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Votes taken by .Luce.

view post Posted: 17/1/2024, 12:22     +2Tetsuya esce dalle tenebre - Episodi Grande Mazinga
Un bell'episodio, dove in due parti ricorda le puntate di Goldrake.

La torta di riso a Capodanno, anche qui pestano il riso. E anche il dott. Tachibana era dentro il mostro, quindi per combatterlo bisognava fare molta attenzione.
view post Posted: 12/1/2024, 11:56     +1Pettegolezzi storici - Scienza e Conoscentia
CITAZIONE (H. Aster @ 11/1/2024, 18:03) 
HANS VON BÜLOW
Grande direttore d’orchestra di fine Ottocento, von Bülow aveva un carattere tutto suo. Durante le prove di un’opera di Wagner, apostrofò il primo corno: – Suoni forte, per favore!
Il cornista obbedì, e cominciò a soffiare nello strumento con maggiore energia.
– Si decide a suonare forte? – sbottò von Bülow.
Il cornista allora s’impegnò al massimo: prese fiato, e cominciò a suonare più forte possibile, rischiando oltretutto un attacco di asma potente.
Credete che von Bülow fosse soddisfatto? Certo che no! Fermò l’orchestra e gridò al poveretto: – Perché non vuol saperne di suonare forte?
– Ma… herr Bülow… – rantolò il poveretto, col fiatone – Io non posso suonare più forte di così…
– Ci credo! – rispose perfidamente il direttore – Lei sta suonando fortissimo, ma io le continuavo a dire di suonare forte!

Grande piaga, dico io! =_=
view post Posted: 11/1/2024, 12:03     +1Sorgi, principe di Mikene - Episodi Grande Mazinga
Davvero un bell'episodio.
I riferimenti più o meno espliciti con la mitologia greca sono spesso presenti in Go Nagai.

Ho visto l'addestramento di Tetsuya e sono rimasta sconvolta, ma so che per i giapponesi, il loro chiodo fisso è diventare più forti, a qualunque costo.

Molto bello il finale, toccante e commovente con le parole di Jun <3
view post Posted: 11/1/2024, 07:20     +2Luce's fanfiction gallery - Fan Fictions
Ho partecipato ad un Contest a tema natalizio, e di come è diversa la tradizione giapponese dalla nostra. Non c’è nessun tema religioso, ma è più una specie di San Valentino.
Sono arrivata seconda classificata.



Titolo: "Milleluci"

Autore: Luce.


Protagonisti: Maya e Masumi

Breve Descrizione: Romantica e passionale

Numero di Capitoli: Uno


Contiene Spoiler: No

Contenuti Erotici: Sì



luce

Questa storia si svolge nello spazio temporale del volume 49 del manga


Quel 24 Dicembre era particolarmente freddo rispetto agli anni passati. La città di Tokio era coperta da uno spesso strato di candida neve caduta durante la notte e parte del mattino.
Nel primo pomeriggio il cielo si era a tratti rischiarato e le strade decorate e illuminate a festa, erano piene di gente. Molte le giovani coppie, gruppi di adolescenti, intere famiglie, rare le persone sole.

Maya Kitajima e Masumi Hayami passeggiavano per le vie del centro tenendosi per mano.
Le vetrine dei negozi traboccavano di ogni genere di articoli e di clienti, ed erano riccamente addobbate.
Entrambi tenevano in mano un pacco: era il regalo che si erano fatti e avrebbero poi aperto una volta a casa, davanti all’albero natalizio e al caminetto acceso.
Avevano deciso di cenare in casa soli, non in un locale come facevano in molti seguendo la tradizione, ma non si erano fatti mancare le specialità tipiche di quella ricorrenza. Il pollo fritto e il dolce natalizio giapponese, leggero e spugnoso con ripieno di panna montata e glassa, condita con fragole di un colore rosso intenso e tagliate alla perfezione.

