezza per procedere...
- Non ti senti bene, vero? - allora lei premurosa gli aveva chiesto e anche se con un certo ritardo, da lui che di spalle si era fermato con l’avambraccio adeso al muro, pervenne risposta:
- Jun,… oggi ho combattuto ininterrottamente per quasi una giornata intera. Da poco mi sono svegliato su una panca nello spogliatoio, dopo averci dormito da seduto per non so quanto tempo. In tutto ciò non ho mai né mangiato né bevuto: non sto male, sono solo un po’ stanco - e nel dire ciò il reduce con fatica aveva ripreso ad allontanarsi... Ma tallonandolo in compagnia di coperta e di cuscino, preoccupata lei ritenne doveroso informarsi:
- Adesso dove vai? - e alla nuova domanda Tetsuya ancora si fermò, accanto alla mano contro il muro stavolta poggiando anche la fronte nel risponderle:
- Prova a immaginare, Jun. Con un po’ di fantasia scommetto che indovinerai.
- Stai andando a letto, spero: con te è sempre meglio chiedere, ché non si sa mai cos’hai in mente.
Alla considerazione l’altro senza ribattere nel corridoio semplicemente aveva ricominciato ad arrancare, e ancora una volta lei lo aveva raggiunto, stavolta per assicurarsi:
- Non avrai intenzione di andare a dormire con addosso la tuta da combattimento, eh? - quesito al quale l’indisponente, riprendendo ad avanzare, doveva aver deciso di non rispondere… - E la doccia, non la fai?! - A quest’ultima domanda l’altro s’era voltato, nella penombra fulmineo un bagliore ad attraversargli le fessure degli occhi e in una frazione di secondo per la mano l’aveva afferrata, con energie improvvisamente rinnovate lungo il corridoio letteralmente trascinandola, dicendo:
- Jun, mi sono appena ricordato che prima di andare a riposare tu ed io dobbiamo scambiare due parole, perciò vieni, andiamo un attimo qui in sala riunioni - e appunto alla meeting-room l’aveva condotta a passo sveltissimo, quasi correndo, e una volta entrati - Siediti lì - le aveva intimato indicando la fila di sedie più prossima alla parete dotata di schermo e lavagne varie, dalla vaschetta di quella a cavalletto prelevando un pennarello, sonoramente cavandone il tappo. Allora, accomodata in prima fila Jun stette a osservare il commilitone in piedi a due passi da lei disegnare in centro alla bianca lavagnetta il numero 5, facendolo seguire da un trattino oltre il quale, con ostentata precisione, Tetsuya passò a tracciare tondo tondo il numero zero... Quindi al di sopra del numero 5 si aggiunse la sigla “G.M.”, mentre sopra lo zero, come già lei aveva immaginato, comparve la scritta “V. Alfa”, al che mesta Jun abbassò lo sguardo al pavimento...
- Il problema però non è questo, - dalla lavagna Tetsuya intanto chiariva, seccamente battendo il pennarello contro lo zero disegnato - perché questo è tutto più che prevedibile. Ciò che invece non è accettabile, Jun, è questo... - e sotto il numero 5 che senza dubbio rappresentava la quantità dei nemici da lui abbattuti nel corso della giornata, si aggiunse un +2, dal quale divergenti verso il basso lui fece dipartire due frecce, alla punta dell’una scrivendo “Borot” e in punta dell’altra ripetendo la sigla “V. Alfa”, cerchiando quest’ultima, a porla in risalto... E incrociate le braccia, in piedi col pennarello tra le dita, in silenzio l’ace-pilot rivestito della sua tuta speciale restò a fronteggiare la compagna di combattimento, in evidente attesa di un intervento da parte dell’interessata, finché:
- Tetsuya, non capisco l’ultima aggiunta - sincera lei confessò, al che:
- Ah, non capisci?! - l’altro sbottò - Allora te lo spiego meglio - col pennarello sulla lavagna toccando il +2: - Vedi, tra le difficoltà da affrontare io mi rifiuto di contare anche Venus Alfa: Jun, oggi tu e Boss aggrappandovi al mostro guerriero mi avete obbligato a scegliere tra voi e il nemico. So che lo avete fatto con l’idea di aiutare, così come so che da Boss devo aspettarmi di tutto, ma da te no! Sappi che quando ho lanciato il Doppio Fulmine, nella stanchezza ho pregato di avere calcolato bene la potenza, perché avrei potuto uccidervi - e di nuovo, scandendo bene le parole - Avrei-potuto-ucciderti... La qual cosa mi avrebbe dato parecchio fastidio, quindi Jun, per favore, non farmi mai più una cosa del genere, ti prego, non farmela mai più! - e con queste parole, ritappato il pennarello per schiaffarlo nell’apposita vaschetta, con un brusco - Buonanotte - il commilitone aveva abbandonato la sala.

Rimasta sola, inchiodata alla sedia con la coperta in grembo la pilota di Venus, che in seguito al chiarimento non aveva più osato battere ciglio, stretta al cuscino che si portava appresso scoppiò in lacrime, a sfogare tanto la severa ramanzina appena ricevuta dal compare quanto la tensione residua della battaglia che anche lei, seppure con risultati pressoché nulli, comunque aveva sostenuto...

Solo più tardi, nell’intimità della propria stanza, sgomenta Jun realizzò che a indurla al pianto c’era stato dell’altro, perché tra le dure parole e i freddi numeri sciorinati in una meeting-room, una volta tanto e per quanto a modo suo, il fiero pilota del Grande Mazinga aveva dichiarato di tenere a lei.


