Destini incrociati
Parte II: Lord George Gordon Byron
Londra, 1788
Nasce uno dei personaggi più controversi e discussi dell'Inghilterra, discendente di una famiglia di antichissima nobilità che era già approdata sull'isola a seguito di Guglielmo il Conquistatore e da allora era rimasta strettamente legata al trono. Tra le prime caratteristiche ereditarie: la lussuria e lo spreco. Spesso era solo il loro alto titolo nobiliare a proteggerli dalla forca o dalla prigione.
Il piccolo George nacque quando suo padre si trovava in Francia per sfuggire alle conseguenze della sua incurabile dissipazione; non lo conobbe mai perché morì quando era ancora piccolo. George aveva un piede torto, era un po' basso ma aveva una splendida figura e lineamenti aristocratici. Sin da bambino soffriva delle derisioni a causa del piede, non in ultimo da parte della madre, e una volta, da ragazzo, di una cugina per cui aveva una cotta.
A scuola, George diventò uno sportivo inveterato, combattendo ostinatamente contro la sua deformità: cavalcava, tirava di scherma, nuotava come nessun altro, era anche piuttosto bravo alla corsa. Non conseguì nessun titolo di studio e una volta abbandonato Cambridge, ritornò alla casa dei suoi antenati dove, quando non seduceva sia maschi che femmine, scriveva segretamente poesie.
Per sfuggire ai suoi creditori svolse il viaggio sul continente che allora era d'uso per gli aristocratici, finanziato da un amico. Girò l'Europa in lungo e in largo, arrivò fino in Asia minore, e si innamorò particolarmente della Grecia. Una volta attraversò l'Ellesponto a nuoto in un'ora e dieci minuti per provare la fondatezza della leggenda di Ero e Leandro. Tornato a casa offrì il manoscritto del suo primo poema epico basato sulle sue osservazioni e le sue esperienze all'estero, Childe Herold's Pilgrimage, a una casa editrice: il successo fu immediato. Byron stesso disse, "Una mattina mi svegliai ed ero famoso."
A questi seguirono The Corsair, The Giaur, Laura, The Bride of Corynth e altre opere, tutte di enorme successo. Ma Byron era troppo snob per accettare le percentuali che gli sarebbero spettate da parte della casa editrice; era indebitato fino al collo; quindi sposò Annabella Milbanke, una ragazza ingenua convinta di essere stata chiamata da Dio per riportarlo sulla retta via. Quando i due ebbero la figlia Ada, il loro matrimonio era rovinato, la dote spesa, e Annabella abbandonò il suo incorreggibile marito insieme alla bambina.
Per pagare finalmente i suoi debiti, Byron vendette l'abbazia dei suoi avi, Newstedt Abbey, con tutto ciò che conteneva, e accettò finalmente le percentuali per gli incassi delle sue opere. Quindi lasciò l'Inghilterra per sempre, girando per il continente. Al suo solito, lasciò dietro di sé una scia di donne in lacrime, talvolta incinte. In Italia fu per qualche anno il "cavaliere servante" (leggi: amante) della bella contessa Teresa Giuccioli, sposata con un uomo che aveva quarant'anni più di lei. Byron scrisse quello che molti considerano la sua opera più importante, Don Juan.
La noia era la solita, insopportabile accompagnatrice di Byron, ma era "troppo pigro per spararmi". In quella, la Grecia si rivolse a lui in una situazione disperata: il novello paese desiderava l'indipendenza, soprattutto dalla Turchia, ma nessuno voleva aiutare. Byron vide finalmente l'opportunità di diventare l'eroe che aveva sempre desiderato essere. Donò ingenti somme di denaro, viaggiò in Grecia e si gettò a capofitto nella lotta. Grazie alla sua intercessione, la situazione dei greci divenne più conosciuta in Europa, club ellenici aprirono le loro porte ovunque, e nel 1830 il tormentato paese poté finalmente dichiararsi indipendente.
Troppo tardi per il poeta inglese, che morì in un accampamento greco nel 1924 dopo un attacco di malaria. Aveva 36 anni; una delle ultime cose che dichiarò fu, "Non mi pento dei pochi peccati che ho commesso, solo dei molti peccati che non ho commesso."
~~~ continua ~~~
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