Dopo gli acquisti erano stati ad ammirare Tokyo Disneyland, ispirato ai libri delle fiabe con i divertenti amici della Disney. L’evento offriva agli ospiti un felice e fantastico Natale con fuochi d’artificio, mercanzie speciali, caramelle omaggio e menu di Natale speciali e deliziosi.
Erano rimasti lì per circa mezz’ora, poi videro che il cielo si oscurava, quindi presero un taxi che li portò in un grande palazzo, dove un magnifico attico li attendeva.
L’ascensore imbottito come uno scrigno li condusse all’ultimo piano. La porta si aprì come per magia, e una immensa sala dal pavimento di marmo adornato di ricchi tappeti li accolse.
Quadri alle pareti e addobbi natalizi luccicanti adornavano l’ambiente con sobrietà e buon gusto.
Un ricco e imponente lampadario di cristallo troneggiava in mezzo al soffitto della stanza illuminandola a giorno.
Il caminetto acceso scoppiettava allegramente, rendendo ancora più intima e suggestiva l’atmosfera natalizia. Lì accanto c’era un abete decorato con luci rosse, origami, lanterne di carta e piccoli ventagli.

Decisero di aprire i pacchetti prima di cena. Maya gli aveva regalato una sciarpa in pura seta molto elegante, insieme ad una piccola bottiglia di profumo. Nel biglietto aveva scritto:

Al nostro primo Natale insieme. Auguri. La tua Maya.

“E’ un regalo meraviglioso, devo dire che conosci molto bene i miei gusti, cara. E non sarà certo l’unico Natale con te, ma il primo di una serie infinita” le disse con calore.
“Ora tocca a te vedere cosa c’è in quel pacco”, aggiunse con un enigmatico sorriso.

Con mani tremanti, la ragazza tolse la carta colorata da una scatola rettangolare. Ciò che vide e poi lesse, la lasciò di stucco.
Una preziosa scultura in ceramica riproduceva in modo mirabile e a grandezza naturale un vistoso mazzo di rose scarlatte, le stesse che tante volte si era vista recapitare da un ammiratore segreto.
Vedendo la sua espressione lui sorrise, ma ancora di più quando con voce rotta, lesse il biglietto.

Dal tuo ammiratore segreto. Sei semplicemente meravigliosa, ragazzina.


“Eri tu… sei sempre stato tu che… quel giorno l’avevo capito, ma solo ora me lo dici.”
“Te l’ho detto in un modo alquanto originale, non trovi? Ho voluto che fosse scritto sulla carta, così queste parole non svaniranno mai.”
Lei non fu più in grado di rispondere, ma un leggero colpo alla porta la tolse dall’imbarazzo.
Era la cameriera, la quale chiedeva se poteva servire la cena.
“Fra una quindicina di minuti, se non le dispiace. Dopo può andare a casa per festeggiare anche lei, signora”, le rispose Masumi con deferenza.


Più tardi, stavano entrambi seduti uno di fronte all’altra nel tavolo rotondo della sala da pranzo che era stato apparecchiato con grande cura in ogni dettaglio. Tovaglia candida di broccato, piatti di porcellana finissima, posate in argento, calici in puro cristallo. Un candelabro in oro reggeva sei candele di colore rosso.

Masumi era elegantissimo nel suo abito a giacca scuro e si muoveva con disinvoltura estrema.
Maya era impacciata con lo guardo fisso a terra, appariva restia, intimorita e indifesa, e proprio per questo, tutta la sua persona emanava fascino, sensualità e desiderio, rendendola irresistibile agli occhi dell’uomo che aveva di fronte.
Assaporarono lentamente le portate, poi alzarono i calici e brindarono. I loro occhi brillavano come le stelle del firmamento.
Si alzarono da tavola e si avviarono per un lungo corridoio debolmente illuminato.

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Maya aveva sciolto con lentezza i lunghi capelli castani, la sua pelle era tutta percorsa da un brivido incontrollabile, che stava tra la paura e il desiderio.
Di fronte a lei, in quella stanza dalle pareti color avorio, troneggiava nel mezzo, un imponente letto matrimoniale. Masumi non si stancava di guardarla, era come ipnotizzato dalla sua grazia e bellezza.