Per consigliare al più zelante dottorino di guardia a Suruga Bay di chiedere il trasferimento presso una qualunque altra struttura meno a rischio: https://gonagai.forumfree.it/?t=72981448&st=360#lastpost

Edited by TsurugiTetsuya - 26/9/2023, 09:03
view post Posted: 20/7/2022, 12:50     +2TsurugiTetsuya FF Gallery - solo commenti - Fan Fictions
Buon pomeriggio,
in questa giornata di fine luglio che anche nel cuore delle Alpi sembra di stare nel deserto del Sahara, en passant posto il capitolo 39, del genere "shottina da dietro le quinte".

Un saluto a tutti.
view post Posted: 26/5/2022, 08:23     +6Auguri TsurugiTetsuya (Tez) - Benvenuti & Compleanni
Rega',
grazie!
Gli auguri dal GNN come sempre mi commuovono in modo particolare...

@Luce,
la torta è un capolavoro, così come la faccia del Tets che in quell'occasione, in episodio 1 se non sbaglio, sta fissando sbalordito l'arrivo rocambolesco di Borot e relativa ciurma, piombati dal cielo a interrompere un tentativo di Jun di broccolarsi il pilota del Great con la bufala di essersi azzoppata causa manovre pirata di lui, che correndo in moto sulla spiaggia le aveva proposto una gara di salto dell'onda :D

@BrizMariluna,
ciao, non ricordo se ci siamo mai presentate, ché ormai sul forum capito solo a sprazzi... In ogni caso, approfitto qui per dirti che anche se un po' di corsa ho letto con piacere la tua ff su Gaiking, altro mecha che trovo affascinante, e alla prima occasione conto di arrivare anch'io a commentarla, appena avrò un po' più di calma...
CITAZIONE
Aehm... Posso scegliere anch'io? :sangue: Perché avrò anche l'Actarussite, ma con delle robe così non si sta indifferenti! Anche Tez ha il suo bel perché! :dribble: Scherzi a parte (e scusate l'intrusione): bellissime fan art! 🤩

E prego, prego, introduciti pure, ché qui non siamo gelose, soprattutto nei confronti di chi apprezza :imageedit_94_4356718032:

@Micchi, ... <3 <3 <3
Come si fa qui a scegliere??? Ma se proprio devo, scelgo la prima :wub:
A presto cara!

@Gigi,
come stai? Seguo sempre le tue novità in GIF e fan-art, dove con quella Jun che lancia il bacetto, per me hai raggunto livelli stellari :rotfl:

@Minerva X,
ciao, che bello ritrovarti, sperando di avere presto più tempo per disquisire qui sugli argomenti più vari :mazin:

@Shooting, ...
I tre baldi magi alla porta mi han provocato un mancamento, sono ancora qui con la mandibola sganciata, e non per il fatto che siano arrivati fuori periodo, anzi, per me possono restare come minimo fino all'Epifania prossima *_* *_* *_*

@Calatea,
grazie, e a prestissimo su questo canale (o meglio sarebbe di persona direttamente, magari in un meeting tra girellari, eh?!?...) <3 <3

@Kotetsu,
grazie, e che Mazinga possa volare sempre alto nei cieli...
:mikeros: ... Ops... Aiuto! :D

Ciao a tutti,
a prestoooo!

P.S. Vado a votare il GNN per il mese corrente (cosa che comunque faccio sempre, anche se non mi paleso nel topic relativo :via: ),
smack!
:thx:

Edited by TsurugiTetsuya - 27/5/2022, 06:48
view post Posted: 4/5/2022, 08:24     +1Luce's fiction gallery - commenti - Fan Fictions
Ciao, Luce.

Per "Voci di primavera".

Candy-Candy è un anime che da piccola mi appassionava, ma nei 40 anni che sono trascorsi da allora, credo di non averne più riguardato un solo episodio. Questo tuo breve racconto comunque è riuscito a farmene ritrovare le atmosfere, portandomi a ricordare il primo “tradimento” di Annie nei confronti dell’amica, ancora alla Casa di Pony, quando nonostante le promesse condivise con la bionda Candy, la graziosa orfanella mora subito accetta la proposta della coppia che intende adottarla...

Credo, da bambina calata nei panni della protagonista della vicenda, di avere anch’io interpretatato al tempo l’atteggiamento di Annie come una forma di tradimento; ma rivivendo la faccenda con gli occhi di un’adulta, mi chiedo come si possa condannare o giudicare un’orfanella per il desiderio di essere finalmente adottata da una famiglia che possa donarti la vita nomale che da orfani ovviamente si sognerebbe. E la buona Candy perdona l’amichetta.

Negli anni a seguire, però, Annie nei confronti dell'amica perpetra la serie di ulteriori “tradimenti” che tutti conosciamo e che, piccoli o grandi, via via di nuovo Candy perdona tutti.
Finché grazie alla tua “Voci di primavera”, Annie ventenne arriva a mettere a fuoco il vero problema, ovvero il suo forte bisogno di sicurezze e di conferme, il quale è molto maggiore che nell’amica; lo stesso bisogno che alla Casa di Pony portò una bambina ad una promessa che, almeno al momento, Annie non era in grado di mantenere. Un bisogno che in sé non costituisce affatto colpa, ma che ogni volta è stato in grado di generare incomprensioni. E in seguito alla presa di coscienza, i problemi tra le due amiche si risolvono una volta per tutte: Annie, finalmente sincera con sé stessa, si è amessa di avere sofferto di gelosia immotivata nei confronti dell’amica d’infanzia, la quale semplicemente ha un modo diverso da lei di affrontare la vita.
Così Annie, trovato il coraggio delle sue azioni, andando lei stavolta in cerca di Candy ci dimostra di essere cresciuta, di non essere più una bambina.