Aveva smesso di nevicare, e dalla finestra si poteva ammirare la luna piena e un diluvio di stelle che esaltavano il bianco accecante della neve formando piccolissime luci, regalando un’atmosfera da fiaba molto suggestiva.
Con un gesto quasi impercettibile, Masumi aprì la cerniera laterale del suo vestito di seta rossa, che in un attimo scivolò a terra. La sua nudità era parzialmente occultata da una piccola combinazione in seta e tulle bianco semitrasparente.
Sensualità e innocenza di alternavano in un continuo gioco di luci e ombre, in un crescendo sempre più esaltante. Maya aveva piccoli seni rotondi, alti e sodi che lei tentava di coprire con la mano, dato che i suoi capezzoli scuri erano divenuti turgidi e duri come sassolini per l’eccitazione.

Masumi la fissava con occhi dilatati per lo stupore e il desiderio.
Si era tolto la giacca e la camicia, poi aveva aperto il bottone dei pantaloni. Si avvicinò a lei lentamente, la prese tra le braccia con forza e delicatezza ad un tempo, pose le labbra che bruciavano su quelle della giovane, e si baciarono con passione, per poi scivolare nel grande letto e continuare ad amarsi come non ci fosse un domani.
La sensualità, la passione dell’una, erano una cosa sola con l’altro. Non erano più due esseri distinti, un uomo e una donna, ma uno solo. Non sapevano più dove iniziava il corpo di lei e finiva quello di lui, mentre due braccia virili l’avvolgevano dalla testa ai piedi.
Si sentiva dominata, ma non oppressa da quell’uomo che la stava amando senza riserve.
Masumi, con infinita pazienza, la accarezzò con perseveranza finchè lei non smise di tremare e la vide arresa, disposta a consegnarsi a lui e a riceverlo in totale pienezza. La condusse in una dimensione misteriosa e inspiegabile, dove l’amore e la morte di assomigliano e il tempo non esiste.
Continuarono così per quasi tutta la notte, finchè le palpebre divennero pesanti e il sonno li condusse in un luogo magico e pieno di sogni, dove il fondersi dei corpi, amarsi, il piacere, non avevano mai fine.

Il sole abbagliante del mattino accarezzò i loro corpi addormentati: lentamente aprirono gli occhi, si fissarono con un sorriso malizioso e complice.

Il tempo dell’attesa era finito, ora iniziava un nuovo capitolo della loro vita, ma prima di arrivare a questo, infiniti erano stati gli ostacoli da superare: sacrifici, rivalità, malintesi, lacrime, disillusioni, incomprensioni, lotte.


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Circa sei mesi prima, presso lo Shuttlo X, l'area in cui si sarebbe tenuta la rappresentazione prova della Dea Scarlatta, c’era stata una Conferenza Stampa delle due compagnie rivali.
La signora Chigusa Tsukikage aveva preteso come luogo, l’area di una vecchia stazione abbandonata, dove il palcoscenico principale doveva essere il binario in demolizione e, attorno a quello, ci sarebbe stato il pubblico.
Ayumi e Maya erano state intervistate dai giornalisti; la prima era stata piuttosto vaga nel rispondere, dato che, avendo problemi alla vista, non sapeva cosa dire. Maya invece si era dichiarata totalmente entusiasta e a suo agio in quell’ambiente.
Anche il signor Kuronuma, a quelle domande, aveva usato la stessa spensieratezza di Maya: ad entrambi, quella situazione ricordava i giochi che facevano da bambini.
Il signor Onodera invece, pensava che la signora Tsukikage avesse scelto quella struttura per sfidarli e mettere quindi alla prova il loro talento.

Alla fine della Conferenza Stampa, il Presentatore aveva chiesto alle due sfidanti per il ruolo della Dea Scarlatta, Maya e Ayumi, come rappresentanti dei due gruppi, di raggiungere il centro e promettere di fare del proprio meglio durante la recita.

Il signor Kuronuma rifletteva seriamente su quali potessero essere le reali intenzioni della Tsukikage. “Niente scenografia, illuminazione ridotta ai minimi termini, niente che possa aiutare a dare il meglio per la rappresentazione teatrale. Ma come si fa?” pensava con apprensione.”
“Maya, tu da piccola amavi fare giochi di imitazione sul marciapiede, vero?”
“Certo! Io userei tutto questo per inscenare un bosco, un villaggio, un palazzo, e tanto altro ancora!”

Sakurakoji invece, nella sua immaginazione, vedeva le rotaie e il cavalcavia che vi stava sopra come un ruscello, una strada o dei cespugli, e il passaggio che si vedeva poteva essere un nascondiglio sotto la roccia, o il passaggio che conduceva al mondo degli spiriti.