Brava, Luce.
view post Posted: 28/4/2022, 19:48     +2TsurugiTetsuya FF Gallery - solo commenti - Fan Fictions
@shooting_star
CITAZIONE
I fatti sono estremamente drammatici, la narrazione rimane quella di uno spettatore il cui coinvolgimento sembra legato soprattutto alla sua possibilità di portare a casa la pelle - e possibilmente di non vedere vanificato il proprio lavoro.

Davvero da certi lati JK è qualcosa di indecente, ma così il vecchietto è fatto e così ce lo dobbiamo tenere - però geniale: un uomo che al posto di piangere sul latte versato di una famiglia semidistrutta, che fa? Si chiude a trafficare nel suo laboratorio e ricostruisce intanto l’erede, ché la sua intelligenza non vada persa, e poi si vedrà... Già bello che in quel laboratorio, al risveglio del figlio fatto cyborg - Papà? - Juzo non abbia risposto - Pinocchio! (viste le asinate combinate da Kenzo là sull’isola con Hell, meritandosi la terza “k”)... E a pensarci, appare più freddo e meccanico Juzo nei suoi ragionamenti che non il figlio dal corpo di robot :|.
CITAZIONE
Una macchina su cui ha dovuto armeggiare da solo, visto che Tsubasa è rimasta, inspiegabilmente per lui, turbata dall'accaduto. Strana ragazza, sua nuora.

Poveretta Tsubasa, che per essersi trovata da giovane e promettente scienziata ad occuparsi di due bambini senza la minima collaborazione da parte del marito completamente assorbito dalla sua carriera, già era abbastanza destabilizzata. Ed ora la donna si ritrova falsa vedova di un uomo meccanico (cosa che comunque all'atto pratico non le cambierà l’esistenza di una virgola), con l’aggiunta che sull’isola ha dovuto lei sparare sia al consorte sia al giovane pilota: altro che esaurimento, penso io.

Grazie, Shooting!

P.S. Già che mi ricordo, vi giro i saluti dei due tecnici che in virtù del loro doppio incarico hanno saputo indirizzare la nostra Jun alla villa di Atami ;)

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view post Posted: 17/4/2022, 08:25     +1TsurugiTetsuya FF Gallery - solo commenti - Fan Fictions
@ Micchi, buongiorno e buona Pasqua :imageedit_94_4356718032:

CITAZIONE
Eh sì, caro dott. Juzo, con la ragazzina mulatta mani a posto e niente scherzi

Infatti, dato che il Juzo di "The Impact", come Tsubasa stessa dichiara nell'OAV, è sensibile al vizio =_=, e data la visione apparsagli alla porta di casa...
CITAZIONE
... prima il narratore si rivolge direttamente a Juzo, poi diventa onnisciente e nella parte finale si concentra su Kenzo

Proprio così, il narratore si è impersonificato prima in K. padre e poi nel figlio, attori co-protagonisti (insieme a Hell) delle vicende legate all'isola di Bardos.
CITAZIONE
... con scene credo riprese dalla serie impact (quella della presunta morte di Tetsuya e Kabuto, forse?) ed altre che vanno a completare o arricchire il background della vicenda...

Esattamente, visto che in "The Impact" si suggerisce lanciando il sasso ma poi ritirando la mano, cioè saremmo ancora qui ad aspettare di sapere cosa al pilota dell'Energer Z sia successo tra l'atto figlicida di KK e la ricomparsa dell'eroe nelle fantomatiche sembianze di "Blade", e visto che la risposta ufficiale dopo anni ancora non è arrivata...
In ogni caso, pare che Ade imperatore delle Tenebre si sia rifiutato di aprire al buon Tetsy la porta del suo Regno :f: :=/: ... Che in seguito la divinità si sia pentita di tale decisione? :gureto2:

Grazie, Micchi!
Ah, P.S. Anch'io sono serena al pensiero che nulla di abominevole abbia mai dimorato nei muscoli del ns tesoruccio *^^*
view post Posted: 15/4/2022, 11:09     +1TsurugiTetsuya FF Gallery - solo autore - Fan Fictions
38. DA MICENE ALL’ENERGER, I PROGRESSI DELL’UMANITÀ.

L’energia ha sempre un costo: un’ovvietà che qualunque scienziato dovrebbe conoscere.
Nel vostro caso, però, il semplice concetto è risultato talmente macroscopico da averlo subito perso di vista, infatti davanti ai prodigi che a Bardos vi si sono svelati uno dopo l’altro siete caduti, un’intera equipe di luminari avendo inciampato innanzi tutto nell’eccessiva priorità attribuita alla scienza, e poi qualcuno anche nella cupidigia.
Degli errori commessi tuttavia solo oggi riesci a prendere coscienza, ora che ti trovi di fronte alle conseguenze che non del tutto sono da imputare alla pazzia di Hell, perché in quanto a sete di sapere né tu né Tsubasa né Kenzo siete da meno del folle biologo, col difetto che tuo figlio manca dell’esperienza della vecchia volpe presso cui ha inteso recarsi a prendere lezioni private.
Di conseguenza, ecco appreso in cosa le nuove scoperte del collega a Bardos consistono: forme di vita inclassificabili in quanto totalmente sconosciute alla tassonomia, voraci, aggressive, a crescita rapida e indefinita, capaci di infettare oltre al fisico anche la mente, con cui tranquillamente condurre esperimenti usando come cavia un ospite.
In seguito a tale iniziazione sull’isola egea tuo figlio ha accolto il vostro arrivo, in vece di Hell arrivando a puntarti un’arma, con l’inaudita proposta di collaborare ai fanatici progetti partoriti dal collega chiaramente affetto da megalomania.
E così, ostaggi nella terra perduta, circondati non solo dal mare vi siete trovati in scacco, se non che, sfruttando un miracoloso attimo di distrazione una pedina del pericoloso gioco ha pensato di rompere gli schemi, un orfano devoto non avendo esitato a opporsi al mentore cui avrebbe dovuto tutto, a partire dalla riconoscenza per essere stato riscattato dalla miserevole condizione di nascita - Che proprio questa condizione abbia mantenuto il ragazzo impermeabile al fascino del male e del potere? - Fatto sta che, gettandosi addosso al genitore completamente uscito di senno, il coraggioso giovanotto ha aperto la scappatoia per te, per tua nuora e anche per tuo figlio. Peccato che l’atto di eroismo abbia condotto a fine prematura un pilota eccezionale. Giusto il tempo di apprezzarne le doti e il collaudatore del prototipo di Mazinga è andato incontro a una sorte orribile: stretto nell’abbraccio tentacolare, le protuberanze ad artiglio del mostro annidato in Kenzo impietose sono evaginate a trapassare il giovane, che nonostante ciò ha conservato la forza di mantenere inchiodato alla scogliera un padre irriconoscibile. Perciò un’unica pallottola è bastata, a neutralizzare l’uno e ad evitare ulteriori sofferenze all’altro. Il ragazzo stesso ha chiesto di fare fuoco, urlando che Kenzo andava fermato, senza preoccuparsi di chi fosse nel mezzo.
Dopo di che, al posto del pilota dedicato Tsubasa in qualche modo è riuscita a comandare i movimenti dell’Energer, le grandi mani robotiche ad afferrare chi stava a terra e per la scarpata impervia siete rovinati sino alla costa, ove la vostra nave avvisata via radio stava pronta a salpare, per un soffio scampando al bombardamento di lunga gittata, sul Mar Egeo riuscendo a guadagnare il largo, dall’isola maledetta prendendo per sempre le distanze.

Nel cargo solcante i mari verso la salvezza, ferito a morte, imbrattato di sangue, il corpo del giovane pilota ancora conserva un alito di vita, ma...
Nulla di ciò che accade può essere confessato, nulla dovrà saperne il mondo della scienza né tantomeno l’opinione pubblica. Il - per così dire - “incidente” di Kenzo e di Tetsuya occorso a Bardos resterà un segreto, motivo per cui affidare il ragazzo alle cure urgenti di un ospedale è assolutamente fuori discussione.
Se non altro, al rientro in patria la salma del valoroso potrà ricevere degna sepoltura.


Appena rifugiati a bordo, per prima cosa hai provveduto a stivare in cella frigorifera quel poco che di tuo figlio è rimasto. Poi, una volta fuori dalla portata della milizia di cui Hell negli anni a spese dei micenei si è dotato, alla bell’e meglio ti sei medicato l’occhio che, ferito da una scheggia, quasi certamente perderai. Quindi in infermeria sei rimasto a sorvegliare il ragazzo in coma, nel timore che dalle membra in fin di vita il parassita a caccia di più vigorose vittime decida di fuoriuscire; un tipo di monitoraggio che per tuo figlio invece non è necessario, perché l’immonda creatura non può più nascondersi nel lacero mezzo busto cui Kenzo è ridotto, consumato oltre l’accettabile persino per i gusti di un mostro del genere.

Nell’attraversare l’Oceano Indiano il corpo del giovane si è andato raffreddando, purtroppo finendo anch’esso a raggiungere la cella frigorifera.

E una volta sbarcati alla costa di Atami, con un furgone in affitto da Tsubasa condotto a tutta velocità avete raggiunto il laboratorio della villa: crioconservato l’encefalo di Kenzo si mostra ancora vitale, perciò il tuo lavoro febbrile è subito iniziato, la materia grigia in meno di un minuto alloggiata nello speciale contenitore che ancora a lungo la manterrà, nutrita e integra, in attesa di un corpo di sintesi cui poterla ricollegare in via definitiva. In tal modo tuo figlio con la sua intelligenza potrà continuare a esistere, nonostante per i suoi misfatti a Bardos tu l’abbia disconosciuto; ma avendo compreso che agiva in preda ad una forza maggiore, schiavo di un male al di sopra dell’umano controllo, alla fine hai deciso di donare a Kenzo un’altra possibilità. Un tentativo che vale la pena, non solo perché si tratta del sangue del tuo sangue, ma anche perché tuo figlio ha ereditato da te tutto il talento, e ormai anche tu come Tsubasa sei padrone dell’arte che per un’umanità ancora inconsapevole è insieme tabù e speranza: la cyber-robotica, disciplina per la quale ancora disponete della fonte di energia che tu hai scoperto, o per meglio dire di cui ti sei appropriato, illudendoti fosse gratis.