“Sicuro! Il marciapiede dei binari rappresenta il mondo degli umani, la parte opposta quella degli spiriti, mentre il cavalcavia collega le due dimensioni!” aveva detto Maya come colta da improvvisa illuminazione.


A tarda sera, a villa Hayami, in mezzo a grande disordine mentale e materiale, Masumi era in piena disperazione per la situazione in cui si trovava a causa di Shiori.
Quella donna era in preda ad una vera e propria psicosi verso le rose scarlatte, lui sapeva di non poter rompere il fidanzamento con lei per senso del dovere, non poteva nemmeno pensare alle disastrose conseguenze di una eventuale rottura con lei.

Shiori rifiutava il cibo, da tanto era indebolita era arrivata al punto di non riconoscere le persone. Ricoverata in clinica, perennemente attaccata ad una flebo per essere alimentata, non sapeva altro che delirare circa le rose e il suo odio per esse. Era arrivata a tagliare quei fiori con un paio di forbici appuntite, gridando come una pazza, ed erano dovuti intervenire, dato che rischiava di ferirsi seriamente.

Un giorno, mentre alcune cameriere di casa Takamiya sfogliavano una rivista in cui si parlava della rappresentazione della Dea Scarlatta con le foto delle due candidate, Shiori aveva strappato dalle loro mani il giornale e, con sguardo perso nel vuoto e aria omicida, fatta a pezzi l'immagine che ritraeva Maya, poi aveva dato fuoco a quelle pagine insieme a petali di rose scarlatte. In seguito aveva delirato senza posa frasi sconnesse, diceva di aver appena celebrato un funerale.

Masumi era costantemente oppresso dai sensi di colpa, e non vedeva una via d’uscita alla drammatica situazione, benchè si rendesse conto che non poteva nel modo più assoluto sposarsi con lei, nemmeno fosse l’unica donna rimasta sulla Terra. Si sentiva in un vicolo cieco, senza via d’uscita.

A casa Takamiya era giunto anche il vecchio Eisuke Hayami per chiedere notizie dell'incidente accaduto a Shiori, ed era stato tranquillizzato dal nonno della giovane, il quale poi aveva supplicato Masumi di sposare la nipote.
“E appena celebrate le nozze, ti nominerò mio successore alla guida del gruppo Takamiya, poi ti cederò tutto il mio patrimonio.”

Il pensiero di Masumi era sempre e solo per Maya; quella ricca proposta che gli era stata fatta, valeva per lui meno di zero. Ma quando una notte Shiori si era buttata in acqua, e si era salvata per miracolo, capiva che le cose si stavano mettendo davvero male, quindi aveva promesso al nonno di lei che l’avrebbe sposata.

Molti mesi prima, durante le prove a teatro in cui Maya era presente, era accaduto un fatto al quale nessuno aveva dato troppa importanza, tranne una certa persona che si era recata in platea tutta impellicciata, truccata, profumata e fresca di parrucchiere. E forse era stato proprio in concomitanza di quell’episodio che i suoi nervi avevano cominciato a cedere in modo grave e irreversibile.

Ryuzo Kuronuma aveva deciso che la ragazza doveva provare una scena d’amore, che si sarebbe conclusa con un lungo e appassionato bacio. Il giovane attore che doveva fare coppia con lei era raffreddato e febbricitante, ma il regista non poteva rimandare. Dietro le quinte, seminascosto dall’oscurità, c’era Masumi, quindi non esitò un istante ad invitarlo per provare quella scena.
Lui non se lo fece ripetere due volte, e corse sul palco, dove una Maya piena di soggezione, aspettava timorosa e tremante.
Le battute non erano molte, e per quelle bastarono un paio di prove, ma la scena del bacio aveva sempre qualcosa che non andava, secondo l’incontentabile Kuronuma.
“Metteteci più passione, state più vicini! Questo è un bacio vero, lo volete capire? Il pubblico deve sentirlo e vederlo! Siete freddi e distanti, non va bene affatto!” sbraitava l’uomo.
Alla fine, Masumi prese Maya tra le braccia e se la fece aderire tutta al suo corpo, la fissò negli occhi, poi il bacio lungo e appassionato ebbe inizio… e sembrava non finire mai.
“Va bene, bravi, ora potete andare”, concluse il regista sospirando di sollievo.

Ma fu Shiori la prima ad andarsene in preda ad un’ira furibonda. Uscita dalla platea iniziò a gridare come una pazza, a inveire contro tutto e tutti, si strappava i capelli, aveva buttato a terra la pelliccia, e prima che uscisse in strada in quello stato, come per magia era apparso Karato, il quale l’aveva presa per un braccio e con fermezza fatta salire sulla sua auto. L’aveva accompagnata a casa e le aveva parlato gentilmente, cercando di farla ragionare.

“Il teatro, il cinema… sono tutte finzioni, non c’è niente di vero, lo sappiamo tutti. La bravura degli attori sta nel fatto di essere credibili al pubblico e, in questo caso, se ci sono volute così tante prove per un bacio, significa che i due non provano niente l’uno per l’altra. E’ molto chiaro, non credi?”
“Lo so… lo so… però… io…” mormorava lei torcendosi le mani per la disperazione “ma perché con il mio fidanzato e non con un altro, ha fatto le prove?”
“Pare che l’attore designato non fosse in perfette condizioni fisiche, forse non è potuto venire. Non ci sono altri motivi che io sappia.”
Sembrava che la donna si fosse convinta, ma non era così, perché nelle settimane e nei mesi a venire, aveva iniziato a manifestare segni di squilibrio mentale sempre più grave.



Ayumi era sempre molto preoccupata per le condizioni in cui doveva recitare nello spazio dello ShuttleX, a causa dei suoi problemi alla vista che non voleva rivelare a nessuno.
Recandosi sul luogo per provare da sola, aveva incontrato Peter Hamil, il quale si era reso disponibile ad aiutarla, rassicurandola che l’avrebbe sempre assistita durante le prove.

Kuronuma aveva annunciato al proprio gruppo di attori che, durante le prove generali allo Shuttle X, avrebbero dovuto fare dei giochi d'imitazione, e di questa cosa solo Maya ne era entusiasta.
In quello stesso giorno, per puro caso, l’attrice aveva sentito parlare altre due ragazze sul fatto che il signor Masumi Hayami avrebbe preso il posto del presidente Takamiya non appena si sarebbe sposato.
Maya era totalmente incredula, ma le due giovani le avevano confermato tutto ciò.

La ragazza non ci credeva ancora, quindi aveva chiesto al signor Hayami le spiegazioni su quello che le aveva detto sulla nave e lui le aveva risposto in modo vago, che era stato un modo come un altro per ingannare la noia. L’aveva trattata con freddezza, indifferenza e disprezzo, poi se ne era andato quasi correndo.

Mizuki aveva sentito ogni cosa ed era rimasta ad osservare la disperazione della giovane, non poteva credere che il signor Hayami le avesse mentito.
Più tardi, la segretaria del signor Hayami aveva riaccompagnato Maya al Kid's Studio, Kuronuma stava aspettando preoccupato la sua pupilla per le prove.

Sakurakoji aveva ascoltato i commenti delle sue compagne e aveva deciso di andare a trovare Masumi all'uscita dal lavoro alla Daito per congratularsi con lui, cioè sul fatto che sarebbe subentrato come capo del gruppo Takamiya, ma Masumi aveva tagliato corto, dato che la cosa non era ancora ufficiale.

“Vi ho visti come vi siete abbracciati una volta scesi dalla nave, ne sono rimasto molto colpito. Non ha nessun diritto di prendere in giro Maya, lei ha l’obbligo di comportarsi da uomo maturo e responsabile.”


Allo Shuttle X Ayumi continuava a memorizzare lo spazio che la circondava contando i passi che la dividevano da questo o da quel pilastro, sempre sotto l'occhio vigile di Hamil.

Al Kid's Studio invece, Maya faticava molto a riprendere le prove.
“Esci a prendere una boccata d’aria fresca, e torna qui solo quando sarai in grado di recitare, sono stato chiaro?”
L’aveva ripresa Kuronuma, mentre la ragazza rifletteva su come ora la storia di Akoya le sembrasse appartenere a un mondo lontano, non sentiva l'amore della Dea Scarlatta, l'amore per la sua anima gemella, era convinta prima che il signor Hayami fosse il suo Isshin, ma si sbagliava! Ma non è lui l'ammiratore delle rose scarlatte?!