Nell’altra stanza invece la salma del giovane, ripulita e ricoperta da un lenzuolo, può riposare in pace vegliata da Tsubasa, la quale dal tragico epilogo a Bardos è uscita turbata al punto da non poterti essere di alcun aiuto in laboratorio ad armeggiare su suo marito, nemmeno se lo volesse...

Finché giunta la sera la giovane madre, ora tecnicamente vedova, ha dovuto fare rientro a casa propria ad incontrare una baby-sitter ingaggiata in pianta ormai stabile, a tentare di evitare traumi ai suoi due bimbi che sono i tuoi adorati nipoti. Allora, terminato ciò che per Kenzo oggi è stato possibile fare, chiuso il laboratorio per la notte sei passato di là per un ultimo controllo sul cadavere del ragazzo, nello sfiorarlo balzando all'indietro perché non più freddo come da un morto ci si aspetterebbe! A conferma un termometro, che strabiliandoti ha dimostrato come la temperatura del presunto cadavere si sia risollevata al punto che quelle spoglie ti sei ritrovato costretto a sorvegliare, di nuovo sospettando dell’attività del mostruoso parassita in quelle carni insinuato, tra te e te analizzando - Vero che la pallottola sparata da Tsubasa non ha raggiunto organi vitali, e fin qui la scienza potrebbe spiegare. Ciò che però a questo corpo non dovrebbe avere lasciato scampo sarebbe appunto il mostro, le cui protuberanze hanno trafitto in diversi punti...
Fatto è che, nottetempo, sotto lo sguardo vigile di uno scienziato incredulo le lacerazioni inferte dagli aculei dell’orrendo essere hanno lentamente preso a rimarginarsi, così come la ferita d’arma da fuoco... E trasferite quelle spoglie in laboratorio, avendole esaminate, radiografate, scandagliate con ogni tecnica possibile, infine hai dovuto prendere atto che l’organismo del ragazzo effettivamente non presenta traccia dell'orrido parassita, a quel punto riducendoti a tirare in ballo cause inaccettabili per un uomo di scienza - Che una volontà superiore abbia deciso di conservare questa vita? - dato che in tema di volontà superiori, l’intera vicenda di Bardos e di Micene con annesse divinità non offre che l’imbarazzo della scelta.

Durante la giornata la sua temperatura corporea è cresciuta ancora, costantemente, sino a riportarsi a valori prossimi a quelli di un essere umano… Finché sul letto operatorio di colpo ha spalancato gli occhi, le pupille come capocchie di spillo sotto la luce accecante del faro chirurgico irrequiete a traslare da destra a sinistra, incessantemente… E d’improvviso:
- Dov’è Kenzo?! - la voce come un ringhio in crescendo, lo sguardo di brace - Dov’è mio padre?? - la sua mano scattando a serrarti rabbiosa l’avambraccio rivestito del camice fino ad affondarti i polpastrelli nel muscolo - Cosa gli avete fatto?! - con questi interrogativi l’ex deceduto digrignando i denti nell’aldiqua si è risvegliato, le sue domande ossessive a suggerire che il redivivo, alquanto alterato, non si darà facilmente pace.

Nonostante l'iniezione sedativa ancora siede nel letto, anche se non si capisce da dove tragga le energie per farlo; fisico contratto così come i lineamenti cadaverici del volto, labbra cianotiche e sguardo ora inespressivo degli occhi cerchiati di scuro, sembra guardarti, ma non sei proprio sicuro che ti veda né che ti riconosca…
Somministrandogli un ulteriore calmante - Tranquillo, ragazzo, Kenzo sta bene - nel tentativo di quietare l’anima in pena garantisci - e tra non molto potrai rivederlo - aggiungi, a fatica obbligando il corpo nudo e rigido a tornare supino mentre i suoi occhi spiritati, ansiosi, continuano a indagare i dintorni, e chissà se il miracolato è in grado di comprendere dove si trovi e se ha ricordi dell’accaduto oltre al fatto che a Kenzo è capitato qualcosa. In ogni caso, la preoccupazione che il redivivo mostra verso tuo figlio ha dell’incredibile: Kenzo lo ha assassinato - o almeno ci ha tentato - ed ora la vittima per prima cosa chiede rassicurazioni circa la salute del proprio boia... Altro fatto curioso è che il ragazzo consideri tuo figlio agli effetti come un padre, quando invece tu eri fermo al progetto dell’orfano da allevare all’unico scopo di farne il pilota perfetto, perciò l’ultima cosa che ti saresti aspettato era di ritrovarti con un nipote acquisito tanto affezionato... Qualcosa evidentemente non è andato secondo i nostri piani, ma meglio così, prima di tutto perché altrimenti nessuno di noi qui adesso sarebbe vivo. Inoltre, se Kenzo intendesse riscattarsi dagli atti riprovevoli di cui a Bardos si è macchiato, certamente troverebbe in questo giovane una valida sponda.

...


Due giorni dopo il rientro in Giappone, di pomeriggio, mentre l’anziano professore si trovava assiduamente impegnato nella fabbricazione di un corpo meccanico per l’erede, al cancello della villa qualcuno aveva suonato il campanello…
Sospeso il lavoro nel laboratorio al pianterreno, scocciato per l’interruzione Juzo Kabuto nel monitor del videocitofono con attenzione aveva esaminato la figura dell’inattesa visitatrice: una ragazzetta sconosciuta, mulatta - Una bisognosa inviata da qualche missione cristiana? - ma avendo deciso di non rispondere all’appello il professore aveva subito fatto per tornare alle sue urgenti occupazioni, se non che un nuovo squillo di citofono lo aveva trattenuto; ripromessosi di attendere che là fuori si desistesse, restando nell’ingresso il padrone di casa aveva sopportato il terzo squillo di campanello, quindi il quarto e allora esasperato l’ingegnere aveva ceduto all’insistenza con cui là fuori la giovane cocciuta agiva sul dannato pulsante, attraverso il citofono interrogando con uno stridulo, interessatissimo:
- Sìì, chi èè?
- Ehm, buonasera… - dall’altra parte in tono titubante l’estranea aveva attaccato - Mi chiamo Honoo Jun e sono qui per Tetsuya e per… - ma prima che il successivo nome fosse pronunciato il padrone di casa s’era già precipitato a disattivare l’allarme fotonico perimetrale, attraverso il comunicatore invitando a farsi avanti, svelto provvedendo a legarsi la fascia di raso cremisi a nascondere la poco presentabile orbita sinistra che nel frattempo, a perenne ricordo dell’isola di Bardos, era divenuta orfana del bulbo oculare...

Un minuto dopo dinanzi l’uscio di casa aperto l'ingegner Kabuto s'era trovato a squadrare di persona la giovinetta dalla lunga e corposa chioma color del carbone, che in piedi sullo zerbino a sua volta lo scrutava, il professore apprezzando trattarsi di un’adolescente più che graziosa, la cui minigonna ben contribuiva a metterne in mostra il fisico armonico di esotica bellezza...
- Buonasera, io sarei... Sono la figlia adottiva del Dottor Kabuto.
Vinto il legittimo stupore:
Cara, allora io sono il tuo nonnino adottivo - Juzo aveva immaginato di risponderle, invece preferendo indagare - Figliola, chi ti avrebbe detto di venire qua? - Che diamine, le mie attività in questa villa sono top secret: chi saranno mai gli informatori della ragazzina?
- Ecco, - timida la fanciulla aveva spiegato - stamattina mentre ero a scuola mi hanno telefonato da casa, cioè dalla Fortezza delle Scienze, per dirmi che il Dottore e Tetsuya nel rientrare dalla Grecia hanno avuto un contrattempo e che per vederli avrei dovuto venire qui, ma che cos’è successo, stanno bene? - l'affascinante mezzosangue aveva finito col chiedere, addosso all’interlocutore piantando un paio di nerissimi occhioni preoccupati, lì sull’uscio standosene dritta e ferma, in inevitabile attesa di riscontro…
Ah, scommetto che qui c’è lo zampino di quei due tecnici che lavorano sia all’Istituto con Yumi sia a Suruga con Kenzo - il professore aveva dedotto, prima di rispondere:
- Ehm, cara, nel tragitto dal porto i tuoi hanno avuto un piccolo incidente d’auto, niente di serio, però hanno bisogno di riposo - specialmente l’invasato del ragazzo - Ma prego, entra pure: ti porto da Tetsuya, ché il Dottor Kenzo al momento non può ricevere visite.

Sudato e teso, i tuoi neuroni han dovuto lavorare alla velocità della luce per lì su due piedi elaborare la plausibile menzogna, mentre - Mannaggia a te, Kenzo, - mentalmente recrimini a tuo figlio - si può sapere quanti ne hai adottati di ‘sti benedetti ragazzini?! - Senti, figliola, - allora con garbo ti informi - in quanti fratelli siete là, alla Fortezza delle Scienze??
Alla richiesta, stupita la fanciulla con occhi d’ebano ti fissa e:
- In due, - risponde - perché??
- Così, per sapere - simulando indifferenza, tiri un respiro di sollievo - Eccoci, Tetsuya è in questa stanza, ma è ancora un po’ debole, perciò fai piano, mi raccomando.

Presenziando alla visita, per precauzione, ma anche per curiosità verso la nipotina acquisita che proprio non sapevi di avere, con estremo interesse osservi il comportamento della giovinetta, che seduta composta sullo sgabello accanto al capezzale del resuscitato, silenziosa mani in grembo da minuti interi sta vegliando il ragazzo, il quale dal mattino ritrasferito nella stanza degli ospiti, sotto l’effetto del potente sedativo regolarmente iniettato, nel letto continua a giacere perfettamente immobile... Dunque:
- Non si sveglierà per un bel po’ - decidi di avvertire.
- Non importa, aspetterò. – con disarmante fermezza la giovinetta assicura.

E quando dopo un’ora buona il degente aveva dato i primi segnali di risveglio, premurosa la ragazzina dallo sgabello si era protesa a posare delicatamente una mano sulla sua, il professore dal proprio canto pronto a intervenire contro le reazioni violente che immancabilmente accompagnavano le riprese di coscienza del sopravvissuto, il quale nel frattempo aveva riaperto gli occhi...

- Tetsuya… - sussurrando con voce di flauto lei lo ha chiamato, e il convalescente le volge lo sguardo, con inattesa calma constatando:
- Jun... Sei qui... - mentre tu:
- Ti ha riconosciuta! - gridando hai esternato tutta la tua sorpresa, la giovinetta sullo sgabello a voltarsi per gettarti un’occhiata obliqua, ma subito dopo riportando l’attenzione a colui che teoricamente sarebbe il fratello, il tutto senza mai lasciargli la mano bianca come il lenzuolo su cui resta posata, in estremo contrasto con la carnagione al cioccolato di lei, che lo rassicura:
- Certo che sono qui.
- Sono vivo? – con un filo di voce il ragazzo le chiede, sempre conservandosi calmo.
- Direi di sì – con naturalezza lei gli conferma.
- Il Dottor Kabuto dov’è? - ecco che l’altro arriva a domandare, al che voltandosi di nuovo la ragazzina con lo sguardo ti rigira il temuto interrogativo…
- È qui anche lui - allora ti affretti a promettere ai due - E non appena starà meglio verrà a trovarvi, adesso però lasciamo riposare questo giovanotto che ha bisogno di recuperare le forze.