Alla fine aveva deciso di contattare Hijiri, perchè voleva assolutamente incontrare il suo ammiratore segreto, non poteva più aspettare.
“Chiunque esso sia, io lo amo!” aveva mormorato Maya tra le lacrime abbracciata a Hijiri.

A casa Takamiya, Masumi aveva incontrato il vecchio Presidente, il quale subito gli aveva parlato delle nozze imminenti.
“La cerimonia nuziale sarà riservata solo ai parenti più stretti, non ci sarà alcun banchetto, almeno fino a quando Shiori si sarà rimessa completamente. Nessuno deve vederla nello stato in cui si trova.”

Masumi si era poi recato alla Daito per comunicare a Mizuki che, dopo il matrimonio si sarebbe trasferito a casa Takamiya per qualche tempo.
“Che intenzioni ha con Maya?” aveva domandato l’arguta segretaria osservandolo attentamente.
“Se la sua fidanzata ha tentato il suicidio, è proprio dovuto al suo odio per le rose scarlatte, che nella sua mente sono collegate a Maya.”
“Io sarò solo interessato al mio lavoro d’ora in poi, e sappia bene, che l’ammiratore delle rose scarlatte non esiste più! E forse non è mai esistito” concluse con un tono che non ammetteva repliche.

Maya non la smetteva di tormentarsi: ripensava alle battute delle anime gemelle de La Dea Scarlatta, era sempre più convinta che la vera identità del signor Hayami fosse quella dell'ammiratore segreto che l'aveva sempre sostenuta e salvata, ma in quel momento sentiva solo una grande confusione nella sua mente, le sembrava di non capire più nulla.
L'unica che poteva aiutarla a comprendere era la signora Tsukikage, ed era proprio con lei che Maya aveva deciso di confidarsi.

“Signora, qual’è il vero senso delle anime gemelle? Io sento d'aver smarrito il senso dell'amore per Akoya e Isshin.”
La donna ascoltò in silenzio il lungo e doloroso sfogo di Maya. Notò che era cresciuta e maturata moltissimo in quel periodo, e nel suo cuore provò una grande stima e ammirazione per lei.

“Certamente, l'uomo tu pensavi fosse la tua anima gemella, probabilmente ti avrà detto delle parole crudeli che ti hanno ferita e questo ti ha insinuato il dubbio su cosa ci sia veramente nel suo cuore.”

Maya era rimasta sorpresa dall'intuito della vecchia signora, e le aveva risposto con sicurezza, che lo considerava la sua anima gemella.
“Allora, se lui è veramente la tua anima gemella, sicuramente prova le tue stesse identiche emozioni, quindi il suo atteggiamento ostile deve avere una qualche giustificazione.”

In quel preciso momento, Masumi si trovava alla casa sulla scogliera insieme a Hijiri e gli aveva detto di non avere alcuna intenzione di rivelarsi a Maya come l'ammiratore delle rose scarlatte, anzi da quel momento in poi, non doveva più inviare rose alla ragazza.

“E’ davvero intenzionato a sposarsi con Shiori Takamiya?”
“Ormai è deciso così.”
“Quindi Maya non è niente per lei. Meno male, ero convinto che amasse profondamente quella ragazza” rispose tirando un grosso sospiro di sollievo.

Davanti ad un Masumi esterrefatto, Hijiri gli aveva confidato che si era sentito sempre più attratto dall'animo schietto e semplice di Maya e capiva cosa lui poteva aver provato per lei.
“Ora sono libero di non deve più reprimere questo sentimento per Maya, quindi sarà mia. Mi basterà presentarmi come l'ammiratore delle rose scarlatte, e lei cadrà ai miei piedi.”

Era proprio quello che ci voleva per far reagire Masumi e rivelarsi.