...


- Kenzo, svegliati.
Apre gli occhi… Ti guarda.
- Mi riconosci, Kenzo?
Un istante, e lo sguardo vacuo finalmente s’accende: il suo cervello è attivo e l’apparato visivo funziona, quindi solleciti:
- Puoi parlarmi?
Sintetica la bocca di tuo figlio si dischiude e:
- Papà? - la sua voce si ode leggermente metallica, sicuramente da aggiustare, ma anche l’impianto acustico è funzionante.
- Come ti senti, figlio mio?
Kenzo si concentra, sbatte le palpebre e poi:
- Dove siamo? - domanda.
- Nella villa di Atami.
Lo sguardo che dapprima sembra perdersi, di nuovo tuo figlio si concentra e in breve:
- Eravamo… Abbiamo lasciato Bardos? - chiede, ma subito dopo resta ad occhi sbarrati e bocca spalancata… Sta ricordando: la sua mente dunque non solo è attiva, ma ha persino conservato intatti i ricordi! Dopodiché, da sdraiato sul tavolo operatorio smuovendo un braccio trasale, d’impeto portandosi la mano davanti agli occhi, per incredulo osservarsi l’estremità che scura e robusta, non più organica, è comunque frutto di sofisticata tecnologia... Quindi:
- Il Kedra! - con voce roca esclama - Il Kedra mi ha divorato! - e scattato a sedere si strappa di dosso il lenzuolo, a controllarsi le gambe che purtroppo ancora incomplete si presentano come scarne, sottili, mere protesi… E da seduto tuo figlio ti volge uno sguardo disperato che mai prima d’ora gli avevi visto…
- Allora,… Non è stato un sogno?
- No, non hai sognato, Kenzo, ma tutto sommato possiamo dire che ci è andata bene, visti e considerati gli scempi che questo mostro, che tu mi insegni chiamarsi “Kedra”, è in grado di provocare.
- Ma dunque… - visibilmente sconvolto e bisognoso di conferme il robot dal cervello umano prosegue a ricostruire l’accaduto - Dunque Tetsuya è... ?!
- Sta’ calmo, il ragazzo è qui ed è vivo - rassicuri, controllando l’orologio - E a quest’ora avrà riattaccato a reclamare di te. Lasciami andare a controllare, torno subito.

- Nei tuoi panni, Kenzo, non ne farei una tragedia. Il tuo fisico era completamente smembrato, ma il tuo cervello era illeso ed ora hai un corpo nuovo, con cui agire e con cui poterti… riscattare.
L’aver realizzato di essere divenuto un cyborg comprensibilmente ha gettato tuo figlio nel panico, ma per indurlo a reagire, un modo potrebbe esserci:
- Andiamo, - manovrando e spingendo il lettino a rotelle - ti porto di là dal ragazzo - così, vedendo le sue, di condizioni, forse ti sarà più facile accettare la tua.

- Eccolo... Lo devo tenere sedato perché quando riprende conoscenza è roba da legarlo. Tu hai cercato di ucciderlo, Kenzo, ma nonostante i tuoi sforzi non ci sei riuscito: sembra che al Regno dei Morti questo giovanotto non abbia fatto una buona impressione, per sua e per nostra fortuna.
- Ma… Com’è possibile?? – confuso tuo figlio ti domanda, da sdraiato sulla barella ospedaliera allargando per aria il suo nuovo paio di braccia meccaniche, come a fartele presente.
- Evidentemente le forze in campo non sono tutte malvagie - allora gli suggerisci - Qualcosa o qualcuno ci ha protetti e il ragazzo ne è la prova vivente, com’è proprio il caso di dire. Capisci cosa ciò significherebbe? Che gli atti coraggiosi saranno premiati: qualsiasi gesto a rimedio dei nostri sbagli potrebbe essere assistito da una buona stella, o qualcosa del genere. E rimediare adesso è nostro dovere, contrastando ciò che di diabolico nelle profondità della terra è stato risvegliato: un segno, a suggerirci di continuare coi nostri progetti.
Ma nonostante le tue parole Kenzo esita, la testa sulla lettiga girata verso il figlio adottivo che nel letto lì accanto giace pallido e come privo di vita, dubitando:
- Dopo ciò che è successo, dopo quel che gli ho fatto, mi domando come potrà…?
- Come potrà esserti ancora fedele, intendi? Da quel che ho capito non sarà questo il problema: malgrado tutto il ragazzo ti è ancora devoto, quindi tu disponi ancora della tua bella opportunità. Abbiamo imparato che l’energia ha un prezzo e stavolta dovremo essere pronti a pagarlo.
- ... Però, Tetsuya, questo prezzo, lo ha già pagato - correttamente tuo figlio ti obietta.
- Ah, dunque è come pensavo: proprio per ciò non era il caso di affezionarsi tanto a lui. Ma se qui sta il tuo dubbio, Kenzo, dovesse il tuo pilota sopravvivere anche a ciò che probabilmente lo aspetta, troveremo il modo di ricompensarlo adeguatamente. In ogni caso ora è troppo tardi per tirarsi indietro: il confine è già stato oltrepassato e noi siamo tenuti ad affrontare qualsiasi conseguenza.