“Non puoi fare questo, non farlo, sennò ti ammazzo”, gli gridò con rabbia.
Si riprese quasi subito e si scusò col giovane.
“Ma non posso lasciarti fare quello che hai detto, perché potrei anche ucciderti.”
“Finalmente si è deciso a rivelare i suoi veri sentimenti! Se sposerà Shiori solamente perchè spinto dai sensi di colpa non farà felice nessuno, non può voler vivere tutta la vita nel rimorso e nell'angoscia.
Si presenti a Maya onestamente come il suo ammiratore, il resto verrà da sé” concluse con un sorriso.


La signora Tsukikage aveva invitato Maya a riflettere sulle anime gemelle: un'unica anima divisa in due. Se la ragazza baderà solo alla superficie delle parole, non potrà comprendere nel profondo la verità.
“Se l'uomo di cui sei innamorata è davvero la tua anima gemella, allora anche lui sa quello che provi: come tu lo desideri, anche lui non smette mai di desiderarti, quando tu lo pensi, anche lui pensa a te, e se ti ha ferita, è solo perchè lui è ferito ancora di più. Solo quando si incontra l'anima gemella, l'altra parte di sé si sente appagata dal vero amore: è questo l'amore tra Akoya e Isshin.”

Il giorno delle prove generali per il gruppo di Kuronuma, il regista aveva invitato gli attori della sua compagnia a esplorare liberamente lo spazio dello Shuttle X.
“Il marciapiede a destra delle rotaie sarà il mondo degli spiriti, quello a sinistra il mondo degli umani, ognuno di questi è interdetto all'altro; il passaggio sovrastante collega i due mondi e solo alcuni spiriti lo possono usare; mentre le rotaie sottostanti rappresentano i fiumi, i campi, le strade e a volte anche il mondo dell'inferno dove si dimenano le anime dannate.”
Queste erano le uniche regole imposte dal regista, dopo di che gli attori erano liberi di scegliere da soli come muoversi e gli altri spazi in cui interpretare il proprio ruolo.

Maya ripensava al suo ammiratore delle rose scarlatte ed era convinta che essendo la sua anima gemella, doveva avere fiducia in lui.
Indossando un velo sulla testa, la ragazza si muoveva per la scena impersonando la Dea, mentre pensava che lei era Akoya, la reincarnazione della Dea Scarlatta, lo spirito che governa la natura. Tutti la guardavano colpiti per la profondità della sua immedesimazione.


Masumi aveva comunicato al padre di voler lasciare per un po’ la loro casa, e dover recuperare il tempo perso a causa di Shiori a discapito del lavoro.

Non tornerò più in questa casa; fin da piccolo sono stato un inferiore a Eisuke Hayami, sono suo figlio solo perchè sancito da un pezzo di carta scritto all'anagrafe, ma senza quel documento non avrà più senso. Da adesso Masumi ha deciso di smettere di recitare la parte del figlio di Eisuke e si riprenderà la sua vita!


“Maya! Maya!” gridava Hijiri rincorrendola.
“L'ammiratore delle rose scarlatte ha finalmente deciso di incontrarti e lo farà in un luogo lontano, cioè Izu.”
Maya non poteva credere alle sue orecchie, perchè a Izu c'era la villa del signor Hayami, allora finalmente lui l’avrebbe incontrata!

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“E ti vidi da lontano, eri vicino al cancello. Non mi dicesti niente, ma siamo volati l’una nelle braccia dell’altro”, disse Maya in quella tarda mattina del 25 dicembre appena alzata con gli occhi ancora assonnati, ma pieni di amore.
“Tenevo le rose vicino a me, però non con le parole volevo farti capire che l’ammiratore ero sempre stato io, ma coi gesti, soprattutto col cuore. E solo ieri sera l’hai letto su quel biglietto.
Buon Natale cara” le disse baciandole i capelli.
“Ora sei una donna, ma ho già tanta nostalgia di quando eri una ragazzina.”

Aveva ripreso a nevicare, le due anime gemelle ritrovate fissavano il cielo dalla grande vetrata. Ogni fiocco di neve caduto a terra emetteva una piccola scintilla di luce che poi spariva, ma subito se ne formava un’altra e ognuna aveva un colore diverso. I colori dell’iride.

Lei cinse le braccia al collo di lui alzandosi sulla punta dei piedi. Con un lungo bacio appassionato, gli fece capire che la notte di fuoco appena passata, presto avrebbe avuto un seguito.


FINE
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