- I bambini dove sono?
- In questi giorni sono tornati a stare da Tsubasa, ma non è bene che ci restino: dopo lo shock vissuto a Bardos i nervi di tua moglie sono definitivamente crollati, tanto che quella donna avrà serio bisogno di curarsi. Inoltre le Maschere di Ferro potrebbero tornare, con Ashura che volendo sa già dove trovarmi. E la novità dei Kedra mi impensierisce: mi chiedo a quale scopo l’antico popolo di Micene si sia tanto industriato a far pervenire simili mostruosità intatte nei secoli... Comunque è solo una questione di tempo, Kenzo.
Alle tue ultime considerazioni, stavolta tuo figlio impiega più tempo a reagire…
- Allora dovrò accelerare al massimo il mio lavoro, in modo che sia pronto prima del previsto!
- Non dimentichiamoci però che le insidie potrebbero derivare non solo da Hell: sappiamo che nelle viscere della terra di cui Bardos è la porta, dorme ben altro che presto o tardi potrebbe risvegliarsi, tanto più che, come mi hai confessato poc'anzi, insieme a quel bilioso di un biologo nella sala più sacra dell’isola anche tu, ancora a mente lucida, hai infierito sui corpi dei micenei sprofondati nell’oblio, contribuendo a versare il sangue di un popolo le cui origini sarebbero ancora tutte da indagare...
- Ma in tal caso, rischiamo di trovarci a combattere su due fronti contemporaneamente?!
- Proprio per ciò, Kenzo, ritengo sia meglio che tu metta a punto la tua macchina nel rispetto delle tue capacità, senza troppa fretta e senza rinunciare all’eccellenza che ti contraddistingue, la quale alla fine ti ripagherà, ne sono convinto. Piuttosto, penserò io a puntare alla rapidità: ho già pronto il progetto dell’evoluzione del modello Zeta, che metterò immediatamente in cantiere per ultimarne la costruzione il prima possibile.
- E questa tua nuova macchina potrebbe essere pilotata da Jun.
- Sì, potrebbe essere la soluzione, dato che non abbiamo più il tempo per trovare e per addestrare un pilota così come è stato fatto con Tetsuya.
- D’accordo: il primo tra noi a terminare i lavori sarà il primo a poter scendere in campo.
- Così sia, Kenzo, e che Zeus continui a mandarcela buona.

Frattanto la temperatura corporea del redivivo era tornata a crescere, stavolta arrivando a superare il livello di guardia...

- Figliolo, che ti succede?
Nel letto il ragazzo dischiude gli occhi, lucidi di febbre, e malgrado la debolezza riesce a sorriderti, il suo torace che insieme al lenzuolo impercettibilmente si solleva e si riabbassa…
- Tetsuya, per ciò che è successo a Bardos, io…
- Non è stata colpa tua - a fatica ma interviene a interromperti - So che non volevi.
Senza parole, dalla sedia a rotelle protendi una mano artificiale alla sua guancia bollente, immaginando come il metallo della tua estremità possa trasmettergli un po’ di refrigerio, pensando che con questo figlio almeno ti sarà dato di condividere, per quanto il compito cui è chiamato sia ingrato, avendolo già portato a sacrificare infanzia e giovinezza a tutto vantaggio di una causa altrui…
- Guarisci presto, ragazzo, mi raccomando.
- Devo guarire - in risposta ti mormora - Il Grande Mazinga mi aspetta e io lo piloterò…
Davvero incredibile che le sue aspirazioni continuino a coincidere con le mie necessità... Ma qualunque cosa accada stavolta l’affronteremo insieme, e nel caso tornassero a reclamare la tua vita, figlio mio, non esiterò a offrire in cambio la mia.

Che cicatrice grande! - così un giorno di sette anni prima, in un orfanotrofio, un innocente con ammirazione aveva accolto la serie di punti di sutura che di taglio alla tua fronte è ricordo di un vecchio incidente di laboratorio; un inestetismo in bella mostra che tuttavia non era valso a respingere il bambino, anzi...

Anche incoraggiato da quel ricordo, alla successiva visita di Jun alla villa in Atami eri psicologicamente già preparato: entrambi i ragazzi, coi quali fianco a fianco ti saresti prima o poi trovato a rischiare, avevano diritto e dovere di conoscere la tua nuova condizione fisica, nella speranza che la accettassero. Un confronto che ti avrebbe messo a nudo, ma ormai avevi deciso che il segreto di pulcinella coi tuoi figli adottivi non valeva la pena di mantenere, nonostante tuo padre, col suo paziente lavoro di cesello, abbia talmente rispettato la tua esteriorità da permetterti addirittura di riconoscerti allo specchio.

Così, affrontato l’iter riabilitativo che col tuo nuovo corpo meccanico ti aveva permesso di trovare sufficiente sintonia, molto più sereno alla Fortezza delle Scienze eri tornato, per rimetterti senz’altro al lavoro.
E al prossimo meeting coi colleghi Shiba e Azuma cui senza dubbio ti saresti recato, avresti avuto la tua da raccontare, stavolta per esperienza altro che diretta.


Per disquisire sui progressi dell'umanità, o per rammentare a Juzo che con la ragazzina mulatta è consigliabile tenere a posto le mani: https://gonagai.forumfree.it/?t=72981448&st=360#lastpost

Edited by TsurugiTetsuya - 26/9/2023, 20:37
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